Recensioni per
Ombra redenta
di Mari Lace

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/07/20, ore 15:02

Salve Mari! E' la prima volta che recensisco un tuo lavor, quindi piacere (se invece mi sbaglio scusa).
Si sente sempre dispersa la povera Dubhe. Hai avuto davvero un'idea originale con questa fanfiction.
Già il matrimonio è un grosso passo a cui decidersi, figurarsi dover pure diventare una delle più importanti figure politiche del mondo, senza avere inoltre alcuna esperienza in merito... non mi stupisce che Dubhe si sia innervosita.
Pat quasi non me la ricordavo... hai fatto bene a inserirla.
Bello il disegno. Mi è piaciuto il flashback su Garni. Era proprio un buon padre.
Ottimo finale, ma mi è parso un errore che Dubhe abbia bruciato il ritratto. Per triste che sia, una non può ricosturire la sua vita ignorando il passato.
A presto, complimenti e auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu dal lupo Farkas!

Recensore Master
04/03/19, ore 23:17

Recensione premio per il contest "Cuore d'Ombra - II Edizione"

Che meraviglia questa shot, davvero.
Dubhe è sempre stato un personaggio particolare, perché adoro - e nessuno l'ha capito eh - i characters a metà via tra luce e buio: non voluta e cercata, la dualità che si fa sottile (e che considero anche realistica, perché tutti noi abbiamo due lati e spesso basta poco per passare da una parte all'altra, anche momentaneamente) e rende più profonda e complessa la persona mi colpirà sempre, e considero la cara Dubhe un'ottima rappresentante del genere.
Certo, la sua storia è così triste - specie quel tremendo fatto da cui tutto ebbe inizio, che mi fece persino piangere - che sfido io a non diventare simile a lei: ma è vero, dentro di lei sono rimaste ombre e dubbi che solo tempo e sentimenti, quella presenza dolce e costante che Learco può darle, potranno dissipare.
E come caratterizzazione è proprio sua: difficile dimenticare particolarità del proprio passato come ritrarsi sotto il cappuccio o analizzare ben bene quello che le viene dato - efficace descrizione del suo approcciarsi alla busta, in questo caso -, o il suo preferire il silenzio e il buio alla luce pura; questo per dire che fin nei dettagli hai curato un personaggio che, si vede, tanto ti ha dato.
Ottimo uso, anche, dell'espediente del ritratto: il passato che porta malinconia e consapevolezza, specialmente se unico all'eco delle parole del padre, sul fatto che le idee cambiano e spesso è bello riscoprirsi nei ricordi; e poi è sempre dolce vedere la vita felice e inconsapevole PRIMA della tempesta, quando si crede che il mondo sia una cosa, e poi si tramuta in tutt'altro. Così si vede tutto ciò che qualcuno ha perso o solo sepolto (ma che sempre rimane lì), che ha cambiato o solo nascosto, pronto a tornare; e come i dubbi di Dubhe sono legittimi, visto quello che ha vissuto e visto, questo incontro con Pat è stato di un'intensità e di una realizzazione che come ha toccato la nostra Dubhe, ha fatto lo stesso con me.
Sì, ho proprio gustato questa storia, perché la progressiva realizzazione è stata talmente ben gestita da poter essere vista e seguita passo passo, come se fossimo noi la mente di Dubhe che si rende conto di potersi liberare di un'altra ombra; e che, lentamente ma costantemente, il cambiamento può giungere a dare una seconda possibilità e a toglierci qualche peso dalle spalle.
Un abbraccio,
Manto **

