Recensioni per
Insetti
di Cress Morlet

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/07/19, ore 20:04
Cap. 1:

Ciao!
Questa è la prima recensione che lascio dopo tantissimo tempo e, davvero, sono fuori allenamento. Perdonami se sarà meno curata delle altre.
Allora, io non ho ancora visto la serie (se non vogliamo contare quei sofferti dieci minuti della prima puntata, visti in un'ora perché avevo la connessione lenta, poi ho gettato la spugna) quindi volevo aspettare per leggerla, ma se aspettiamo che io veda la serie rischiamo di diventare vecchi. So...
Come sempre il tuo stile è tagliente al livello emotivo, seppure (anzi, forse è proprio per questo) rispetto alla tua prima storia (ne ricordo una sul castello errante...) la narrazione è molto più semplice, si avvale di costrutti più lineare e meno vari, rimanendo comunque densa di metafore e immagini potenti. Nonostante la forte presenza di quest'ultimo elemento, però, io non l'ho trovato fastidioso o pesante. Certo, alcune immagini le ho trovate più fluide di altre, ma nell'insieme funzionano. Ti dirò di più: ci sono state alcune immagini che ho letteralmente adorato, e si trovano maggiormente all'inizio. La mia preferita è quello del nome di Anna e dello specchio. Ottima anche il riferimento a Beatrice e Dante e al paradiso. Credo che questo renda più evidente quello di cui parlavamo l'altra volta, ovvero la donna angelo, (che poi di donna angelo propriamente non si tratta) con un Gilbert però che fa discendere tutto il concetto di spiritualità nella carne, mistificando e totalizzando i suoi sentimenti ma anche i suoi desideri carnali, che comunque mai si staccano da quelli emotivi. Il desiderio di Gilbert si muove di pari passo con il suo amore per Anna, quindi l'aspetto carnale non è altro che l'evoluzione di quell'attrazione empatica, emotiva.
Ho notato anche l'uso frequente della congiunzione a inizio frase. Di solito è meglio evitarne l'uso prolungato, perché è un effetto stilistico che sovverte le regole grammaticali, quindi è sempre meglio non abusarne. Quello che invece ho trovato molto bello sono state le parentetiche, ovvero quando inserisci il dialogo tra trattini, quasi a spezzare la frase, a rimarcare un concetto, a estremizzarlo, perché le ho trovate perfette per enfatizzare e rendere empatica la profondità dell'amore/agonia di Gilbert. Mi è piaciuto l'effetto "eco" del termine "lei".
Bellissimo anche questo passaggio: "Ti ricordi, e il dolore ancora ti scava voragini nel cuore, che Anna non ha pietà.
Ti ricordi, e adesso hai un buco nel petto, che Anna non ha cuore per te e che Anna non ti ama."
Insomma, non avessi davanti il tuo nome, riconoscerei comunque il tuo stile.

