Recensioni per
Exhȳdria
di Manto

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
11/05/19, ore 16:11

Ho appena terminato la lettura del primo capitolo: che dire, la prosa è elegante e accattivante, e non è possibile non rimanere gratificati dall'evidente cura che metti in ogni singola parola. L'aura di mistero che si crea nell'immergersi nelle pieghe della tua scrittura è un effetto che adoro.
Voglio farti i miei più sinceri complimenti: sono tornata su Efp dopo molto tempo, ma ben ricordo quanto mi sentivo fortunata nello scoprire un astro nascente come il tuo, e che avrei senza dubbio continuato a seguire.
Salute alla grazia e alla bellezza che è in te.
Haydée Amarina

Recensore Master
14/08/18, ore 17:27

Eccomi qui carissima! Non potevo ignorare questa OS, che già dal titolo si preannunciava così intensa...
Tu hai un dono, quello di tracciare con le parole sentiero di emozioni e pensieri che possono quasi essere percorsi da chi legge, come se le parole diventassero scenari di verità entri cui muoverai. Io leggendoti, ho sempre l’impressione di essere accanto ai tuoi personaggi, immersa in un mondo distante, eppure vicinissimo, ho sofferto con Daire e Glauco per il loro sentimento è la loro terribile sorte.
Neanche a farlo apposta tu hai letto di Callisto e della defunta moglie, io leggo di Daire e del suo amato Glauco, perso per sempre, per volere dei Beati.
Il dolore di Daire, prima si trasforma in desiderio di morte, poi in odio e in vendetta.
Meravigliose le parti finali dove lui cammina in mezzo agli uomini gridando la verità, e sulle mane ha il sangue del Dio.
Da brividi, per quanto intenso e amaro è questo racconto.
Farti i complimenti è poco, mi lasci sempre senza parole, il più delle volte mi commuovi.
A presto mia cara!
Ladyhawke83

Recensore Master
23/07/18, ore 22:55

SECONDO POSTO PARI MERITO, CON UN TOTALE DI 49,5/50
Anima Scarlatta, di Laodamia94

Grammatica e Stile: 9,75/10 (4,75/5 di g. e 5/5 di s.)
Per il parametro della grammatica non ho segnato tutti gli errori; inoltre non ho tolto punti per l’uso improprio della D eufonica e per errori che sono indubbiamente di battitura (spazi mancati, ecc.)…
La grammatica è perfetta, fatta eccezione per un’unica frase che presenta la stessa imprecisione ripetuta per due volte:
«Haesta, fa che muoiano subito, fa che non soffrano così tanto!» - I due “fa” dovrebbero essere seguiti da un apostrofo, in quanto si tratta di imperativi con funzione esortativa.
Passo ora allo stile: in una sola parola, è meraviglioso. È ricco, variegato, scorrevole e mai ridondante, esattamente come il lessico che non è mai ripetitivo ed è sempre adatto al contesto “antico” in cui è ambientata la tua storia. Sono pregevoli inoltre alcuni rimandi a delle culture realmente esistenti, delle quali ha creato un ottimo sunto: la forza nei capelli (ebraica), le vergini del fuoco e la città (Roma), e anche l’appellativo “Pluirin”, l’irlandese per “fiore”. Tutto questo porta la tua storia a un livello altissimo sia come forma che, come di seguito, contenuti.