Recensore Veterano
03/11/18, ore 20:24

Carissima Mari Lace,

Quanto tempo. Quanto tempo per davvero… le Cronache del Mondo Emerso è stato il primo high fantasy che ho preso in mano dopo aver passato anni ad interessarmi dell’urban fantasy nelle sue varie declinazioni, e alle disavventure di Nihal sono seguite quelle di Dubhe in tempi decisamente brevi. Forse non sono romanzi perfetti, ma il ricordo che conservo di essi — delle amicizie che ho stretto grazie ad esso e della spinta formativa che mi ha dato nella scrittura — mi è comunque molto caro. Ho deciso di leggere e recensire questa shot, peraltro, perché insieme a Vita d’una Schiava ho letto che la ritieni una delle tue migliori opere, e siccome la prima mi era piaciuta così tanto… di certo non potevo perdere un’occasione tanto ghiotta.
Ricordo Dubhe come un’eroina per certi versi ben più tragica di Nihal, con difficoltà ad integrarsi per certi versi ben superiori alla protagonista della prima trilogia, e l’ho ritrovata nelle tue parole, in questa scena mancante che s’incastra benissimo con l’epilogo deciso dalla Troisi. Benché ormai sia d’un passo più vicina alla luce di quanto sia mai stata in tutta la sua dolorosa esistenza, con lo spettro della Bestia alle spalle insieme i suoi giorni da ladra e assassina, la figura schiva che descrivi è giustamente cauta e pronta a ritrarsi davanti al riconoscimento di una vecchia amica. L’ho trovata perfettamente in linea con la caratterizzazione data dalla Troisi, omogenea, come se la tua Dubhe fosse davvero spuntata dalle pagine del romanzo originale. Vederla così combattuta davanti a Pat, e poi ad osservare quel disegno (bellissimo adattamento del prompt, peraltro, nel momento in cui nel Mondo Emerso di certo non possono esserci foto. L’ho trovato originale e allo stesso tempo un richiamo tenero al padre che ha preso il tempo per fare quel disegno,   quel ritratto di gruppo, cenno tangibile che anche Dubhe ha avuto un’infanzia). Il sollievo dolceamaro di poter fissare la sua prima vittima accidentale negli occhi e scoprirli vivi, nel bene e nel male, malgrado rimanga una ferita aperta nella storia della protagonista, permea ogni parola. E nel bruciare quel suo pezzo di storia e realizzando che ombra e luce sono volti gemelli della stessa moneta, Dubhe sembra pronta ad avviarsi verso un futuro di maggior accettazione nonostante ogni dubbio possa covare ancora nel cuore. In definitiva una one shot davvero ben riuscita e piacevole. Complimenti vivissimi!

A rileggerci presto!

Kei

Recensore Master
17/10/18, ore 16:42

Ciao, eccomi per lo scambio a catena. Premetto di non conoscere bene l'opera dalla quale è tratta questa tua one shot, ma non credo che influenzerà il mio giudizio su questa bellissima storia. Ho visto tra le note di presentazione che avevi messo questo titolo come uno dei tuoi lavori preferiti e quindi mi hai incuriosito. Quando un autore è particolarmente legato ad una storia significa che in essa ha riversato molto di sé stesso e quindi il lavoro va sicuramente apprezzato.
Una protagonista la tua Dubhe che si tormenta per un passato non molto limpido a quanto pare. Deve aver commesso cose di cui non va fiera ma probabilmente dettate da situazioni alle quali non si è potuta sottrarre.
Mi piace questa similitudine che fai tra l'ombra e i sentimenti che pesano sul suo cuore, un fardello che si porta dietro da molto tempo e rivedere la sua vecchia amica ha sicuramente innescato una serie di ricordi ai quali non pensava più.
Bruciare quel ritratto posso interpretarlo come qualcosa di simbolico, come un voler dare un definitivo addio a ciò che fino a quel momento a frenato le sue azioni e le sue scelte. Il personaggio di Learco deve ricoprire un ruolo importante soprattutto nella vita della protagonista, per lei rappresenta la luce quindi la rinascita è come tu dici luce ed ombra sono due facce della stessa medaglia che possono coesistere nell'animo di ogni individuo.
Una storia davvero molto bella e ben scritta, non ho avuto nessuna difficoltà nel leggerla né nel comprendere un po' le dinamiche in generale. Non ho notato errori né refusi. Molto brava davvero, sono contenta di averti scelto, complimenti, spero di ritrovarti per altre recensioni. Alla prossima

Recensore Veterano
12/10/18, ore 13:12

Grammatica e stile: 9,5/10 


"...precisa in mente; sentiva...": il punto e virgola è una pausa troppo forte, la virgola sarebbe bastata. 
"...sentirsi fuori posto. Theana e Lonerin non c’erano mai, impegnati com’erano nella ricostruzione; tutti sembravano aver trovato un obiettivo, lei si era sentita...": anche qui non si tratta di un errore, ma la punteggiatura poteva essere usata meglio. Il punto e virgola al posto del punto dopo "posto" e il punto invece del punto e virgola dopo "ricostruzione", avrebbero dato una cadenza più logica alle frasi secondo me. 
"...ripetere “Non posso”...": la maiuscola non serve. 
A parte queste piccolezze la storia non presenta errori, per cui tantissimi complimenti per la cura che le hai dedicato! 
Ma soprattutto, hai mostrato uno stile davvero impeccabile! Una volta di più sono convinta che le tue parole siano così evocanti da arrivare al cuore, forse perchè ami così tanto i personaggi di cui scrivi che questa passione arriva dritta dritta ai lettori. Niente da fare, mi tolgo il cappello e mi congratulo di tutto cuore con te! 


