Ciao istherelifeonmars!
Wow. Che posso dire? Ecco il “mattone” che hai temuto attentasse alla mia vita! Sono sinceramente molto orgogliosa di aver dato il “la” a questa storia bellissima, senza se e senza ma.
Finalmente vedo qualcosa che mi piace: la lingua piegata a un fine narrativo, la lingua che diventa strumento della narrazione anche attraverso il turpiloquio necessario e certi colloquialismi studiati ad arte. Eredità, per inciso, che abbiamo preso non da un tizio qualunque, ma da Dante Alighieri in persona che scrive (cito testuale da una lezione illuminante) “dalla rosa alla me**a.”.
C’è un fortissimo influsso che richiama Fight Club non solo nello stile efficacissimo che hai deciso di adottare, ma anche nella trama stessa: Dave ricorda Norton/il Narratore che mi pare facesse un lavoro simile (nel suo caso erano le valutazioni riguardo alle auto incidentate). La scelta del richiamo è particolarmente azzeccata perché Fight Club è un mirabile esempio di doppelganger, uno dei migliori riusciti in letteratura e nel cinema. E l’omaggio, involontario o meno che sia, mi risulta gradito perché appartengo alla scuola del “non esiste niente di originale tranne l’Iliade, l’Odissea e i miti.”
Ma veniamo a Dave. Mi piace davvero tanto il suo modo di raccontare e mi piace come lo hai caratterizzato: mingherlino, strano, realistico in tutte le sue battute, anche le più acri. Assiste sua madre ma non vorrebbe non farlo in una ridda di emozioni e doveri terribilmente umani e realistici, tali che lo rendono davvero un personaggio vivo. Poi c’è lei, l’apparizione, la rossa un tempo amata e non cambiata che strega il protagonista ed è descritta con una dovizia estrema. Penso al mondo in cui hai reso funzionale il gesto del fumare, la descrizione di come il fumo viene introdotto nei polmoni. L’intermezzo causato dal conto alla rovescia che parte e le interviste inserite tra un paragrafo e l’altro stimolano decisamente la curiosità del lettore ad andare avanti. Vorrei spendere qualche parola anche sulla descrizione della famiglia di Dave, così simile a certe visioni proposte dalla cinematografia statunitense da farmi dire davvero che hai svolto un lavoro di ricostruzione assolutamente egregio. Ti segnalo due refusi persi per strada, classici errori da revisione che ti faccio notare solo ed esclusivamente perché questo racconto è bellissimo, parte con i fuochi d’artificio e merita la forma perfetta che già ha. Sono [una cavallo] e [ma non per quante seghe/non di troppo].
Per il resto, c’è la TV spazzatura, c’è l’introspezione, c’è il realismo, c’è il cancro trattato in maniera seria, c’è il disincanto dell’uomo contemporaneo di fronte alla gabbia che chiamiamo società moderna.
Sono rimasta davvero colpita, ottimo lavoro cara! Va dritta tra le seguite!
Un caro saluto e a presto,
Shilyss ;) |