Trama e Originalità: 12/12
Carissima Laodamia, non so davvero cosa dire su questo parametro: innanzitutto devo premettere che per me è stato molto complicato leggere questa storia, e che , nonostante varie letture, non sono nemmeno sicuro di aver colto tutti i particolari della trama, della quale ho provato a fare un piccolo sunto di seguito (ho commentato ciò, alla fine):
L’inizio è più che chiaro: “Pirra, una giovane ragazza, viene inserita nel gruppo delle vergini del fuoco, equivalenti alle vestali romane. Un giorno, tuttavia, un misterioso individuo soprannaturale attacca il tempio, torturando, uccidendo e distruggendo anche il sacro focolare; il culto di Haesta come protettrice della città viene così sostituito da quello di Baccus. Pirra è sopravvissuta ed è ritornata a casa, ma il dio non ha smesso di perseguitarla e provoca un incendio mentre minaccia di uccidere l’amato padre: Pirra si fonde così con il fuoco che sta avvolgendo il suo corpo (?) e diviene un monstrum (creatura meravigliosa/mostro) che cercherà la sua vendetta uccidendo tutti i seguaci di Baccus e infine il dio.”
Come hai visto, ci sono alcuni punti interrogativi: non credo che la “colpa” del fatto che queste cose non mi siano arrivate appieno sia tua, ma più che altro mia, che non sono riuscito ad afferrare alcuni concetti. La trama tuttavia, merita assolutamente il punteggio pieno: è come una rivisitazione della classica storia di vendetta, che viene modificata per essere adattata al mondo che hai creato tra storia e soprannaturale (questo concetto verrà ripreso anche nella voce “utilizzo del pacchetto” e spiegato più approfonditamente). Il punto di maggior interesse è tuttavia il finale: ormai Pirra è praticamente diventata una dea, quindi è immortale; il suo corpo si disintegra, come bruciato dalle fiamme che le erano entrate nell’anima, ma la sua interiorità non può morire. La ragazza si ritrova così in un altro mondo (parallelo?) dove cerca un segno di civiltà per ricominciare a vivere. Ammesso che abbia compreso il tutto nel modo giusto, su questo punto hai meritato anche il massimo come originalità, in quanto credo di non aver mai visto qualcosa del genere trattato in modo così approfondito (anche perché non leggo molto di questo genere). Infine c’è la supplica finale: a chi si riferisce? Al padre, a Haesta o ad entrambi? Molto d’effetto.

Utilizzo del Pacchetto Sole: 9/9
Genere – Fantasy: Mi è piaciuta molto la tua concezione del genere, che è molto simile alla mia. Non è qualcosa alla Harry Potter (high fantasy), Shadowhunters (urban fantasy) o sul modello classico (come Il Signore degli Anelli): è molto più simile al genere epico, e questo è qualcosa di apprezzabile soprattutto quando si vuole rendere un contesto simile a quelli “antichi”, dove il culto delle varie divinità legate agli elementi era una parte fondamentale della cultura. 3/3
Prompt/Oggetto –Luce: La luce avvolge Pirra poco prima del finale, creando attorno a lei l’oscurità che la porta alla “morte definitiva”: un’immagine molto evocativa, complimenti! 3/3
Obbligo – Il mondo fantasy dove si svolge la storia deve riprendere alcune caratteristiche dall’Antica Roma : Il culto di Vesta/Haesta è il fulcro del racconto, ciò che causa tutto; ogni riga della tua storia trasuda inoltre di moltissimi richiami alla cultura latina, quindi il punteggio pieno è assolutamente meritato. 3/3

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Credo che, insieme al lessico, questo sia il punto in cui questa storia ha saputo trasmettere di più.
Partendo da Pirra, dico solo che potrei ignorare tutti gli altri personaggi (che sono comunque due) e darti 10 solo per lei, ma giusto perché 11 non è contemplato! Ho amato fin dalla prima lettura la sua caratterizzazione, i continui e radicali cambiamenti, la sua “rinascita” motivata dalla vendetta… inizialmente ci troviamo davanti a una ragazzina pronta a entrare in un importantissimo ordine: viene detto della sua dedizione, del suo talento, del suo futuro come potente sacerdotessa e poi regnante della Città… ma dopo l’aggressione cambia tutto, tutte le illusioni crollano e lei torna una bambina spaurita, disprezzata dal mondo per aver “violato” i suoi obblighi e accudita dal padre (una figura che ci appare dalla sua prospettiva, anche per lui una caratterizzazione concisa ma fatta di tratti utili, come la tristezza e l’incertezza nel partire). Dopo la ricomparsa del dio, che mira solo a distruggere la forza della Città (prima le sacerdotesse, poi i guerrieri), Pirra riprende in mano la sua vita e si trasforma per ottenere la salvezza di ciò che le resta e successivamente la vendetta, nonostante le suppliche paterne.
Il dio, invece, ci appare davvero solamente nello scontro finale, dove entrambi i personaggi mostrano il loro vero volto prima della fine della vendetta e della fine. Il villain perfetto, che ti ha regalato il premio speciale “rivelazione maschile” per il miglior personaggio (Pirra ha avuta un’altra contendente, ahimè…)

