Ciao!
Allora...ho aspettato che pubblicassi un altro capitolo prima di recensirti, non perché il primo non meritava, anzi, ma perché volevo avere la conferma di quanto fatta bene fosse questa storia.
È scritta molto bene, penso che tu la stia concependo come una sorta di "puntata" per capitolo, in quanto il primo ha una mini trama autoconclusiva e idem questo.
Non c'è niente da dire sulla scrittura e sui personaggi che sono assolutamente IC. Immagino il tutto come una possibile seconda stagione tra i personaggi di Aureliano e Spadino. I loro comportamenti sono quasi tutti entro i limiti di ciò che abbiamo visto nella serie e quindi rende questo ancora più reale e credibile.
L'unica cosa che voglio appuntarti, ovvero darti un consiglio, è di stare molto attenta ai cambi di punti di vista, soprattutto se si scrive in terza persona. Magari quando si scrive e si rilegge, sembra tutto chiaro per l'autore che sa chi compie l'azione, ma poi non è così.
Alcune volte ho fatto fatica a capire chi stesse pensando/parlando/compiendo azioni e solo dopo un paio di letture sono riuscita a collegare ciò che c'era scritto ai personaggi giusti.
Per farti un esempio, quando scrivi:
"Alberto sospirò, le spalle contratte si sciolsero un po’. "
(Leggendo questo, io penso presumibilmente che tu continui a raccontare dal punto di vista di Spadino)
"Aveva mille domande che gli occupavano il cervello. Si sarebbe mai sistemata quella situazione? Quando, e se, Spadino fosse stato fuori pericolo avrebbero avuto una chance per stare insieme?
Non aveva le risposte a quelle domande, ma una cosa l’aveva: il qui e l’ora."
(Continuando a leggere, mi trovo un po' confusa perché convinta che fosse Spadino quello a pensare, ma in realtà è Aureliano. Adesso che so che è Aureliano a pensare, continuo a credere che le azione che avvengono dopo siano compiute da lui...)
Si avvicinò a lui e appoggiò le mani sul suo petto, accarezzandolo, poi gli prese la mano e iniziò a indietreggiare verso il letto portandoselo dietro.
Aureliano sorrise. «Che stai a fa?» chiese.
(...invece non è così perché Aureliano chiede "che stai a fa?" a Spadino e capisco che non è lui a compiere quelle azioni.)
Questo è uno degli esempi più evidenti che ho notato, ce ne sono altri ma non tanto ambigui come questo e facilmente capibili. La tua scrittura è molto scorrevole ma a volte per queste cose si blocca.
Spero tu non ti offenda, anche perché spero di leggere un nuovo capitolo molto presto su questi due tesori, grazie a dio esiste una sezione interamente dedicata a Suburra.
A presto, baci-Angela. |