Sviluppo della trama: 10/10 


Trama ottimamente sviluppata, mi è piaciuta moltissimo l'idea del ritratto del gruppetto di ragazzini di cui faceva parte Dubhe da bambina. In questo mondo dove non esistono le fotografie hai ovviato al problema in modo magistrale, riportando a galla un ricordo dolce, che in parte sana l'anima della protagonista. 
Invece di continuare a ricordare solo gli occhi bianchi dell'amico che ha accidentalmente ucciso, finalmente ricorda anche com'erano pieni di vitalità. 
E bruciando quel ricordo e la vecchia vita che non ha potuto avere, in un certo senso si avvicina alla luce che Learco le ha donato, lasciando andare i vecchi rimpianti. Non scorderà sicuramente mai chi è stata e quel che ha fatto, ma il ricordo che la sua vecchia amica le ha fatto avere ha alleviato un po' quel peso insopportabile. 
Davvero toccante e profondo, un'ottima idea ben sviluppata! 


IC / caratterizzazione dei personaggi: 10/10 


La nostra cara protagonista è esattamente come dovrebbe essere, ho rivisto nelle tue parole esattamente il personaggio di Licia Troisi in ogni sua sfumatura, il suo essere confusa e incerta sulla proposta di Learco è perfettamente compatibile, come anche il timore di essere odiata dalla sua migliore amica d'infanzia. 
Ho trovato semplicemente perfetto come hai reso la metafora di lei come ombra tra le ombre, e il momento in cui da fuoco al ritratto è stato il climax perfetto: ha detto definitivamente addio al rimpianto per la vita che avrebbe potuto avere e ha fatto un passo avanti verso la luce: il suo Learco, il suo futuro. Anche lui, pur non essendo fisicamente presente, risulta generalmente inquadrato per la pazienza che porta con la sua amata e per il tempo che le lascia per pensare, perchè la rispetta e la capisce, la accetta e la ama. 
Concentrandoti su un unico personaggio hai potuto analizzarlo molto bene e preferisco una storia di questo tipo piuttosto che una con più pg ma poco analizzati. 
Che altro dire? Punteggio pieno anche qui. 


Gradimento personale: 9,5/10 


Eh, c'è poco da fare: io AMO le tue storie, mi catturano il cuore! 
In poche parole, non posso fare a meno di apprezzarle, perchè ci metti evidentemente molta passione e cura e questa è una cosa che mi piace. 
L'unica cosa che avresti potuto fare per rendere perfetta questa storia, secondo me, era rendere Learco concretamente presente. Vedere almeno un momento tra i due amanti sarebbe stata davvero la ciliegina sulla torta, ma capisco che le esigenze della storia fossero incentrate su Dubhe. 
Comunque sappi che l'ho apprezzata davvero tantissimo, grazie per questa bellissima perla! 


Bonus: 2/2 


Totale: 41/42 

Recensore Master
14/09/18, ore 16:33

Ciao :) Passo di qui perché anch'io partecipo al contest di Fiore di Cenere e avevo deciso di leggere e recensire tutte le storie dei fandom che conosco. Ora è il tuo turno. Leggere questa storia mi ha fatto venire la voglia di riprendere la saga della Troisi. Ho concluso le prime due trilogie e mi sono arenata all'inizio della terza, ma rimedierò prima o poi. Comunque, per fortuna, non mi è stato particolarmente difficile comprendere i vari riferimenti che avevi fatto. La storia mi è piaciuta molto, mi è sembrato di leggere proprio del personaggio dei libri e mi è piaciuta molto l'analogia tra Dubhe /ombra e Learco/sole. Ho molto apprezzato anche l'introspezione di Dubhe e i sentimenti e le sensazioni che le attribuisci quando vede la foto: il suo rimpianto per i giorni spensierati è più che comprensibile, ma capisco anche il desiderio di andare avanti e lasciarsi il passato alle spalle. Mi piace molto anche il fatto che sia ripensando a quando era ancora una ragazzina che Dubhe si renda conto di essere profondamente cambiata e accetti l'idea di sposare Learco. Insomma, la storia mi è piaciuta proprio, dovrò leggere altro di tuo, come mi ero ripromessa. Giuro che, tempo permettendo, lo farò :)
Alla prossima e in bocca al lupo per il contest :)

