Ciao cara!
complici le vacanze, durante le serate estive ho letto un po' delle tue AU, come mi hai consigliato di fare.
avevi ragione, come al solito: le ho adorate!
ho iniziato da alcune tue one shot non proprio One più vecchie, e le ho trovate tutte stupende ("Di fuoco e di desiderio" è la perfetta storia di San Valentino, "Mia sfuggente ombra" mi ha fatta commuovere moltissimo, ma sono molte le one shot che ho apprezzato: queste sue sono state semplicemente quelle che ho preferito, ma ogni lettura è stata davvero fantastica) quindi ho continuato con le fiabe e mi sono imbattuta nell'AU ispirata a Barbablù. Meno "fiaba" di "Ciò che resta delle tenebre", forse più romanzo gotico, è stata capace di trasmettermi moltissimo il senso profondo della tua storia, quello di cui discutiamo sempre: la profonda unione tra fedeltà e inganno, la totale devozione di due innamorati portati dalla loro natura a separarsi, ma a finire sempre e comuqnue insieme, dovessero rincorrersi per millenni.
Un Loki geniale - perfido, vorace, feroce e nello stesso tempo innamorato di Sigyn, disposto a proteggerla con la vita, anche da se stesso- e una Sigyn coraggiosissima (anche se meno che in "Scommessa" e "Bugie").
Ma sono qui per parlarti di altro, della tua storia meglio riuscita in assoluto, pari solo all'universo della "Tela degli Inganni": questa fan fiction, quella per cui ti scrivo la recensione.
Da dove comincio? Dal fatto che adoro le Spy-stories, per questo sono sempre molto diffidente quando vedo il bollino "Spy": da scrivere sono veramente toste e nell'immaginario comune si è cristallizzato talmente tanto James Bond (bene) e Mission Impossible (malissimo) che si rischia quasi sempre di scivolare lungo la china del non realistico.
ecco, tu no.
L'intreccio è brillante, credibile, pur non distaccandosi dai nostri personaggi noti si compone quasi come una storia originale (hai inserito tantissimi elementi dell'MCU, ma l'intreccio vero è tutto merito tuo!); inquietante al punto giusto, dal tono perfetto, sembra più una storia di La Carrè che un Bond qualsiasi (e meno male. Detto da una fan di Bond).
Dal titolo, devo confessarlo, non sono stata subito attirata- colpa mia che di solito ignoro pesantemente gli AU, che rischiano di diventare una copia sbiadita dell'originale. Non basta cambiare ambientazione e nome ai personaggi per creare un'AU convincente, e tu questo l'hai capito: hai dato, infatti, tutta una serie di nuovi contorni, desideri e caratteristiche a i tuoi personaggi, non hai forzato la mano nel reinserire tutte le "spalle" del film all'interno della storia. Continuo a preferire i non AU? Forse si, ma que a storia è un'eccezione.
Ma veniamo al sodo: i personaggi.
Che Loki, che Sigyn, persino che Thor! Per non parlare di Odino.
Cominciamo dall'ultimo: che crudele vecchiaccio. È forse il tuo Odino più spietato, più arrivista, Machiavelli direbbe "più principe". Un vero farabutto che fa scontare al figlio adottivo - e molto anche a se stesso- la debolezza che ha provato di fronte a un bambino che piangeva in un ospedale militare, un "bambino con gli occhi belli".
È il peggior Odino-padre di tutti: persino Thor lo sopporta a stento; ben lontano dal padre pentito di Tutte le tue bugie, e molto più vicino a "Ciò che resta delle tenebre", Odino B. Asgardsson è un militare ossessionato dal Tesseract, disposto a tutto pur di forgiare dei figli militari, anche a invaderne proditoriamente l'intimità: in tal senso è esemplificativo il disprezzo per Sigyn e il risentimento con cui si insinua nella coppia, prima su un fronte - dicendo a Sigyn che Loki è solo un egoista, di fatto tranciandone le possibilita di crescita personale custodite in questo rapporto di opposti- poi su un altro - con Loki stesso, sulla cui insicurezza dettata dalle incerte origini fa leva in più occasioni, spedendolo in Vietnam prima e deridendone le prospettive di "vita tranquilla" a Parigi.
