Recensioni per
Gli inganni del dolore
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/01/21, ore 23:34

Ciao cara Rosmary,
Mi presento, sono Luna e sono in questo fandom da poco.
Ti dico subito che sei riuscita a farmi piangere quasi e sicuramente sei riuscita nell'intento di farmi provare quella solitudine, quel dolore e tutto il tormento che prova Remus.
Forse lo sento così vicino a me , non solo perché assieme a Neville, è il mio preferito, ma perché questi sentimenti fanno parte della mia vita quotidiana, specialmente questa solitudinec he sembra creare solo un enorme vuoto intorno a me. E poi il dolore di un lutto so cosa è e cosa si prova, purtroppo.
Dopo questa digressione, ti vorrei fare i complimenti per come hai usato la seconda persona( la più adatta nelle storie drammatiche a mio parere) e perché Remus è quello descritto nei libri.
E' la citazione è meravigliosa.
Un beso,
a presto.
(Recensione modificata il 02/01/2021 - 11:47 pm)

Recensore Master
14/01/20, ore 22:45

Sono sempre più convinta che la seconda persona singolare sia perfetta per le storie drammatiche e per nient'altro XD o più semplicemente è così perfetta per le storie drammatiche che non vale la pena usarla per nient'altro. Ho sempre pensato che descrivere il lutto sia una delle cose più difficili in assoluto per uno scrittore, perché alla fine significa un po' chiedersi veramente che cosa si prova quando si subisce un lutto ed è un pensiero difficile e ingombrante. A volte si finisce per ripetere parole scontate e già sentite, solo per non dover ci pensare veramente. In quel contesto usare una prima persona singolare significherebbe mettersi così tanto nei panni della persona che soffre da rendere necessaria una certa misura di immedesimazione anche mentre si scrive, mentre usare una terza persona singolare vuol dire voler mettere una distanza fra sé e il proprio personaggio che forse tutto sommato è eccessiva. Forse descrivere il lutto con parole così vere è emotivamente accettabile solo se si finge di stare conversando con il proprio personaggio, se si scrive come se gli si stesse attribuendo quei sentimenti, anziché chiedergli come si sente o fingere di essere lui per esprimere come si sente.
Questo per dire che secondo me sei riuscita benissimo a rendere l'idea dei sentimenti che provava Remus in quel momento. Io non so se lui davvero rifuggisse da Dora solo perché aveva paura di accettarne l'amore; non sono mai riuscita a togliermi del tutto dalla testa l'idea che lui abbia avuto problemi ad accettare quell'amore perché lui stesso non sapeva più se gli fosse rimasto amore da dare. Aveva perso James, poi aveva perso Sirius credendolo un traditore e Peter credendolo morto, poi una volta ritrovato il suo vecchio amico l'aveva perso di nuovo pochi anni dopo vedendolo morire. Chiunque al suo posto ci sarebbe andato con i piedi di piombo prima di affezionarsi di nuovo a qualcuno.

Recensore Master
06/11/19, ore 11:56

Ciao Rosmary, mi ero persa questa breve storia e ho pensato di rimediare lasciandoti un parere, dato che è scritta benissimo e ferisce come un proiettile. Remus è un personaggio su cui si potrebbero spendere pagine e pagine e non si riuscirebbe mai a dire tutto, ma in questa storia ne offri uno scorcio dilaniato, spezzato, che graffia lo schermo. Sembra di vedere un lupo ferito, dove ogni immagine ce lo restituisce ringhiante, sofferente, prostrato di fronte alla porta di una casa dimenticata e odiata, dove nemmeno il ricordo di Sirius vi aleggia più. Ho amato in particolare la descrizione di Tonks, o meglio: il collegamento tra lei e la sensazione di Remus di essere contagioso; è una descrizione forte, diretta, straziante. Il finale aperto è giusto per l'atmosfera e il contesto in cui è ambientata la storia e a tal proposito trovo il titolo in grado di riassumere il senso di tutto quanto, è perfetto. Complimenti meritatissimi, una storia ebbra di dolore, ma bella da spezzare il fiato.

