Recensioni per
The London shop of Horrors
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/11/18, ore 01:04

Capitolo, quest’ultimo, ahimè, letto tutto d’un fiato, assaporandone i momenti, tanti, in cui sia l’aspetto narrativo che quello puramente descrittivo, intrecciati al gioco dialogico, curatissimo, hanno raggiunto un perfetto equilibrio.
Ma, più che da una frase, voglio cominciare queste mie osservazioni da un’unica parola, pure breve: quel “Noi” che chiude la tua storia è quanto di più intenso si possa racchiudere in un solo termine. C’è tutto lì dentro: la Johnlock e la sua unicità, che tu hai saputo trasportare, senza provocarle incrinature deformanti, in un altro Universo, c’è il futuro rassicurante di un cammino condiviso all’insegna di un sentimento profondo, c’è il “Noi due contro il resto del mondo” su cui tanto abbiamo sognato. E tutto su uno splendido sfondo di magìa, senso del gusto prezioso e raffinato, credibile connotazione psicologica dei personaggi, tutti, non solo i protagonisti.
Sarò pure un’esteta decadente e noiosa ma, questo Sh che tu ci hai regalato, avvolto in tessuti pregiati e reso ancora più affascinante nella sua innata eleganza, mi ha proprio emozionato, anche perché gli hai affiancato una versione esatta di John che tu definisci, centrandone l’essenza, dall’aria “affidabile”. Dal punto di vista psicologico, poi, è tutto un efficacissimo connubio tra la preziosità ed il calore umano, la sensibilità e la generosa accoglienza, abbinata al senso di sacrificio di entrambi, per rendere un amore ancora più altruista.
E qui arrivo al gusto del contrasto, anche visivo, che spesso arricchisce le tue belle storie.
Innanzitutto, come dicevo sopra, hai trattato con efficacia la diversità riguardante le due personalità dei protagonisti, così lontani fra loro tanto, paradossalmente, così vicini nel loro fatale incontro.
Poi, ugualmente avvincente, anche l’attrazione tra l’algido Mycroft ed il magnifico Greg che tu trasformi, con successo, in uno splendido esemplare canino. Contrasto anche qui vincente perché l’espressività non deriva dalla piattezza dell’immagine ma dal gioco di chiaroscuri che ne animano l’insieme.
L’epilogo felice della loro tormentata relazione è veramente travolgente nell’immensità di ciò che sei riuscita ad esprimere: l’amore può davvero toccare altezze e, al tempo stesso, profondità non destinate a chi non riesce a comprendere il valore del dono totale di se stessi. E Mycroft si colora di questo colore di calda umanità e di energia irrefrenabile nel dare tutto se stesso anche nell’ipotesi di rinunciare per sempre alla persona amata.
Ma quella che io ho trovato estremamente espressiva, da questo punto di vista, è stata quella raffigurazione, difficile non cercare di figurarsela in mente, della maledizione che, sotto forma di lacrime dorate, lascia libero Sh dalle sue catene malefiche, sconfitta dalla potenza di quell’amore che è diventato incontenibile e che tutto tocca e trasforma.
Gli occhi di Sh hanno riacquistato il loro splendore d’acquamarina, in cui John si può finalmente perdere.
A proposito della parte connotata dal rating rosso, non vorrei scendere nella retorica più melensa ma mi ha particolarmente colpito l'intensità che hai saputo trasmettere con le tue parole, dal significato mai troppo "urlato" e spietatamente fotografico. Mi hai emozionato, davvero, perché mi hai raffigurato in maniera viva, ma poeticamente sfumata, ciò che hai fatto diventare l'espressione quasi poetica di un grande amore. Infatti la precisione anatomica, il più delle volte, mi disturba per la troppa precisione, quasi scientifica, nel descrivere gesti e parti del corpo coinvolte. Tu, invece, hai fatto diventare protagonista sì l'espressione fisica ma la magìa del tuo saper scrivere l'ha tramutata in vero e proprio scambio di anime, di desideri profondi e di sogni. Complimenti.

P.S un piccolissimo appunto me la permetto: quando maneggi 'ste idee meravigliose, potresti anche non limitarne lo sviluppo narrativo in poco spazio. Un paio di capitoli in più, secondo me, ne avrebbero permesso un volo più ampio, maggiormente godibile da parte di chi, come me, ama sostare di più e sognare attraverso le tue splendide storie.
Ma, altrettanto giustamente, mi dico che, chi scrive, è naturalmente lontano da calcoli strategici sul gradimento e, soprattutto, ha una vita, là fuori e, come tutti, ha il tempo da spendere che scivola via tirannico. Tutto sommato ci sta facendo un grande, gratuito regalo.

Recensore Master
31/10/18, ore 09:23

Ciao, l'ho letta stamattina prestissimo e mi sono detta che sarei riuscita a lasciarti una recensione prima delle dieci, quindi eccomi qui. Mi fa piacere che tu abbia aggiornato, non preoccuparti per il ritardo per quel che mi riguarda non è affatto un problema.

