Recensioni per
Ode a un artista
di istherelifeonmars

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/03/19, ore 16:40

[ Recensione Premio per il contest  "Cento parole di ieri, di oggi e di domani", indetto sul forum di EFP ]
Inizio con il chiederti umilmente scusa per lo spaventoso ritardo nella mia recensione, ma come promesso eccomi qui.
Forse sarò io che in questo periodo sono più sensibile del solito e qualsiasi cosa riesce a commuovermi, ma mi piace pensare che invece sia tu ad avere uno stile particolare, delicato che riesce a trasmettere emozioni e a farmi entrare in contatto con i tuoi personaggi.
Mi è bastato solo il primo paragrafo, le prime – quante saranno? – trenta righe per ritrovarmi già con gli occhi lucidi e i feels un po’ calpestati.
Adoro il tuo stile, perché è evocativo, è, in un certo senso, romantico e ti lascia addosso questa sensazione di malinconia e tristezza che si accumula allo stomaco e rimane a lungo, anche dopo la lettura. E come se non bastasse, ci sono momenti in cui mi ritrovo davanti a frasi bellissime (e tristissime) come:
[Danny era dunque costretto a sedere a un tavolo con gli altri, probabilmente perché non aveva altra scelta, eppure sembrava sempre mangiare da solo ]
E
[la sua esistenza ha cambiato molto il mio modo di pensare e forse mi ha reso più consapevole. Della nostra importanza nel mondo. Consapevole della nostra importanza nel mondo. ]
Perché stai tentando di uccidermi? Perché?
Tra l’altro riesci a far crescere così bene la curiosità verso questi due protagonisti, verso Danny e verso quell’io narrante (Joe, di cui scopriamo il nome solo verso la fine del capitolo e mi piace questa cosa che rimanga un mistero perché, d’altronde, chi si chiama da solo per nome nel parlare in prima persona?), che ho letteralmente divorato l’intero capitolo solo per sapere chi fossero questi due ragazzini, cosa sarebbe successo e perché per tutto il tempo ho provato quella sensazione d’angoscia come se dovessi aspettarmi il peggio da un momento all’altro.
 
Veniamo quindi a [ È questo che intendo con piena: sempre qualcosa da fare, qualcuno con cui stare, mai un momento per sedere e riflettere.
Danny entrò in quella mia vita piena silenziosamente, a piccoli passi, e ci rimase per sempre. ].
È bello come lentamente impariamo a conoscere Danny (e io, ormai, già mi ci sono affezionata), la sua stranezza, il suo modo di parlare e il suo atteggiamento “quasi adulto”. Tra l’altro anche questo lento sviscerare il suo carattere attraverso gli occhi di Joe, mi piace un sacco, mi fa sentire partecipe dei suoi ricordi e mi rende anche più facile riuscire ad accogliere i vari particolari che mano a mano saltano fuori. Non ci spieghi com’è il carattere di Danny tutto in una volta e, non so, anche questo aiuta a rendere il racconto ancora più verosimile e i personaggi ancora più reali.
Mi ha strappato un sorriso l’immagine di Danny che, in punta di piedi, si è affacciato alla staccionata perché altrimenti non sarebbe riuscito a vedere oltre. Adorabile.
Ma amo anche Joe, che nonostante l’altro bambino sia quello strano, quello che tutti lasciano da soli, lui non lo descrive mai con parole crudeli, ma dimostra una mentalità aperta, pronto ad accogliere la stranezza altrui o, almeno, ad ammettere a se stesso di esserne incuriosito – perché che qualcuno sia strano, silenzioso o ami stare da solo a mensa, non c’è in fondo niente di male. E infatti non si tira indietro dal guardare le cose secondo l’angolazione di Danny e scoprire come “sono sempre diverse”. Aww, ti giuro, già li amo questi due.
 