Recensore Master
08/06/19, ore 10:10

Ciao!
Perdona la lunghissima attesa, ma è stato un mese un po' complesso; in ogni caso, finalmente riesco a passare a lasciarti la seconda recensione premio per il contest "Nella mia libreria".
A dire il vero, inizialmente avevo pensato di recensire un'altra tua storia, perché avevo voglia leggere qualcosa di un po' più lungo tuo, e di un genere diverso dalla commedia (arriverò anche lì, prima o poi, promesso!), ma poi non ho saputo resistere ad una tua storia su uno dei personaggi che più amo.
Remus con le sue paure, i suoi sensi di colpa e il suo ostinato tentativo di non trascinare nessuno nel suo vortice di dolore è una delle cose, nella saga, che mi tocca di più, e ti sono davvero grata per aver reso con tanta delicatezza e maestria uno dei momenti più difficili della sua vita.
Sei stata davvero bravissima: pur con un numero limitato di parole, hai saputo mettere in luce tutto il tormento di Remus, il suo senso di colpa, la sua convinzione di portarsi cucito addosso un morbo che avvelena tutto ciò che tocca. Mi stringe davvero il cuore pensare che, ogni volta che si sia concesso di amare e di sentirsi amato, abbia dovuto perdere tutto, soprattutto perché, come hai sottolineato, questo deve aver solo contribuito alla sua convinzione di essere contagioso, non tanto (o non solo) per via della sua licantropia, ma a livello più viscerale.
La morte di Sirius è stata una cattiveria del destino imperdonabile, e credo tu sia stata davvero brava a mostrare la devastazione di questo evento (cosa che nei libri, per forza di cose, intuiamo e basta, ma non vediamo mai appieno).
Mi è piaciuto anche moltissimo come hai strutturato la storia, con quelle frasi in corsivo che non fanno altro che sottolineare la sua disperazione, portandoci sempre più vicini all'epicentro del dolore e della distruzione.
La comparsa di Tonks alla fine, una Tonks anche lei sull'orlo del baratro, una Tonks che Remus si ostina a respingere, nonostante tutto, mi ha davvero stretto il cuore. La loro relazione è, secondo me, una delle cose più belle e più tristi della saga, e non credo di aver ancora accettato del tutto la loro morte.
Come al solito, hai una maestria e una delicatezza unica nel destreggiarti in uno stile curatissimo, ma che non si "avverte": non so se riesco a spiegarmi bene, ma la cura e la bellezza della tua scrittura sembra una cosa talmente naturale che, leggendo, si avverte solo la bellezza, lo scorrere naturale, limpido e fluido di immagini e suggestioni, e non si sente mai la mano dell'autore che vuole sottolineare una figura retorica o altro. Mi sa che non mi sono spiegata, ma insomma, nonostante possa immaginare quanto impegno e quanta cura devi utilizzare per scrivere, tutto ciò non si avverte in maniera artificiosa.
Ti faccio davvero i miei complimenti!

