Recensioni per
La morte rende liberi
di istherelifeonmars

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/10/18, ore 10:11

Ciao^^
eccomi di nuovo qui. Mi piace come hai strutturato il capitolo, con un alternarsi di flashback e tempo presente. Dà l'idea di seguire la vicenda e al tempo stesso risalire alle sue cause, alla radice di tutto.
La tua storia non fa sconti e questo mi piace. Lo trovo onesto, in un certo senso. IL cancro non è un "dono", come va tanto di moda dire adesso, ma una malattia orrenda, che ti scava dentro e ti toglie dignità e forza, ti rende un bambino spaventato che urla. Il lavoro all'assicurazione è un gioco di rapporti di forza, di schiacciare ed essere schiacciati, di gente che entra nel merito delle vicende private di altri per rinsaldare la propria autorità.
E in tutto questo compare Flo, che si presenta come una forza primoridale, eversiva, destinata a sconvolgere quel mondo gretto e cinico, in cui persino i fiori sono deformi, che ci hai finora descritto.
Molto bello e molto appassionante, ti sto leggendo con interesse.
Alla prossima!^^

Recensore Master
13/10/18, ore 09:07
Cap. 1:

Ciao carissima^^
dal momento che nutro un odio viscerale nei confronti di tutte le ipocrisie del poltically correct, sono stato ovviamente attratto dagli avvertimenti presenti nella tua storia.
Francamente, io detesto il buonismo edulcorato che va di moda adesso, e trovo assurdo che un autore debba avvertire la gente che quello che scrive potrebbe urtare la sua delicata sensibilità (che poi l'ho dovuto fare anch'io, eh...). Se la gente legge, che ne so, "La pelle", di Curzio Malaparte, che fa, si suicida? Viene ricoverata?
Fatta questa premessa, mi piace molto come hai iniziato questa storia. Amo chi riesce a scrivere in modo cinico senza inutili ostentazioni di "kativeria", ma semplicemente mostrando le cose senza buonismi e senza filtri.
Le notizie che ci dai in questo primo capitolo, un misto di elementi di cronaca e confessioni del protagonista, creano una situazione di inquietudine e attesa, fanno sorgere il sospetto che sia successo qualcosa di terribile ("Salutava sempre tutti" è la tipa frase "da strage", se capisci cosa intendo) e chiaramente incuriosiscono il lettore.
Mi piace molto, come ti ho detto, il taglio cinico che hai dato alla narrazione, niente buonismi e niente piagnistei. Sono curioso di leggere il seguito, intanto complimenti!

Recensore Master
12/10/18, ore 18:30

Carissima,
Eccomi qui un po’ in ritardo a recensire questo bellissimo capitolo. Hai mantenuto quel sapore alla Fight Club andando avanti, ma posso dire che mi è piaciuto tutto? Lo stacco temporale tra il David diciannovenne e la sua controparte ventisettenne, la scena in ufficio – fin troppo realistica e descritta alla perfezione e, non ultima, Flo, che spacca veramente la pagina ed emerge viva e reale, conturbante e intrisa di un’anarchia alla “L’esercito delle 12 scimmie.” Film bellissimo, peraltro. Hai replicato molto bene anche l’immagine degli Stati Uniti fuori New York, togliendo quella patina da Fifth Avenue che mal si accorda con questa storia gustosa. Occhio solo ai dialoghi; sono perfetti per tempi e battute – li ho adorati dal primo all’ultimo – ma qui se mettessi la virgola sarebbe più fluido.
«Sabato pomeriggio,» le rispondo subito. (una cretinata proprio, il resto è perfetto <3)
Lo stile è adattissimo alla storia e gli stralci di intervista aggiungono quel lieve pepe alla storia che ti fa venire voglia di andare avanti. Una trama articolata come questa non poteva essere sacrificata in tre capitoli, non le avresti reso giustizia. Sono colpita e ammirata, bravissima!
Complimenti vivissimi per questi personaggi così vivi e reali, umani e imperfetti, così calati in una realtà urbana alienante e stritolante.
Con grandissima stima,
Shilyss

Recensore Master
09/10/18, ore 22:27

Eccomi per la recensione dello scambio.
Questi continui scambi tra passato, presente e futuro rendono la lettura molto scorrevolem dandoci sia sprazzi di cosa sia accaduto con questa donna sia di quello che compirà il nostro protagonista.
La storia sembra sempre più Fight Club con lui bistrattato dal suo capo e preso in giro dai colleghi.
Curioso di sapere cosa intenda fare questa donna che, a quanto pare, mi sembra completamente matta da legare ciaoo alla prossima.

