Recensioni per
La resa di un servo
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/10/19, ore 16:28

Ciao, Rosmary!
Devo riconoscere che hai delle ispirazioni davvero eleganti: far relazionare Voldemort con la Morte pare quasi un’operazione doverosa, tanto è giusta.
Perché è esattamente lei, la Morte, la naturale nemica del Signore Oscuro, il quale ha dedicato tutta la sua esistenza a cercare un modo per sfuggirle per sempre. In lui, il binomio potere-immortalità appare come indissolubile, giacchè il costante desiderio dell’uno è strettamente funzionale all’ottenimento dell’altra. E viceversa. Se ci si riflette su, è quasi paradossale che la favola dei Tre fratelli insegni proprio che il potere è l’arma meno indicata, a combattere una simile battaglia. Ma questo, Tom Riddle non l’ha mai capito e, in ragione di ciò, nonostante le sue immense doti, in epilogo ha finito per soccombere.
Nel tuo scritto, il sarcasmo della Morte trasuda tutta la soddisfazione del leone che ha finalmente catturato il moscerino molesto: la vendetta ultima del Dio che, per tutto il tempo, ha osservato l’uomo illudersi di potersi prendere gioco di lei. Finito l’incanto, egli è costretto a chinare la testa dinanzi al suo incubo peggiore, e tuttavia, con quel “Ti accetto”  - un’espressione da pari a pari - Voldemort dimostra una volta per tutte la sua eccezionale tempra, ponendo fine in maniera dignitosa a quello che è stato, a tutti gli effetti, il Duello della sua intera vita. 
Adoro il personaggio di Lord Voldemort, giacché credo sia uno degli antagonisti più complessi e meglio strutturati di sempre. E il tuo lavoro gli ha reso piena giustizia. 
Ancora una volta, è stato un piacere leggerti. 
A presto,
Irene. 
 

 

Recensore Veterano
12/02/19, ore 00:58

Ciao, ho scoperto per caso questa drabble e nonostante non siano le mie preferite (le trovo difficili da capire) mi ha colpito molto.
In primis il tema: Morte vs Voldemort
Due personaggi, a parer mio che hanno moltissimo in comune, entrambi aspirano al potere assoluto (uno sa di averlo e l'altro non può raggiungerlo); entrambi sono temuti da tutti gli esseri (uno può essere combattuto, l'altro invece non può essere sconfitto); entrambi sono beffardi e non guardano in faccia a nessuno, davanti a loro, tutti muoiono.
Questo dialogo/scontro tra quasi pari che si conclude con un pareggio, perché: sebbene la Morte tenti di ingannarlo, Voldemort capisce che non ha altra scelta se non di piegarsi al suo volere, capisce che l'immortalità a cui aspirava, la Morte da cui è fuggito non perdonano e dovunque tu andrai, essa ti raggiungerà spezzando i tuoi progetti, i tuoi affetti (non è questo il caso di Voldemort), la tua vita. Però nel piegarsi davanti alla Morte, Voldemort non perde la sua compostezza, la sua aria di superiorità, la sua freddezza e sembra quasi, dall'ultima frase che hai inserito, che voglia trovare un modo per ingannarla, per rimarcare che non ha completamente vinto e che lui rimarrà lui indistintamente da dove si trovi.
Un altro punto di forza della tua drabble sono le immagini che vengono evocate, poche parole per esprimere il dolore, lo sgomento per essere stati sconfitti e dall'altra parte la superiorità della Morte.
Anche lo stile, che cambia tra i due, mette in risalto la semplicità di chi sa di aver vinto e invece la ricercatezza, di chi per una vita si è nutrito delle menzogne, delle parole per piegare la gente al suo volere. Ecco qui un'altra differenza tra i due: la Morte esercita il suo potere con i fatti, mietendo vite, mentre Voldemort vince le persone primariamente con le parole; eppure non si può che trovare una medaglia a due facce che Voldemort ha riunito e utilizzato nella sua vita.
Unico punto in cui sono rimasta un pò così, è che per capire meglio mi sono dovuta rileggere le note, anche se in realtà all'inizio ho scritto che le drabble sono un mio limite, quindi è colpa mia xd
Complimenti ancora per la bravura

Blacky98

Recensore Master
28/10/18, ore 22:23

Ciao!
Impressionante! Non avevo mai letto nulla del genere, certo che avventurandosi in storie interessanti, attraverso prologhi interessanti, aiuta ad imparare molte cose.
Mi è piaciuto come hai articolato il racconto in queste poche parole, tutto mi è sembrato ben pesato.
Ho apprezzato anche l'utilizzo della seconda persona (che di solito non prediligo) che penso abbia enfatizzato la debolezza, "l'umanità" davanti alla Morte del Signore Oscuro. L'ho trovata bella e significativa.
Ottimo lavoro, alla prossima occasione. Ciao!

