Prima recensione premio per il contest “Gemme dell’Infinito” di Ghostmaker
Era un contest davvero impegnativo (a cui ho partecipato anch’io), però ci ha dato la libertà di sondare la “mente” di persone comuni che per un motivo o per l’altro sono così “incarognite” da commettere dei delitti.
Questo bambino, diventa ragazzo, si avvicina alla maggiore età e il suo grande desiderio è quello di togliere di mezzo sua madre. L’odio è viscerale, parte da lontano e personalmente non lo accomuno al cadavere che il protagonista ha visto da piccolo. Lui era già congenitamente predisposto a togliere di mezzo tutti e la madre era quasi “tutti”. Il continuo cercare idee nuove per ucciderla ha aumentato il desiderio di farlo, però sembra quasi che ci sia quel barlume di lucidità che lo ferma e forse, nonostante il finale, non sarebbe riuscito anche quella sera.
Ciò che mi lascia inquieto è il pensiero che quel ragazzo, persa l’opportunità di sfogare il suo odio sulla persona ideale, possa domani farlo con chiunque si avvicini alle caratteristiche della madre (e la mia assomiglia a questa signora che non usa il soggetto neanche se sbaglia :D).
Il finale è grottesco, quasi ridicolo, insomma, bellissimo perché coglie la rabbia del protagonista, la mischia con l’inutilità dei famigliari e, guardandolo con la mente del killer, crea nel lettore il fastidio di non essere riuscito a compiere il delitto perché sua madre, non solo gli ha creato questa sensazione di odio nel corso del tempo, ma l’ha pure amplificata morendo in modo così sciocco.
Il testo mi è piaciuto tanto da farmi immaginare questo bambino, ragazzo, adulto, ora vecchio, mentre racconta a qualcuno che ha ucciso una madre di famiglia ogni anno solo per cancellare la memoria del fallimento con la sua gli ha inferto suicidandosi sulla pipì del cane :D |