Passando ai personaggi, devi sapere che io ho visto il cartone animato (o anime, che dir si voglia) e ho sempre considerato emblematico il parlare così enfatizzato e ricercato di Anna, la sua immaginazione nel cercare nella natura e nella bellezza amena metafore di vita, di simboli. Sono quindi felice di averli ritrovati siano nel parlato del tuo personaggio sia nella narrazione, perché l'ha resa canon persino ai miei occhi.
L'effetto che ho più adorato però è stato quello di non descrivere fino in fondo l'ambiente intorno ai personaggi. Tant'è che il sole caldo ti fa pensare a un giorno d'estate, mentre è quando Gilbert ritorna alla realtà che si scopre che è già autunno. Questa rivelazione poi segue perfettamente lo stato d'animo del personaggio, quindi diventa ancora più bella e significativa. Menzione a parte va fatta alla storia dentro la storia, sulla bambina che è talmente buona da mangiare i cuori degli uomini per nono farli soffrire; e di conseguenza il contrasto con il sentimento romantico voluto e provato da Anna.
Non ho invece subito afferrato il significato del titolo (di per sé non attira in effetti, piccolo appunto), fino a quando non ho raggiunto la fine. Letta tutta la storia mi è piaciuto (peccato solo che non attiri a leggere, ecco) perché racchiude le sensazioni protagoniste dei personaggi, quelle metafore che inseguono tutti e due alla fine: lui che si sente un insetto schiacciato, di poco conto; lei che sente le farfalle nello stomaco, questi piccoli insetti che uniti possono scombussolare e avere la forza di un ciclone.
Hai racchiuso perfettamente l'anima romantica/triste/tragica di Anna, a partire dalla scelta della stagione, dell'accoppiamento Gilbert/autunno, delle farfalle in quanto belle e fragili, degli insetti (che molti potrebbero guardare con disgusto, ma che sicuramente Anna apprezza perché parti di una natura perfetta, in quanto esseri viventi anche loro, e questo non fa che enfatizzare la natura pura e innocente di Anna e di Gilbert, ma in generale del periodo in cui i due personaggi si muovono, così distante dai nostri giorni).
L'uso della seconda persona è serva del genere e del personaggio, perfetta per assecondare le emozioni di Gilbert e coinvolgere il lettore. Gilbert è INNAMORATO. Non c'è altro modo per definirlo. E' completamente succube di Anna, un'Anna che è messa un po' in secondo piano, mi è sembrata sempre distante, forse perché è tutto filtrato dal punto di vista di lui. Inutile dire che il personaggio mi ha travolto, e che ho sofferto insieme a lui le pene dell'amore. Sono emozioni che sono così distanti dalla realtà odierna da apparire esagerare, troppo estreme e totalizzanti, soprattutto se la possessione e il desiderio provato da Gilbert risulta sempre così puro (non diventa mai controllo su di lei o violenza, in questo senso). Eppure io ho percepito anche il turbamento adolescenziale, la frenesia di questo matrimonio tra giovani innamorati, nel fiore della vita, travolti dalla bellezza di un sentimento che condividono.
C'è poco altro da aggiungere. Questo amore totalizzante è un elemento imprescindibile dai tuoi scritti, sembra quasi appiattirli a un certo punto, rendere la loro caratterizzazione tutta uguale; ma non è così. Il tema è lo stesso, ma il modo di affrontarlo varia leggermente (seppure ti consiglio di stare attenta, per evitare l'omologazione tra i personaggi). Per esempio, di Gilbert si percepisce la sua natura gentile, il suo spirito di sacrificio e la purezza e l'altruismo con cui affronta la vita, insieme persino alla sua capacità di resistere e sopportare le difficoltà della vita (bellissimo che sia lui a voler farsi carico del dolore di Anna, lasciando a lei le gioie). Si percepisce il suo lato responsabile, maturo che perfettamente lo rappresentano.
La storia è davvero bella, Cress. Complimenti. E scusa se c'è un po' di confusione nei miei pensieri, ho scritto la recensione a braccio, più del solitoXD
A presto!


P.s. Avevo dimenticato!
Ho trovato due refusi (non sarei io, altrimentiXD):
e subito dopo hai consacrata a lei tutta la tua vita. -> consacrato
“Ma amare è un dono e i doni non devono mai essere disprezzati, Gilbert.”
Ti risponde, mentre le sue ciocche rosse cascano giù verso le tue ciglia frementi e la tua fronte corrucciata. -> "ti" va in minuscolo e riportato accanto alla frase di dialogo, ovviamente senza il punto dopo "Gilbert".
Da qualche parte, c'è anche una frase, con il verbo esistere, che non mi convinceva come costrutto, ma non ricordo più dove.
(Recensione modificata il 23/07/2019 - 08:10 pm)

Recensore Master
20/04/19, ore 23:36
Cap. 1:

Wow! Sono incantata!
Devo premettere che non ho mai visto la serie. L'unica cosa per cui è passata davanti al mio sguardo è che ci recita una bambina (non so in che ruolo) che è figlia di un ex attore, oggi insegnante di recitazione, che seguo su Twitter.
Però da bambina vidi il vecchio cartone di Anna dai capelli rossi. Non amavo Anna, anzi, però oggi la ricordo con un pizzico di nostgalgia e questa tua OS mi ha travolto.
È bellissima! Perfetta nella forma, poetica, così vivida che sembra quasi di vivere in prima persona le emozioni di Gilbert.
Le ripetizioni al posto giusto, le immagini, l'innocenza... da questa tua storia traspare un mondo che non esiste più, un mondo di gente con l'anima pulita, di emozioni adolescenziali, forse, ma ben diverse da quelle di oggi. Hai colto perfettamente l'atmosfera.
Poi ho adorato la frase "Perché Ottobre è splendido, ma un mondo senza Novembre sarebbe triste. Sarebbe davvero triste" per il semplice fatto che sono i miei mesi preferiti e che amo l'autunno.
Ricordo l'amore per la tragedia sentimentale di Anna e credo che questo dettaglio sia perfetto per lei, che la rappresenti.
In definitiva, non mi resta che farti i complimenti.
Alla prossima.