Recensore Master
25/10/18, ore 21:09

Ciao, Rosmary! *-*
Anche se con immenso ritardo, eccomi qui a recensire questo vero e proprio gioiello (che finisce immediatamente tra i miei preferiti!)
L'ho letteralmente adorata! Ogni signola virgola è perfetta e sono più che contenta di essere stata io a vincere questo premio (e tra l'altro complimenti, perché sei stata velocissima a scriverla... più di me con la mia recensione!)
Ma passiamo alla storia, che voglio analizzare bene (te lo meriti dopo i giudizi accuratissimi che ci hai lasciato tu), anche se sinceramente non so bene da dove partire.
Non so se te l'ho mai detto, ma io adoro come scrivi, hai uno stile meraviglioso, fluido ma estremamente incisivo e in questa drabble ti sei superata. Tu probabilmente non lo sai, ma io adoro sviscerare le storie in ogni loro minimo dettaglio, anche (e soprattutto) nel caso di storie brevi. Questa l'ho trovata un po' criptica a prima lettura, ma credo proprio che fosse quello il tuo intento e sinceramente devo dire che ho gradito. Questa è una di quelle storie che devi leggere più e più volte per poterne godere appieno e ogni volta che lo fai ti piace sempre di più e cogli sempre più dettagli (da qui anche l'inserimento automatico nelle preferite).
Ho adorato il fatto che questo sia un testo che parla per immagini. Sono vividissime, il lessico che hai usato è meraviglioso, evanescente a volte e netto delle altre.
Mi è piaciuta tantissimo l'impaginazione, la struttura che hai scelto di dare alla storia, l'alternarsi di dialogo e di testo normale, l'uso del trattino lungo... Tutto fa capire come questa sia la dilatazione di un solo istante e in più, tu sei riuscita a dare temporalità a quello che non so neanche se possiamo definire come "tempo": quanto durano i primi attimi dopo la morte? Riesci però a calare il lettore in un'altra dimensione, perfettamente evanescente, letteralmente "di un altro mondo", separata e a-spaziale. Complimentissimi, soprattutto perché mi hai fatto percepire la completa distanza dal mondo dei vivi, a cui Voldemort si è aggrappato disperatamente e a cui ancora adesso, in fondo in fondo, cerca di tornare, nonostante la sconfitta. 
Non so se è voluto, ma ho trovato una specie di contrasto tra lo stile e il lessico: il primo fatto di frasi relativamete brevi, spezzate a metà (che è meraviglioso poi, da pazza ossessionata amante della simmetria e dei rimandi), mentre il secondo è quasi barocco: è ricercato, complesso, oserei dire altistonante nonostante il soggetto che stai descrivendo e il fatto che tu riesca a renderlo come se fosse corporeo. Probabilmente non mi sto spiegando e questa recensione sembra un flusso di coscienza delirante e troppo pieno di digressioni e parentesi, ma quello che voglio dire (e che lascia confusa anche la sottoscritta) è il fatto che in sole cento parole tu riesci a rendere perfettamente un macrocontesto indefinito e comunque a caratterizzarlo con immagini pulsanti, vividissime.
Ma andiamo avanti, perché mi sto dilungando, e passiamo ad un'analisi più approfondita.
Partiamo dalla Morte e quindi dai dialoghi, che mi hanno fatta saltellare di gioia (adoro il tema della relazione Volds - Morte e in particolare mi piace leggere delle storie dove questa è "personificata" in un certo senso). Anche senza la tua spiegazione (che comunque mi è stata utile) si può capire come la morte trasudi compiacimento - alterigia -, di come stia godendo della sua vittoria - ingorda di terrore. In un certo senso, mi ha ricordato lo stesso Voldemort, se lui fosse stato al posto della Morte e ci fosse stato un qualsiasi nemico sconfitto al suo: crudele nel suo giocare con la preda, nel cercare di procurarle anche la più piccola speranza per il fatto che forse, forse, non andrà così. La resa è perfettamente IC in questo senso e sei anche riuscita a conferire una dignità, una grandezza a Voldemort, che non cade a pezzi neanche in una situazione simile e che io personalmente ho molto apprezzato. Sembra il confronto quasi alla pari di due grandi menti, solto che noi sappiamo benissimo che non dovrebbe essere così. Più scrivo più noto la sovrapposizione di questi due personaggi: cosa accade quando un uomo che è stato la Morte in terra viene a sua volta colto dal destino? 