Della fic mi piace anche l’ambiente e, anche se non ci sono mai grandi descrizioni a riguardo, l’atmosfera mi fa pensare in tutto e per tutto agli anni cinquanta: il gioco delle biglie, i bambini seduti su materassi accatastati (non chiedere perché ma me li immagino troppo con quei calzoncini tutti uguali, le scarpe di tela e i calzini alti al ginocchio), il porridge. E, in mezzo a questo, Danny che stona e che, proprio per questo, risalta.
Anche la questione del porridge lascia intuire come la famiglia di Joe sia tipicamente inglese (e infatti se non ho capito male si scopre che lui è di Londra, ma si è spostato a Brighton  con la famiglia).
Quando poi si arriva a [Tutt’ora credo che ci siano momenti che sanciscono amicizie: due si possono conoscere da dieci e più anni ma se non capita loro quel tipo di momento, allora non saranno davvero mai amici. ] mi sono di nuovo trovata a commuovermi. Riesci ad infilare questi splendidi momenti riflessivi in maniera così bella e così naturale durante il racconto, che non so proprio come fai.
 
Potrei andare avanti ad elencare tutti i punti che più ho amato del capitolo, ma mi ritroverei quasi a doverlo riportare nella sua interezza, perché non c’è un particolare fuori posto o un momento di noia nel racconto.
È affascinante tutto e penso che lo sia non solo perché il tuo stile è meraviglioso (l’ho già detto, ma è così e mi tocca continuare a ripetermi, deal with it!), ma perché hai davvero creato dei personaggi che, ad ogni sospiro, ad ogni paragrafo ti fanno chiedere di più. La domanda “E poi?” sorge spontanea non solo a fine del capitolo, ma per tutta la storia.
Detto questo però permettimi solo di soffermarmi per l’ultima volta su una delle frasi che più mi ha colpito:
[E così io avevo a che fare con la vita e lui con la morte. ]
È semplice ed eppure così intensa. E non so perché ma in un certo senso è come se me l’aspettavo, forse perché Joe è così vitale e così affamato di sapere e, come dice lui, è sempre così impegnato, che lo dai per scontato che abbia a che fare con la vita. Mentre Danny, non che sembri depresso, ma mi fa pensare al rovescio della medaglia di Joe ed è così maturo e così profondo, che i pensieri sulla morte forse quasi gli “donano”. Inoltre c’è sempre l’ombra del titolo che adombra le mie più rosee speranze di vedere questi due insieme e felici per sempre… Ma questo si scoprirà più avanti.
Questo per dire che, nonostante me l’aspettassi, vederlo scritto nero su bianco mi ha fatto una certa impressione e mi ha aperto un po’ gli occhi su quanto, effettivamente, quei due siano diversi e su quanto, effettivamente, una persona come Danny può insieme affascinare e spaventare.
 
Il passaggio dall’infanzia, dal raccontare di quello che fu prima quando erano Danny-Joe, al presente, mi ha colta piacevolmente di sorpresa. È divertente il fatto che la premessa di tutta la storia (fondamentalmente il motivo per cui Joe sta –a quanto pare – scrivendo di lui e di Danny) venga dato praticamente a fine capitolo. LOL, originale come scelta, ma soprattutto in questo caso ci sta e fila! XD
A parte che intanto è servito a dare una maggior definizione al personaggio di Joe, ma è stato proprio bello il modo in cui l’hai fatto – di nuovo con quella naturalezza che non fa pesare nulla, nemmeno un salto di 50 anni nel tempo e poi di nuovo indietro negli anni ‘60 con loro due che “scappano” di casa.
L’introduzione delle pillole per dormire e quella frase incisa che non promette nulla di buono me la sono segnata. Sappilo. E il mio unico commento a riguardo è: No. Qualsiasi cosa dovrà accadere: NO! No e basta!
 
Alla fine di questo capitolo, io rimango con il fiato sospeso (che rimarrà tale fino a quando non riuscirò a leggere e commentare anche i due capitoli che mi mancano) e con il bisogno di dirti quanto, quanto, quaaanto mi sia piaciuto. Temo che il mio sia un commento sconclusionato che non rende giustizia alla tua storia e di questo ti chiedo immensamente scusa, non credo di essere riuscita a spiegarmi come vorrei e sono sicura che ci siano tante altre cose che avrei voluto dirti e che invece ho scordato. Spero mi torneranno in mente per i prossimi commenti, mentre a te lascio i miei più sinceri complimenti ringraziandoti perché, ancora una volta, crei personaggi squisiti che condividi con noi ed io non posso che apprezzare.

