Recensioni per
Il segreto di due persone resta un segreto
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/10/23, ore 15:35

Buongiorno; Ho già recensito altre tue storie, ma mi ero dimenticata di questa piccola perla.
Al solito, le tue introduzioni sono precise e delicatissime, e tra l'altro, ho apprezzato l'amaro sorriso della lady velata, davanti la costatazione che nessuno piange la morte di una spia.
E il breve dialogo iniziale tra la donna e il padre di Nieveen è... meraviglioso, riesce ad essere esemplificativo del rapporto tra padre e figlio, sebbene sia tanto scarno.
Ma ben presto sposti il focus non tanto sui due partecipanti al piccolo funerale, ma su Nieveen e sul suo passato, che viene perfettamente delineato dai ricordi della lady. Ne lasci intravedere la dedizione disperata alla città e ad un padre con cui ha sempre avuto (o per meglio dire, DOVUTO avere) un rapporto burrascoso. Infine mi è piaciuto il rapporto che hai delineato tra lui e Nazra: sebbene resti a malapena accennato, un elemento di contorno, qualcosa trapela; forse non erano amici, sicuramente la loro relazione era più profonda di quella tra un superiore ed un subordinato. Niaveen non si sarebbe confidato con lei altrimenti, nè Nazra avrebbe provato quel trasporto emotivo verso di lui. I sentimenti che, però da entrambi devono essere accantonati nell'ottica di un bene superiore, e questo toglie loro spazio, impedisce che le cose possano andare in modo diverso.
Splendida anche la vivida delicatezza con cui hai tratteggiato il dolore della spia, man mano che il tempo passa, che sprofonda sempre di più in una vuota apatia, da cui nulla riesce più a toccarlo, perso nella sua mancanza di senso della vita, e che adesso, forse, potrà riposare in pace.
E proprio in nome di quei sentimenti contraddittori che, alla fine, Nazra abbia voluto rispettare l'ultimo (l'unico?) desiderio di Naveen, rivelare al padre la verità. Perchè riconosciamolo: Nazra poteva benissimo non rivelare niente, nemmeno data e luogo del funerale, far morire assieme a lei quella verità e lasciare le cose come stavano: il padre di Naveen non avrebbe mai nemmeno sospettato la vera essenza del figlio.
Così come estremamente toccante è stata la reazione del vecchio elfo, che è evidente, anche lui fa quella considerazione disperata: "Perché me lo dite ora? Perché… non prima? Perché non mai?" 
Scoprire che il figlio nullafacente era una spia eroica, che ha sventato vari complotti, a costo della mano, della reputazione e della vita, rendersi conto che lui quel figlio non lo ha mai conosciuto davvero... WOW.
Ed è toccante alla fine, la considerazione iniziale di Nazra: "La vita di Naaven era mai stata esposta alla luce?". Un eroe byroniano, che nonostante le sue gesta, non sarà ricordato... ed anzi, è già scivolato nell'oblio di una città per la quale ha dato tutto e che non saprà mai quanto gli deve.
(Recensione modificata il 17/10/2023 - 03:39 pm)

Recensore Veterano
01/11/22, ore 22:52

Eccomi qui per la catena!
Allora ho scelto questa os, incuriosita dal titolo e non me ne sono pentita. Una storia bella, triste, forse, ma ben descritta e quindi, anche se angst, direi molto delicata nel suo spinoso argomento.
Mi è piaciuto come hai intervallato i momenti al presente e quelli ricordati da Nazra, mentre il funerale di Nieven va a vanti e si conclude. Racconti la loro conoscenza in modo completo e dettagliato, nonostante le poche parole, e questo aiuta molto chi come me non conosce il fandom (non ho ben capito se è una ff o no, ma mi sembrava di sì, comunque, ma se non lo è, o i personaggi sono tuoi, scusami). Ho apprezzato molto il susseguirsi della storia, ho captato le sensazioni di Nazra ed empatizzato con Nieven.
Direi che fosse lui, alla fine, il protagonista principale, la sua vita, la sua storia, il suo riscatto agli occhi del padre. Un legame andato perso in vita, per queste due persone dalle anime così simili che non sono riuscite a comprendersi e ad amarsi, ma che poi, grazie al segreto svelato da Nazra, forse hanno trovato pace. (anceh se non so se gli elfi hanno un'anima nel fandom  )
La scrittura è stata scorrevole e piacevole da leggere. Non è stata pesante, nonostante il funerale e la morte in generale. Mi è piaciuta molto, come dicevo, sia il modo in cui l'hai strutturata, che gli argomenti trattati e come sono stati affrontati.
Complimenti, una gran bella storia.
(molto triste, però, mi è dispiaciuto così tanto per Nieven…)
Alla prossima,
Mo