Recensore Master
25/04/19, ore 00:41

Recensione premio

Ciao, cara!
Passo per lasciarti l'ultima recensione premio per il contest All Together Contest 2.0 - VI edizione.
Quando ho visto che avevi scritto una storia su Remus che non avevo letto (e non so ancora come ho fatto a perdermela, ma me l'ero persa) mi ci sono letteralmente fiondata. Sai che io preferisco Sirius, ma tutto ciò che si avvicina a Sirius è interessante, e poi tu hai un modo di approcciarti al personaggio di Remus che mi piace davvero tantissimo. Non so se te l'ho mai detto, in realtà, ma penso che Remus sia uno dei personaggi che ti vengono meglio - dopo Fred, s'intende! - e ti ammiro per questo: lo trovo uno dei personaggi più complessi da sviluppare e, nonostante tutti i suoi tormenti che dovrebbero decisamente essere in linea col mio amore per le disgrazie, piuttosto ostico per me.
Come sempre, ne hai fatto una descrizione magistrale, scegliendo uno dei momenti emotivamente più atroci che il personaggio è costretto a vivere: la morte del suo migliore amico, dell'ultimo briciolo della sua gioventù che si spegne, "risucchiata dal nulla". In particolare questa frase mi ha spezzato il cuore, trovo che sintetizzi perfettamente la vera essenza del protagonista: "C’è odore di pioggia nell’aria contaminata dal dolore, ma a te non importa. Che piova pure, sopra e sotto di te, che ti anneghiquelli come te non muoiono mai.". C'è un tale disprezzo di sé in queste parole - e in tutto il testo, per amor del vero -, che mi ha permesso di intravedere quel Remus che nella saga si intuisce appena: il lupo, il rinnegato, l'emarginato, il mostro che tutto distrugge, che tutto rovina, la bestia che non merita di essere amata e che allontana chiunque. Accettiamo l'amore che pensiamo di meritare, non è proprio una sentenza atroce? Adoro quel film e ha segnato anche me questa constazione, la trovo anche molto vera, e sicuramente adatta a un personaggio come Remus, che pensa di non meritare niente (non ora che Sirius è morto, non davanti alla bara annerita di James, non al cospetto di tutti quei ricordi affilati che lo straziano - una casa distrutta dagli incantesimi, Sirius che scivola oltre il Velo mentre ancora ride, dolore, una vita intera di dolore nero).
Per quanto riguarda Tonks, per me poteva pure non esserci xD Non la amo molto e per la verità non amo molto nemmeno questa coppia, ma, se proprio devo vederli insieme, mi piace vedere il prima, mi piace questo: le piaghe, il rifiuto, l'ostinazione, il nero che tutto consuma. Sono un po' crudele, lo so, ma trovo più interessanti le situazioni controverse! Ho trovato molto IC il fatto che Remus la rifiuti, con una "bugiarda occhiata di disprezzo", senza neanche lasciarle il tempo di parlare, perché non si è "mai sentito tanto contagioso". E' ironico anche che riconduca il dolore di lei alla sua condizione, invece che al suo rifiuto: denota una notevole testardaggine, nonché una stupidità tutta maschile!
Perfetto anche lo stile. Equilibrato, ma incisivo: ci sono diverse espressioni che sono una sferzata al cuore. Mi piace molto anche il titolo, enigmatico e profetico, a sua volta una sentenza e una condanna.
Una storia davvero perfetta!
A presto!

Un bacio,
Mary

Recensore Veterano
24/09/18, ore 16:00

È passato del tempo, Rosmarina. Non troppo, ma un po’ ne è passato, così com’è passata l’acqua sotto i ponti e sono volate via le nuvole nel cielo estivo. Io cresco, tu anche ma, alla fine della storia, ci ritroviamo sempre qui per un caffè nel nostro stile: qualche sguardo, e molte parole significative.
Le tue storie, i tuoi racconti, brevi o chilometrici che siano, hanno sempre qualcosa che mi attira, mi tiene legata come un’ancora. È una cosa un po’ strana: che siano i personaggi, o la vicenda, o qualche frase (in questo caso, oltre che alle tue parole, la mia attenzione è dovuta alla citazione tratta da The Perks of Being a Wallflower, che hai saputo usare e manipolare senza lasciare niente al caso.
Remus Lupin è sofferente, solo, solitario e non si è mai sbagliato tanto, ma Ninfadora Tonks, nella sua complessa semplicità, continua ad amarlo di un amore senza pretese che tu, in qualche banale riga veloce hai saputo descrivere con una maestria degna di pochi, quasi di nessuno, a dire il vero.
È sempre bello ritrovarsi fra le mura di casa. Sempre tua,
sfiorarsi

Recensore Master
20/09/18, ore 14:16

Ciao Rosmary,
che bello trovare una Remus/Tonks scritta da te, è così difficile trovarne e sinceramente ogni tuo scritto è sempre così piacevole da leggere...
Parto con il dirti che adoro il prompt iniziale che hai scelto, dovrò decidermi a vedere "Noi siamo infinito", che già mi attirava senza aver letto questa citazione, ma che ora mi intriga ancora di più. Pensare di non meritare l'amore di Tonks è così tipicamente da Remus, così poco dopo la morte di Sirius poi, l'umore del nostro licantropo preferito sarà stato decisamente sotto i tacchi.
Ho apprezzato tantissimo l'allusione sia alla perdita di Sirius che a quella di James, che sono servite a far crescere questo senso di inadeguatezza di Remus, questa sua convinzione di non meritare né amicizia, né amore.
E Tonks è lì, pronta a prendere posto al suo fianco, anche se lui invece la vuole allontanare per proteggerla da sé stesso, senza sapere che in questo modo le fa solo più male.
Il finale aperto è perfetto, ad un'inguaribile romantica come me piace pensare che lei gli abbia afferrato la mano e lo abbia baciato con forza, pur consapevole che lui poi l'abbia scacciata. Quello che importa è il futuro, seppur breve, che i due hanno avuto insieme.