Recensore Junior
02/10/18, ore 17:26

« Danny era dunque costretto a sedere a un tavolo con gli altri, probabilmente perché non aveva altra scelta, eppure sembrava sempre mangiare da solo. Teneva sempre lo sguardo rivolto verso le finestre a Est, dove di solito il cielo brillava azzurrino. Osservava gli alberi di primavera fiorire lentamente e tornare verdi, d’autunno li guardava tramutarsi in ammassi di foglie rosse, fino a diventare scheletri di ciò che erano stati.»
Mi  piace sul serio il modo in cui scrivi, in particolar modo questo pezzo.
Hai davvero un bel modo di scrivere, molto piacevole e che ti consente facilmente di immedesimarti nel protagonista che si abbandona ai ricordi della sua infanzia e a questa figuretta, Danny, diviso fra due mondi inizialmente, adulto e bambino al contempo e che poi subisce un evoluzione oscura, una sorta di ossessione per la morte… li osservi crescere tramite le parole e inevitabilmente ti trovi a chiedere cosa accadrà….  e dato che sono un po' rincoglionita, in un primo momento mi è preso un colpo perché pensavo non ci fossero altri capitoli dopo il primo. XDD
Devo confessare che son stata interrotta più volte nella lettura, ho dovuto riprendere a fasi, nel corso della giornata ma è elaborato così bene che rientrare nel loro mondo è stato naturale, privo di forzature. Ho giusto trovato qualche errore che ti segnalo
«mio e solo mio: nessuno dei miei amici vi aveva mai messo pieno» volevi dire piede?
«sul suo contoi»

Nuovo recensore
27/08/18, ore 23:33

Ciao!
Eccomi qui per lo Scambio a Catena del Giardino. :)

Questo primo capitolo mi è piaciuto molto.
In particolare, ho apprezzato l'uso della prima persona - in questo caso Joe -, per narrare gli avvenimenti.
Il punto di vista di Joe lo hai reso molto bene, così come il suo modo di vedere il mondo e, in particolare, il suo modo di vedere Danny, perché lo hai reso molto realistico. Si può dire che, in un certo senso, Danny sia diventato il mondo di Joe.
La mente di Danny ce l'hai presentata in maniera lineare ma, al contempo, hai espresso degli atteggiamenti e delle visioni abbastanza contorti. E qui ti meriti un sacco di complimenti perché sei riuscita a descrivere un personaggio estremamente complesso attraverso gli occhi di un'altra persona.
Mi è piaciuto il modo in cui si sono avvicinati, poco per volta, senza bruciare alcuna tappa. Joe sa bene che Danny è un ragazzino più riservato rispetto agli altri e per questo gli da tempo, lo aspetta. Al contempo, più lo conosce e più ne rimane coinvolto, anche spaventato.
Molto belle anche le descrizioni non solo fisiche, ma anche dell'ambiente nel quale vivono, degli atteggiamenti e della loro crescita insieme.
Ci sono un sacco di momenti che mi sono piaciuti in questo capitolo - ad essere sincera, li ho apprezzati praticamente tutti -, ma se proprio devo scegliere direi che il momento in cui Joe invita Danny a casa sua a pranzo per evitargli una brutta esperienza coi ragazzi delle medie è stato il mio preferito.
Ottima anche la conclusione del capitolo, in cui accenni la comparsa di due personaggi - Ellen e Pete - che cambieranno drasticamente le loro vite. Ho trovato l'ultima frase perché ti lascia col fiato sospeso e ti invoglia sicuramente a continuare la lettura per sapere cosa accadrà - infatti ho anche aggiunto la storia alle seguite perché voglio, appunto, seguirla fino in fondo.
Dal punto di vista tecnico, ho trovato lo stile molto curato. La lettura è stata scorrevole e molto piacevole; ho notato solo qualche errore di distrazione ma nulla di grave. In fin dei conti, è un capitolo abbastanza lungo ed è normale la presenza di qualche svista. Ad ogni modo, le sviste non hanno influito sul mio giudizio finale.
Non mi resta altro da fare se non complimentarmi ancora una volta con te.
Ottimo lavoro e alla prossima,

