Recensioni per
Discesa nell'inferno-paradiso
di _only_ hope_

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
26/09/18, ore 13:42

[ Valutazione del contest "Cento parole di ieri, di oggi e di domani", indetto sul forum di EFP ]
NONO POSTO - TOTALE 27,5/45

3/5 – Titolo

Di sicuro quello della raccolta è un titolo accattivante, che una certa curiosità la solleva eccome. Forse al posto di quel punto fermo, dopo “Betty” avrei infilato un due punti, o addirittura avrei totalmente omesso il nome per tenere soltanto il resto; inoltre la presenza del trattino mi dà un po’ fastidio, anche se ho capito che hai voluto metterli perché le due cose sono strettamente collegate tra loro.

Un po’ meno ricercati e accattivanti ho invece trovato essere i tre titoli delle drabble, seppure diano una descrizione veloce ed immediata di quanto accadrà nella drabble.
Trovo però un po’ stonato il titolo della prima rispetto a tutti gli altri. Quel “ciao, papà” che è il fulcro della vicenda iniziale, ma fa comunque perdere tutto il pathos ottenuto con “Discesa nell’inferno-paradiso”.

6/10 – Stile & Trama
Allora, premetto che non è una cosa che influisce sulla valutazione (anche se sto pensando di farlo rientrare come punto per i prossimi contest), ma mi sento comunque di dirtela: la grandezza del font che hai scelto è troppo piccola e ho fatto particolarmente fatica a leggere. Per fortuna si tratta di drabble corte, ma se così non fosse stato, ti avrei invitato ad aumentarla perché la lettura diventa insostenibile. Insomma, per il futuro, magari, prova a scrivere più grande.

Ma veniamo alla storia in sé. Inizio con il dirti che ho trovato strana e non mi ha convinta del tutto questa tua scelta stilistica di scrivere tutto centrato e, soprattutto, andare a capo nel bel mezzo di una frase ancora incompleta. Hai, immagino, voluto dare un’impaginazione di taglio poetico, ma quasi mi viene da pensare che in certi punti, volendo bastava utilizzare un punto fermo e avresti ottenuto il medesimo effetto.

Mi ha invece colpita in maniera molto più che positiva il ritmo narrativo, la cadenza quasi solenne, condannante, che hai dato alla storia: frasi brevi, secche (spezzate), che danno un senso di violenza, è come se le parole le spintonassi via – cosa che tra l’altro si ricollega agli spintoni che subisce il padre di Betty nella prima drabble, e diciamolo, anche allo spintone che la stessa Betty ha ricevuto dalla vita.
Il rovescio della medaglia è, però, il fatto che nonostante il lessico non sia particolarmente complesso, ci sono alcuni passaggi in cui questa tua narrazione poetica è un po’ troppo sopra le righe e non risulta quindi chiara nei concetti che volevi esprimere. Forse è anche per questo che in tutte e tre le drabble hai inserito una nota con la spiegazione della trama, cosa che normalmente non dovrebbe servire: una storia dovrebbe già di base spiegarsi da sola, eccetto per eventuali riferimenti, citazioni, note storiche, licenze poetiche, etc, che vanno in aggiunta. Fatta ad eccezione per la prima drabble, invece, ho scoperto che prima di leggere le note avevo capito tutto al contrario.

Venendo infine alla trama, ha una sua logica – dà inoltre un senso, molto meno fantasy e più realistico, anche al titolo della raccolta. Non è originalissima, ma traspare una certa profondità di pensiero con cui tu ce la presenti e che la rende meno scontata: una ragazzina abituata a vivere nell’agio vede suo padre arrestato per truffa, la famiglia cade in rovina e da quel momento in poi lei discende nel mondo dello spaccio di droga, che è insieme inferno e paradiso.
Lo spazio di manovra era poco (circa 300 parole in tutta la raccolta) e non sei riuscita a sfruttarlo proprio appieno. Avrei preferito in certi punti meno ripetizioni e più parole spese per far comprendere meglio i concetti espressi nella storia – la parte “inferno-paradiso” inoltre non viene mai ripresa realmente nella storia, ma rimane un sottinteso che ci specifichi tu a piè di pagina.