Recensore Junior
05/02/21, ore 17:07

Ciao, finalmente sono qui per l'ABC.
Dico "finalmente" perché ho scoperto quanto sia interessante il mondo (che in questa storia è lievemente accennato, come un velo che accompagna gli avvenimenti) di Forgotten Realms, anche da un punto di vista più vicino rispetto alla mia timida curiosità.
Devo dire che sono stati cinque minuti, come se i personaggi di Lady Nazra e Lord Lathai avessero impiegato qualche istante l'uno a capire cosa nascondesse l'altro sotto quelle maschere. Anche se una delle due era meno metaforica dell'altra.
Ho apprezzato veramente molto saltare da un tempo all'altro, nonostante (da persona completamente ignara dell'ambiente in cui si muovono) non ci fossero particolari descrizioni sui luoghi, ma in una storia così introspettiva e che riesce a fare immedesimare ed empatizzare per un elfo così strano, non servivano a tanto.
Ma nonostante tutto, sono arrivato al finale e ho empatizzato anche per il padre, si può? Lady Nazra sorpresa e io che vorrei solo spararmi per quanto mi fanno male i rapporti difficili padre/figlio, quanto mi immedesimo, insomma... se volevi colpire, hai colpito.

È un'ottima storia, descritta in maniera quasi "delicata" senza troppi fronzoli ed è godibile dall'inizio alla fine anche per chi non sa dove si trova (ma guarda, parlo di me).
Il vecchio detto che torna alla fine è un'ottima chiusura, veramente ben pensata e perfettamente inserita.
Ti devo ringraziare di avermi consigliato questa storia tra le tante, mi è piaciuta molto.
Alla prossima!
Miky

Recensore Veterano
03/12/20, ore 00:25

Ciao, eccomi qui per lo scambio!
Volendomi attenere al tuo ordine consigliato di lettura, ho deciso di cominciare propria dalla prima storia che, tra le altre cose, mi ha subito incuriosita per via del titolo.
Sebbene io non conosca molto bene Forgotten Realms, apprezzo molto lo stile fantasy, quindi leggere la tua storia è stato davvero un piacere. Non sono molto pratica di D&D (rimedierò presto dato che questa storia mi ha fatto venir voglia di conoscerne di più) e mi sarò sicuramente persa qualche dettaglio ma nel complesso, la storia mi è davvero piaciuta. In particolare ho apprezzato il modo in cui hai narrato le vicende e l’ottimo utilizzo dei flashback. L’avvicendarsi di passato e presente è ottimo e coinvolgente. Senza dubbio però, il punto forte di questa storia sono i personaggi, Nazra e Nieven, molto diversi tra loro ma allo stesso tempo molto carismatici.
Mi ha colpito molto Nieven, un Elfo del Sole, che fin da subito sappiamo essere morto dato che stiamo assistendo al suo funerale. Nonostante avesse tutte le carte in regola per vivere una vita felice da benestante, al contrario ha condotto una vita difficile, disprezzato dal padre, impersonando un fannullone. Una doppia vita vera e propria, considerando il suo ruolo di spia. I fatti del passato di Nieven sono un vero e proprio crescendo, fino a quando non si arriva all’evento culminante: fingere un tentativo di omicidio, con tutte le conseguenze che ne verranno. Durante la lettura, quasi speravo che Nazra in qualche modo lo fermasse o che trovasse un altro modo e non coinvolgerlo. Ovviamente non poteva andare diversamente, ognuno deve rispettare il proprio compito. Probabilmente è questo che mi è piaciuto più di Nazra, il fatto che provasse sensazioni contraddittorie, per così dire, ma che comunque resti ligia al proprio compito. Nieven è diverso e lei gli si è affezionata, ma ovviamente non può fare nulla per aiutarlo. D’altro canto è giusto così, anche quella di agire e portare a termine quel finto tentato omicidio e perdere la mano è pur sempre una scelta di Nieven.
E, parlando di (ultime) volontà, è stato molto bello il dialogo tra Nazra e il padre di Nieven. D’altro canto loro sono le due figure a cui Nieven fa sempre riferimento e il loro incontro è un momento chiave nella storia. La reazione del padre è davvero toccante, considerando soprattutto che lui fosse all’oscura del vero lavoro di Nieven, a tal punto da crederlo totalmente un’altra persona. È una conclusione molto amara, ma perfetta per il tono della storia e il contesto in cui si svolge.
Come dicevo all’inizio, il titolo mi aveva parecchio incuriosita e solo arrivando alla fine, se ne capisce totalmente il senso e l’ambivalenza.
Concludo qui, pero di leggere qualcos’altro di tuo e ci vediamo alla prossima!

