[ Valutazione del contest "Cento parole di ieri, di oggi e di domani", indetto sul forum di EFP ]
SETTIMO POSTO PARIMERITO - TOTALE 32,2/45
3,8/5 – Titolo
Interessante la scelta di usare un titolo in latino – quell’unica parola che racchiude anche l’unico comune denominatore delle varie drabble e che, proprio per questo, lo fa risaltare ancora di più agli occhi del lettore.
Tutti e tre i titoli delle varie drabble si possono, in qualche modo, relazionare alla questione della neve (il suo candore, la prima volta che si vede e che un po’ rimane nel cuore a chiunque, l’inverno e la mortalità), quindi sei sicuramente riuscito a sottolineare il collegamento che volevi creare.
7/10 – Stile & Trama
Sarà probabilmente una cosa che dirò in molte delle valutazioni, perché ci tengo e perché alle volte i fanwriter sottovalutano tanto il potenziale di una drabble: scrivere drabble è difficile. Non basta buttare lì 100 parole e poi sfregarsi le mani e dire “ho finito”, quelle 100 parole devono dare o significare qualcosa, devono lasciare il segno, stupire, emozionare, anche raccontando di un solo momento. Se questo obbiettivo non è pienamente raggiunto, significa che c’è qualcosa che non va, magari che quelle 100 parole non sono sufficienti e ne servono altre.
Ecco, questo è proprio quanto purtroppo serve alla tua raccolta: servono più parole. Mi hai dato tre storie, o meglio, l’incipit di tre storie e tutte e tre (forse un po’ meno la terza, ma verrà analizzata meglio quando ne parlerò singolarmente) sono lasciate in sospeso, tanto che io all’inizio pensavo che sarebbero ricomparsi gli stessi pg e si sarebbe capito qualcosa in più di loro. Così non è stato.
Soffermandoci sullo stile: il tuo è uno stile pulito e un lessico chiaro e semplice; l’unica pecca sono le frasi che troppo spesso tendi ad allungare senza che ce ne sia davvero bisogno. Sono drabble, le parole sono poche, è necessario quindi pesarle bene, pesarle tanto – mettere tutta quella punteggiatura che tu hai inserito appesantisce di molto la lettura e la rende dispersiva.
Ho partecipato ad un tuo contest, quindi so che ci tieni particolarmente all’uso della punteggiatura e ci tieni anche a segni di punteggiatura solitamente poco usati come il punto e virgola, ma in scritti così brevi alle volte diventa controproducente. (che poi è il mio parere di Miss Nessuno che tu ovviamente sei liberissimo di ignorare)
Faccio solo un esempio:
[ Quel bianco, oggi, è sporcato di rosso e di nero, di sangue e di morte; la neve trasuda dolore, è la definitiva tomba di migliaia di soldati: russi e finlandesi, odiati nemici nella storia e nella cultura, giacciono ora uniti nella loro fine, sotto un lago di ghiaccio che congela ogni ultimo sospiro. ]
La drabble ha poco più di cento parole e tu sei riuscito a metterci una frase intera che da sola ne conta quasi la metà, con sette virgole, un punto e virgola e due punti. È una sbrodolata di informazioni – tra l’altro perfino dolorose (la neve che trasuda dolore è un’immagine molto intensa) –, ma tu non concedi una pausa (di riflessione) vera e propria, un punto fermo che permetta al lettore di iniziare a dare forma nella propria testa a quanto tu descrivi.
In una flashfic o in una oneshot, dove lo spazio a disposizione è maggiore, avrei sorvolato maggiormente, qui no.
Per la trama invece c’è tutto un discorso a parte.
Iniziamo con il riconoscere che non è una, ma bensì sono tre separate trame (cosa che io all’inizio non avevo realizzato).
È palese che dietro ogni trama ci sia un tuo pensiero, una ricerca, qualcosa di ben più ampio e di cui tu ci hai raccontato solo uno spicchio. Sono trame godibili, di cui tu metti delle buone fondamenta, introducendo personaggi, background e narrazioni tutte diverse… ma che poi rimangono tutte in sospeso.