Recensore Master
04/10/18, ore 21:17
Cap. 1:

Eccomi per lo scambio.
Come primo capitolo lo trovo molto ben fatto. Mi ricorda tantissimo vari film per il tipo di protagonista ad esempio Wanted oppure fight club. Il fatto delle varie spiegazioni di medicinali e simili l'ho trovata molto esauriente davvero e anche i dialoghi l'ultima parte sembra reale dico sul serio a chi non capita di palrare con una persona e pensare che ci stai passando ore e invece sono solo due minuti?
Ci vediamo alla prossima ciaoo.

Recensore Master
03/10/18, ore 13:43
Cap. 1:

Ciao istherelifeonmars!

Wow. Che posso dire? Ecco il “mattone” che hai temuto attentasse alla mia vita! Sono sinceramente molto orgogliosa di aver dato il “la” a questa storia bellissima, senza se e senza ma.

Finalmente vedo qualcosa che mi piace: la lingua piegata a un fine narrativo, la lingua che diventa strumento della narrazione anche attraverso il turpiloquio necessario e certi colloquialismi studiati ad arte. Eredità, per inciso, che abbiamo preso non da un tizio qualunque, ma da Dante Alighieri in persona che scrive (cito testuale da una lezione illuminante) “dalla rosa alla me**a.”.

C’è un fortissimo influsso che richiama Fight Club non solo nello stile efficacissimo che hai deciso di adottare, ma anche nella trama stessa: Dave ricorda Norton/il Narratore che mi pare facesse un lavoro simile (nel suo caso erano le valutazioni riguardo alle auto incidentate). La scelta del richiamo è particolarmente azzeccata perché Fight Club è un mirabile esempio di doppelganger, uno dei migliori riusciti in letteratura e nel cinema. E l’omaggio, involontario o meno che sia, mi risulta gradito perché appartengo alla scuola del “non esiste niente di originale tranne l’Iliade, l’Odissea e i miti.”

Ma veniamo a Dave. Mi piace davvero tanto il suo modo di raccontare e mi piace come lo hai caratterizzato: mingherlino, strano, realistico in tutte le sue battute, anche le più acri. Assiste sua madre ma non vorrebbe non farlo in una ridda di emozioni e doveri terribilmente umani e realistici, tali che lo rendono davvero un personaggio vivo. Poi c’è lei, l’apparizione, la rossa un tempo amata e non cambiata che strega il protagonista ed è descritta con una dovizia estrema. Penso al mondo in cui hai reso funzionale il gesto del fumare, la descrizione di come il fumo viene introdotto nei polmoni. L’intermezzo causato dal conto alla rovescia che parte e le interviste inserite tra un paragrafo e l’altro stimolano decisamente la curiosità del lettore ad andare avanti. Vorrei spendere qualche parola anche sulla descrizione della famiglia di Dave, così simile a certe visioni proposte dalla cinematografia statunitense da farmi dire davvero che hai svolto un lavoro di ricostruzione assolutamente egregio. Ti segnalo due refusi persi per strada, classici errori da revisione che ti faccio notare solo ed esclusivamente perché questo racconto è bellissimo, parte con i fuochi d’artificio e merita la forma perfetta che già ha. Sono [una cavallo] e [ma non per quante seghe/non di troppo].

Per il resto, c’è la TV spazzatura, c’è l’introspezione, c’è il realismo, c’è il cancro trattato in maniera seria, c’è il disincanto dell’uomo contemporaneo di fronte alla gabbia che chiamiamo società moderna.

Sono rimasta davvero colpita, ottimo lavoro cara! Va dritta tra le seguite!
Un caro saluto e a presto,
Shilyss ;)

Recensore Junior
02/10/18, ore 13:36
Cap. 1:

Il Political Correct va bene finché non sfocia nell'ipocrisia che vuole soffocare le cose che non si dovrebbero dire e pensare. Ecco perché mi piacciono gli autori che vanno avanti consapevoli che potrebbero mettersi contro il mondo. Ricordo che lessi di una tribù che aveva accolto una prigioniera bianca, ma perché potesse diventar una di loro, doveva camminare in mezzo a loro, un tunnel umano che l'avrebbe accolta a suon di pugni e lei, in mezzo a tutto questo, non poteva farsi sfuggire neppure un gemito. Era la prova necessaria per ottenere il loro rispetto. Ma lei non si limitò ad incassare, iniziò a suonargliele, soprattutto chi disprezzava di più. In qualche modo me la ricordi.
« dall’intervista giornalistica a Jamie Doyle, 11 Agosto 2018»
La citazione è meravigliosamente VERA. È un mio costante (cinico) pensiero. Nessun può fare affermazioni simili con assoluta sicurezza. Nel nostro animo vi sono cose che ignoriamo noi stessi. Sono lì, come demoni incatenati finché qualcosa non scatta e neppure noi ci riconosciamo.
« non potevo che essere felice di vederlo imboccare l’uscio di casa»
Già questo dice moltissimo sul protagonista.
«Quando inizi la psicoterapia, giù a Morris Heights»
Sai che è curioso? Sto lavorando ad una storia che parla del bipolarismo. Al momento è in pausa (mai pubblicata) perché sto facendo delle ricerche.
«Per l’assicurazione saranno una caterva di soldi.»
La prenderei a schiaffi.
Il cinismo che dosi sottilmente in determinati punti e in altri con più… brio? Non è la parola giusta ma poco importa, ciò che conta è che attuale, avvincente e uno schiaffo in faccia a chi, inconsapevolmente, fa questo genere di ragionamenti. Si continua a dichiarare con ferocia che la vita è sacra ma davanti ai soldi smette di esistere. Cosa c'è di più ipocrita?
Tralasciando questo, mi è piaciuto molto come hai descritto New York, con quella crudezza di dettagli che mi ha spinto a pensare che tu lì se non ci hai vissuto, ci sei andata e se così non è, hai un'ottima visione di come descrivere determinati luoghi.
«Ogni giorno si ripete uguale»
La monotonia può uccidere? Può corrodere la mente? Si, se cercano di addestrarci sottilmente a diventare manichini obbedienti. Gioia, se non ti è chiaro, adoro la tua storia!
«visto che io e tuo padre ci siamo spezzati la schiena per il tuo futuro.»
Ci avevo scritto un articolo diverse settimane fa: «i figli non sono schiavi e non chiedono di venire al mondo.»
Odio le persone che fanno così.
«Non è il caso di buttare tutto nel cesso per una ragazzata.»
Ma di ragazzate ne ha mai fatte?
Sinceramente, non ho consigli da darti, ultimamente mi stanno capitando ottimi autori e non posso che incoraggiarti a proseguire. ^^
Alla prossima!

Recensore Master
02/10/18, ore 12:38
Cap. 1:

Ciao! Eccomi qui per lo scambio del Giardino. Allora, è la prima volta che facciamo uno scambio ed è la prima volta che noto il tuo profilo e dando un'occhiata generale alle tue storie devo dire che mi hai incuriosita. Non mi capita spesso di scambiare con altre originali e aver trovato il tuo profilo mi ha fatto molto piacere, quindi devo dire che hai catturato facilmente la mia attenzione. 
Leggendo le tue avvertenze credo che per una storia del genere sia necessario, hai fatto benissimo perché quando imposti una storia "politicamente scorretta" non tutti riescono ad apprezzare questo genere ma io non sono una di quelle, anzi! Insomma, ho trovato pane per i miei denti. La prima parte mostra il rapporto che c'è stato fra il protagonista e il padre, questo sentimento di sollievo che ha provato quando quest'ultimo è morto non lo biasimo affatto, molte volte capita di avere una figura paterna asettica che non riesce a rapportarsi veramente con i propri figli, e diventa di conseguenza solo una figura relativa. 
Il tuo modo di scrivere mi piace un casino, hai stile e riesci a rappresentare bene ciò che vede e prova David, e inoltre per quello che ho letto di questo primo capitolo ho notato una similitudine del protagonista con quelli di Chuck Palahniuk (autore che io adoro follemente). Per tre quarti del capitolo Dave si mostra molto distaccato con la realtà che vive, mi è piaciuto come hai descritto la sua "dipendenza" con i farmaci e sembra apparentemente un personaggio controverso, credo che tu abbia in mente di sviluppare delle dinamiche interessanti in futuro. La parte che mi ha colpita di più è stata forse l'ultima, dopo un inizio di questo tipo non mi aspettavo l'entrata in scena della ragazza, e con il suo arrivo il protagonista mostra per la prima volta delle emozioni che fanno da contrasto con quelli che prova tutti i giorni. Devo dire che come inizio mi hai colpita molto. Ti lascio una meritatissima bandierina verde. 

Shakana