6,5/10 – Caratterizzazione dei personaggi
La sufficienza (e anche qualcosa di più) te la sei meritata.
I personaggi (nello specifico Betty) che compaiono non si trovano nella raccolta per puro caso, ma hai dato a tutti un significato ben preciso ai fini della storia. Il padre è il motivo principale per cui tutta la vita di Betty e famiglia va a rotoli, la madre si attacca alla bottiglia senza la forza di reagire e non può essere il supporto che servirebbe alla figlia per evitare che faccia scelte di vita totalmente discutibili, mentre al contrario Betty, la protagonista, trova un modo tutto suo di uscire dalla miseria – o almeno così si illude.
Il ritratto che, però, ci dai della protagonista, in certi punti è un po’ vago e in altri addirittura non è convincente. Ad esempio: sappiamo di Betty che suo padre viene accusato di frode e arrestato quando lei ha undici anni, quindi da quel momento inizia il tracollo per la sua famiglia. Nella drabble successiva, arrivati ai giorni d’oggi, ci racconti però che la sua famiglia era abituata agli agi (e fin qui nulla da eccepire), ma poi inserisci un focus proprio su Betty, spiegando che lei era abituata agli agi e che addirittura era abituata allo shopping e alla moda. Ma se presumibilmente hanno smesso di potersi permettere queste cose quando lei aveva undici anni, quando ha potuto conoscere così a fondo la moda da poterla rimpiangere, dove sviluppa questa “abitudine”?
Non so se mi spiego, ma ci sono questi piccoli dettagli che tu infili per cercare di dare maggior tridimensionalità al tuo personaggio, che però purtroppo non tornano. Ora, non dico di non farlo, perché è giusto voler sfaccettare un dato personaggio e il fatto che tu abbia voluto provarci è cosa buona e giusta; il consiglio che ti posso dare per la prossima volta è rileggi più volte quello che scrivi, anche a distanza di tempo, così da notare meglio eventuali dettagli che ti siano sfuggiti, oppure tieni traccia delle piccole cose (quanti anni ha il pg e quanti ne aveva quando sono accaduti i fatti che hanno mutato il suo status quo, cosa può aver fatto nel frattempo, se è coerente che l’abbia fatto, etc…). In ogni caso questo è un mio consiglio personale, tu sei ovviamente libera di seguirlo o meno.

3/5 Gradimento personale #drabble 1
Tra tutte e tre le drabble, questa è quella che ho apprezzato di più.
Mi è piaciuto l’inserimento delle voci esterne alla narrazione che si sovrappongono a questa, e che danno vita alla folla al di fuori della casa di Betty.
Per quanto riguarda lo stile, vale tutto quello che già ho detto nel punto dedicato, ma nello specifico questa è la drabble che ho trovato più chiara e per cui non ho avuto bisogno della nota finale, in quanto tutto coincide con l’idea che mi ero fatta della storia.

La cosa che però mi ha dato più da pensare – e su cui ancora sto riflettendo è quel “ciao, papà” finale e che, contemporaneamente, fa da il titolo allo scritto. Ti dirò, allo stesso modo di come mi stona come titolo, mi stona anche come conclusione. Chiariamoci: è molto bello e molto azzeccato l’effetto che dai alle voci della folla che incitano, urlano e lo fanno sempre con enfasi (e infatti la carichi con i punti esclamativi finali) a cui poi si contrappone la voce dell’undicenne che sembra quasi sussurrata, intimidita e spaventata da quanto sta accadendo davanti ai suoi occhi. Quello che non mi piace particolarmente è quel “ciao”. È l’ultima volta che Betty vedrà suo padre, un “addio” forse avrebbe dato una diversa impressione, un taglio più drammatico. Non saprei, immagino che a questo punto diventi una questione di gusti.

2,5/5 Gradimento personale #drabble 2
Inizio a mettere le mani avanti confessando che avevo completamente frainteso il finale.
Da una parte il titolo “senza effetti collaterali” dovrebbe effettivamente dare un suggerimento al lettore, ma il passaggio in cui prima scrivi “Senza fori nelle braccia, senza cervelli annebbiati. Ma per poco.” e poi concludi il tutto con la frase “La magia ha il suo prezzo: un buco al centro del braccio” mi ha tratta in inganno. Cosa volevi dire con quest’ultima frase?
Probabilmente mi è sfuggita la sfumatura che volevi dare, ma a me sembra che un buco al centro del braccio sia palesemente una contraddizione rispetto al fatto che non ci sarebbero stati fori, motivo per cui ero strasicura che avesse fatto uso di droga, non che avesse iniziato a spacciare.Ma a parte quest’ultimo pezzo, anche basandomi su quanto dici in precedenza, il collegamento non è così immediato e se tu non avessi scritto la nota finale, io avrei semplicemente pensato che gli stracci e la topaia fossero “mutati” solo nella testa di Betty a causa delle allucinazioni post-iniezione.