Rhurab

Recensore Veterano
08/11/20, ore 23:08

Ciao, eccomi per lo scambio del giardino!
Mi scuso se recensisco una One shot un po' vecchiotta, ma mi è stata caldamente consigliata e ho voluto dare uno sguardo. Che dire... mi piace davvero come scrivi dei Forgotten Realms, e non mi è stato difficile seguire le vicende di questo scritto, d'altra parte come ben sai, anche io sono un DM e ho masterato per un po' i Forgotten Realms, sebbene sono ancora acerbo come Master XD
Mi piace come hai incastrato dei personaggi canon della lore con i tuoi originali, e ho apprezzato come hai curato le loro interazioni e la loro psicologia.
La parte che ho più apprezzato è stata nel finale dove, per chiudere, hai ripreso il titolo della fic. Magari sembra una cosa banale, ma a me piacciono molto questi rimandi nei finali, personalmente non li trovo mai scontati.
Passiamo al lato tecnico... che dire, ineccepibile. Noto un rispetto per la grammatica e il lessico, soprattutto per la punteggiatura. Sei anche andata a capo nel modo corretto, e non mi sembra di aver scorto particolari errori di battitura, e quindi come sempre ti faccio i miei complimenti.

Ci vediamo alla prossima^^

Recensore Master
04/11/20, ore 12:08

Ciao! Eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino di EFP! Sono molto felice di essere tornata a scambiare con te, ed è con immensa gioia che finalmente mi dedico a scambiare con i tuoi scritti dedicati ai Forgotten Realms! Come enunciato nella descrizione della serie, ho deciso di seguire l’ordine di lettura e dunque eccomi approdata qui su questa one-shot.
Che dire… non mi aspettavo che questa storia mi colpisse nel profondo. Intanto il merito va al fatto che scrivi molto bene e perciò sei stata in grado di catturare la mia attenzione, e pur non essendo io espertissima dei Forgotten Realms ma comunque giocatrice di D&D ho potuto capire il senso del tutto e ho fortemente empatizzato con i personaggi che sei andata a presentarmi. Credo prima fra tutti Nazra, anche se so che non è tua mi è piaciuto come l’hai incastrata con i tuoi due originali e come l’hai descitta: mi piacciono i personaggi come lei, che cercano di essere ligi al dovere e di non affezionarsi ai compagni perché il lavoro lo richiede, eppure lei comunque non ha potuto fare a meno di provare pena per Nieven e alla fine ha esaudito il suo ultimo desiderio, ovvero svelare a suo padre sapesse che il figlio non era una persona immorale. E qui ho provato grande tristezza perché padre e figlio, con lo stesso carattere fortemente introverso, non sono per niente riusciti a manifestare affetto l’uno per l’altro, per svariate cause di forza maggiore. Molto triste e molto toccante.
Te lo devo proprio dire, sono contenta di aver iniziato a scambiare con le tue storie. Se questa mi ha colpito, non oso immaginare le altre. Non vedo l’ora, onestamente
Ci vediamo al prossimo scambio!
Rory