Titolo: 2/2
Ottimo. L’anima di Pirra è diventata un elemento unico con il fuoco a seguito dell’incendio causato dal dio, e inoltre la parola “scarlatta” è anche un richiamo al sangue della scena iniziale, con il massacro nel tempio.

Gradimento Personale: 6,75/7
Non sai che fatica ho fatto a scrivere questa valutazione, tra tante riletture e file danneggiati: la tua storia mi è piaciuta tantissimo (non pensavo che una storia di questo genere avrebbe potuto prendermi così tanto, infatti ho deciso di assegnarti anche il premio speciale “Sui Generis”, per la tua concezione “diversa” di genere fantasy), ma, davvero, alcuni punti mi sono rimasti proprio oscuri, per cui non posso darti il punteggio pieno anche se vorrei farlo (il principale: ma il dio e Baccus sono la stessa entità o no?). La cosa che ho apprezzato di più sono stati i grandi riferimenti alle culture antiche, e soprattutto al lavoro di ricerca accuratissimo che hai fatto per i termini e i nomi (oltre che la simbologia del fuoco, che è sviluppata molto bene). Complimenti!

Recensore Veterano
30/06/18, ore 00:25

Finalmente ho terminato il primo capitolo!!! :-)
Ho adorato la frase in cui si dice che la famiglia non è composta solo tra uomo e donna, ma è anche il legame tra i due personaggi: ho dovuto salvarla!!! :-)
La parte in cui ci si rende conto che la morte purtroppo giunge sempre inaspettatamente... beh non me lo aspettavo nemmeno io in quel momento, ci sono proprio rimasta male! :-( ho sofferto anch'io! :-( e ora sono curiosa di leggere il seguito...
A domani!!!
:-* la tua affezionata,
Ori_Hime

Recensore Veterano
23/06/18, ore 14:39

Premetto che non sono avvezza a recensire storie scelte "a scatola chiusa", ho notato che la storia non è completa, pertanto eviterò di commentare la trama, poiché presumo che non sia ancora pienamente sviluppata.
Due le sensazioni che mi ha trasmesso questo capitolo, volutamente o meno: caos ed angoscia. Caos perché non ho percepito lo scorrere del tempo, come se tutto accadesse nello stesso istante in una specie di "principio cosmico", di caos primordiale, appunto. Angoscia per la sensazione di non riuscire ad andare oltre, ad uscire dal caos se non affrontando altro caos. Onestamente spero che la storia vada in una direzione precisa, ma, devo ammettere, io non riesco a vederla, al momento.
Stilisticamente è ben scritta, strutturata ed ortograficamente corretta.
I dialoghi contribuiscono a dare, almeno all'inizio, l'idea di un circolo chiuso in cui non si capisce chi domanda e chi risponde.
Ho apprezzato i riferimenti inseriti e dieci e lode alla scelta del nome "Daire", una chicca, seriamente. Le note alla fine sono limitate allo stretto necessario, ma, appunto, necessarie, quindi un punto anche per quello.
Nel complesso sarebbe una storia che potrei continuare a leggere, a patto di riuscire a superare le sensazioni iniziali.