Che dirti? Mi sono goduta questa parte finale, in cui finalmente tutto mi è stato più chiaro. In effetti lo era già dal capitolo precedente, in cui spiegavi per bene questa cosa della magia, mi qui ogni cosa è diventata ancora più evidente. Ho apprezzato moltissimo il fatto che Sherlock e John non abbiano avuto bisogno di arrivare all'atto per sciogliere il blocco di Sherlock. Molto romantico il concetto che sono bastate le intenzioni, oltre che le parole, per far capire che John metteva Sherlock davanti a ogni cosa e soprattutto davanti a sé stesso. Ho trovato anche molto giusto e molto "da lui" il fatto che John si sia in un primo momento rifiutato di fare l'amore con Sherlock, da una certa parte obbligandolo in un qualcosa che una parte di lui non voleva. In special modo ho amato il passaggio in cui gli dice che ogni volta che in futuro avrebbero fatto l'amore si sarebbero ricordati questo momento. In effetti John ha tutte le ragioni per parlare così, ma al tempo stesso capisco anche Sherlock. Lui vuole liberarsi di quella parte di sé che gli impedisce di essere ciò che vorrebbe ed è disposto a tutto pur di farlo, anche di patire atroci sofferenze. In realtà poi, per come capiamo essere andate le cose, la sofferenza c'è stata ma fino a un certo punto. Nel senso che si è liberato quasi immediatamente del blocco. La scena che ne segue è stata molto dolce e romantica, pur senza esagerazioni o termini espliciti (che nel novanta percento delle volte, rovinano tutta la magia del momento). Hai fatto davvero un ottimo lavoro, difetti o meno.

Mi è piaciuta moltissimo la parte finale, in un primo momento leggiamo di Greg e Mycroft che non sanno nulla di quello che sta accadendo a John e Sherlock. Quello che ci mostri però non è soltanto il momento in cui si rendono conto di essere liberi dalla magia, ma ci mostri benissimo anche la volontà di Mycroft di liberare la persona che ama dal contratto che li vincola. Un gesto d'amore e generosità immenso che il Mycroft di un tempo non avrebbe certamente mai fatto, né compreso la necessità. Ma che questo Mycroft invece fa, conscio che potrebbe finire tutto. Lo fa per liberare la persona che ama e nel farlo si rende conto che quello che Sherlock voleva, fin dall'inizio, era far sì che Mycroft imparasse d'avere un cuore e a mostrare quella che è la sua profonda umanità. Insomma l'intera storia parla un po' di questo, del liberare la propria umanità soggiogata per dovere o per volontà.

Nella parte finale ci dai un assaggio del futuro in una maniera molto leggera e ironica. Per prima cosa, ho adorato il riferimento a Madame Blavatsky (che conosco perché mio padre mi ha fatto una testa tanta) e poi questa Mrs Hudson davvero divertente oltre che adorabile. Ci fai sapere già moltissime cose, Molly e Dimmock sono una coppia inedita (credo di non aver mai letto nulla su di loro) e che ha un loro perché. Ci fai sapere che Lestrade fa l'ispettore di Scotland Yard e che ha un nome che sembra inventato, quel passaggio mi ha fatto proprio ridere lo ammetto. E soprattutto ci fai vedere cosa sono diventati Sherlock e John. L'investigatore dell'incubo, finora rappresentato da John Watson, si sdoppia e il parallelismo lascia Dylan Dog per avvicinarsi di più allo Sherlock Holmes canonico. Sebbene con un'accezione mistica a farla da padrone.

Che dirti di più? Sono contenta d'averla letta, anche se come ho già detto non conosco l'altro fandom da cui trai ispirazione e nemmeno posso dire di aver letto tutti quanti i Dylan Dog, devo ammettere anche questo. Ma la storia è stata molto bella da seguire, piacevole. Di sicuro la rileggerò perché così potrò capire meglio tutte quelle cose che alla prima lettura mi erano sfuggite.
Alla prossima.
Koa

Recensore Veterano
28/10/18, ore 20:36

RECENSIONE PREMIO "KISS FLASH CONTEST":
Ho scelto una tra le tue storie più recenti da recensire perchè da un lato sono sicura che volessi un parere su una storia scritta recentemente e dall'altro perchè questa storia mi ha veramente molto incuriosita.
Ammetto di non essere espertissima di Sherlock, ma non mi sono voluta scoraggiare nel leggerla perchè sia il titolo che l'introduzione hanno attirato la mia attenzione!
Anzitutto, ciò che mi ha attirato della tua storia è il clima suggestivo, urbano e occulto che sei riuscita a descrivere con attenzione e meticolosità. Mi piace come hai costruito il personaggio di Sherlock che ovviamente non delude mai, e sicuramente il rapporto con Watson è una delle costanti che apprezzo sempre; in particolare, mi è piaciuta molto l'interazione tra i due personaggi, sei riuscita a creare una chimica tra loro che non è scontata.
Per il resto, mi è piaciuto come hai inserito tutti gli altri personaggi in una storia che, sono sicura, darà molte soddisfazioni!
Spero di poterla seguire e mettermi in pari con i capitoli.
Un abbraccio.