La scelta di trattare tre trame diverse, con tre personaggi diversi (se non di più), ti ha sicuramente permesso di sbizzarrirti nel ricercare ogni volta una storia nuova da raccontare, ma questo ha fatto sì che, alla fine della drabble, mancasse tutto quello che tu non hai avuto lo spazio per raccontare. In alcuni punti, alcune questioni possono essere lasciate all’immaginazione del lettore o ricercate tra le righe di quello che ci racconti, ma solo fino ad un certo punto. Il lavoro fatto è quindi senza ombra di dubbio oltre la sufficienza – i complimenti sono meritati, anche perché hai dimostrato buona fantasia nel tirare fuori tre trame distinte –, ma se ti fossi concentrato su un solo filone avresti probabilmente dato vita a qualcosa di più interessante e completo.
7/10 – Caratterizzazione dei personaggi
Qui il discorso si riallaccia a quanto ho già detto per la questione della trama.
Io ho dato la possibilità di scrivere tre drabble in tutto, che sono poche, ma non pochissime e sono più che sufficienti per delineare una storia e dei personaggi anche inventati dal nulla. Tu hai voluto scegliere una strada impervia – ed era assolutamente permesso, eh, non credere di aver commesso un errore perché così non è stato – ma questo non ti ha aiutato nell’approfondire i tuoi personaggi.
Sono tutti abbozzati, chi più, chi meno – ed è un peccato perché tutti sembrano racchiudere così tante potenzialità, che mi sarebbe piaciuto saperne di più. Sono personaggi su cui si vede che hai riflettuto bene e di cui forse hai un’immagine ben precisa (e forse anche background più ampi che purtroppo più di tanto non traspaiono nelle drabble), di cui noi però non vediamo che una minuscola parte e che molto più spesso lascia in attesa di avere dell’altro, nuove informazioni che completino il quadro.
3/5 Gradimento personale #drabble 1
Ti dirò, la tua scelta di mettere proprio questa drabble per prima mi ha tratto in inganno.
La drabble è piacevole da leggere, lo stile come già indicato è semplice, le frasi troppo lunghe, ma nulla che impedisca, con un po’ più di impegno, di godersela. E su questo ti faccio i miei complimenti.
La parte che mi ha lasciato piena di aspettativa è il modo in cui svolgi tutta la drabble: non sono io a crearmi questa aspettativa, sei proprio tu a darla al lettore. Sei tu che apri le porte a qualcosa di più quando scrivi che Jack sente una voce conosciuta e lasci intendere che non sia reale, ma sia un gioco della memoria (e della neve che rievoca vecchi ricordi). Alimenti l’aspettativa quando lasci intendere che Jack abbia intenzione di abbandonarsi a quei ricordi e probabilmente anche seguirli – non subito, però, dopo. In futuro.
Da una parte hai completato la tua drabble lasciando tutto quello che può succedere all’immaginazione del lettore e dandogli gli indizi per capire che Jack uscirà a ballare sotto la neve insieme al ricordo di sua moglie bambina, ma di contro metti anche le basi per le due drabble che mancano all’appello: passato (la voce della moglie non è quella adulta, ma è di bambina) e futuro (ma sai che sarai costretto ad alzarti).
Drabble che invece non ci saranno, perché gli argomenti e i personaggi trattati sono altri.
È stato proprio un peccato.
Un appunto per quanto riguarda una frase nello specifico: “dopotutto, rievocare un ricordo fa sempre piacere.” Err, mi scuserai se mi permetto di dissentire? Capisco certamente perché tu in questa occasione abbia voluto metterla come conclusione, ma non è vero che rievocare un ricordo faccia sempre piacere. Forse avresti potuto sottintendere che per lui solo, rievocarli faceva quell’effetto – perché magari non aveva ricordi spiacevoli o perché ha da sempre vissuto una vita felice, non so.
3,5/5 Gradimento personale #drabble 2
Appreso che la drabble è completamente slegata da quella precedente (all’inizio pensavo davvero si fosse trattato di uno dei ricordi di Jack), l’ho comunque trovata gradevole al pari – forse anche un po’ di più – di quella precedente. Tra l’altro, il titolo di questa è quello che mi è piaciuto più di tutte, ha quella vena poetica e drammatica che ho sempre piacere a ritrovare in uno scritto – merito anche del fatto che, a quanto ho capito, è il soprannome di un personaggio realmente esistito.
Detto che, leggendo si trattasse di un genere storico mi è venuto il pallino di accertarmene su google, avrei preferito se ne avessi fatto cenno tra le note, perché non è un fatto storico che tutti possono conoscere.