Le prime tre righe non-dialogate, se così si può dire, hanno la stessa struttura: un'immagine astratta - un'immagine tangibile/un gesto che ho trovato efficacissima per rendere lo scambio tra i due personaggi: silenzioso da un lato, verbale dall'altro. Le parole di una si contrappongono ai gesti dell'altro, effetti di queste stesse parole. Meraviglioso.
Mi piace il climax che hai costruito all'interno del testo tramite le due frasi in corsivo - si passa dal silenzio ostinato all'angoscia pulsante. Il tutto attraverso gli incubi che poi sono gli stessi che vede Harry a "King's Cross": Voldemort viene sconfitto in quel momento - non nell'isante in cui viene colpito dal suo stesso incantesimo e cade al suolo, ma nel non-istante in cui si rende conto che entrambe le alternative che gli si prospettano davanti sono la sua sconfitta, sono tutto ciò contro cui lui aveva lottato. La sua è la fine del re costretto nell'angolo e messo sotto scacco, non della pedina divorata all'improvviso.
La lotta tra i due è resa benissimo anche dal modo con cui si rivolgono l'uno all'altro: "Mio signore" e "Padrone" da un lato e "Mia signora" dall'altro, sembrano quasi alla pari, un re e una regina che si parlano. Solo che noi sappiamo benissimo che c'è una diseguaglianza, che la regina ha messo il re sotto scacco e che i suoi appellativi sono irrisori, mentre lui alla fine si arrende davvero, è costretto come tutti gli altri mortali a piegarsi. Approfitto proprio di questo per dire che il titolo che hai scelto di dare a questa storia è veramente azzeccatissimo e calzante, riassume perfettamente il fine, è abbastanza accattivante, ma soprattutto crea un contrasto con la figura del protagonista, che in vita è stato solo un signore e un padrone e che in questa specie di universo parallelo, di limbo, che sei riuscita a rappresentare vede tutto rovesciarsi - e nonostante questo, la Morte sussulta. Mi piace pensare che persino lei dall'alto della sua onniscienza si fosse illusa di essere riuscita ad ingnannarlo, peraltro la sua è la stessa superbia del Signore Oscuro.
Stupenda e incisiva la frase finale, che tu sei riuscita a rendere IC al 101% e che paradossalmente è l'ultima frase che il personaggio di Voldemort direbbe.
Bellissima inoltre l'immagine del rovo di consapevolezza, probabilmente la mia preferita di tutta la drabble.
Unici due appunti da fare: in primis, mi sembra che il punto fermo non vada dentro alle virgolette del discorso diretto, al massimo fuori (ma potrei sbagliarmi) e in secondo luogo, nonostante capisca il perché della scelta grafica, secondo me sarebbe stato più incisivo mettere la risposta di Voldemort centrata, come chiusura del suo dialogo più diretto con la Morte.
Per concludere, ci tengo a ringraziarti per un regalo così meraviglioso e a dirti che non potrei essere più contenta di come hai sviluppato questo prompt che ti ho dato!
Ci saranno sicuramente delle cose che mi sono dimenticata di dire, ma pazienza, al massimo sicuramente tornerò in futuro a stressarti!
Bacionissimi da un'esaltatissima
Black Beauty (o Bella Black, che dir si voglia ^^')

Nuovo recensore
22/10/18, ore 21:59


Purtroppo, personalmente, non amo la struttra di questi tipi di scritti. Nonostante mi sia piaciuta molto l'impaginazione (font, colori, dimensione, peso visivo) che hai impostato!
Ho apprezzato infatti, la nota sotto il racconto. Senza di essa, si mescolano troppo i ruoli e i contesti nella narrazione. Nonostante l'impaginazione, appunto, consentisse una fluidibilità alla lettura, ho avuto difficoltà nel seguire cosa stesse accadendo: in particolare, chi fossero gli interlocutori. Quindi la nota che hai lasciato, si è rivelata fondamentale!
Per questi motivi la mia recensione è positiva.
Nel complesso, devo ammettere però, che è stata proprio l'idea di base ad incuriosirmi! Ho sempre pensato a come potesse sentirsi l'anima di Voldemort, in quel limbo in cui Harry incontra Silente.
Inari.