Oh Trixie, Trixie, sto fangirlando come mai prima d'ora!
Tu, genio delle fanfiction, scrittrice sopraffina, musa del fandom SwanQueen, hai accettato la mia proposta, nonostante fosse lontana dal tuo "pane quotidiano", e hai creato l'ennesimo capolavoro! Sono onoratissima e felicissima. Ormai l'ho già letta così tante volte, che di questa storia amo pure le virgole e gli spazi bianchi tra le parole, dunque cercherò di darmi un contegno e di scrivere una recensione che sia all'altezza della tua opera.
Il personaggio del Cacciatore/Graham è stato forse uno dei più sottovalutati in Ouat a causa della sua veloce scomparsa, eppure aveva un potenziale enorme, una psicologia abbastanza complessa che tu, Trixie, hai saputo mettere in risalto con la tua grande capacità di trasportare il lettore nella mente dei personaggi. Chi legge non sa di cosa abbiamo discusso mentre scrivevi questa fanfiction. L'idea di partenza era quella di descrivere un ipotetico conflitto interiore del protagonista per la sua condizione di schiavo, ma affascinato dalla sua aguzzina, perché, come ben sappiamo, per quanto crudele potesse essere Regina nei panni della Evil Queen, è assolutamente impossibile non invaghirsene. Nel passaggio: "Forse una parte di lui avrebbe voluto andarsene, fuggire alle grinfie della regina, correre lontano e non guardarsi mai più indietro, tornare ad essere il Cacciatore che era stato. Ma il fatto era che non era più solo il Cacciatore, ora. Era anche Bambolina. E Bambolina non aveva mai i vestiti scialbi e sgualciti e si assicurava di lavarsi meticolosamente perché alla regina non piacevano i cattivi odori e lui ci teneva, a compiacere la regina." c'è esattamente questo, anticipato dalla scena in cui il Cacciatore contempla la figura addormentata di Regina, ammirandone la bellezza, formulando ipotesi su cosa l'abbia resa malvagia e, addirittura, fantasticando e quasi desiderando un mondo in cui vivere accanto a questa donna, ma da uomo libero e col cuore nel petto.
Ed è proprio questo aspetto la gemma che ha impreziosito il tutto, la tua scelta di porre l'accento sulla privazione della libertà, una punizione peggiore della morte per un uomo che, come i lupi che lo hanno cresciuto, è sempre vissuto immerso nella natura e in simbiosi con la foresta e gli esseri che la popolano. Mi è venuta in mente la scena in cui Regina gli strappa il cuore trasformandolo, di fatto, nel suo fedele cagnolino, fedele proprio perché non può fare altrimenti essendo stato privato della sia volontà, ma soprattutto della capacità di provare emozioni, positive o negative che siano.
A Storybrooke la sua situazione è forse peggiore, privato anche dei ricordi e tormentato dalla sensazione di incompletezza, alleviata per pochissimi attimi dalle "labbra di Emma Swan".
Procedendo con questa analisi a ritroso, devo ammettere che il primo paragrafo è quello che preferisco, lo trovo perfetto sotto ogni punto di vista. Adoro l'intuizione dei soldati che si burlano del povero Cacciatore, l'epiteto "Bambolina" è così degradante che fa capire subito a chi legge in che misera condizione si trova quest'uomo, umiliato oltre misura e senza appello. È ridotto a mero oggetto la cui unica funzione è quella di intrattenere la Regina sotto le lenzuola, eppure, di tanto in tanto, in lui si affaccia ancora una speranza di ritrovare la propria identità, come un "raggio di sole (...) intorno a mezzogiorno, nella sua cella."
Non smetterò mai di ringraziarti, Trixie, per il grande regalo che mi hai fatto e per il quale avrei aspettato, paziente, una vita intera perché ne sarebbe valsa la pena. 💜
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