A parte questo mi ha fatto piacere ritrovare questo pezzo di storia nella tua raccolta.
Il protagonista, dato tutti i riferimenti che hai dato all’inverno, alla Russia e Finlandia e ai morti per mano sua, direi che posso dare per scontato che sia Simo Häyhä, il cecchino che durante la Guerra Invernale uccise 500/542 soldati sovietici.
Già questo basta per notare che c’è stata una buona documentazione alla base della tua drabble – se non ho capito male, tra l’altro, il genere storico è anche tra i tuoi preferiti, quindi mi fa doppiamente piacere tu sia riuscito a cimentartici.
La drabble guarda l’operato del cecchino proprio attraverso i suoi occhi, spalancandosi sulla distesa innevata che è stato il campo di battaglia tra le due fazioni e si chiude con la conta delle sue vittime.
Una buona drabble e un concetto espresso piuttosto elegantemente.
Un unico appunto sulla frase: “oggi ne hai uccisi 542”;non so se sia voluto o si tratti di una svista, ma in ogni caso la frase corretta sarebbe stata “ad oggi ne hai uccisi 542”. A parte il fatto che temo sia umanamente impossibile per un cecchino uccidere 542 persone in sole ventiquattr’ore XD, anche wikipedia conferma che quel numero è la conta totale e non ufficiale dei suoi morti.
Per il resto: ben fatto!
4/5 Gradimento personale #drabble 3
Ah, arriviamo finalmente alla mia drabble preferita di tutta la raccolta.
Ottimo e abbondante per l’originalità del tema e il modo in cui la svolgi – e forse anche perché lo sci-fi è un genere che mi piace e mi affascina e che tu hai saputo sviluppare bene seppure in poco spazio.
Mi ha lasciato un po’ così il fatto che tu abbia voluto spiegarla tutta nelle note dell’autore, ma in realtà ho scoperto che non mi sono servite perché di per sé era già piuttosto esplicativa.
La precisazione del genere sci-fi ha reso abbastanza l’idea di quanto ci si sarebbe dovuti aspettare e la drabble non ha deluso. Anzi, hai superato di gran lunga le mie aspettative, anche perché quando ho letto “climate fiction” stavo già per preoccuparmi… invece hai proprio colto nel segno.
È quella che ho trovato più completata e di cui sento non manca proprio niente – spiegazione a parte su georegolarizzazione, anche se piuttosto intuibile. Da una parte abbiamo il generale anziano che ricorda di quando sulla Terra era ancora presente l’inverno, dall’altra invece abbiamo la nuova generazione racchiusa nel giovane assistente che si stupisce davanti alla neve.
Ho apprezzato in particolar modo il finale: quella domanda che lascia in sospeso e, contemporaneamente, da una chiusa meravigliosa al discorso e alla presentazione del tuo (loro) mondo. Molto, molto d’effetto, assolutamente.
4/5 – Uso dei prompt
I tre prompt che vi ho dato sono stati usati, su questo non c’è assolutamente dubbio. Il tuo intento è stato abbastanza chiaro: la drabble del presente è ambientata ai giorni nostri, quella nel passato è ambientata in un passato non meglio precisato, quella nel futuro è ambientata in un futuro ipotetico.
Per quanto riguarda il collegamento tra le tre, ti sei proprio attenuto alle basi e di tuo hai purtroppo messo ben poco.
Ho richiesto una raccolta di sole tre drabble (e con dei prompt che già di per sé erano collegati tra loro: non esiste futuro senza presente e non c’è presente senza passato), con l’aggiunta che tutte e tre fossero, in un modo o nell’altro, collegate tra di loro. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più “omogeneo”. Il collegamento c’è (sono storie sulla neve), ma a conti fatti mi danno l’impressione di essere tre storie scelte a caso, dietro cui non vedo una vera e propria ponderazione sul Perché Proprio Queste Tre che chiaramente tra loro non c’entrano nulla, se non per il fatto che sì, dovevi ricordarti di parlare della neve.
Avessi dovuto prenderle singolarmente, il voto sarebbe stato un 5 pienissimo, così, purtroppo, ho dovuto penalizzarti o non sarebbe stato corretto nei confronti degli altri.
In ogni caso sono stata felice di leggerti e di scoprire, seppure in parte, i tre piccoli mondi che hai voluto creare. |