Recensioni per
Rosso come il mare
di KoreDelia

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/08/18, ore 11:07

Buongiorno.
Il racconto è scritto molto bene e con grande cura e attenzione.
Complimenti ^^
Buona domenica :)

Recensore Master
02/08/18, ore 06:14

Una storia breve, ma che promette bene!
Mi sono piaciute le descrizioni iniziali, rendono bene l'atmosfera della storia, lo squallore della vita di questa povera donna che si barcamena tra i 'doveri di una brava moglie' e un certo desiderio di ribellione (tra la rabbia verso il marito e le fumate di nascosto).
Ed è bello anche come il soprannaturale faccia il suo ingresso di gran carriera nella storia, in modo così graduale, partendo da un'ondina nel quadro finché la povera Agata non si trova a vomitare nel bel mezzo di una tempesta e a naufragare su un isola. Curioso anche come i marinai sapessero dei suoi problemi, come se fosse stata con loro alla partenza.
Almeno la donna ha avuto qualche gioia su quell'isola, prima che arrivasse il marito! Quel quadro era proprio un portale indiscriminato, non serviva solo a portare in salvo la gente ... e alla fine infatti Agata si è salvata da sola, finendo poi a casa con un quadro in mano.
Mi piace il fatto che il finale sia in sospeso: quali fossero le origini di quel quadro, se Agata verrà perseguita e condannata per il suo delitto, se dirà a qualcuno del quadro e sarà creduta o presa per pazza, tocca immaginarselo a chi legge. E va bene, perchè questa è una storia di liberazione da una vita terribile.
Complimenti davvero: una storia avvincente e affascinante, e raccontata proprio bene.

Nuovo recensore
29/07/18, ore 21:29

Solo una parola: wow!
Innanzitutto, secondo il mio parere hai dosato perfettamente le parole. Ho sentito perfettamente la frustrazione e il dolore di Agata. E poi è molto originale. Complimenti!!

Recensore Master
24/07/18, ore 15:55

TERZO POSTO PARI MERITO, CON UN TOTALE DI 49/50
Rosso come il mare, di KoreDelia

Grammatica e Stile: 10/10 (5/5 di g. e 5/5 di s.)
Per il parametro della grammatica non ho segnato tutti gli errori; inoltre non ho tolto punti per l’uso improprio della D eufonica e per errori che sono indubbiamente di battitura (spazi mancati, ecc.)…
La grammatica è quasi perfetta, ho trovato solamente un errore: “un portamento famigliare” sarebbe dovuto essere “familiare”, in quanto non relativo alla famiglia ma alla familiarità (non ci sono comunque sottrazioni di punteggio, perché la sottrazione minima sarebbe di -0,25 ed è eccessiva). C’è un unico refuso di battitura, un “concesso” che hai scritto “cocesso”.
Lo stile che hai usato per questa storia mi è piaciuto molto, in quanto l’ho trovato inerente alla trama che hai raccontato: è abbastanza diretto e descrive il necessario senza perdersi eccessivamente; si adatta molto (così come anche il lessico) al contesto e alla protagonista, ma presenta anche molte metafore tratte dal quotidiano che impreziosiscono alcune frasi, ad esempio ho adorato “ogni fiotto di saliva inghiottita era come carta vetrata in gola”, molto incisiva e significativa. Estremamente poetico è poi il finale (le ultime tre righe), che svela tutto in maniera perfetta (ne parlerò più avanti) e trasmette quella torbida sensazione di dark e suspense che adoro sempre ritrovare in questo tipo di scene.

Trama e Originalità: 12/12
La storia mi ha colpito molto per come è strutturata: ho già letto racconti che vogliono essere di denuncia contro la violenza domestica, e solitamente sono tutti sì incisivi, ma fin troppo simili; il tuo, invece, è strutturato in modo molto originale. Agata infatti cerca di andare avanti attraverso l’evasione mentale, cercando di immaginare come possa essere quel mare che per Luigi è l’unica ragione di vita, ma continua a sopportare passivamente tutto ciò che le viene inflitto (anche perché il discorso iniziale della madre, ripetuto così a lungo, parla da solo). Oltre all’originalità dell’avventura in sé, in cui Agata immagina di essere la donna che non è mai stata, ammirata e rispettata e sicura di sé, ciò che ovviamente mi ha sorpreso e mi ha convinto a darti il punteggio pieno è stato il finale, quelle ultime tre righe: mentre leggevo la storia per la prima volta pensavo a come fosse possibile (vedendo quanto mancava per la conclusione della pagina) tirare insieme tutti i pezzi del racconto, e invece… ero convinto che alla fine lei si sarebbe “risvegliata” (l’avventura era chiaramente immaginaria e idealizzata da lei), e nel frattempo non avesse nemmeno preparato il polpettone e sarebbe stata nuovamente picchiata dal marito. Invece, al posto del masso tra le mani aveva il quadro raffigurante il mare, rotto e insanguinato.

