PRIMA CLASSIFICATA:
Affrontare l’Odio di LITA_EFP
♦ Grammatica e stile: 10/10
La grammatica è perfetta, non ho nulla da aggiungere – e infatti su questo parametro non mi soffermo; e sullo stile non ho davvero parole. Una cosa che ho sempre amato è come un autore, professionista o meno, riesca a trasportarmi con la forza delle parole nel contesto che racconta, che mi faccia entrare nel suo mondo e mi tenga legata lì fino a quando vuole lui; e tu, cara Lita, ci sei riuscita alla perfezione in ogni scena, dalle lacrime fino alla visione del mondo dalla Rocca.
Ogni parola è ben congeniata, non stona né risulta un semplice riempitivo: hai preferito essere essenziale ma andare dritta al punto, completa e incisiva come una stilettata, e di questo ti ringrazio davvero perché ogni frase è scivolata con grazia e profondità, circondandomi con l’ombra tormentata e fredda di Aster e portandomi direttamente da lui.
♦ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10
Fatti dire che questa storia ha, tra i tanti pregi, di essere ben studiata ed equilibrata in ogni suo aspetto; ergo, ho amato davvero tanto la caratterizzazione di Reis e Aster, che ora vado a commentare.
Entrambi sono personaggi forti e particolari nell’opera originale: partendo da Reis, ecco… lei mi ha sempre angosciato un poco per essere stata la causa degli incubi di Nihal e per quell’odio – qua non semplicemente accennato, ma proprio sentito – che fino alla fine le rode il cuore e l’anima, e anche qui mi ha dato qualche brivido; della bella gnoma risulta bene, quindi, la fiera rabbia e il disprezzo che la menzogna di suo padre ha fatto nascere in lei, qualcosa che determinerà verso il peggio i pensieri già chiari di Aster, e che porterà altro dolore.
La loro storia a due è avvincente, anche se fortissima: e più di una volta mi sono chiesta se Reis non sia anche lei da considerare cattiva, per non aver creduto al suo di cuore ma alle parole di un altro, per non aver ascoltato, perdonato e, invece di abbandonare, essere rimasta vicina ad Aster pur con tutta la sua rabbia… ma la sua fierezza ha avuto la meglio, si è lasciata alle spalle ogni cosa e, già da qui, l’ombra ha iniziato a scendere su più destini di quanto lei potesse sospettare.
Aster è legato a doppio filo con lei in amore e in guerra: il suo abbandono non fa che accendere ancora di più il fuoco delle sue convinzioni, la morte è già con lui e, ora che anche l’ultima barriera e cura si è infranta, nessuno potrà contenere la potenza delle sue idee – idee che hanno il proprio senso, pensando alla storia personale del Tiranno; idee che riguardano l’umanità e la sua parte peggiore, che non fa che infittirsi e infettarsi nel suo cuore ferito e, con la fine della relazione con Reis, sono destinate a non rimanere più solamente tali… non a caso lui dice che Reis è stata la finale conferma di quanto ha sempre creduto.
Ma davvero, alla fine di chi è la colpa di tutto questo? In questa storia non ho visto, infatti, un solo villain, ma molteplici e tutti in concorso per recare distruzione: da portatori di carne e sangue fino ai sentimenti più negativi. E no, non c’è alcuna salvezza; siamo al tramonto della pace, e all’inizio della notte più dura.
♦ Introspezione: 10/10
Mi sono dilungata nella caratterizzazione e quindi qui sarò molto più breve, perché in questo caso l’introspezione si lega direttamente al precedente; quindi, l’unica cosa che aggiungo è che, nonostante la storia non sia propriamente lunga, sei riuscita a mostrarmela in modo soddisfacente, esaustivo.
Hanno aiutato, come detto sopra, le frasi ben calibrate e letteralmente esatte, che con poche espressioni hanno già detto ogni cosa; un altro esempio di come si possa raccontare molto anche in poco, basta che sia ben scritto.
♦ Gradimento personale: 5/5
Era da tempo che non leggevo qualcosa sulle Cronache, e ho veramente amato la tua storia.
Per quanto non sia il mio villain preferito dell’opera, Aster ha una storia di tutto rispetto, e poter rileggere qualcosa a riguardo è stato per me bellissimo: sei riuscita a entrare nella sua mente e a mostrarmi uno spaccato di essa, proprio come avevo chiesto e speravo; averlo reso in modo poetico, approfondito e coerente con il personaggio ha reso il tutto ancora più lodevole e degno di nota, nonché di una malinconia che, da grande amante dell’angst, non potevo non apprezzare.
TOTALE: 35/35 |