Recensioni per
La nascita di una nuova creatura
di Eridani

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/08/18, ore 23:31

Complimenti, Hannibal e Will non sono pg facili e nella tua ff li ho trovati perfettamente IC, ho amato molto la parte onirica e come hai saputo gestire la parte reale.
Vedere Will che accetta il suo vero io con Hannibal pronto a sostenerlo in questa sua nuova vita è stato molto bello.

Lui che, come Hannibal innalza ad arte i suoi omicidi è una delle parti che più mi è piaciuta insieme alla metafora della tazzina.

Spero ne scriverai altre in questo fandom, il tuo stile mi piace un sacco.

Recensore Master
11/08/18, ore 18:16

Ciao, eccomi qui finalmente! ^^

Perdona la lunga attesa, ma le agognate ferie e due contest mi hanno tolto ogni minuto libero! Ma ora sono qui. Per prima cosa, volevo ringraziarti per avermi citata nelle note e dirti che sono felice che la mia idea ti abbia fatto scrivere questa shot per certi versi onirica.
Parto con il dirti che la presenza della parte oscura di noi, del doppelganger, qui c’è. L’uso del fandom Hannibal consente un livello di introspezione veramente eccellente sia per la presenza di Hannibal. Le scene oniriche così come le hai montate all’interno della storia si completano momento dopo momento, in un modo che si svela solamente nel finale appena anticipato. Una soluzione interessante e insidiosa, perché il lettore avrebbe potuto perdersi. Ora, la scena del cervo mi ha ricordato un po’ quello che in psicanalisi è definito come sogno manifesto: la parte onirica che ricordiamo al risveglio, cui però va associata quella ben più importante che rievochiamo lentamente scrivendo o parlando – analizzando – lo stesso evento onirico, il sogno latente. In questo caso, il sogno latente è rappresentato da Will che scopre la sua natura di serial killer. Cosa che cerca di negare da tempo, ma che finisce per accettare e assecondare suo malgrado. Mentore, alleato e aiutante – nonché amante, ma in maniera delicata e soffusa – è Lecter, che ho trovato splendidamente IC nel suo essere colto e forbito e ironico e sprezzante. Insomma, questo viaggio nell’oscurità ti è riuscito bene, comprese le descrizioni dei delitti, che mi hanno colpito.
Passando al tuo stile, suggerisco solamente di sostituire “chiedette” con chiese (chiedette è una forma arcaica in disuso) e l’uso di talune ripetizioni che, però, nulla tolgono al testo. In alcuni casi servono a sottolineare i concetti e creare dei voluti effetti di ridondanza, in altri contesti, invece, non sono utili. Per il resto, lodo certe espressioni quasi poetiche e il ritmo che hai dato alla storia. Il tuo stile è chiaro e fluido e i dialoghi sono ben gestiti e si adeguano di volta in volta al personaggio, contribuendo in tal modo a creare un vero e proprio insieme di voci assolutamente coerenti e vibranti.
La scelta di intendere la “parte oscura di noi” come un impulso omicida ovviamente difficile da accettare e che crea repulsione e sfocia nella relazione erotica con uno che, lo sappiamo, è un serial killer eccezionale come Lecter è davvero bella: la frase che mi è piaciuta di più e che sintetizza tutta la storia è senz’altro questa, dove hai scavato non solo nella mente di Will, ma nella parte del suo spirito più nera e cupa:
Lo faceva perché i loro disegni lo disgustavano. Perché mancavano di bellezza ed eleganza. Perché quei corpi non erano altro che un insieme di tagli, lacerazioni, squarci. Erano privi di sostanza. Quelle bestie avevano osato sacrificare una vita senza renderle giustizia, senza trasformarla, senza darle un significato: non erano riusciti ad elevarla. Ne avevano sprecato la forma, ne avevano sprecato il colore. Avevano fallito sia come scultori, sia come pittori. Non erano degni di decorare il mondo con le loro opere di bassa lega.
Ecco, qui il doppio si mostra nella sua disperazione di artista costretto a vedere brutture, riconoscendo implicitamente il “bello” che c’è nell’atto folle di un omicida. Ecco, questa frase è non solo bellissima e indicativa, ma indice di quell’arte di raccontare storie che dovrebbe animare chi, per diletto o velleità, approccia al mondo della scrittura amatoriale.
Un carissimo saluto, la storia mi è piaciuta davvero tanto!
Spero che continuerai a scrivere ancora e che le mie idee possano ispirarti ancora altre storie! Leggerti è stato un piacere,
Shilyss