Cara PerseoeAndromeda, **
Forse te l’ho già detto, ma i Cavalieri dello Zodiaco sono uno dei miei cartoni preferiti di sempre. Li vedevo nelle reti regionali quando ero veramente piccola e tifavo schifosamente per Pegasus perché, banalmente, era Sagittario. In genere parto dalla trama e dalla caratterizzazione dei personaggi, ma qui voglio affrontare per primo lo stile perché è calzante con il linguaggio aulico ed epico della narrazione e dei personaggi, intrisi di una serie di valori d’altri tempi che li fanno assomigliare più a dei rappresentanti di una chanson de geste che a dei personaggi che si muovono in un mondo simile al nostro.
Lo stile aulico non rappresenta però un ostacolo alla lettura, ma indica, a differenza, una nuova via per interpretare il racconto. Drammatico ed elegiaco, sì, ma senza essere mai eccessivo, il tuo racconto mostra la forza dei vari Cigno, Andromeda, Pegasus e Dragone. Ho notato che per Shun tu hai una sorta di debole, e devo dire che lo interpreti con molta grazia, lasciandogli sempre addosso quell’emotivo tormento che vedevo da bambina e che ho compreso solo nelle visioni più adulte dell’anime e sporadiche – mea culpa – del manga.
A livello di trama, mi è piaciuto il fatto che tu abbia creato un missing moments semplicemente perfetto e che tu abbia inserito anche le dinamiche hurt/comfort. Si tratta di un leitmotiv che ha un certo ascendente su di me e che tu hai descritto abilmente senza però trascendere o crogiolarti, ma rappresentando anche il dolore del giovane Shun con una sua forte dignità che ho grandemente apprezzato. Le dinamiche tra fratelli rimangono sospese rispetto alle altre tue storie: qui non c’è consumazione, ma qualcosa che a me piace moltissimo: legami fortissimi che travalicano ogni cosa e che possono anche non trovare un’immediata consumazione fisica. C’è la gelosia, c’è l’amore, c’è il perdono (di se stessi) c’è il rimpianto, c’è il coraggio e c’è anche un segreto che preme per venire a galla e opprime lo spirito.
Sono francamente stupita dal fatto che sarò la prima a recensire questa storia perché la trovo degna di entrare nelle mie liste per la sua bellezza, per la correttezza grammaticale e sintattica, per l’aulicità delle frasi che non stonano, per la situazione che racconti, semplice eppure sviscerata con cura e dovizia. Insomma, è una piccola perla di cui bisogna prendersi cura.
In una parola, bravissima. Perdonami per l’attesa infinita ♥, ma preferisco leggere quando c’è relax e calma e dedicare attenzione a ogni frase, anziché correre per lasciare due righe (e lavorando, ahimè, il tempo scarseggia). Ancora tanti complimenti e bravissima :*
Un caro saluto,
Shilyss |