Spero di rileggerti presto!
Francy

Recensore Veterano
17/09/18, ore 17:13

Ciao Rosmary!
Mi presento, chiamami pure Flame! E' da tanto che non entro su EFP e questa è la prima che fic che leggo nel fandom di HP da non so quanto tempo...
Mai scelta fu più azzeccata. Amo la coppia Remus/Nimphadora, credo che la loro storia sia una delle più dolorose, ma meravigliose, e non abbastanza rappresentate di tutta la letteratura potteriana. Amo in particolar modo il personaggio tormentato di Remus, che ho trovato ben rappresentato in queste tue righe. Ci si sente quasi trafitti dal suo dolore profondo e disperato, inconsolabile, come schegge di vetro che si conficcano pian piano nel corpo, fino a far stillare sangue dal cuore. Sono poche righe - è una flashfic, dopotutto - che però lasciano un po' d'amaro in bocca e che toccano l'animo.
Bravissim* (M/F? ^^'' ), hai reso perfettamente l'idea della personalità profonda e complessa del nostro lupo mannaro e messo in evidenza come la di lui sofferenza diventi anche la sofferenza di Nimphadora. Un dolore condiviso che lei poi riuscirà a lenire e a trasformare, con pazienza, costanza, determinazione e coraggio, tutte le qualità che più amo di Tonks.
Bella, ben scritta, incisiva. Nient'altro da dire. Complimenti.
Spero di leggere altre tue perle al più presto! intanto darò un'occhiata al tuo profilo, per vedere se ne scovo altre che mi sono persa (ahimè, è davvero troppo tempo che non metto piede su EFP!).

Flame

Recensore Master
17/09/18, ore 15:30

Cara Rosmary. Avrei dovuto riconoscerti, probabilmente ed effettivamente qualcosa, dentro di me, ti ha riconosciuta perché, dopo aver letto questa breve storia, sono andata a visitare il tuo profilo, assodando che effettivamente avevo già letto di te: La baita e l'esilarante "tutto per un pollo". Va a finire sempre così, sai? Apro le storie, le leggo quasi sempre fino alla fine e, o non mi hanno incuriosita abbastanza, oppure mi rendo conto di essere stata attratta da quel medesimo stile. Raramente mi sorprendo nel conoscere qualcosa di "nuovo". Tutto questo lungo preambolo per dire che ogni parola che hai versato in questa fic (e aggiungo che ho amato molto anche l'impaginazione) è stata perfetta: leggendoti siamo tutti Remus, sentiamo la sua stanchezza, la delusione nei propri confronti, l'amore represso, il dolore sempre e costante.

La stanchezza dettata da una vita che, seppur decisamente breve (io ho trent'anni e non mi sento "vecchia", né prossima alla vecchiaia) è stata sopraffatta da "troppe" emozioni, troppi spiacevoli eventi.

La delusione di essere consapevole di aver ceduto, in parte, ad un amore che fa soffrire l'altro, perché siamo solo lupi, bestie, che non se lo meritano di certo l'amore.

L'amore che spinge per uscire, nonostante questa premessa e che ci rende ancora più stanchi, che acuisce il senso di solitudine e dannazione.

Il dolore per la morte di James, di Sirius -i tuoi fratelli-,di tanti altri compagni della Resistenza; ed ora il dolore per aver corrotto quell'anima candida che non merita la bestia, che meriterebbe solo la serenità e la semplicità.

E per fortuna che c'è la speranza, per fortuna che si sbaglia tante volte nella vita e, alla fine, accettare di non avere colpe rende tutto un pochino meno amaro.

Sei stata bravissima, ti faccio i miei complimenti. Spero di leggere ancora di te. A presto

Bri

Nuovo recensore
17/09/18, ore 11:33

Ciao!
Ti ringrazio infinitamente per questa flashfic.
Lo ammetto, sono un'amante degli introspettivi, dei pensieri pieni di angoscia che logorano i personaggi- specialmente i più buoni, nel caso di Remus.
Hai reso bene il suo dolore, hai dato voce a quel senso di colpa e a quella convinzione di essere un mostro.
Complimenti!