Recensioni per
Il richiamo del lago
di Architetto di sogni

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/08/18, ore 10:59
Cap. 1:

Ciao Architetto!

Eccomi qui con una recensione di tipo… B, decisamente!
Partiamo dal titolo: “Il richiamo del lago” mi piace molto anzitutto perché è… italiano. Non amo i titoli in inglese di un’opera scritta nella lingua di Dante, quindi questo è già un punto a tuo favore! ^^
Il tuo prologo è molto bello e l’ho letto con grande piacere. È iniziato in maniera un po’ cinematografica, con una scena/trauma legato all’infanzia del protagonista, Evans. Un trucco – così come il colpo di scena finale che hai giustamente isolato dal resto del testo – che ho gradito e mi ha anche sorpresa notevolmente. Hai dedicato la giusta attenzione al lago, entità quasi a sé stante. Prima è presentato come un luogo di ritrovo e di gioco, poi come un sogno a occhi aperti di due ragazzini e un investimento economico, infine come un luogo d’incubo e di morte. Questa sfaccettatura è molto bella e spero che, andando avanti con la storia, approfondirai la quadruplice natura di questo elemento naturale tanto incantevole quanto insidioso. Per quanto concerne la caratterizzazione dei personaggi, mi è parsa buona. Hai inserito indizi e dettagli che mi hanno permesso di cogliere numerose sfaccettature. Di Grace vorrei suggerirti – posto che mi è molto piaciuta – l’inserimento di una frase o una battuta che ricolleghi la descrizione iniziale che fai di lei con l’esitazione che mostra in occasione della spedizione notturna al lago: viene presentata come impavida, ma alla fine, nella scena della corsa notturna, dimostra di avere paura. Una frase che ricolleghi il suo essere coraggiosa con il giusto istinto di conservazione che ha in quel dato momento, aumenterebbe la coerenza del personaggio (con questo non sto dicendo che sia incoerente, tutt’altro eh ^^). Passiamo al momento della sua morte. Ho imparato a nuotare tardi e mi è capitato di finire sott’acqua non sapendo nuotare – per pochi istanti, chiaramente... Non appena la spinta ti riporta su, svanisce idealmente il principio di Archimede, ben noto. Vai subito a fondo, quando non sai nuotare. Annaspi e ti avvolge il terrore non appena l’acqua si avvicina alla gola, e così ti agiti e vai giù, e una volta giù non serve necessariamente la stanchezza. Ti muovi in maniera convulsa e alla fine bevi, non hai più aria. Spero che questa “testimonianza” possa esserti utile eh eh eh…
A ogni modo, hai fatto morire Grace e questo è stato un colpo da maestra, veramente. Pensavo che l’avresti fatta salvare, in qualche modo, o che Evans si sarebbe deciso a tuffarsi. Invece non lo fa. È una cosa molto delicata questa che hai scelto di fare, però mi è piaciuta, in un’ottica in cui mi fido del fatto che saprai regalare la giusta dose di trauma e senso di colpa a un ragazzino – poi adolescente e adulto – che avrebbe potuto salvare l’amica del cuore che voleva sposare. Da un punto di vista stilistico, trovo che tu abbia un bel modo di scrivere: chiaro e limpido, arriva diritto al cuore del lettore. Ti faccio notare solamente un paio di refusi e due mie note di gusto, che potrai benissimo ignorare. Avrei messo un inciso tra “illuminate dal sole” e l’avrei tolto, invece, tra “timido e silenzioso” per una questione di leggibilità mia personale. Refusi di nessun conto sono “Da[l] canto suo” e “S[ì] un giorno ci sposeremo.” Aggiungo anche, perdona la pignoleria, “Vado a dormire da Evans.” Manca il punto alla fine delle battute. Da un punto di vista prettamente legato al lessico, mi è piaciuto tutto quanto. Usi le parole giuste e hai un vocabolario ricco, ma modificherei assuefatto con sopraffatto perché il senso di assuefatto è “abituato, avvezzo o aduso a qualcosa generalmente per piccoli e successivi gradi.” Non c’è vera gioia, nell’essere assuefatti, perché chi è assuefatto da qualcosa ne vuole sempre di più – e infatti è un termine che si usa per droghe e simili. Un dettaglio che, comunque, nulla toglie alla tua opera! ^^

In conclusione: prologo ricco di suggestioni, eventi, introspezioni, allusioni. Esci dalla comfort zone a testa alta, perché l’inizio è buono e con un taglio cinematografico che mi è molto piaciuto. L’introspezione che prometti nei prossimi capitoli, legati al trauma evidente di Evans, ricollegano questo tuo scritto alla tradizione romanziera dei thriller che, unito al fantasy che indichi, potrebbe creare – anzi sicuramente creerà - ^^ un intreccio avvincente. Il tuo stile è buono e la caratterizzazione dei personaggi mi è piaciuta soprattutto nelle loro idiosincrasie.
Molto brava, complimenti e alla prossima!
Shilyss