Recensore Master
28/09/20, ore 17:22

Ciao!
Spero davvero non ti dispiaccia se recensisco una storia un po’ datata (nel caso sia così, fammi un fischio che passo volentieri anche da qualche altra cosa, per me è solo un piacere!). È che avevo iniziato a leggere qualcosa di più recente, e l’avevo apprezzato moltissimo. Quindi le mie idiosincrasie sono entrate in gioco con prepotenza: quando un autore mi incuriosisce, mi piace leggerne il più possibile, e poi tu mi hai fornito un elenco con un ordine di lettura consigliato, e io a questo genere di cose non so resistere. Insomma, sono partita dal principio, con l’obiettivo (con molta calma, ché il tempo è davvero tiranno) di recuperare pian pianino tutto.
Ma venendo finalmente alla storia, devo dire che l’ho apprezzata davvero moltissimo: come ti ho accennato, il fantasy non è esattamente il genere che più mi incuriosisce (il che è paradossale, considerando la sezione in cui più scrivo), ma in questa storia c’è esattamente tutto quello che a me può interessare di un racconto fantasy. Un mondo e un’ambientazione sicuramente solida (e di cui sicuramente non avrò colto tutto il potenziale), che sorregge benissimo la vicenda senza mai diventare però occasione di lunghissimi spiegoni solo per raccontare ogni dettaglio della lore, e dei personaggi e delle vicende interessantissimi. Quel che più mi piace è che personaggi e vicende sono in un certo senso universali, pur non perdendo mai la loro peculiarità cheli rende parte integrante e specifica di questa storia e solo di questa. Non è una vicenda che si muove in funzione del mondo raccontato, ma è una vicenda che, mutatis mutandum, si reggerebbe perfettamente anche in un contesto “realistico”, poiché quello che sta al centro della narrazione è l’umanità dei personaggi, la loro vita intesa in senso più ampio, i dolori, le gioie e le motivazioni che li hanno mossi. E, ecco, ho adorato la maturità con cui hai intessuto questo racconto, con cui hai parlato di tematiche delicate e profonde e con cui hai saputo dare un ritratto di tre personaggi estremamente vividi, che emergono benissimo e in maniera assolutamente riconoscibile.
I personaggi sono secondo me la vera forza di questo racconto, ma tutto è stato gestito in maniera interessantissima: lo stile mi è piaciuto tanto, questo stile curato e dettagliato, che però non sovrasta mai la narrazione, ma anzi, la accompagna in maniera estremamente naturale, lasciando tutta l’attenzione agli eventi e ai personaggi.
Ho apprezzato infinitamente, poi, la struttura che hai dato al racconto: non è un semplice alternarsi di narrazione al presente con flashback che svelano qualcosa di più, ma è un vero e proprio piccolo mosaico. Mi ha ricordato in un certo senso la struttura di un giallo, dove partendo da una scena in un certo senso “statica”, da quello che dovrebbe essere il punto di arrivo della vicenda, si va a ricostruire tutto il passato, tutto il percorso che ha portato fino a lì. Eppure, il centro di tutto è l’introspezione, e anche qui, hai saputo fare una mossa secondo me interessantissima: la voce narrante è quella di Nazra Mrays, ma il vero protagonista è Nieven. E la personalità di Nieven emerge in maniera potentissima, ma non a scapito di quella di Nazra Mrays: la donna sembra emergere tutta per contrasto, in quelle emozioni trattenute che comunque arrivano fortissime al lettore. Ecco, mi piace tantissimo questa tecnica, e credo tu l’abbia gestita davvero benissimo, riuscendo ad avere non poca obiettività pur non utilizzando un narratore onnisciente.
Ho davvero apprezzato tantissimo come tu sia riuscita a far emergere in maniera concreta, pur senza soffermartici con troppe spiegazioni, la composizione di questa società, le peculiarità e gli equilibri che la reggono, rendendo i tuoi personaggi estremamente realistici pur essendo in un contesto fantastico.
Ho amato alla follia Lady Nazra: è un personaggio estremamente razionale, duro, in un certo senso, un personaggio capace di suddividere le priorità del proprio mondo e dare il giusto peso a ciò che deve avere peso, ma questo non la rende affatto cinica e insensibile. L’affetto e la splendida comprensione che riesce ad avere per Nieven mi ha quasi commossa, perché si tratta davvero di sentimenti estremamente umani, che creano un vero e proprio conflitto morale al suo interno (e poco importa che, nei fatti, questo conflitto venga presto accantonato, perché il “bene superiore”, quando si fa un lavoro del genere, va messo al primo posto: il conflitto c’è e ha lasciato le sue tracce, prova ne è tutto il suo comportamento al funerale e con il padre di Nieven).
Ma quel che più ho amato è stato proprio il personaggio di Nieven: ormai avrai intuito che questa empatia, questo cogliere le intenzioni altrui, venga declinata come si vuole, è qualcosa che mi sta molto a cuore, quindi ho assolutamente adorato il modo in cui lo hai declinato qui. È un personaggio estremamente maturo e complesso, e il modo in cui hai saputo descrivere la sua depressione, pur senza mai nominarla esplicitamente, mi ha stregata. Ho apprezzato davvero tanto come fosse tutto correlato, come la sua integrità di personaggio si sia andata a scontrare con una vita difficile, che ha saputo seppellirlo in un ruolo che lo ha lasciato completamente solo, tagliando via ogni legame importante dalla sua vita.
Il personaggio del padre mi ha commossa infinitamente: è anche lui un personaggio inflessibile, ma il suo dolore, alla fine, è talmente autentico che spezza davvero il cuore.
Infine, ho davvero apprezzato come hai saputo declinare il titolo nei vari momenti della storia, dandogli un’importanza non indifferente e rendendolo una parte integrante di tutto.
Insomma, ti faccio davvero i miei complimenti, e spero di avere presto occasione di leggerti nuovamente!

Recensore Master
16/09/20, ore 22:13

Ciao, eccomi qui a passare da te.
Comincio col dirti che, purtroppo, non conosco affatto il mondo che ci presenti ma i giochi di ruolo sono una realtà che mi ha sempre affascinato, sebbene non abbia mai avuto modo di provarli.
Chiaramente mi sono un po' nebulose le parti relative al culto di Kelemvor o il background dei Lord Velati ma non per questo la storia è stata meno godibile.
Ho trovato la capacità di mutare il proprio aspetto molto affascinante e, soprattutto, molto utile per una signora delle spie. Nazra mi è sembrata piuttosto combattuta fra il suo ruolo e la persona che è: ad esempio, l'ho trovata estremamente fredda quando pensa che abbia voluto quel funerale solo per evitare che l'anima di Niven potesse tornare tormentata dal mondo dei morti e assolutamente glaciale quando, nei suoi ricordi, gli ordina di effettuare quella missione che al massimo gli sarebbe costata la sua mano non dominante. Allo stesso tempo, però, non si può negare che in qualche modo abbia voluto bene al ragazzo, perché è contraria a lasciarlo andare in quell'ultimo compito suicida ma poi acconsente per assecondare il suo desiderio e lasciarlo morire facendo qualcosa di utile per la città, invece di lasciarlo ad un suicidio anonimo che avrebbe fatto comunque. E quel funerale, in realtà, è un addio e un atto di redenzione e ben si capisce quando decide di rivelare la vera identità del figlio a quel padre che l'ha sempre denigrato perché, semplicemente, non sapeva.
Il personaggio di Niven mi ha fatto molto dispiacere, costretto nel disonore perché il lavoro di spia non può essere riconosciuto e con quella capacità di avvertire i pensieri delle persone, un dono davvero strabiliante ma anche una terribile condanna.
Sul padre sono combattuta, perché è, sì, stato sempre estremamente duro ma era semplicemente un vecchio arrabbiato e deluso con quel figlio che sembrava portare e creare solo problemi ma aveva tutto quell'astio perché, semplicemente, non sapeva.
Il confronto con Nazra mi è piaciuto moltissimo con quella richiesta di "Perché ora, non prima o non mai" e perfetta la chiusura con il ritorno della frase "Il segreto di due persone resta un segreto" a spiegazione di cosa l'abbia spinta a rivelare la verità.
Questa shot si legge davvero molto bene, ho trovato lo scritto piacevole e corretto e i dialoghi coinvolgenti.
Uno scambio davvero interessante ;)
Alla prossima
Cida

