Recensioni per
Colosso
di BekySmile97

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/08/18, ore 13:28
Cap. 1:

Essendo passati 15 giorni dalla pubblicazione dei risultati, passo a lasciarti la valutazione come recensioni.

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SESTO POSTO PARI MERITO, CON UN TOTALE DI 46/50
Colosso, di Rebecca97

Grammatica e Stile: 10/10 (5/5 di g. e 5/5 di s.)
Per il parametro della grammatica non ho segnato tutti gli errori; inoltre non ho tolto punti per l’uso improprio della D eufonica e per errori che sono indubbiamente di battitura (spazi mancati, ecc.)…
La grammatica è perfetta e non c’è nemmeno un errore di battitura, complimenti per la cura che hai dedicato al tuo testo.
Mi è piaciuto molto lo stile che hai utilizzato: non eccessivamente complesso, ma molto evocativo: ho trovato bellissime le immagini che hai trasmesso, soprattutto quelle riguardanti la sabbia. Penso infatti che il punto forte della tua storia sia stato proprio il modo in cui hai caratterizzato le ambientazioni: innanzitutto il deserto, con la sabbia bruciante che penetra nelle ferite, poi il ricordo dell’oasi e infine la città nelle montagne, che mi ha ricordato tantissimo Petra, in Giordania, sia per la struttura scavata nella roccia che per gli elementi architettonici di epoca romana.
Ho apprezzato anche le scelte lessicali, soprattutto per l’uso di termini “specifici” (come ad esempio caffetano), e la scelta dei nomi dei due personaggi principali, che non conduce con precisione a nessuna cultura specifica.

Trama e Originalità: 11,75/12
La trama mi è piaciuta abbastanza: è indubbiamente ben strutturata, e infatti non ti sei persa nonostante la presenza di più di un flashback, e a suo modo è anche originali. Mi ha incuriosito anche il modo in cui hai caratterizzato i cirment e gli ibridi: Dhwos crede che Xaetsos sia in grado di dominare il fuoco (e diciamolo, è per quello che decide di portarlo con sé), ma il realtà il ragazzo può maneggiarlo solamente per alcuni secondi; anche il fatto che sia l’unico sopravvissuto alla tempesta dell’oasi che a tutti quei giorni nel deserto senza cibo né acqua indica comunque la sua natura non completamente umana, indicando i cirment come molto più forti fisicamente.
La storia sembra mancare solamente un po’ di originalità in certi punti, soprattutto nel punto in cui il mercante nero chiede all’ibrido di fare il lavoro sporco con le arpie mentre lui prende il tesoro… un classico, ma che hai saputo sfruttare bene (lo approfondirò in “caratterizzazione”); l’unica sottrazione di punteggio (comunque molto esigua) riguarda la tempistica: va bene essere fortunato una volta ed essere salvato, va bene anche la seconda e il fatto che il cammelliere sia un ibrido come lui… però mi pare che sia accaduto un po’ troppo in fretta: da quel che ho capito Colosso fugge dalle rovine e la sera stessa viene ritrovato.

Utilizzo del Pacchetto Sole: 6/9
Genere – Fantasy: Per la presenza di creature come gli Ibridi, il genere è sicuramente il fantasy. 3/3
Prompt/Oggetto –Luce: Non ho riscontrato un’effettiva presenza dell’elemento; l’unico riferimento è il Sole che arde sopra il deserto, ma non è abbastanza per consentirmi di darti un punteggio elevato. 1/3
Obbligo – Il mondo fantasy dove si svolge la storia deve riprendere alcune caratteristiche dall’Antica Roma : Alcune caratteristiche ci sono (le arpie, l’architettura dei templi della città…), ma avrei preferito che fossero state un po’ più incisive: alla fine, cambiando quei dettagli con altre cose, la storia sarebbe stata pressoché invariata. 2/3

