Ciao!
Un piccolo testo, costituito da frammenti, un dialogo reale che avviene forse nel passato, mentre nel tempo presente abbiamo una sola certezza: una sola delle sorelle è rimasta, e il suo interlocutore è un commissario di polizia. Indizio, questo, che qualcosa di grave deve essere successo. Un little murder, probabilmente.
Abbiamo due voci in dialogo nel passato, quella di Marlene, la sorella buona e dall'animo candido, e quella di Solange, la "cattiva". Vengono ripercorsi alcuni eventi della vita quotidiana delle sorelle, che evidenziano la semplicità e l'affetto di Marlene e la crudeltà senza scrupoli di Solange: l'uccisione di un cane, probabilmente il cane di casa, molto amato da Marlene. Crudeltà o semplice manifestazione di vendetta e dispetto, perché Marlene era la preferita di papà?
Ancora, con la sua ingenua semplicità Marlene ricerca attivamente l'affetto di Solange (io dopo il fatto del cane le avrei fatto la pelle, ma tant’è), seguendola dappertutto come fanno appunto certi fratellini o sorelline minori un po’ curiosi e un po’ rompiscatole, che te li ritrovi sempre tra i piedi.
Poi, improvvisamente, qualcosa succede: “Mi ha drogata, mi ha legata, ha preso la mia identità e vi ha fatti soffrire, ma io piango per la sua morte.”
“Era mia sorella.”
“Era Solange.”
Tutto fa pensare (a partire dal tipo di carattere utilizzato) che a parlare sia Marlene, la candida, la sincera, la buona. Restano però molte domande in sospeso, senza risposta: a chi si riferisce Marlene quando dice "vi ha fatti soffrire?". E ancora prima: cosa significa "ha preso la mia identità"? Forse Marlene ha ucciso Solange perché non si accontentava più di essere la sua ombra, voleva "essere" in tutto e per tutto sua sorella?
L'ultimo periodo, da cui si evince che ora il dialogo non è più tra sorelle, ma che un terzo interlocutore si interpone tra loro, disorienta il lettore e semina dubbi: con chi sta parlando il commissario, con Solange o con Marlene? Chi ha "vinto" la prova di forza tra le sorelle? Chi è ora la buona e chi la cattiva? Quella frase visivamente cancellata ma presente, getta un dubbio inquietante. Confesso di essermi un po’ perso, a questo punto, tra queste due identità che paiono opposte eppure speculari, e alla fine mi è venuto il dubbio che Solange e Marlene non siano due soggetti separati e distinti, bensì parti di una stessa persona, due personalità sdoppiate...
Il testo è molto criptico ma anche inquietante: lascia tutte le possibili soluzioni aperte, e un bel rompicapo al lettore...
L'inquietudine serpeggia fin dalle prime frasi - il testo è condensato al massimo in un botta e risposta, che peraltro non è neppure un semplice dialogo, perché avviene tra i pensieri dell’una e le implicite risposte dell’altra... è un crescendo che arriva a una conclusione che, invece di svelare, chiude le fila del labirinto senza svelare il cuore del mistero. E a questo punto il lettore comincia a interrogarsi... o almeno, s’interroga il lettore ignorantone che (come me) non ha letto Agatha Christie.
Alla fine anche ciò che pareva inizialmente un dialogo tra le sorelle altro non è se non un flusso di coscienza... Non è che Solange era semplicemente la parte "cattiva" e senza scrupoli della buona Marlene? O viceversa? |