Recensore Master
17/08/20, ore 14:56

Ciao!
Seguendo l'ordine che mi hai cortesemente postato sul Giardino, ho deciso di cominciare dalla prima delle storie indicate in tale elenco e devo dire che si è rivelata una sorpresa molto piacevole!
Come sono sono solito fare con tutti gli scambi ABC seguirò in maniera abbastanza pedissequa lo schemino riportato sul omonimo post in modo tale da toccare il più possibile i vari aspetti del tuo scritto.
Premetto col dire che sono un discreto fan del buon vecchio D&D e di alcune sue rivisitazioni successive (in particolar modo dell'AD&D) essendo un giocatore di ruolo di vecchia data e ritrovarsi nel Faerun è sempre un piacere. Passando all'opera in sé, devo dire che trovato il titolo particolarmente azzeccato anche perché riprendere una frase pronunciata e ripetuta nel corso della narrazione che è anche alla base dell'intreccio che man mano si dipana. È una storia indubbiamente triste e dai risvolti sin troppo reali che ha alla base di tutto il rapporto che c'è tra un padre e figlio (e questo mi fa comprendere anche la scelta fatta da te per Star Wars ;) ). Colpisce sin da subito la verosimiglianza di certe situazioni, che raramente assocerei al popolo elfico ma il mescolarsi con gli umani li ha chiaramente portati al vivere sentimenti e privazioni tipici della nostra specie.
Passando allo stile, devo dire che hai una correttezza di esposizione unita ad una scorrevolezza di lettura davvero invidiabile; non ho trovato neanche mezzo refuso e questa è una caratteristica piuttosto rara negli scritti presenti su EFP (i miei ahimè ne sono abbastanza pieni).
La trama colpisce, oltre che per quanto già detto, anche per la dettagliatezza con la quale vengono presentati i personaggi e addirittura, nel caso di Lord Lathai, senza neanche starci a spendere troppe parole: mi sono immaginato perfettamente il volto dell'anziano elfo, severo e inflessibile, perdere tutta la sua compostezza allo scoprire che suo figlio fosse un vero eroe, non uno di quelli di cui canteranno bardi o altri avventurieri, bensì un campione silenzioso e ammantato di oscurità che ha dovuto dare la vita per farsi apprezzare dal padre, il quale, soltanto a posteriori e provando probabilmente un rammarico che si porterà dentro fino all'ultimo dei suoi giorni, si rende conto di non potergli mai più dire quanto ci tenesse a lui. E lo sgomento del Lord e l'immensa tristezza di suo figlio li ho sentiti con chiarezza anch'io mentre leggevo di loro.
Perciò i miei più sinceri complimenti, sicuramente una storia che merita di trovarsi tra le preferite di ogni appassionato del genere e non solo.
Un caro saluto e a presto
Will D.