Recensore Master
21/10/18, ore 00:42

Già il titolo, che è suggestivo e ricco d’implicazioni senza connotarlo con riferimenti cinematografici, pure validi, m’incuriosisce e lo trovo coerente con quello che succede in questo capitolo.
E di cose ne succedono, eccome.
Si può dire che l’atmosfera preziosa e ricca di sensazioni particolari, che il Safarà ed il suo magnifico gestore diffondono nella storia, venga squarciata dai denti triangolari del mostro, la cui irruzione sulla scena mi ha fatto passare un brutto quarto d’ora.
Infatti leggere di ciò che è successo improvvisamente ed immaginare Molly lì con lui, mi ha trasmesso un vero brivido d’orrore e di paura.
Questo è stato possibile grazie, soprattutto, alla capacità di scrivere che hai che ti fa variare il registro linguistico a seconda della situazione che stai descrivendo.
Ti servi, infatti, d’immagini che si susseguono in modo veloce, quasi convulso, con Molly che, da vittima terrorizzata ed impotente, si trasforma in una perfetta macchina da difesa, senza timori od esitazioni che sarebbero stati naturali in quel frangente terribile, con quella sconvolgente apparizione davanti.
Se non sbaglio, ciò che ha fatto scattare in lei la rabbia e l’aggressività giuste per non essere sopraffatta, sono state le parole sprezzanti di Jimmy che hanno risvegliato le mille frustrazioni subite nel passato per il suo sentirsi banale e non apprezzata. Il colpo finale, poi, che ha avuto sul mostro un effetto letale, è stato dato da quello che Molly ha detto, scoprendo, inconsapevolmente, il vero punto debole del suo aggressore e cioè il suo folle egocentrismo e sproporzionato senso dell’autostima che, evidentemente, nascondevano una personalità fragile e decisamente disturbata.
Tale tua scelta narrativa, cioè di come la Hooper ha reagito e di quello che ha detto, annientando Jimmy, l’ho trovata molto credibile e ben pensata, certamente non una soluzione banale e scontata. È stata la forza della disperazione, anni di sofferta inferiorità e la consapevolezza che, anche chi stava davanti a lei, potesse avere le sue incrinature e le sue nascoste debolezze a risolvere la situazione in un modo fulmineo, inaspettato e, ripeto, geniale.
Comunque vada a finire la tua long, secondo me, uno degli elementi positivi che emergono e che ne rimarranno caratteristici è, appunto, lo sviluppo che hai pensato per Molly, un personaggio sempre all’ombra di Sh e decisamente inadeguata a prendere il posto di John nel cuore del nostro “sguardo unico al mondo”. Una ragazza non vistosamente attraente che è abbagliata dal fascino accecante del consulting che rimarrà, per lei, irraggiungibile.
Qui, invece, pur mantenendo giustamente i riferimenti IC alla sua sfortunata attrazione per Sh ed al suo basso profilo sentimentale, ne svisceri delle potenzialità di forza d’animo e di determinazione che mi piacciono e che trovo coerenti anche con la scialba Molly dei Mofftiss, solo che gli Autori non ne hanno previsto alcun sviluppo.
Vedo che non hai pensato ad alcun risvolto Sherlolly, e di questo te ne sono grata: ff di questo tipo ne esistono e molte scritte anche bene e ben ideate ma, purtroppo, io sono sempre per il percorso affascinante ed originale della Johnlock.
Un bel momento da sospiro di sollievo si vive quando arrivano John e Dimmock: a parte quest’ultimo, per me ininfluente, ci si sente rassicurati dall’atteggiamento del nostro “conduttore di luce” che infonde un senso di calma e di protezione.
Il capitolo si chiude con il confronto tra lui e Sh e ho trovato tutto il senso dolcissimo della dichiarazione di John al suo amato, concentrata nell’immagine di quell’uccellino “di un celeste familiare, con un piumaggio setoso e lucente” con cui hai reso perfettamente il significato della parte umana di Sh, in tutta la sua bellezza e fragilità.
Una velocissima riflessione: quando ho letto la frase in cui Watson dichiara di considerare un privilegio l’occuparsi della felicità dell’altro, non so se sto sparando a caso, ma mi è venuta in mente quella scena di HLW, a casa Holmes a Natale, in cui le stesse parole, o almeno alcune con lo stesso significato vengono, invece rivolte a Mary.
La mia è solo una nostalgica dietrologia? Potrebbe essere, comunque ciò che scrivi è un forte incentivo a pensare ed a ragionare sul tuo testo, soddisfatta di ritrovare così tanti spunti sui quali soffermarsi per evadere un po’ dalla realtà, a volte un po’ noiosa, del mondo “là fuori”.

