Breve ma intensa. E crudele.
Già, perchè questa one shot ha qualcosa di tagliente persino nell'unico momento di conforto dei due protagonisti: le loro emozioni plasmate dalla sofferenza pulsano forti e vive come sono loro in quel momento e come hai saputo rendere sapientemente in una manciata di righe, un'immagine talmente bella da far male.
Perché così come Akamaru , anche la Morte insegue i nostri protagonisti e li raggiunge in un finale che, pur rimanendo vago, non sembra concedere speranze, così come nessuno spiraglio di luce rischiara l'atmosfera plumbea e intossicante. Il modo strisciante in cui il virus (?) sta mutando Kiba è molto realistico e angosciante, così come la sua graduale perdita di coscienza di sè e il finale lasciato alla sua supplica.
Sasuke infiltrato per la narcotici e che soffre di agorafobia mi ha troppo riportato alla mente Rust Cohle di True Detective; inoltre amo il suo essere paranoico che lo porta a temere Akamaru ma restare comunque accanto a Kiba nonostante la mutazione in atto e le proprie carni strappate: vuole tenere lontani tutti ma da lui non si separerebbe mai forse proprio perchè è l'unico a farlo sentire vivo e forse l'unico che avrebbe potuto salvarlo da quello stesso suicidio dinanzi al quale è crollato. Fino alla fine - divorato.
Insomma, la trama e il tuo modo di scrivere conciso, diretto e grondante d'emozione, a tratti onirico, mi hanno conquistata.
Complimenti per questa piccola perla che mi riporta un pò alla mente gli scenari di Lars Von Trier (sarà il clima apocalittico?) , si avverte che è molto sentita da parte tua.
Saluti <3 |