Recensore Master
05/05/20, ore 16:30

Ciao di nuovo! Girando nel tuo profilo ho visto che questa era una delle storie da cui consigliavi di iniziare. Tra l'altro sono stata attratta dalla menzione dell'Alleanza dei Lord, organizzazione di cui uno dei miei gruppi di D&D ha da poco tratto in salvo un membro XD
Che dire, è stato un bel pugno nello stomaco! Lo intendo ovviamente in senso positivo: ho davvero provato l'angoscia del povero Nieven e mi ha commossa la reazione finale del vecchio lord Lathai, che inizialmente avevo giudicato come freddo e insensibile e invece nascondeva anche lui un'indicibile sofferenza dietro la maschera del lord altero. Una maschera, esattamente come quella di suo figlio. Mi è piaciuto davvero molto anche il personaggio di Nazra, costretta a mostrarsi distaccata e professionale (anche lei, come gli altri due personaggi, porta una maschera, e non solo in senso materiale) e a soffocare i sentimenti di affetto che sente crescere per il suo dipendente. Ma che alla fine, per onorarne la memoria e l'ultimo desiderio, accetta di riconciliarlo, almeno post mortem, con l'affetto del padre.
Tutti i personaggi sono divisi, anzi lacerati, tra affetto e dovere, anzi, nel caso di Nazra e Nieven tra affetto e "il bene superiore"... e per questo rimangono inevitabilmente soli. Anche perché i sacrifici che compiono, per la natura stessa del loro lavoro, non saranno mai riconosciuti. Dovranno, appunto, rimanere un segreto. Trovo che tu abbia reso davvero molto bene, con uno stile scorrevole e pulito, tutto il dolore di questa condizione. L'ho trovata davvero una storia molto intensa.
Passerò presto a leggere qualcos'altro, nel frattempo ti faccio i complimenti perché, da quello che ho potuto vedere, hai costruito veramente un piccolo mondo all'interno dei Forgotten Realms nella tua raccolta di storie... sono molto curiosa di conoscerne gli altri protagonisti :)
A presto!

Recensore Master
13/03/20, ore 20:15

Ciao!
Ho scelto questa shot per il titolo che trovo a dir poco evocativo. Mi aspettavo una storia densa di ambiguità, densa di intrighi e affari "sporchi", dagli echi minacciosi. E non ho avuto nessuna delusione in merito.
Innanzitutto, la prima cosa che voglio dirti prima che me la scordo è che ho adorato il modo in cui hai concluso questa shot. Mi piace tantissimo quando un autore sa dare più di un senso o di sfumatura a un titolo. In questo caso, "il segreto di due persone resta un segreto" ha due significati: il primo è più oscuro, minaccioso, ed è quello a cui sottostà per gran parte della sua vita Nieven, ovvero non dire a nessuno chi sei e cosa fai o verrai fatto fuori; il segreto invece ha un aspetto più triste, mesto, ma anche onorifico e soprattutto necessario, un bisogno che colpisce persino la lord velato, cioè Nieven merita di essere ricordato, è necessario che qualcuno sappia cosa ha fatto per la società, per il mondo, per gli altri, senza chiedere mai nulla in cambio... se l'è largamente meritato.
Lodo la tua cura, non ho trovato nessuno errore grammaticale. Hai uno stile sobrio, pulito, semplice (che, come dico sempre, non è sinonimo di sempliciotto o banale, ma è un complimento) chiaro e ben descrittivo. La narrazione scorre fluida e la storia si fa leggere tutta d'un fiato, non è mai pesante o noiosa. Confesso che per mio gusto personale preferisco un punto di vista più immersivo, meno raccontato e più provato su pelle, ma il messaggio e i punti di vista dei personaggi sono comunque arrivati, e ognuno di loro è stato ben caratterizzato.
Una cosa che ho apprezzato e mi ha colpito è stato il fatto che tu non abbia declinato "lord velato" anche se in riferimento a un personaggio femminile. Mi piacerebbe saperne di più di quest'organizzazione. I membri tra di loro non si conoscono? Vengono reclutati o ottengono la carica per eredità? Il fatto che le donne siano ammesse ma che non si declini il nome mi fa pensare due cose: una, che non c'è differenza di genere; due che comunque siamo in una società patriarcale, dove l'idea generale è degli uomini a potere e le donne si nascondono dietro maschere e farse "maschere" cucite sulla pelle.
Ho apprezzato tantissimo Nieven, la sua complessità, il suo dolore, ma anche la sua morale, il suo senso "civico". Come ha detto Nazra, lui ha scelto volontariamente e senza alcun obbligo o bisogno di fare la spia, di mettersi al servizio del popolo, senza chiedere nulla in cambio. Ci vuole un coraggio non comune per non prendersi i meriti del proprio eroismo. Perché Nieven è un eroe a suo modo, ma agli occhi degli altri viene visto sempre in un modo diverso, in un modo che non è questo: per suo padre è un nullafacente, per la gente uno legato alla malavita, per i suoi superiori una pedina di un gioco ben rodato; anche per Nazra, che riconosce comunque il suo valore, lui è quello con "mancanza di senso della vita", è depresso, apatico. Nieven, quindi, è il personaggio più umano proprio per questo, perché questa scelta non è affatto facile, anzi, egli lotta ogni giorno contro il dolore che li provoca, ogni giorno gli viene strappato via qualcosa, fino a restare senza niente. Sono emblematiche due sue frasi: la prima, "Ho più ragioni per morire che per vivere"; la seconda, "Per sempre fino alla prossima crisi." So che non c'entra niente, ma l'atmosfera che si respira in questo universo mi ha un po' ricordato (senza un vero e proprio riferimento reale) alla città di Gotham, alla lotta quotidiana che affronta Batman nell'ombra, alla doppia vita di Bruce Wayne. Il mondo non merita un eroe simile, ecco cosa ho pensato quando ho letto questa seconda frase: il sacrificio, anzi i sacrifici di una vita di Nieven non verranno ricordati, né lasceranno un vero segno, verranno spazzati via dal tempo e dal primo criminale che arriverà dopo la sua morte.
L'altra figura che mi è piaciuta e che hai saputo delineato con poche pennellate è quella del padre. Forse un altro lo odierebbe, odierebbe il suo essere attaccato all'apparenza. In un primo momento si potrebbe pensare che un uomo illustre e benestante come lui voglia conservare la faccia dalla reputazione del figlio, ma io credo che il suo pensiero fin dall'inizio fosse la felicità e la sicurezza del suo unico erede. Suo figlio si stava rovinando, frequentava giri sbagliati, e nessuno genitore che vuole bene al proprio figlio può accettare una cosa simile. In lui si innescano diversi meccanismi, tra cui il dolore e la rabbia. Non ha smesso di soffrire un solo giorno della sua vita, e a modo suo ha provato a stare vicino al figlio. E credo che una delle sofferenze di Nieven fosse la consapevolezza di questo dolore: lui sapeva il bene che gli voleva suo padre. Nieven, alla fine, è stato schiacciato dal suo stesso potere, che li ha condizionato l'esistenza.
Riguardo all'ambientazione, ho potuto carpirne solo degli stralci. S'intuisce che fa parte di una struttura più grande, più vasta e sicuramente ben rodata, ma il taglio della storia e l'ambientazione singola all'interno del tempio e poi della cripta limitano la "visuale" sul mondo. Anche qui, non è una critica. Hai deciso la struttura da dare alla storia e sicuramente si adatta allo scopo. Il lettore, anche se non conosce l'ambientazione di partenza, non ne è infastidito e si riesce a orientare con quei pochi accenni che ne dai. Quello che ho capito io, comunque, è che il mondo di queste città è duro, governato da una legge severa e ammorbato da una malavita ben stratificata. Quello su cui un dubbio è il motivo che spinge Nazra Mrays ha dissimulare il suo volto è per non far capire che Nieven lavorava per il governo, per un funzionario molto importante, oppure perché (o anche per via di) lei è...un'umana? Ecco, mi incuriosisce sapere che rapporti ci sono tra le varie razze, se ce n'è più di una. Questa shot era uno spaccato all'interno di una storia più grande, sicuramente si sente la mancanza di qualche tassello, come capire qualcosa di più su questo complotto che rimane avvolto nel mistero. Ma anche qui, credo che sia corretto poiché persino mentre seguiamo i pensieri di Nazra, ella non si concede il lusso di pensare in maniera chiara al suo lavoro, rimane nel vago, come se il senso di segretezza fosse radicato in lei. Da questo punto di vista, si percepisce molto forte il meccanismo rigido che regola questa società.