Recensore Master
20/10/18, ore 00:05

Hai messo in evidenza l'ambiguitá di Mycroft che, evidentemente, nasconde un segreto. E quanto mi piace la voce della "coscienza" di John che suggerisce attacchi subitanei, senza tanti fronzoli o indugi, come quel desiderio di saltare subito addosso a Sh o, qui appunto, la travolgente voglia di costringere repentinamente Mycroft al muro.
Trovo molto positivo anche "l'uso" che fai di Molly, vero e proprio personaggio che, secondo me, serve a mantenere i contatti, come ho già scritto nella precedente recensione, con la quotidianità ed il mondo di noi esseri umani senza complicazioni occulte. È dimessa, educata e, lo ripeto, è vincente la tua mossa di abbinarla alla scarica energetica del tuo John.
In questo capitolo Mycroft fa rivelazioni importanti, circa i problemi del fratello e la particolarità del vincolo, o meglio contratto, che lo unisce a Greg.
Così abbiamo la conferma della doppia natura di Sh; secondo me lui è un drago, Smaug docet, e delle sue prerogative magiche ereditate dalla madre. A proposito della sua infanzia, mi rimane particolarmente impressa quell'immagine di lui da piccolo che "trotterellava" dietro al fratellastro maggiore in cerca di quell'affetto negatogli dall'ambiente familiare.
Veniamo a sapere della sua tossicodipendenza ma anche del legame con Mycroft.
A proposito di quest'ultimo, aggiungi un particolare inquietante al contratto con cui ha ottenuto Grigprji e mi chiedo chi ci sia dietro a tutto, visto che leggiamo nella clausola: "così come ti è stato affidato da Sh". Dunque é un'altra persona che allunga la sua ombra inquietante sulla scena.
Sicuramente la comparsa della magnifica "carpa drago" per la quale Molly ha già in mente un nome, e che nome, non è un elemento di poco conto, visto che, secondo me, a rendere più intrigante il tutto mancherebbe, appunto, solo il caro Jim Moriarty. È ovvio che il gesto di Sh non sia casuale ma, probabilmente, faccia parte di un piano per combattere o, addirittura, eliminare il diabolico personaggio servendosi della Hooper.
Povera, cara Molly che si presta naturalmente ad essere raccontata come perdutamente, e senza speranza, innamorata dell'inarrivabile, per lei, Sh.
Un “brava” particolare per il tuo stile curato, con i dialoghi mai troppo invasivi: ci sono pezzi, in giro per il fandom, che si reggono su una successione di conversazioni riempitive ed inutili, molto banali. Qui, da te, invece, c’è il giusto equilibrio tra il discorso diretto ed il narrato.
Non manca l’attenzione all'atmosfera ed all'ambiente, cui dedichi un lessico preciso ed usato con abilità.

Recensore Master
16/10/18, ore 18:35

Il capitolo si apre con un bel contrasto tra la normalità un po’ piatta ed incolore di Molly (“…preferiva i colori spenti e le maglie comode…”), supportata da un John che mi sta già molto simpatico, ed il mondo di Sh, il Safarà: è sufficiente che tu evochi dei particolari preziosi come il cristallo nero, i dragoni, gli ornamenti di ceralacca rossa, per creare, appunto, uno stridente accostamento tra il mondo “là fuori”, condensato nell’immagine un po’ sbiadita della Hooper, e ciò che anima il negozio misterioso, caratterizzato da un’atmosfera raffinata e dalle suggestioni orientali.
Quando poi Molly incontra lo splendido Sh, mi sono divertita di fronte all’immagine della poveretta, fulminata da cotanta apparizione, e sottoposta ad un’analisi inaspettata e, elemento IC, spietata ed, evidentemente, esatta.
Intanto, la splendida creatura, che stavolta ha messo in risalto anche le gambe “lunghe ed eleganti”, viene concupito, in modo ormai irreversibile, da Watson che, per inciso, prova un’attrazione che mi sento di condividere in toto, e lo cogliamo sempre più incapace di mantenere il controllo.
È sorprendente la scoperta che si fa relativa alla doppia natura di Lin Yao, ma è poca cosa di fronte alla scena del bacio improvviso in cui Sh coinvolge un John che ha sempre meno difese, sostanze allucinogene a parte.
Hai descritto quel momento, secondo me, in un modo che oscilla tra la dolcezza infinita (“…umido e dolce…carezza sulle mani…”) di un sentimento quasi fatale ed insopprimibile anche per Holmes, e la trascinante impetuosità di un richiamo che coinvolge anima e corpo (“…avrebbe artigliato i fianchi del ragazzo”).
Mi è piaciuto, davvero, leggere ciò che è successo tra loro, anche per la scelta dei termini che hai usato, parole ed immagini, le tue, in grado di accendere splendide suggestioni.
Chi delle sherlocked avrebbe rinunciato alla magia di trovarsi al posto di John…Da considerare, poi, lo stato pietoso di tutto il sistema cardiocircolatorio, messo a dura prova da cotanta magnificenza.
Intanto, il capitolo si chiude con la scoperta di un altro personaggio dalla doppia natura, Greg, fedele e generoso, proprio come un cane, capace di rispondere, con l’offerta disinteressata della propria vita, all’affetto, più o meno intenso, che il padrone gli dedica. Speriamo che non succeda questo al buon Lestrade. Comunque approvo in pieno la scelta che hai fatto dell’altra “creatura” che vive in Greg uomo.
In crescendo la mia curiosità ed il mio giudizio positivo su questa tua preziosa long.
P.S. a questo proposito, se la long diventa ancora più long, niente paura, allontanerai così, e ne sono contenta, il momento in cui dovrai apporre la parola “Fine”…