Recensore Master
01/09/18, ore 15:09

Ciao!
Grazie per aver pazientato, come vedi anche se a passo di lumaca arrivo sempre :D
Sono felice di aver letto questa storia: finora è quella che stilisticamente mi ha convinto di più. Ho trovato la narrazione più curata e matura, un costrutto di frasi più bilanciato e un'introspezione più approfondito, ben distesa nel testo. Insomma, non ho percepito una "fretta" nel voler arrivare alla fine. Ti sei presa i giusti tempi per narrare, e questo si sente, perché ho trovato piacevole ogni passaggio. Nessun errore di punteggiatura e un lessico vario e ben scelto. Sopratutto lodo l'attenzione dei particolari, come quelli degli strumenti usati per il disegno (grafite e pigmenti). Bellissima, inoltre, la metafora che segna l'intera storia e che fa da perno: hanno insegnato a Dubhe, per quasi dieci anni, a diventare un'ombra, e mi piace l'idea che quest'ombra soprattutto lei l'avesse nel cuore, ombre che hanno offuscato i suoi occhi e i suoi sentimenti; e mi piace l'idea che Learco sia stato la luce che le ha scacciate. Mi piace l'inserimento della dualità tra luci e ombre, che io ho amato e approfondito in altri due libri e che qui tu riprendi e rielabori in maniera molto personale. Credo di averti già detto che io tifavo Sarnek e che dopo di lui ho avuto un nervo scoperto per la restante storia, ho persino sperato che non fosse morto e che la vegliasse da lontano; e Learco mi ha rovinato i piani. Però riconosco che per un personaggio buio e ferito come quello di Dubhe una figura come quella di Learco, che conserva la sua innocenza nonostante il suo passato e il contesto in cui è cresciuto (e che di certo ha la sua dose di ombre addosso) fosse la soluzione migliore, la cura migliore. Ed ecco perché non posso veramente odiarlo.
Infine, ho trovato molto ben bilanciato la parte descrittiva con quella introspettiva e narrativa, e i dialoghi sono stati inseriti con il tono giusto, pochi ma buoni, tanto che mi è piaciuto sentire la sorpresa, l'esitazione e l'enfasi nelle parole di Pat, mentre ho percepito la saggezza e la voce più adulta del padre.
Ovviamente torna la tua perfezione ortografica e sintattica: manco un errore! E io ti invidio (e non mi dire che il testo è corto, perché stavolta si tratta di un'os!XD), niente, hai un occhio di falco e una cura per i quali ti faccio i miei più sinceri complimenti!
Ma la grande protagonista di questa storia, il suo punto forte, è la trama. Sì, perché se quella sul passato di Akkarin mi aveva sorpreso per la personalità con cui hai approfondito ed elaborato il racconto del mago, trasformando le molliche di pane che erano state disseminate nel libro in un intero pasto da gustarsi appieno, qui tu sfrutti l'assenza di informazioni per creare una storia ex novo. Ed è una signora storia, secondo me.
Ho amato i dettagli - grandissima cura anche qui, bravissima - e soprattutto è stato piacevolissimo vedere come hai permesso al suo passato di influenzare anche il suo futuro. Quasi non ricordavo il nome di Pat, ma poi la trama mi è tornata pian piano alla mente, grazie anche alla tua storia, ed è stato bello vedere come tutto si incastrava alla perfezione. Ho amato il dettaglio del disegno - mi ha scioccato il fatto che gli abbia dato fuoco, ma qui sei stata bravissima a catturare l'atteggiamento di Dubhe di fronte all'ultima testimonianza del padre - e come sia la fonte catartica attraverso cui lei capisce ciò che ha fatto Learco per lei. Si sente proprio il cambiamento, dal modo in cui guarda prima e dopo l'immagine di Gornar: il ricordo di quel giorno si sovrappone a quello del giorno della sua morte. E' come se una tessera del puzzle chiarisca meglio ogni cosa, ovvero che non c'è colpa, solo tanta amarezza.
L'ambientazione al mercato l'ho trovata molto ben riuscita. Mi è piaciuto soprattutto il momento in cui Dubhe cerca di ritrarsi tra le ombre, quasi rifuggisse la redenzione, e come i mercanti e gli acquirenti e la vita in generale continuasse a scorrere serena con il suo solito ritmo mentre lei boccheggiava e viveva quel momento di irrealtà.
Infine la caratterizzazione.
Anche se Learco non è attivamente presente nella narrazione, ho comunque notato alcuni particolari molto IC che hai inserito, primo fra tutti il fatto che lui non le metta fretta, anzi: le dà i suoi spazi, rispettando i suoi dubbi e confortando le sue paure.
Mi è piaciuto anche l'incontro con Pat, con questa ragazza che è cresciuta portandosi dentro i sensi di colpa, per non aver fatto abbastanza per la sua migliore amica: ho ritrovato la stessa gentilezza e dolcezza della Pat fanciulla. Cosa che ha aumentato il contrasto con la Dubhe adulta, certamente più schiva, più diffidente e più provata dalla vita. Anche Pat le dà i suoi spazi e non cerca di violare la sua distanza, ma comunque le fa un grandissimo regalo.
E infine Dubhe. Come ti avevo accennato, io non avrei mai e poi mai bruciato il disegno: sono legatissim alla mia famiglia e non butto mai via niente, anche i ricordi dolorosi li conservo e me li tengo cari. Dubhe no: Dubhe distrugge il passato dopo avervi trovato conforto, quando chiude una porta è per sempre. Anche in questo caso: quel disegno non era solo parte del suo passato, ma un legame diretto con suo padre. Lei non esita a dargli fuoco, perché anche la sua famiglia è qualcosa che si lascia alle spalle. Detto questo mi piace il modo in cui l'hai fatta interagire con Pat, quel suo cercare di nascondersi nelle falde del mantello, il suo parlare poco, nascondersi nell'ombra di una stanza molto buia, il suo studiare il foglio con molta attenzione, quasi potesse essere avvelenato. Insomma, mi è piaciuto moltissimo anche il lavoro di caratterizzazione che hai fatto.
Bravissima, davvero.
A presto!