Questa storia ha un grandissimo significato (in realtà ne ha più di uno): se la gente fosse più empatica, se sentisse il dolore del mondo, si sentirebbe meno in diritto di distruggerlo e si comporterebbe in maniera meno egoistica. O comunque io ci ho letto questo; ed è per questo che mi ha trasmesso così tanto.
La storia è bella, e mi piacerebbe leggere ancora di Nieven e del rapporto con suo padre. L'umanità che è trasparsa dai loro personaggi ha lasciato il segno. Complimenti.
A presto!

Recensore Master
10/03/20, ore 15:00

Ho letto questa storia con un piacere che non puoi nemmeno immaginare.
Per prima cosa perché è scritta bene, in modo semplice, senza fronzoli, ma soprattutto con grande lucidità e correttezza.
E poi perché, da amante di D&D, da giocatrice di vecchia data e occasionalmente master, calarmi in atmosfere che mi sono così familiari mi allarga il cuore.
La vicenda di Niever è triste, l'idea dell'amputazione della mano mi ha fatto stringere lo stomaco, ma nell'ordine di idee delle leggi cittadine non poteva essere diversamente.
L'esitazione davanti alla missione che gli viene ordinato di compiere e poi l'accettazione, consapevole che perderà se stesso, il sacrificio che compie per il bene della città la dice lunga su di lui. Forse c'era in lui una sorta di male di vivere, certo, ma alla fine ha fatto quello che serviva con eroismo e l'umiltà di chi sa che i suoi meriti non verranno mai riconosciuti.
Mi è piaciuta la figura di Nazra, che avrebbe potuto non dire nulla al padre di Niever che, in fondo, ormai è morto, ma negli anni ha sviluppato una forma di affetto per lui e ha voluto rispettare la sua ultima volontà (e del resto credo che fare diversamente andrebbe contro gli insegnamenti di Kelemvor).
Da ultimo questo padre, muto testimone a posteriori della tragedia che si è compiuta. Non ha mai saputo chi era davvero suo figlio e lo scopre solo dopo averlo perduto.
Non dovrà vergognarsene, ma vivrà col senso di colpa. Non so quale sia la sorte peggiore.
Insomma, questo racconto mi è piaciuto immensamente perché, al di là della vicenda, bella e articolata, tocca anche le corde giuste dell'emozione e suscita la riflessione.
Complimenti. ^^