Recensore Master
15/10/18, ore 17:24

In questo capitolo emerge la tridimensionalità con cui hai arricchito il personaggio di John, primi "ingredienti" in assoluto la sua empatia e la sua umanità così spiazzante, rispetto alle Serie la tua bravura è stata nel mantenerlo IC, in tutte le sue sfaccettature, nonostante l'AU in cui ci troviamo. Riferimenti alle Serie, la mitica ASIP, in particolare, ci restituiscono quel gusto intrigante di scoperta che l'incontro al Bart's é stato davvero fatidico per tutti e due. Solo che, dal ristorante di Angelo, si passa al misterioso negozio Safarà.
Così, ecco le precisazioni di Sh circa il suo totalizzante rapporto con il lavoro e l'orientamento che caratterizza il suo "campo".
E quanta nostalgia nello scoprire anche il tuo John a " passare la lingua rapidamente sulle labbra socchiuse".
Hai acceso, poi, la sensazione di essere tornati "a casa" aggiungendo il problematico, secolare, rapporto tra i fratelli Holmes.
Come ho scritto sopra, è un John, il tuo, in cui hai aggiunto caratteristiche tipiche di Sh, come l’essere investigatore e, mi è saltato subito agli occhi, l’uso dei famosi cerotti alla nicotina. Grandioso! Un mix originale tra i personaggi che non può avere che un effetto teso al rinnovamento ed al fluire di idee davvero inusuali.
Ci siamo, insomma, nonostante la vestaglia in seta, il ventaglio, l'atmosfera orientaleggiante e le vite diverse da quelle che abbiamo visto agitarsi al 221b. È il nascere di una forte, subitanea attrazione tra i due, com'è apparsa evidente, soprattutto ai successivi “rewind” degli episodi, dal primo incontro al Bart's.
In più, a "condire" il tutto, non hai trascurato gli scoppi di meraviglia e di lusinghiera ammirazione di Watson di fronte alle brillanti deduzioni di Sh sul suo passato.
Rimane il mistero sulla straordinaria particolarità fisica di Holmes e cioè sul fatto di avere gli occhi diversi, non solo per quanto riguarda il colore, ma anche nei confronti dell’espressione di uno stato d’animo. Infatti mi hai particolarmente colpito quando racconti di John, che nomina la sua ipotesi circa la bellezza “strabiliante” della madre di Sh, e questi manifesta con l’occhio giallo una misteriosa energia, con quello a noi più consueto, quello azzurro, un accenno di timidezza.
E ciò mi è piaciuto molto, anche se è un particolare che potrebbe essere insignificante nella narrazione, che, secondo me, fa emergere una potenzialità nascosta nel personaggio magnifico che vai costruendo. Un occhio giallo che, forse, fa riferimento ad una sua nascosta natura ferina? Potrebbe essere, non ti chiedo certo anticipazioni, ma la mia curiosità ed il mio interesse aumentano.
Altra vibrazione nostalgica, di TBB questa volta, l’inserimento dell’affascinante ragazza cinese Soo Lin Yao , esperta di tè. E qui, scusa la mia malinconica ossessione di riguardare e di citare gli episodi del passato dello Sh dei Mofftiss, rivedo le suggestive immagini con cui si apre, appunto, TBB, con i primi piani delle antiche teiere irrorate dal liquido ambrato per garantirne la conservazione.
Verso la fine del capitolo mi sono trovata ad esclamare che ci siamo proprio tutti, visto che vengono citati sia Kitty Riley sia Culverton Smith. Meno male che, quest’ultimo è già morto.
Suggestivo il riferimento a quel sapore di tè che a John sembra “terribilmente amaro” visti i ritrovamenti sul luogo del delitto.
Bella storia, brava.

Recensore Master
12/10/18, ore 00:27

Conosco solo di nome Dylan Dog, quindi mi manca il raffronto più approfondito con il mondo cui fai riferimento, però voglio tentare lo stesso di leggere e capire ciò che vuoi trasmetterci. Mi fido di te.
Il capitolo si apre sul panorama di una Mystrade che si serve di un gioco di seduzione, di sensazioni e gesti carichi di sensualità. Li ritrai, Mycroft e Greg, in uno scenario quasi decadente, in cui le emozioni s'intrecciano con il fascino del luogo in cui si trovano ("...seta antracite...lenzuola di cotone egiziano...").
Lo stesso gusto dai toni orientaleggianti domina il Safarà, nella cui atmosfera raffinata hai incastonato una delle più coinvolgenti descrizioni ( occhio giallo a parte...) di Sh. Infatti sono passati anni ma il ritrovare, con gli occhi della mente, come fosse la prima volta in ASIP, quella "bellezza assurda quanto innegabile", tratteggiata con tocchi precisi e dal sapore nuovo, per me è stato davvero emozionante.
Già in "Masala Chai" mi avevano colpito la preziosità ed il magnetismo di quello Sh, principe indiano, se non ricordo male. In effetti, nei suoi tratti somatici insoliti si può rilevare un'eco di esotismo che tu raccogli e rilanci con un esito devastante per le coronarie di noi "sherlocked".
Riuscita l'abbinata tra John e Molly, una coppia davvero bene assortita, solare e simpaticamente squattrinata. L'impatto con Mycroft ed il suo cane Greg (!) mi ha fatto sorridere, sei in gamba nell'organizzare situazioni insolite ma assolutamente non banali.
La tua long é invitante, veramente.

