Recensioni per
Alive
di Happy_Pumpkin

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
08/01/24, ore 11:53
Cap. 1:

Nel leggere questa One mi sono ritrovata anche io con il cuore pulsante di una fiera selvaggia nella giungla. Ben scritta, ottimi tempi serrati e loro molto inc.
Eren l’ho trovato particolarmente eccitante nel ruolo del Navy Seal.
Complimenti.

Recensore Junior
01/10/18, ore 10:47
Cap. 1:

Questa storia mi ha dato la medesima sensazione di Analgia: un Eren fin troppo attraente per essere legale. No seriamente. In ogni caso, la storia mi è piaciuta moltissimo, soprattutto per l'ambientazione e la cura nei dettagli. Tra l'altro, a questo proposito grazie per le note a piè di pagina, perché altrimenti non avrei saputo da dove cominciare per decifrare tutti i tecnicismi! L'attrazione fisica praticamente trasudava dalle righe, e come altre volte sei stata in grado di portare alla luce una relazione dove l'amore è vissuto in maniera non solo coerente con i personaggi, ma nel suo essere non stereotipato risulta anche più vero e stabile. I miei complimenti!
Comunque aspetto ancora Analgia! Non me la potrei mai dimenticare!
Un abbraccio e spero a presto!

Recensore Junior
27/09/18, ore 00:45
Cap. 1:



Come organizzare un discorso quando si avrebbe così tanto da dire...
Questo AU è una scelta tanto azzeccata quanto intelligente per vari motivi; tanto per cominciare c'è comunque un conflitto in atto. Il nemico, le armi, la lotta estrema per la sopravvivenza ed il ferino e bestiale attaccamento alla vita. Una vita che viene difesa con le unghie e con i denti ma che al tempo stesso sembra quasi una virata  banale, scialba e poco emozionante di conduzione dell'esistenza.
Il concetto  di preservazione e difesa è palese, selvaggio ed istintivo. Ma la sfida continua alla sicurezza di una "vita -di nuovo- comune" sono perfettamente in linea anche con la mia idea dei personaggi, a prescindere dalla guerra che li mette alla prova. 
Eren e Levi sono, in modi diversi, due anime ambiziose tentate dallo stesso serpente dell'adrenalina, della
tensione e dello sconquassamento dei sensi. Immaginarli in una giungla, stile Platoon o Apocalypse Now è
un invito a nozze.
Si modellano in modo quasi naturale ad un mondo di privazioni, di scontri virili e di una non specificatamente indirizzata malinconia. Il loro aspirare continuamente alla sfida estrema, il loro mettersi continuamente alla prova e la loro perenne insoddisfazione verso un concetto borghese di serenità rende quasi spontaneo il loro mimetismo in una foresta pluviale, in fuga da autoctoni furiosi, imbracciando l'artiglieria pesante.
Se, e sottolineo "se", accanto a tutte queste premesse pseudocaratteristiche e geostoriche, poi volessimo introdurre una suggestiva immagine di Eren nudo, con capello spudoratamente lungo ed anfibio ai piedi allora potremmo toccare vertici recensori mai visti.
Ma ho detto "se" eh. Non è assolutamente la prima cosa che si mi si è affacciata prepotentemente alla mente.