Recensore Master
21/01/20, ore 16:22

Ciao!
Finalmente eccomi qui per lo scambio del Giardino ^^
Passo di qui, dato che mi avevi suggerito questa storia!
E non mi e' affatto dispiaciuta, seppur io non conosca questo fandom e non sia affatto pratica di ambientazioni fantasy e simili, che mi pare di ritrovare qui.
Ho trovato uno stile pulito e semplice, che mi ha sicuramente facilitato la comprensione.
Ammetto di aver avuto alcune difficolta' nello svolgimento della trama, a causa dei riferimenti al gioco di ruolo (mi sbaglio?) che non conosco, ma il tuo stile scorrevole mi ha aiutato molto comunque a comprendere i fatti narrati, di cui ho apprezzato molto la delicatezza con cui li hai presentati al lettore.
Interessanti, poi, anche i flashback che inserisci di tanto in tanto nella storia, che mi ricordano un po' il mio stile, perche' anche io ne faccio molto uso ed e' bello ritrovare questa caratteristica nello stile degli altri! ^^
E' stata una piacevole lettura, anche se, forse, se avessi conosciuto il fandom, avrei potuto apprezzarla ancora di piu'!
Mi piace il tuo stile fresco! Complimenti, davvero! :)

Recensore Master
11/01/20, ore 13:29

Il titolo è a dir poco perfetto, per questo racconto di spie dove esso è anche una regola chiave nel mondo dello spionaggio. Ti dirò, in certi momenti mi hai fatto immaginare un ambiente da guerra fredda richiamandomi alla mente il mio film preferito su questo genere.
Il tuo stile, il modo in cui scrivi, mi piace e la storia è facile da comprendere. Dai le informazioni giuste senza appassantire con descrizioni superflue. Ci dici che siamo in un tempio...e va bene così senza altre aggiunte. Direi che tutti dovrebbero in grado d'immaginare un tempio, in un medioevo fantastico e frequentato da elfi. Da parte mia non mi piace quando la descrizione è così fitta da non lasciar spazio all'immaginazione del lettore.
Venendo alla trama posso dire di averla apprezzata, attraverso le memorie del suo superiore scopriamo la vita e l'essere di un patriota che ha difeso la sua città senza mai chiedere niente in cambio. Ma, anzi, una patria avara che ha preteso tutto fino alla fine. Devo dire che è stata bella la battuta di Nieven “Per sempre fino alla prossima crisi.”
Dimostra tutto il cinismo della società in cui vive, che da quel punto di vista non dev'essere tanto dissimile dalla nostra. Continue lotte segrete fra i potenti, dove distinguere giusto e sbagliato non deve essere facile.
Nazra almeno dimostra di aver un cuore rispettando le ultime volontà di Nieven, avrebbe potuto evitare di dire qualcosa tanto non c'era nessuno che poteva costringerla a rispettare la promessa ma decide almeno di far si ce il padre conosco la vera storia del figlio. Non so davvero se questo può essee definito un gentile gesto d'amore o qualcosa di ancor più crudele. Scoprire ce il proprio figlio “fallito” è stato un eroe al suo funerale quando non c'è più modo di ripor rimedio alle cose, mi sembra una cosa anche tanto crudele. Il padre non ha abbandonato subito il figlio, visto che sembra che più volte gli abbai proposto dei lavori nel tempo.
In base alla propria natura e mezzi credo che abbia fatto del suo meglio per stargli vicino, fino all'allontanamento completo. Per questo non so davvero se fargli comprendere la realtà dei fatti sia stata la scelta giusta. Sicuramente è una parte molto toccante, in cui il suo dolore viene reso appieno. Certamente, per tutti, in questa storia ci sono state sempre scelte molto difficili da fare. Impossibile dire se abbiamo agito nel migliore dei modi.
In linea generale posso dire che pur non conoscendo niente di questo fandom, dopo questa lettura non mi dispiacerebbe leggerne altre e scoprire qualcosa in più su questo universo.

Recensore Master
29/07/18, ore 19:37

Ciao eccomi per lo scambio!
Che storia meravigliosa e triste, profondamente triste.
Parla di un ragazzo, un elfo che ha un destino già segna e una vita troppo pesante da sopportare.
Il lavoro di una spia è difficile, così come è difficile non tradirsi,rinunciare a tutto per salvaguardare la propria copertura.
E Nieven mette suoi poteri al servizio della città del bene per cui sacrifica famiglia affetti e tutta una vita.
Struggente la confessione finale al padre, che scopre la verità sul figlio che credeva inetto ed invece non lo è...
Bellissima storia, complimenti per lo stile e per la tra a, l’ho apprezzata davvero!
A presto!
Ladyhawke83