Recensore Master
08/10/18, ore 10:01

Ciao, continuo imperterrita a farmi delle domande e soprattutto riguardo alla parte finale, che è quella dove vengono rivelate più cose. In pratica, se non ho capito male, se Sherlock si innamora e dona il suo amore alla persona che ama, perde la magia? O meglio, perde il vincolo che ha con lei, ciò che lo tiene legato? Se non ho capito male dovrebbe essere più o meno così. Naturalmente questo, secondo Sherlock, porterà a delle immediate conseguenze come il dolore dato dalla magia che si ribella. Spero di aver capito giusto. Sono un po' lenta in queste cose perché non sono troppo ferrata col fantasy. Anzi è l'esatto contrario.

Ci sarebbero molte cose da dire, la prima a cui sto pensando da ieri sera è che è successo davvero tutto quanto molto rapidamente. Compreso l'innamoramento così profondo di John e Sherlock. Secondo me, ma questo è un parere del tutto personale e quindi da prendere con le pinze, una storia complessa come questa con un universo alternativo che intreccia tre opere completamente differenti l'una dall'altra, avrebbe necessitato di una storia più lunga (almeno il doppio dei capitoli). In questo modo il risultato è un po' "schiacciato". Come se tutti i fatti fossero affrontati, ma non approfonditi. Porto l'esempio della prima parte con Molly perché è il più esplicativo. Di lei si sanno alcune cose: che ha un passato di rapporti interpersonali disastrosi, il che è piuttosto evidente, sappiamo che vive sola e che ama il lavoro con John. Ci si rende anche conto che Sherlock la capisce al volo e che le dà ciò che le serve per trovare la persona giusta per lei. Questo è ciò che si intuisce, ma niente di tutto questo è veramente approfondito, perché non c'è molto spazio per farlo. La storia è troppo breve e lei non è il solo personaggio che affronti da vicino. Diciamo che comprendo la scelta che hai fatto, compreso l'uso di questo narratore, ma se trasli il mio discorso su Molly anche su tutti gli altri (compreso l'innamoramento di Sherlock e John che a mio avviso è troppo rapido), diciamo che l'impressione che ne ho avuto è quella di una storia carina e godibile ma un po' frettolosa. Ripeto, capisco perfettamente il motivo della tua scelta e resta comunque una storia apprezzabile (anche se ci ho messo un po' a capire come funziona la magia di Sherlock, ma questo per mancanze mie). Ma dico ciò che in passato ti ho già detto, secondo me potresti benissimo buttarti su storie molto più lunghe di quelle che scrivi di solito. Saresti capacissima di farlo e di gestirle, questa sarebbe stata l'occasione perfetta per provare perché, come dicevo prima, intrecci tre universi che sono l'uno distante mille e miglia dagli altri due. La sola affinità che si può trovare è tra Dylan Dog e The pet shop of horrors, ma da quello che ho capito si tratta comunque di opere molto distanti tra loro e prodotte da due culture differenti. Insomma, secondo me era la storia giusta per rischiare.

Ti ho detto tutto questo perché so che tu preferisci sempre sentire pareri sinceri. Trattandosi di qualcosa di molto personale, di fatto di un'impressione mia, non credo che lo avrei detto se fossi stata un qualsiasi altro autore.
Koa

Recensore Master
04/10/18, ore 18:13

Ah nonono. Molly non può portarsi a casa James Morarty sotto forma di carpa! Povera... e poi, non la porterebbe nemmeno a casa Sua, ma da John! Che Sherlock voglia eliminare il suo mortale nemico facendolo affogare in acqua pur di non sentire più John che suona Il trillo del Diavolo? Sarebbe una fine crudele anche per il perfido James! Ovviamente sto scherzando. Nessuna fine è troppo crudele per il consulente criminale più famoso al mondo.
Ok. Non mi sembra una recensione seria, ma porta pazienza.
Grazie per il clarinetto. Non mi sarebbe sembrato Dylan Dog se non fosse comparso.
Direi che ormai sia chiaro lo scopo di Mycroft: vuole Greg completamente umano (come dargli torto?), Sherlock può sciogliere il sortilegio, ma se lo fa, uno dei tre muore. E Mycroft vuole Greg umano e tutti vivi. Mica chiede poco. Concordo che non voglia perdere amante e fratello, ma se firmi un patto...
Povero John. Mica sarà lui a prendere la pallottola, vero? Ora sono preoccupata per lui!!!!
È bello e tenero il modo in cui hai descritto il rapporto fra Mycroft è Sherlock. Ricorda molto la serie.
Interessante l'oroscopo cinese. Non lo ho mai considerato. Neanche il nostro, a dire il vero, ma è davvero complesso.
Io sono del Cavallo, spiacente, con compagno la Tigre. Il resto lo ho già scordato... l'età...
Ok. Scusa. Non riesco proprio a essere seria!!!!
Però la storia è proprio bella. Mi piace molto perché è particolare, unica.
Capisco che gestire un crossover di questo tipo non sia facile, ma stai facendo un ottimo lavoro.
Aspetto con trepidazione il prossimo capitolo.

