Sono colpita da una miriade di sentimenti contrastanti. Mi spiego: in genere io non lascio recensioni se queste dovessero essere neutre o critiche. Questa è una delle poche volte e lo faccio perché nell'insieme la storia per me è carina. In my honest opinion, è scordinata. Non ha un punto focale, insomma.
Mi spiego meglio: ciò che mi ha fatto storcere il naso di questo scritto è il fatto che sembri un insieme di pensieri e circostanze alla rinfusa, offrendo come incipit TUTTI gli avvenimenti critici della coppia (ed hai fatto bene a mettere ad inizio storia l'avvertimento spoiler - anche se l'avrei preferito più grande, ma dettagli). Forse l'hai fatto per dare al lettore una parvenza di quanto travagliato e particolare fosse stato il loro passato e di come, in un modo o nell'altro, hanno stretto un forte rapporto. Avrei preferito che ti fossi soffermata sui loro ricordi, magari descrivendo un'azione, un'emozione, anziché far parlare il narratore - il quale, tra l'altro, è stato ben poco prolisso nei dettagli. Se proprio dev'essere il narratore, avrei preferito se fossero state esposte tutte le reali sofferenze che una persona possa aver provato nell'essere vittima di un'eredità tanto preziosa quanto pericolosa (il tatuaggio). Del dolore, del disgusto per se stessi e per gli altri, dell'orrore per le azioni che sono state commesse ad Ishval. Del desiderio di redenzione, attraverso il dolore che procura il fuoco, come se questo atto scongiurasse (anche in minima parte) le proprie colpe. La profonda fiducia nel chiedere aiuto all'uomo che possiede un potere tanto spaventoso e soprattutto a causa del quale ha preso questa decisione...
Insomma. Avresti potuto allargarti in una maniera assurda, invece sei rimasta in superficie.
Tutto questo pretesto per poi esporre al lettore l'angoscia e l'agonia che i due provano: lui cieco a causa della trasmutazione, lei con la schiena bruciata dal suo uomo. Non è banale, ma neanche attinente. Capisco che tu abbia voluto inscenare la sofferenza, ma, purtroppo non l'ho percepita abbastanza.
Per il resto è carina. Nonostante tutto, la seconda parte è quella che più mi ha convinto. Forse Riza è un po' out of character. Riza ama Mustang più della sua vita e per quanto sia il personaggio più pacato e servile è anche il più forte e determinato tra i due (molto più di Mustang, in un certo senso). Non credo si sarebbe messa a piangere di notte, almeno non tutte le notti. Piuttosto, avrebbe lottato, come ha sempre fatto in ogni situazione buia della sua vita (le quali non sono state poche).
In definitiva, volevo complimentarmi con te per l'eccellente grammatica. E, credimi, sono molto pignola in questo!
Ro |
