Torno a importunarti, anche se come al solito mi accorgo in ritardo dei tuoi aggiornamenti :P
Appena ho capito che Tony stava progettando la tuta-armatura di Peter mi sono brillati gli occhi ** Prima di tutto perché, come ben sai, immaginarsi Tony che lavora è sempre una gioia per il cuore, in secondo luogo perché qui, oltre all'affetto e alla preoccupazione per Spidey, dai spazio a tutta una serie di pensieri che mi ha dato non poco da riflettere.
Innanzitutto ho amato come tu abbia ripercorso il "tema della caduta", a cui in effetti non avevo mai fatto caso, ma che è indubbiamente una costante nella vita di Tony. Ho altresì apprezzato i riferimenti ad ansia e ai suoi attacchi di panico (si vede che mi "piacciono"?) e la descrizione generale di uno stato psicologico ancora molto fragile, cosa del tutto comprensibile visti i suoi recenti trascorsi.
Ma più di tutto mi ha colpito come le sue riflessioni tornino a ricalcare, sebbene in modo molto più lucido, quelle che lo tormentano in Iron Man 3, fuse in un certo senso con l'atteggiamento che ha durante AoU. Ovvero, il vedere le armature come l'unico vero mezzo che ha a disposizione per proteggere chi ama e la consapevolezza, acquisita durante la questione della Sokovia, che neanche le sue idee sono perfette, a dispetto delle sue migliori intenzioni.
Il tono della sua ultima riflessione mi ha rievocato in un certo senso ciò che dice in AoU: "vedo un'armatura attorno al mondo". Vi ho letto tanta frustrazione e desiderio di rimediare come sempre ai suoi errori, volontari o meno. Ammetto che in realtà non sarei in grado di spiegare coerentemente ciò che mi hanno trasmesso quelle poche righe, ma ci ho visto un Tony più rassegnato che mai e totalmente spietato verso se stesso e i suoi errori, mettendo in luce un lato di lui che personalmente mi fa impazzire, perché lo mostra umano, insicuro e fragile nonostante tutte le sue corazze.
Quindi bravissima, continuerò a rimuginare a lungo su questa riflessione che hai elaborato :D
L'ultima parte è una boccata d'aria: nonostante l'irritazione/preoccupazione di Tony per Peter, si capta con chiarezza il suo atteggiamento più sereno e la distanza almeno temporale dagli eventi che l'hanno segnato in Civil War, che lasciano finalmente largo a un po' d'ottimismo e amor proprio. Ora scusa, ma vado a sostituirmi i condotti lacrimali, ché con quell'ultima frase io ero di nuovo su Titano e ciao sanità mentale appena riconquistata.
A proposito di codesta frase, mi è venuto prima un colpo e poi da sorridere nel leggerla, non solo per i motivi sopra elencati, ma anche perché trovo l'ennesima conferma della nostra telepatia/sintonia nel leggere il personaggio di Tony. Questo per avvertirti che un pensiero molto simile da parte sua spunterà fuori anche in Siberia tra qualche capitolo. Acanso di equivoci, giace già da settimane nelle mie cartelle, quindi ci deve necessariamente essere una specie di Bifrost mentale tra noi due su cui viaggiano le nostre idee :'D
In ultimo...
E io adesso come faccio senza le tue storie? Come faccio senza il tuo fluffangst, donna? D:
Scherzi a parte, capisco benissimo il bisogno di prendersi una pausa dalla scrittura (e ci mancherebbe che non lo capissi o avessi qualcosa da rimproverarti, visto che mi sono data alla macchia per tre anni su questo fronte...coffcoff). Ad ogni modo, c'è differenza tra sforzarsi di scrivere e forzarsi a scrivere... e, almeno dalla mia esperienza, forzarsi è la cosa più improduttiva e frustrante che si possa fare, soprattutto quando si ha l'impressione di aver "esaurito" gli argomenti. Chiunque scriva passa un periodo simile, prima o poi, e condivido appieno, sebbene con un po' di rammarico personale, la scelta di astenersi dalla scrittura per un po'.
Per consolarmi penso a tutte le tue storie che mi sono persa in questi anni e che a questo punto inizierò a centellinare, in attesa che l'ispirazione torni a farti compagnia <3
Ti faccio davvero i complimenti per questa storia, che nella sua brevità è riuscita ad esprimere un mondo. D'altronde, tu non deludi mai <3
Spero a presto (con l'aggiornamento di Questo è progresso, Pepper, con futuri tuoi scritti che attenderò trepidante, e con tutto il resto quando vorrai :3)
Un bacione,
-Light-
P.S. Ti segnalo giusto un paio di refusi: "un'interfaccia" senza apostrofo proprio all'inizio, "dei ventitré interfaccia" invece di "delle ventitré interfacce" poco più sotto e di nuovo "sugli interfaccia" invece di "sulle interfacce". A questo punto mi era venuto il dubbio che si potesse trattare il sostantivo come maschile, ma Mrs. Treccani dice che ciò vale solo usando il termine inglese interface, altrimenti segue le regole della base "faccia"-"facce" italiana :)
P.P.S. Perdonami per la notifica di cancellazione, come al solito ho toppato l'account con cui recensire e l'ho fatto con quello doppio. Sto invecchiando *sigh* |