Recensore Master
23/08/18, ore 20:54

Carissima Mari, ^^

Ero proprio curiosa di leggere questa storia, anche se tornerò presto sugli altri fandom. Ma io sono curiosissima e questo contest lo avevo tenuto molto d’occhio dunque… eccomi qui. Parto dalla fine. Apprezzo la scelta di Dubhe di bruciare il disegno. Era la cosa giusta da fare, l’unica soluzione possibile. Un segno, anche, dell’ulteriore crescita e sviluppo del personaggio e della sua naturale evoluzione con Learco. Il rivedere una vecchia foto si ricollega sempre, per me, a una sorta di nostalgia per il tempo passato. Anche se il ricordo è felice, il fatto che si sia cristallizzato nel tempo mi instilla nel cuore una sorta di tristezza dolce.

Ecco, nelle tue parole ho rivisto anche questo. Ci sei riuscita descrivendo in maniera minuziosa e attenta il ritratto di Dubhe e degli altri personaggi, Pat compresa. Pat come ombra di un passato ormai perduto. La prima cosa che mi è venuta in mente appena ho finito di leggere questa shot è stata un verso di Dante che adoro e amo molto, quello dell’Inferno, Canto V. “Nessun maggior dolore che ricordare il tempo felice nella miseria.” È Francesca, che parla, e credo che anche Dubhe sarebbe d’accordo non perché ora sia nella miseria, in fondo sta per diventare regina, ma perché non può tornare indietro nel tempo e avvertire gli altri – se stessa – riguardo quello che succederà. Da un punto di vista stilistico e di lessico, parto con il dire che approvo il cambio di font. È più elegante e si adatta meglio al tuo stile. Se posso osare un suggerimento qui tutti sembravano aver trovato un obiettivo, lei si era sentita sola ecco, io forse avrei messo elei. Come vedi, giusto una nota di gusto e di stile, che ti faccio solamente perché credo che valga la pena leggere con più attenzione certi scritti e cercare di perfezionarli come se fossero dei piccoli gioielli.
Sulla caratterizzazione dei personaggi, nulla da dire. Sebbene Dubhe sia la protagonista, spicca Learco, grande assente eppure presente, ma soprattutto è perfettamente gestita anche Pat. Non solo la rossa è funzionale alla storia, ma è anche un personaggio che risulta essere vivo e vibrante, con il suo desiderio di recapitare il disegno e il passato che si tira dietro. Non posso che farti un sonoro in bocca al lupo per il contest e dirti che, a prescindere, il modo in cui hai riannodato le trame del romanzo e la situazione che ha creato questo ricordo è stato davvero, davvero ben gestito. Mi è piaciuta molto anche l’idea che, come hai detto nelle note, ha generato la fanfiction: luce che scaccia la tenebra. Potrei scrivere altre venti righe sulle suggestioni che mi ispira la metafora che hai usato, lo sai?? ^^
Un carissimo saluto e a prestissimo! Leggerti è sempre un enorme piacere <3
Un abbraccio,
Shilyss <3