Utilizzo del Pacchetto Nettuno: 9/9
Genere – Avventura/Azione: Seppur immaginaria, l’avventura che porta Agata sulla nave e poi sull’isola deserta rappresenta il punto di svolta nella trama. 3/3
Prompt/Oggetto – Mare/Lago: Il mare è sia presente nei quadri dipinti dal marito di Agata che come elemento principale della sua “avventura”. 3/3
Obbligo – la protagonista dev’essere una donna inizialmente molto forte o molto debole: Agata è da sempre sottomessa al marito, quindi all’inizio è molto debole psicologicamente, anche se si riscatterà parzialmente nel finale; obbligo rispettato. 3/3

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
Prima di analizzare questo punto vorrei innanzitutto fare una premessa: i tuoi personaggi sono indubbiamente stereotipati (ma d’altronde, da una storia del genere non ci si poteva aspettare molto altro), ma hanno dei piccoli tratti che li rendono dei veri individui nonostante la struttura già vista.
Inizio da Agata: la lei iniziale, sostanzialmente, si riassume tutta in una frase:
“Non l’aveva picchiata. Si fece il segno della croce, ringraziando Dio”. Il tratto distintivo della tua protagonista, in effetti, è solamente la totale passività con cui subisce le vessazioni del marito, senza nemmeno reagire; ormai crede che la sua vita sia solo uno sbaglio, e lo stato di allucinazione in cui cade e che causa il finale è da ricondurre al fatto che creda che ormai non potrà andare nulla in un modo peggiore di come già è. Anche con l’omicidio, alla fine, Agata ha confermato la sua debolezza nonostante l’apparenza: cosa farà adesso? Si farà arrestare, magari consegnandosi, e verrà condannata come se niente fosse? Probabile. Non credo che riuscirà a fuggire come nelle sue fantasie, diventando quella donna forte che ha sempre voluto essere fin da bambina ma che semplicemente non è lei; probabilmente qualsiasi cosa sarebbe migliore delle continue vessazioni giornaliere, che hanno praticamente quasi annullato la sua psicologia (mi ha ricordato molto una bambina, attaccata agli “E se” e ai sogni di felicità). Credo che il lavoro che tu abbia fatto su di lei, pertanto, sia veramente ottimo (sempre che io abbia capito ciò che volevi dire e non abbia interpretato tutto in modo molto distorto…)
Su Luigi non ho molto da dire, se non che la sua unica nota di originalità è la sua ossessione quasi morbosa per il mare, che gli ricorda il suo passato miseramente perduto e che inserisce ovunque, dai dipinti ai racconti (sembra proprio che la vicenda sia uno di questi, un buon riferimento). Si vendica per quell’incidente casuale e avverso contro la moglie, colpevole ai suoi occhi di essere inutile (soprattutto per il fatto di non essere bella e di non aver avuto figli, quando magari quello sterile è lui); Luigi denota una mentalità estremamente bigotta e tradizionalista, molto radicale e quasi estremista, oserei dire, e per questo si crede il padrone del mondo (la casa, che è l’unico mondo di Agata). Eppure, da un singolo dettaglio (la lavastoviglie che non si possono permettere) si capisce che la storia non è ambientata nel ‘700/’800, ma almeno dopo gli anni ’50 del ‘900, e forse addirittura ai giorni nostri (?). Fatto sta che la tematica è ugualmente attualissima e l’hai trattata con molta maturità.

Titolo: 2/2
Bellissimo. Fin dalla prima lettura evoca il mare sporcato di sangue, e le ultime parole della tua storia indicano proprio il mescolarsi del sangue con la tempera blu del dipinto, che rappresentava il mare; inutile dire che l’ho adorato ancora di più.

Gradimento Personale: 7/7
Questa storia mi è piaciuta tantissimo: non sapevo proprio cosa aspettarmi dal pacchetto (che aveva due opzioni per ogni indicazione) ma il risultato mi ha completamente soddisfatto nonostante (se fossi stato un partecipante) avrei scelto gli elementi opposti ai tuoi. Il racconto mi ha stupito positivamente, oltre che per il finale sorprendente e originale, anche per il tema che hai trattato: ormai il tema della violenza sulle donne pare inflazionato, ma di fronte a molte trattazioni banali e/o immature la tua appare molto ben strutturata, oltre che originale.

Recensore Master
11/07/18, ore 18:53

Ciao KoreDelia!
Mi chiamo Yonoi e anch'io partecipo al contest "Raggio di Luna", sicché mi è venuto il desiderio di dare un'occhiata alle altre storie partecipanti...
Qui abbiamo una povera donna semplice. umile, vessata da un marito violento e frustrato: grazie anche ai racconti marinareschi del marito, grazie a un dipinto che si fa porta per entrare in un'altra dimensione, Agata riesce a fuggire dalla sua realtà triste e dolorosa e a diventare un'altra donna: volitiva e forte, non più sottomessa, Mi attendevo un finale più convenzionale, con lei che torna improvvisamente alla dura realtà di tutti i giorni, alle prese con il ritorno del marito e senza neppure avere cucinato il polpettone... e chissà, forse il finale combattivo che hai dato alla tua storia altro non è che il degno finale di un sogno ad occhi aperti... oppure no?
Una storia bella e dolorosa, profondamente realistica malgrado i connotati onirici che assume, e che ben esprime l'augurio che si vorrebbe fare alle tante, tantissime donne che si trovano a dover sopportare un quotidiano difficile come quello di Agata: riuscire finalmente a trovare il coraggio di dire basta e di andarsene.
In bocca al lupo per il contest!