La convinzione di Loki di poter essere solo caos e soprattutto di VOLER essere solo caos, è principalmente frutto di una definizione esterna, data da altri - da Odino anzitutto, in minima parte da Thor, e questo nel film Marvel come nei tuoi racconti. Siamo davvero sicuri che Loki non voglia una stabilità? Il fatto la nostra natura ci porti verso altri lidi non significa che non si desideri abbastanza una stabilità, una normalità, un affetto famigliare.
Odino ha l'arroganza genitoriale di credere di conoscere i desideri e le pulsioni di Loki più di quanto non sia vero, e questo rende le sue profezie autoacveranti: Loki teme l'affetto e l'amore perché ha paura che i legami che formano lo feriscano come è successo con la famiglia di origine; è già ferito, ma l'incertezza delle sue origini suscita in lui delle domande sulla propria identità profonda.
Così indebolito, assume gli atteggiamenti che gli altri si aspettano da lui come conforto.
Odino non lo sa, ma è egli stesso che definisce Loki come proprio figlio nemico/amico.
Loki, d'altra parte, è veramente un avventuriero egoista che porta con se il caos, è davvero un arrogante che ha guardato Sigyn per dispetto a Thanassou - peccato che poi si sia innamorato tanto quanto lei.
Feroce e talvolta crudele come il padre adottivo, è esacerbato dagli eventi che gli sono accaduti, dai traumi mai curati, dalle paure mai sopite, da un senso di precarietà costante (anche nei mesi di Parigi, quando tutti gli prospettano la dolorosa fine della sua agognata e felice quiete) ma conserva ancora un animo profondamente sensibile.
Loki è innamorato di Sigyn tanto quanto e forse più di lei, per questo è furioso con lei quando la donna le forza la mano per avere un bambino.
Non è pronto, non ancora - come ci insegni nelle tue varie fan fiction, l'ombra di Odino non riuscirà mai a renderlo pronto, se non quando si troverà un pargoletto tra le mani per puro caso- è un ultimatum di quel tipo non può essere rimangiato. Loki lo sa, per questo all'inizio la odia.
Eppure, alla notizia di aver perso un figlio con Sigyn, in Loki si fa strada un solo sentimento: no, non è né sollievo nè senso di colpa. È lutto.
Loki, spaventato da una storia di spionaggio ai limiti della sopravvivenza, infuriato, e intimidito nel profondo dalle inquietanti parole di Thanassou, per cui ha sofferto come un cane, ha un solo pensiero: ha perso il bambino che ha avuto, anche per un solo attimo, con Sigyn.
Non si tratta di "responsabilità anche sua" che si sente in colpa di non aver portato a termine.
di tratta di amore perso per sempre. Nell'esatto istante in cui gli viene rivelato del bambino, Loki prova un amore immenso che gli è subito negato. È destabilizzante perdere un amore così, tanto più se pensi che l'altra persona ha affrontato il lutto sola (per "colpa" tua) e se pensavi di non poterlo amare, un figlio.
Bere fino a svenire dovrebbe essere solo ordinanza.
Loki è un personaggio credibile e coerente con se stesso, ossia è sempre in disaccordo con sè, come sempre.
Thanassou è il primo autentico villain delle tue storie (almeno, di quelle che ho letto fino a qui): con ragioni credibili, multiformi e contraddittorie, è veramente il pazzo sadico che ci hai promesso nella prima One shot Non proprio One. Inquietante personaggio dai crudeli appetiti, desideroso di esercitare il potere su tutto - anche il desiderio di possedere Sigyn è alimentato dal desiderio di averne il controllo, di strapparla al caos-
è un vero villain, mentre nelle tue storie, solitamente, i villain lo sono loro malgrado (basti pensare a Njord in "Bugie" o allo stesso Laufey in "Raso verde", che crede di essere nel giusto): Thanassou sa di essere terribile e ne fa un vanto.
Fa forse più paura del Thanos MCU.