Jill ~

Recensore Master
27/08/18, ore 10:35

Ciao ^^
Perdonami immensamente per il ritardo. ne ho approfittato per continuare questa storia. Ho adorato ancora di più questo secondo capitolo. La cosa più bella è stata l'atmosfera che sei riuscita a ricreare, hai reso davvero bene l'aria degli anni sessanta. Poi beh, come avevo detto con l'adolescenza sono arrivati i problemi. Mi piace Danny, lui è uno spirito libero e mi sa tanto di artista maledetto. Non vuole studiare, è un po' svogliato, un uccello in gabbia, nella sua città, come poi dice anche lui. E Danny è come sempre il suo opposto, ma lo guarda con occhi pieno di ammirazione. Succede poi una cosa importante, ovvero Danny gli parla della sua omosessualità, cosa che accostata ai movimenti di protesta giovanili secondo me sta a pennello. Se il prossimo capitolo è l'ultimo, sono stra curiosa di sapere come finisce.
Alla prossima :)

Recensore Master
25/08/18, ore 10:17

Ciao, eccomi per lo scambio ABC del giardino :)
Ho letto questo primo capitolo ieri sera sul tardi, volevo recensirlo con la mente "fresca". Io sono un'amante dello slash/yaoi, quindi già solo questa è una cosa che adoro. Passando alla storia vera e propria, mi è piaciuta un sacco sia l'ambientazione (Brighton, con il mare, adoro. E si, me lo sentirai dire spesso) e anche l'ambientazione anni cinquanta. Direi però che il punto forte di questa storia sono i personaggi. Joe e Danny sono così realistici che sembra quasi di star leggendo di persone reali, non di personaggi inventati, questo grazie al potente realismo che hai saputo trasmettere. Inoltre ho anche un debole per quelle storie d'amore in cui i due personaggi crescono insieme e si conoscono da bambini. Anche se mi è parso di capire che la loro storia forse non è finita bene, visto che mentre parla Joe accenna alla moglie. Comunque, mi è piaciuto questo tono che hai usato per la storia, sembra davvero che qualcuno ci stia raccontando qualcosa, in modo intimo e informale. Ma passiamo adesso a Danny. Lo adoro. E adoro il fatto che tu l'abbia descritto tutto il tempo attraverso gli occhi di Joe, cosa davvero bellissima. Sin dall'infanzia si capisce che i due sono diversi, Danny è il classico bambino... forse un po' strano, o almeno così viene giudicato, quelle che se ne sta in disparte. Per fortuna fra tutti i suoi compagni di scuola ce n'è uno che si accorge della sua presenza. Probabilmente fra i due Joe è il buono. Nel senso, è quello che viene da una buona famiglia, quello che va bene a scuola, quello più "normale". Ma questo si percepisce soprattutto quando entrano nell'adolescenza, soprattutto per come descrivi Danny, che si presenta a casa sua per voler... scappare? Io amo queste cose, seriamente. E più andranno avanti, crescendo, più le cose si faranno davvero interessanti e intense, e probabilmente anche più complicate.
Il titolo poi è interessante. Che l'artista sia proprio Danny? Io amo gli artisti, di qualsiasi genere, soprattutto quelli tormentati. Lo stile poi è davvero pulito, per niente pesante e non ho trovato errori. Adesso che è arrivata l'adolescenza, che è il periodo più complicato, sono certa che l'amicizia sfocerà in altro, anche perché è già evidente che ci sia un sentimento di fondo, a giudicare dai pensieri di Joe. Una scena che ho adorato - e che poi ha dato il titolo al capitolo - è stata quando i due gioano a biglie e Danny che scappa da un gruppo di ragazzini più grandi che vogliono picchiarli. Un bel simbolismo che rappresenta il passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza è stato proprio questo "cambio" dalla pista al pub. Non so, mi è rimasto particolarmente impresso. Verso la fine compaiono questi due personaggi, Ellen e Pete, e immagino che anche loro avranno il loro ruolo.
Infine, spero di continuare presto questa tua storia, perché la trovo davvero ben costruita e con personaggi molto interessanti.
Alla prossima :)