Scherzi a parte, ne parlammo già (non di Eren con gli anfibi E BASTA, stranamente ci era sfuggito) di come l'attesa del piacere sia  essa stessa il piacere.
Non sempre sono d'accordo - per intenderci, l'attesa della parmigiana non equivale a quando me la sbrano e nemmeno a quando ci faccio la scarpetta col pane cafone- ma le tue attese valgono tutto il resto. E le tue attese sono, il resto.
Creare una tale alchimia sessuale tra i personaggi, al punto che anche un "passami il sale" spalanca nella
mente del lettore finestre su kamasutra inesplorati, non è da tutti.
Avrai capito quanto ho adorato il contesto e l'outfit militaresco (le medagliette e gli anfibi rimangono escamotages top per creare scene niente male, proprio niente male) ma anche, in sostanza, la perenne sensazione del bilico, del fugace, dell'incerto.
In poche parole; chissà se arriviamo a domani - e facciamo di tutto anche per sfidare la sorte- ma, se non ci arriviamo, viviamo oggi.
Adoro questo fottesega nei confronti del "dopo" e questa cura, anche nell'atto, nella ricerca dei desideri dell'altro, nell'attenzione morbosa per il piacere di entrambi, che sottolinea come conti, in sostanza, quello che succede nella tenda, quello che succede tra loro due. In quell'istante, in quel momemto. Sporchi, sudati, con l'adrenalina in circolo e bramosi di una vita che è vita perché esaltata in quel momento, e che non corrisponde necessariamente alla sicurezza o al sapersi in salvo. 
Sulla parte erotica c'è poco da dire. C'è poco da dire perché secca la bocca. 
Il sigaro e il suo consumarsi, oltre ad essere una splendida metafora vivente del concetto delsentirsi vivi davvero e "bruciare" ha dato ad entrambi quel tocco sensuale di cui non avevano assolutamente bisogno ma del quale non si ha mai abbastanza.
C'è tanto da dire su questa storia. Così tanto che non mi sembrerà mai sufficiente e già so che, a scaglioni, mi verranno in mente una miriade di cose che non sono riuscita magari ad esprimere ed organizzare su tastiera.
Non ne sbagli una. 


♥️
(Recensione modificata il 27/09/2018 - 12:47 am)
(Recensione modificata il 27/09/2018 - 11:04 am)

Recensore Veterano
25/09/18, ore 18:16
Cap. 1:

È da un po' che non lascio recensioni e mi ci vuole un momento per riuscire a riordinare le idee – già abbastanza sconvolte dalla lettura.
Non fraintendermi, sconvolte nel più positivo dei modi, questa one–shot mi ha folgorata, l'ambientazione è concreta, si riesce a vedere ciò che vede Levi col filtro delle sue emozioni, il rientro alla base è frenetico, ansioso e pulsante.
Credo che la cosa che più mi ha sconvolta è Eren, certo, sono pienamente cosciente del potenziale del ragazzo, di quanto sia diventato uomo abbandonando le sembianze di ragazzo.
In questo Au è Uomo, è determinato, ha carattere, decisione, risoluzione, non che nel canonverse gli manchino ma qui, complice quel fucile – fanculo, forse Freud aveva ragione con le sue menate del simbolismo – è Maschio, è tantissima roba!
Si prende la scena in maniera repentina, prima è solo un Nome, un compagno a cui dare ordini cruciali, e poi diventa totalitario quando salva la vita di Levi.

“Nel giro di un istante infatti lo vedo sparare, scorgo quasi a rallentatore la detonazione provenire dalla canna e il rinculo dell’arma, anticipata dall’eco di un altro sparo.”


La scena è viva, pulsante, ho apprezzato molto il dettaglio con cui hai descritto i gesti del dead man walking – perché tale sei, se osi alzare l'arma contro Levi con Eren nei paraggi –, molto d'impatto come scena!
La decisione di inserire il salvataggio di Levi da parte di Eren l'ho visto molto come tributo al “Battaglione Sacro” Spatano, gli amanti in guerra che sono resi più forti dal legame sentimentale: ho apprezzato moltissimo la cosa, Levi è un po' come Mustang, forse non ci sperava di essere salvato, però gli occhi di Eren sono attenti e vigili, e forse si prendono cura di lui più di quello che non farebbe da solo.
Lo so che è ovvio perché è una shot e dovevano fare robe, però non avevo dubbi sulla salvaguardia di Levi.

Credo che la sensazione che mi ha trasmesso di più la shot è Fiducia, una fiducia totalizzante che in questo contesto è anche più profonda di qualunque dichiarazione d'amore, ripensandoci molti aspetti della shot sono in comune col canonverse, o forse è la ereri che tende al canonico a prescindere… I personaggi sono Ic e la guerra è sempre guerra.