Abbiamo poi un Thor in splendida forma: più riflessivo, acuto e intelligente del solito, è imbibito di ideale fino al midollo e di buoni sentimenti, ma non è né sciocco (come capita spesso di leggerlo) nè stucchevole.
vuole sinceramente bene a fratello, ma ne riconosce i limiti e le colpe, così come è in silenziosa e condiscendente rotta con il padre.
come già detto, Thor non ama né perdona poi granché Odino: fa finta che le azioni del genitore gli vadano bene perché è più importante l'affetto che lì lega della giustizia.
Sei stata proprio brava. Ogni tanto il tuo Thor riesce persino a creare un controaltare all'altezza del tuo Loki, qui in stupenda forma (proprio come in "Bugie", d'altra parte!).
Ultima viene Sigyn: all'inizio l'ho tollerata molto poco. Ti spiego: normalmente Sigyn ha ragioni molto forti per "cedere" alla propria passione per Loki; lo fa per essere fedele a se stessa, lo fa perché ne scorge l'interezza e non ne vede solo il lato caotico, ma anche la parte migliore; cede per desiderio, si, ma anche perché lo rispetta come persona e lo ammira - come lui ammira lei.
Nella prima One shot, Sigyn cede per noia e (poca) curiosità.
Questo la rende poco consapevole di chi sia Loki - almeno, razionalmente lo sa ma nel profondo si sta mentendo spudoratamente.
Già nella scorsa storia, però, prende carattere e consapevolezza, abbandona l'allarme da borghese annoiata e diventa uno stupendo personaggio!
Ha ceduto in questa storia, infragilita dal dolore di una storia importante finita malissimo, dal lutto per un figlio amato, desiderato e perso, istintivamente delusa per una reazione che suppone avrebbe avuto l'ex (e che Loki no, lo sappiamo, non avrebbe avuto. Ma Sigyn non si fida, come in "Bugie") e dal tradimento della propria famiglia di origine (che la rinnega prima e poi, nel momento di massima fragilità, la umilia con un Thanassou che le fa del male): come darle torto?
Travolta dagli eventi, non prende decisioni particolarmente brillanti ed è facilissimo identificarsi con lei, cui il sangue freddo di Loki manca e che si sente in colpa per la richiesta (un po' proditoria) di farsi soccorrere proprio dall'ex fidanzato, mai davvero ex.
Una Sigyn piena di passioni, amore, impulsi, desideri, una persona reale che, alla fine, ho adorato.
D'altra parte, se non fosse rimasta incinta di Sonje, la Sigyn di "Bugie" (fan fiction cui tu stessa rimandi più volte e che ha molti tratti in comune con questa, tra i quali la bellezza) avrebbe avuto desideri tanto differenti per la sua relazione col Loki consigliere alla corte di Vanheim?
La tua storia, questa storia, è stupenda.
Ho visto che è ferma da molto - è un intreccio complesso, capisco che con altri progetti in ballo tu abbia preferito favorire quelli e continuarla poi. Mentre altre cose che scrivi sono più lineari, qui ogni capitolo deve anche avere rigore storico (a proposito, da appassionata di Guerra Fredda ti dico: bravissima!) e soprattutto, come in ogni spy story, devi creare un crescendo di suspence non banale.
spero che la storia continui - anche se "Tutte le tue bugie" e il suo mondo, di pari qualità narrativa, rimangono sempre al primo posto nel mio cuore 😂- perché è una delle migliori che tu abbia mai scritto e questi Loki e Sigyn mi stanno quasi facendo "tradire" quelli di "Bugie".
volevo inoltre farti i complimenti per come affronti le "tematiche delicate" preannunciate dal disclaimer: lutto, aborto spontaneo, disillusione, la dicotomia realtà/propaganda, i temi politici ancora caldi e anche la violenza, fisica, sessuale e psicologica, che riesci a ricreare in maniera perfetta - soprattutto il lutto per questo bambino mai nato, sia in Sigyn, che rimane più vicina alla classica elaborazione del lutto, sia in Loki, che si stupisce di provare questo sentimento, che neppure riesce ad identificare.
stupenda, come sempre.
spero che tu stia bene, di sentirti presto e di leggerti... diciamo "non tardi".
un abbraccio,
Roberta
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