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Penso che, insieme alla descrizione del contesto, la caratterizzazione sia stata il punto forte di questa storia. Parto subito dal protagonista, Xaetsos: come ho già detto prima, di lui stupiscono la forza e la resistenza, ma l’ho trovato anche molto umano. Ad esempio, quando il mercante gli chiede di uccidere le arpie, egli ha paura e fugge: trovo che questa parte di lui sia in realtà sviluppata come quella di cirment, ma che Colosso non abbia voluto imparare a capire anche questa seconda metà di sé, nascondendola sempre aglio occhi degli abitanti dell’oasi; lo ritroviamo quindi come una persona debole interiormente e senza idee precise, se non il desiderio di riscattarsi dalla sua vita passata. Inizialmente, infatti, il ragazzo pensa di andare a Lumien nonostante raggiungere i villaggi sulle montagne sia molto più semplice, pensando forse che nascondere la sua vera natura in una grande città sarebbe più facile. Tuttavia cambia idea per poco, non appena Dhwos gli suggerisce di andare con lui si fa praticamente trasportare dalla sorte, così come quando fugge nuovamente nel deserto. In linea con la sua caratterizzazione è anche il fatto che dica di chiamarsi Colosso al cammelliere, quando capisce che il passato lo è definitivamente e decide di ricominciare una vita nuova a tutti gli effetti. È un personaggio che, nella sua evidente finzione, è molto umano.
Il mercante, invece, non è il classico approfittatore stereotipato: è vero che salva e porta con sé l’ibrido con l’idea di farsi aiutare nel suo scopo, ma penso che probabilmente non abbia mai preso in considerazione l’idea di abbandonarlo al destino dopo la fine del suo compito; è una figura molto atipica e controversa, ma credo che anche il fatto che cammini a piedi nudi nel deserto e dica di parlare con i morti attraverso quell’espediente lo rendano un po’ più… innocuo? In effetti va in giro con due serpenti domestici, ma in fondo non penso che sia una persona pericolosa.
Infine vorrei parlare di alcune altre figure: non sto a commentare quelle del passato del ragazzo, che mi ricordano molto i vari personaggi di una fiaba (il patrigno cattivo, per dirne uno), ma ci terrei a dire due parole sul cammelliere dell’ultima scena: innanzitutto è indubbiamente una figura potente anche sul piano mentale (ha riconosciuto Xaetsos come ibrido con una sola occhiata), e penso che insegnerà il ragazzo ad essere consapevole di entrambe le proprie nature; giusto l’alone di mistero che lo circonda, una cosa che può portare a varie interpretazioni del futuro.

Titolo: 1,5/2
Il titolo è sicuramente attinente alla storia, soprattutto con il finale: Xaetsos decide di rivelare all’ibrido che l’ha ritrovato quel nome, l’unico ricordo positivo che ha dell’infanzia grazie a sua madre. L’unico problema è che è un po’ fuorviante: sinceramente, io ho pensato subito a qualcosa come il Colosso di Rodi o comunque a una grande statua.

Gradimento Personale: 6,75/7
Alla fine, posso dire che la tua storia mi è piaciuta; il fantasy è uno dei generi che mando giù con molta fatica e quando ho scritto questo pacchetto ho proposto sicuramente una grande sfida, soprattutto a me stesso; il risultato non mi è però dispiaciuto, soprattutto perché non hai usato i soliti luoghi comuni del genere e hai creato qualcosa che, a suo modo, è originale. La piccola sottrazione è dovuta solo al fatto che avrei voluto trovare un po’ più di attinenza con il pacchetto, ma ho apprezzato ugualmente il risultato. Bellissima inoltre la frase iniziale, che viene ripresa anche più avanti: “Sabbia. Sottile, calda, dorata. Infida.”

Recensore Master
07/07/18, ore 23:37
Cap. 1:

Ciao!
Anzitutto mi presento: son o Yonoi e anch'io partecipo al contest "Raggio di Luna" indetto da Mystery Koopa, così mi è venuto il desiderio di dare un'occhiata anche alle storie degli altri "colleghi" in gara... Molto interessante e inquietante lo scenario delineato in questo racconto: abbiamo un deserto ma anche una realtà parallela, fantastica. La sabbia con le sue dune, che si susseguono una uguale all'altra, l'arsura che cresce, fino allo sfinimento. Un paesaggio e stili di vita che evocano realtà note e presenti, e che evocano l'idea di un profondissimo silenzio, di miraggi e di un orizzonte reso incandescente e quasi fluttuante dalla calura. Ma siamo al contempo anche in un mondo fantastico, dove esistono le tende dei beduini, i serpenti ammaestrati che diventano amici (simpaticissime Medusa e Sibilla, le due "ragazze"), ma anche i cirment e gli ibridi, creature sfortunate e votate al disprezzo e all'emarginazione. Abbiamo un ragazzo, Xaetsos, che fugge dall'odio che da sempre ha straziato i suoi giorni, ma che è soprattutto costretto a fuggire dalla tempesta di sabbia che ha inghiottito il suo mondo; e che, improvvisamente, si trova ad avere a che fare con uno strano individuo, in cui predominano sinistri colori - il verde e il rosso - e che possiede il dono di udire le voci dei morti. Suo malgrado, Xaetsos è costretto a seguirlo proprio nel ventre di quelle montagne che da sempre sono per lui, materia di incubi e di terrore. La sfida è riuscire ad affrontare queste paure, ma all'ultimo momento Xaetsos si sottrae; di nuovo lo avvolge la sabbia, pare di essere tornati al punto di partenza, eppure quando tutto sembra perduto ecco un nuovo incontro, un incontro che rappresenta esattamente ciò di cui il ragazzo ha bisogno: non interpellare gli spiriti dei morti, non sconfiggere le feroci arpie, ma godere di un sorriso amico, quello di un suo simile. Molto bello il messaggio che trasmette questa storia, ricca di immagini poetiche che trasmettono una potente nostalgia: il bisogno di amore, di vicinanza, di protezione è qualcosa da cui non si può assolutamente prescindere. A presto, e in bocca al lupo per il contest!