Alla prossima.

Ciao! 😊

Recensore Master
02/10/18, ore 10:13

Ciao, continuo a essere un po' confusa lo ammetto. Ma al contrario dei capitoli precedenti, ora ho la consapevolezza più forte che la colpa sia della mia ignoranza in materia. Sta diventando evidente che Sherlock ha un segreto che non può rivelare, che c'è un qualcosa che non può dire proprio come Mycroft, che non può svelare i dettagli del suo contratto perché vincolato con un patto di sangue. E che tutto questo c'entra con la parte più fantasy del racconto. Se conoscessi il manga da cui trai ispirazione sono certa che avrei capito molte più cose di quante in realtà non sto capendo al momento. Come il ruolo all'interno della storia di Soo Lyn Yao, per esempio, che non mi è ancora del tutto chiaro. Qualche capitolo fa hai detto che è l'assistente di Sherlock, ma sembra quasi che sia lei a controllarlo. O che comunque abbia potere su di lui in qualche modo. Ma nemmeno di questo sono sicura lo ammetto, per ora è semplicemente una mia impressione.

Mi ha fatto piacere conoscere alcune cose sul passato di Sherlock, anche se sono ancora troppo poche per fare una qualche teoria, Mycroft non sta aiutando molto e John si vede costretto a fare tutto quanto da sé. Affronta Sherlock ma non può molto con lui, non dice niente e continua a fuggire. Mi ha molto impressionata il momento in cui Sherlock, di fronte alle avances di John, si ritrae dicendo di non potere. Mi chiedo quale sia il suo problema, perché io non ci arrivo davvero a comprenderlo. Di certo ha a che vedere con la magia (?) o comunque con quello che era sua madre e che lui è adesso. John però sembra molto determinato nello scoprire la verità, in questo lui è decisamente IC. Ma i personaggi lo sono un po' tutti, anche Sherlock (sebbene sia riadattato e con fattezze leggermente diverse da quello che conosciamo). Anche la storia che hai dato a Sherlock, con un passato di droga che ha fatto preoccupare Mycroft, l'ho trovato calzante con il personaggio. Quindi su ciò che viene detto nel capitolo non ho davvero niente da dire. Credo che per avere un'idea più completa di quello che sto leggendo, io debba aver letto fino alla fine, perché altrimenti rischio di formulare teorie assurde, andando completamente fuori strada.

Quindi per il momento mi limito a dire che aspetto l'aggiornamento e sono molto curiosa.
Koa

Recensore Master
25/09/18, ore 15:40

Ciao, beh, dire che sono un po' confusa è limitativo. C'è qualcosa che mi sfugge in questa storia e che non riesco ad afferrare per bene. Sherlock sta nascondendo qualcosa, e ciò che ha raccontato non è che una minima parte di quello che fa, ma non riesco ancora bene a capire che cosa sia o perché sia necessario nascondersi in questa maniera. Naturalmente non poteva fidarsi di John fin dal primo incontro, ma adesso la situazione è leggermente cambiata. Soo Lin Yao (o donna rettile che sia) gli ha fatto bere quel tè drogato e Sherlock ha capito che il suo cuore è diverso da quello di Culverton Smith (e vorrei ben vedere!), quindi perché non raccontargli tutto? Perché dirgli una sorta di mezza verità? Come dicevo, ci sono molte cose che non capisco e che sono certa c'entrino con la mia ignoranza del manga dal quale ti sei ispirata.

Ma a parte questo, mi è piaciuta molto l'interazione con Molly. Qui, complice l'AU e la mano di Moffat (che non c'è), è un personaggio molto positivo, in cui vengono esaltati sia pregi che difetti, sia mancanze che non insomma. In genere io Molly la odio a pelle proprio, ma qui la sua presenza è tollerabile.

Resto sempre sempre con un bel punto interrogativo stampato in volto, perché ci sto capendo davvero molto poco di questa storia, ma presumo che non mi resti che andare avanti a leggere.
Koa

Recensore Master
24/09/18, ore 22:15

Ma che cattivo!!!!! Parlo di Sherlock, ovviamente. Non perchè abbia indirettamente eliminato Culverton Smith, che se lo è indubbiamente meritato, ma per avere baciato John e avergli cancellato la memoria. Cattivo Sherlock, davvero.
Continuo a pensare che Mycroft voglia qualcosa che Sherlock non può dargli. Evidentemente anche Sherlock è attratto da John, ma non può cedere alla passione. Che sia anche lui un animale, come Greg?
Tranquilla, non voglio anticipazioni. Aspetterò con pazienza il prossimo aggiornamento, per vedere che cosa farà Mycroft, dopo la minaccia di Sherlock.

