[ Recensione Premio per il contest "Cento parole di ieri, di oggi e di domani", indetto sul forum di EFP ]
Inizio innanzitutto col farti le mie scuse per il tempo che mi ci è voluto per postarti la mia recensione, purtroppo sono sparita completamente dalla scena di EFP in questi mesi per motivi personali.
Detto questo veniamo alla fic!
Hai dipinto cos’è per te (o, meglio, per il protagonista) la follia in modo particolare, dando modo al lettore di entrare nella sua psiche e raccontando il Suo punto di vista, come lui si sente visto dagli altri – quando normalmente è più facile trovare storie che dipingono la follia dagli occhi dei sani.
È una storia triste, che già da come inizia lascia intuire che non finirà bene – perché quando mai una persona malata di pazzia è mai stata trattata in modo umano, è mai stata capita. L’happy ending è raro nella vita normale, figurati in una vita costellata di “punti interrogativi rimasti senza domanda”. Mi ha davvero fatto piangere il cuore come questa persona venga isolata, quando non chiede altro che di essere compresa – o che gli venga spiegato cosa a lui manca rispetto agli altri.
Tra l’altro mi trovo assolutamente d’accordo sulla frase che uno dei recensori ti ha lasciato “I manicomi i pazzi li creano, non li curano.”
Nel finale, legato a quel lettino e spogliato della sua umanità per essere trattato come una bestia, non c’è più speranza per lui e perfino lui si rende conto che non gli rimane niente se non la solitudine e la sua stessa pazzia.
Davvero, davvero, una fic molto carina e toccante.
Complimenti. |