Recensore Master
21/08/18, ore 18:58

Ciao tesoro *_* mi trovi due volte in un giorno, povera te *_* 
Ma non potevo non correre, letteralmente, da questa storia. Da quando mi avevi detto di volerla scrivere ero troppo impaziente di leggerla e devo dirti che mi hai fatto immergere di nuovo in una delle mie primissime saghe lette, divorate, adorate e soprattutto mi hai ridato i miei amati Dubhe e Learco, il cui amore per loro è infinito, da sempre.  
Il titolo lo trovo bellissimo, poetico, perfetto. È Dubhe, è completamente lei, è la descrizione migliore che si possa a lei fare. 
Ricordo ancora il trauma, il vero e proprio trauma, nel leggere del fatale errore di Dubhe e delle sue mani macchiate di sangue fin da bambina. Un trauma il suo passato, un trauma il suo dolore mai spento e le innumerevoli disavventure vissute per tutti i primi due libri dove pare non esserci mai un momento di pace per lei ma solo lotta, strenua è impossibile lotta da cui non riesce ad uscirne. 
E qui arriva Learco. 
Anche io ho sempre immaginato Learco come un Sole, un eroe buono che si innamora perdutamente di Dubhe e che la ama tanto, a prescindere da tutto. Dall’inizio, si può solo amare il modo in cui Learco ama lei e loro avrebbero meritato tanto ma tanto più spazio. 
E arrivi tu, che mi crei questo missing moment di cui tutti gli amanti di questa saga avevano bisogno! 
Dubhe come Regina è un’immagine bella e meritata, secondo me. (Ah ma hai visto il vestito? Ti mando la foto di lei vestita a nozze se non l’hai mai vista, è su un libro extra!) 
Ma appunto tu hai ricordato la vera natura di lei, la sua ombra che la mangia e divora, non proprio una natura adatta a governare. C’era e ed è sempre esistita in lei una sorta di regalità che affascinava chiunque incontrasse ma governare è qualcosa di diverso. 

Mi hai molto stupito con l’incontro con Pat. E soprattutto con il disegno che, lasciatelo dire, hai descritto magnificamente e che mi pareva di avere tra le mani. 
C'è dolore, tra i pensieri di Dubhe, ma anche una ricerca costante di assoluzione. 
Un’assoluzione che deve concedersi in primis lei stessa, altrimenti non troverà mai la pace. 
Ha un animo ribelle e fragile allo stesso tempo e solo Learco ha fatto la differenza, le ha regalato la luce. 
Sono con un sorriso enorme, che tuffo nei ricordi che mi hai regalato! In questa giornata mi hai regalato mille emozioni! Sono tanto contenta :) 
Bravissima, il linguaggio è stato attento, preciso, ancora più poetico. 
Non vedo l’ora di leggere altro su di loro come hai scritto nelle note, anche perché sento proprio che loro hanno bisogno di dire altro e che tu ci farai sapere cosa. 
Leggere di dialoghi e scene proprio tra Dubhe e Learco, tutto nato da te, sarà qualcosa di bellissimo!
Davvero non vedo l’ora, scalpito, sono impaziente! 

A presto tesoro, l’attenzione che hai dato alla psicologia di Dubhe mi ha riscaldato il cuore. 
Troppo felice! A presto :)