Alla prossima.
Ciao!😄

Recensore Master
19/09/18, ore 22:14

Per cominciare, grazie per la dedica. 🤗
Questo primo incontro tra Sherlock è John è stato molto interessante. Intanto, è divertente vedere John assolutamente a proprio agio con l'attrazione che prova per Sherlock. Un notevole passo avanti, rispetto alla serie, che non guasta. È disarmante il fatto che Sherlock continui a professarsi sposato con il lavoro, ma sono abbastanza fiduciosa che cambierà opinione.
Un colpo di genio far diventare Sherlock e Mycroft fratellastri. Questo dà una sfumatura diversa al loro rapporto. Pensare al piccolo Sherlock allevato nell'ala dei domestici, mette molta tristezza.
John è tenero e comprensivo, ma è proprio del suo personaggio essere empatico. È con Sherlock gli riesce anche facile.
È sempre bello assistere alle deduzioni di Sherlock. Hai adattato bene la storia di John, trovando un giusto equilibrio fra quella di Dylan (ex poliziotto) e quella di John (ex militare).
Posso dire che mi ha fatto molto ridere quando si è scoperto che John fuma e ha i cerotti? 😀 Nella serie nasconde le sigarette a Sherlock, qui combatte contro il fumo. John diventa una specie di incrocio fra Sherlock e Dylan.
Suonerà anche il Trillo del Diavolo al clarinetto? Magari in duetto con Sherlock?
Ho come l'impressione che tutto ruoti intorno a Greg (o al bellissimo cane). Che Mycroft debba rompere un incantesimo e Sherlock non possa permetterglielo?
Hai risvegliato la mia curiosità. Non vedo l'ora di leggere il seguito!
Ah, ultima cosa: nel finale John mi ha ricordato Block, che sta male a vedere i cadaveri. Se fosse così, si chiuderebbe il cerchio. Da uno Sherlock (Holmes) a un altro Sherlock (Block).

Sempre bravissima!

Alla prossima.

Ciao!😄

Recensore Master
19/09/18, ore 13:01

Ciao, finalmente sono riuscita a leggere anche questo secondo capitolo, non trovavo mai un momento adatto per mettermici. Cosa dirti? Già sono successe diverse cose che non mi aspettavo, primo fra tutti l'interesse palese di John nei confronti di Sherlock. Non credevo che sarebbe stato tanto sfacciato da provarci in questo modo, ma a trarmi in inganno è stato il fatto che tu hai ricalcato, in alcuni tratti, alcune scene di A study in pink, questo mi aveva portato a pensare già fin dal primo capitolo, che anche i personaggi sarebbero stati più o meno simili. E invece abbiamo un John che è evidentemente interessato a Sherlock, il quale l'ha colpito come sembra nessun altro sia mai riuscito a fare. Quello che nella serie è un interesse anche e soprattutto mentale, qui diventa soprattutto una questione fisica. Come dicevo, John è piuttosto sfacciato. Ci prova spudoratamente e non fa nulla per tentare di nascondere i propri pensieri, anche dopo che si è convinto che Sherlock legga nel pensiero. Questo tipo di interpretazione del personaggio forse calza più con Dylan Dog che con John Watson, ma io sono dell'idea che nelle AU sia tutto concesso. Questo è un altro John Watson e per Sherlock e Mycroft è la stessa identica cosa. Hanno storie differenti, si conoscono in modi diversi. L'OOC è pienamente giustificato a mio avviso, e anche sensato. Come dicevo, non si può pensare che si comportino alla stessa identica maniera. Soprattutto perché se da una parte c'è un John ex soldato in pensione che ora fa l'investigatore dell'occulto, dall'altra parte c'è uno Sherlock Holmes che ha delle differenze anche fisiche con quello canonico. Questa è una delle caratteristiche che mi piace ritrovare nelle tue storie, assieme ad altri piccoli dettagli come la scelta del tè (che in ogni tua fic non manca mai), la scelta di Soo Lin Yao come assistente (un tocco di classe davvero) e la collocazione storica. Per certi versi mi ricorda il tuo AU Masala Chai, c'è la stessa cura dei particolari e lo stesso spirito orientaleggiante.

Per quel che riguarda la trama, non si capisce ancora molto ma siamo agli inizi. C'è stato un delitto e sembra che parte dell'evoluzione si concentrerà lì, ma tutta la mia attenzione per il momento è per Sherlock. Qui forse sto perdendo un po' a non conoscere il manga da cui hai tratto ispirazione per il suo personaggio, ma allo stesso tempo è tutta una bella scoperta. Vorrei capire cos'è nello specifico e se lo ha colpito una qualche maledizione che lo ha reso in questo modo. Per il momento la sua storia familiare pare travagliata, ma mi fatto piacere l'idea di un Mycroft non ostile ma protettivo verso Sherlock (forse un pochino troppo anche! XD). Insomma, è tutto un bel mistero e non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.

Koa

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