Proseguendo, le ripetizioni su cui calchi hanno dato quasi un senso di oppressione alla storia e, soprattutto nel pezzo di Dozzo, l’ho apprezzata.
Il riferimento al prompt presente è chiaro, anche perché stai andando in ordine cronologico, quindi da quel punto di vista non ho nulla da aggiungere.

1,5/5 Gradimento personale #drabble 3
Inizio con l’indicarti un errore di battitura nella frase: Si è lasciata indietro al topaia, si è lasciata indietro la madre, incollata al collo di una bottiglia.

Detto questo, posso dire che a me non piace la definizione “polverina magica”? Vuoi dare un certo senso poetico, dire e non dire, ma ogni volta che lo scrivi mi viene in mente Trilly e tutta la serietà della drabble e l’ambientazione filo-drammatica della tua storia ne risente. Un “polvere”, più maturo e un po’ meno fiabesco (pur mantenendo la linea pseudo-fantasy) l’avrei trovato più in linea con questo genere di storia.

Qui, inoltre, torna il “buco in mezzo al braccio” e si rinsalda la mia convinzione che qualcosa di importante mi sia sfuggito, perché faccio molta fatica a capire il senso della drabble – o meglio, la fine della storia. Betty spaccia, guadagna soldi, si ricompra una vita nel lusso e “Ai piani alti non incontra più quei poveracci”. Ma quali piani alti? Quali poveracci? Non ne hai mai fatto menzione prima e ora lo dai per scontato inserendo “quei” come se già il lettore dovesse sapere di chi stai parlando.
Purtroppo, se l’inizio della drabble mi aveva quasi catturata, nel proseguire ho completamente perso il filo della trama e ne sono uscita alquanto confusa.
Ti ripeto, l’idea di per sé è carina, ma, sebbene ci sia una profondità di intenti, il modo in cui lo svolgi è superficiale e accende dubbi che lì rimangono per tutta la durata della storia.

5/5 – Uso dei prompt
Nulla da eccepire sui prompt. Compaiono, li hai usati in maniera chiara e lineare, hai creato una linea cronologia nella tua storia che ha funto da collegamento per tutta la raccolta, quindi ogni mia richiesta è stata soddisfatta.

Recensore Master
05/09/18, ore 02:34

Ciao! Partecipando allo stesso contest di drabble, ho pensato di venire a salutare gli altri autori!^_^

beh, tema delicato e attuale, la droga.
queste tre drabble fanno riflettere, sono lo secchio di come a un momento all'altro il mondo che conosci può andare a rotoli e tu puoi costruirlo di nuovo certo che puoi ma... tutto ha n prezzo e se vuoi fare meno fatica come trovarti un lavoro in cui, se sai come fare, la ricchezza arriva in breve tempo, corri però anche il rischio di finire a tua volta invischiato nella tua stessa rete.
mi è rimasta particolarmente impressa la seconda drabble.
questo finale non-finale, aperto in un certo senso perchè lasciamo la ragazza all'apice del su potere lascia molte possibilità (o nessuna, dopotutto una vota cominciato difficile tirarsene fuori da quella rete...)
mi è piaciuto molto il tuo stile cadenzato breve e solenne, complimenti.
Nala

Recensore Master
21/08/18, ore 20:54

Ciao Only Hope!
Partecipo anch'io al contest delle tre drabbles, così ho pensato di passare a leggere anche le raccolte deflusso lei partecipanti (in realtà vorrei passare anche da un'altra tua storia, prima o poi lo farò!).
Allora... la raccolta mi è indubbiamente piaciuta, sia per la tematica generale trattata che per il modo in cui è stata affrontata. La storia di Betty è molto complessa fin dall'inizio, e si trasforma in un attimo da un paradiso a un inferno: perde suo padre e al contempo tutto, ritrovandosi sola in luogo sudicio e dimenticato...
Poi, sembra che ricominci a risalire, arrivando al punto di essere la Regina del quartiere grazie a tutti i soldi ricavati dallo spaccio: in un certo senso risale, ma da una scala secondaria che non potrà con il tempo che riportarla nella polvere, facendola ridurre nell'ombra di sè stessa così come accaduto alla madre, abbandonata al suo passato.
Complimenti, tratti tematiche delicate senza mai perdere d'intensità o cadere nel banale o peggio nella volgarità.
La storia di questa ragazza mi è davvero piaciuta, alla prossima!
mystery_koopa

Recensore Junior
20/07/18, ore 18:50

Mi hai un po’ ricordato con questi due capitoli molto brevi il testo della canzone ‘Betty’ dei baustelle non tanto per le parole esatte della canzone ma più per l’atmosfera che stai piano piano creando andando avanti con i capitoli. Sono curiosa del seguito :)