“Non è la mia casa, la mia casa ce l’ho addosso, le sue mani, gli occhi, il corpo e mi piace comunque, anche se sudicia è trionfante di bellezza e vita, tanto mi basta.”


Il paragone Eren/Casa è dolce e profondo, dolce è l'ultima cosa a cui pensi dopo la lettura della shot, ma in quel frangente mi ha emozionata tanto.

Ora passo al sodo della storia, e anche qui ne avrei da scrivere per pagine e pagine.
Premettiamo che dopo avermi sconvolto con Eren vestito e con un fucile in mano, me lo fai spogliare a filo di coltello, e ok, ma non ti è bastato, nossignora, me l'hai pure lasciato nudo, il fisico scultoreo sporcato dalla guerra, sangue e fango che ne imbrattano l'incarnato, le ferite – che Cristo quanto vorrei studiare manco fosse un testo in braille. No, non ti sei limitata a tutto ciò.
Gli hai pure infilato un sigaro in bocca, siamo concordi che sia da sesso nel caso di Levi, ma con Eren – con questo Eren in particolare, si va oltre il sesso. Hai davvero creato qualcosa, davvero complimenti!
Mi ci vorrà una doccia fredda e una tisana rilassante stasera, e pure una seduta dal psicanalista. Non sto esagerando, anzi, sto solo cercando di dare un ordine logico ai pensieri, e non ci sto riuscendo.
E cotanto pezzo di ragazzo me l'hai pure fatto lottare con Levi per la supremazia, grandioso Eren, ci hai provato, apprezzo, sei il vincitore morale per me!
– Il suo calcio, bisogna scrivere di più di questo Eren, non so il fandom, ma io ne ho bisogno!
Il modo in cui ha fatto spogliare Eren per fargli lasciare addosso gli stivali è geniale! Intimo, erotico e potente, fantastico! ~ Questo appunto dovevo farlo mentre ne parlavo all'inizio del paragrafo ma mi sono resa conto di non riuscire a inserirlo nel torrente di pensieri…
Riprendo anche il sigaro, gli hai dato un contesto, una motivazione, grazie! Grazie! È tutto perfetto!
Sensato, logico e profondo.

Stavo per dimenticare il motto, quando ho iniziato le ricerche sui SEAL è la prima cosa che è emersa e mi domandavo se l'avresti inserito nel titolo o in qualche altro modo, e non hai disatteso le aspettative! Me l'hai pure fatto interpretare da Levi!
E ti dirò che mi è servito, non l'avevo colto fino in fondo e l'ho apprezzato maggiormente.

Che altro dire, sono io a doverti ringraziare per averla scritta e per avermi sorpresa con questa pubblicazione inattesa, non è come me la sarei immaginata: è anche meglio!
Hai inserito molti dettagli che la mia mente non aveva previsto e ognuno è stato un vero e proprio colpo al cuore.
Questa shot è incredibile, ad ora la mia preferita era Analgia, ora scusami, ma è questa.
Non so, forse è anche per i viaggi mentali che ci siamo fatte insieme, è davvero incredibile!
Il ritmo incalzante, i pensieri di Levi fluidi e per nulla ridondanti, anzi, credo che questo Levi sia ancora più pragmatico di quello di “A Rusty Heart”, è Levi.
Sono davvero tentata di provare a dare un seguito, con Jean bullizzato, e comunque, pure lui nei panni di Seal è – non so come definirlo perché mi sono partite una serie di imprecazioni mentali al solo pensiero.
Il seguito s'ha da fare! Non sarà come questo lavoro ma voglio provarci davvero! Non so cosa combinerò ma qualcosa voglio combinare!

Credo di non aver nient'altro da dire se non, di nuovo, Grazie per averla scritta e pubblicata nonostante i pensieri contrastanti che abbiamo condiviso nel weekend.
Questa Shot doveva entrare a far parte del fandom, poche storie!

Ylpeys