Recensore Master
20/04/19, ore 01:20
Cap. 1:

Darling!
Per questa recensione ho deciso di tornare su "Anne With an E" perchè, dopo aver letto la tua shot precedente su Anna e Gilbert, ho di nuovo binge-watchato la seconda Stagione e non potevo non passare a leggere la tua seconda shot dedicata a una coppia che, mio malgrado, mi trovo a shippare tantissimo. Li voglio insieme, che ci dobbiamo fare?


La cosa che più mi ha colpita di questa shot è sicuramente la maestria con cui sei riuscita a prendere il mood della serie, con tutti i riferimenti al canon come i folletti, l’autunno, Jane Eyre e l’amore romantico e tragico e il fatto che la bambina del racconto di Anna abbia i capelli neri (che se non erro erano il desiderio di Anna, prima di tingerseli e fare un macello). In questo caso, pare che tu abbia preso tutto il "succo" della serie, le emozioni che dà, e l’abbia letteralmente infuso sulla pagina: è una scena naturalmente diversa e successiva rispetto a quelle che vediamo, ma potrebbe tranquillamente rientrare nello script per emozioni e per com’è descritta. I pensieri di Gilbert sono forse un po’ più poetici del solito, nel pieno del tuo stile aulico e delicato che trasforma anche delle semplici lacrime in “perle sfuggite ad una collana”, ma i sentimenti che esprime arrivano dritti al cuore: si percepisce la sua devozione, la paura di perdere Anna e ad un certo punto anche una punta di gelosia quando si chiede se lei non voglia qualcun altro, però quello che è chiaro è che Gilbert darebbe davvero tutto per lei.
Anche Anna è incredibilmente IC, con le storie che racconta e che non l’abbandonano mai, e riesce sempre a trovare la morale (per quanto sia un po’ inquietante, all’apparenza) anche nelle narrazioni che appaiono tragicamente estreme. Anche la questione dei colori dei sentimenti, e come si spaventa/emoziona per le farfalle nello stomaco…queste reazioni over the top sono decisamente “da Anna”, e credo che tu ci aggiunga un tuo tocco personale che la rende assolutamente credibile, ma in generale è un personaggio che a mio parere si sposa benissimo al tuo stile di scrittura, sognante e ricco di bellissime figure retoriche.
Insomma, Anna ha un modo tutto suo di vedere e raccontare i sentimenti, che hanno un descrizione e una sfumatura sempre eccessiva con lei, ma è anche per quello che è riuscita a catturare (e a tenersi stretto) l’interesse di Gilbert.

A livello di scena, ho amato tantissimo l’atmosfera non solo autunnale — l’autunno infatti viene menzionato spesso, poi ho letto che era per una challenge LOL — ma anche naturale, ricca di riferimenti ai boschi, ai folletti, agli elementi più tangibili come l’erba su cui sono distesi e al sole che cercano di guardare. É tutto molto romantico e artistico nel senso estetico del termine, e credo che la scena e tutti i vari riferimenti siano stati costruiti molto bene, seguendo un filo logico che crea un’atmosfera magica e che fa da cornice perfetta per questa coppia <3

Stilisticamente, ci sono troppe frasi che mi sono piaciute tantissimo per segnalartele tutte. Come Shot mi è sembrata particolarmente incentrata sull’introspezione e sulla creazione di un momento “magico” tra i due, più che sull’azione (anche se ho avuto un mancamento quando Gilbert le ha proposto di sposarlo…cioè! Blythe! Lo chiedi così?) ma va bene così, perchè riesci davvero a immergere il lettore nel mondo fatato e senza tempo che stanno vivendo Anna e Gilbert, un mondo fatto di cuori regalati e di farfalle nello stomaco, lontano dalla realtà di Avonlea. In particolare ho adorato come ti sei soffermata sui piccoli dettagli, dal colore dei capelli di Anna e il suo sorriso alle lentiggini “da mordicchiare” (è una figura meravigliosa, non so come ti vengano in mente ma hai davvero un dono per la voce narrante poetica, è qualcosa che mi lascia estasiata ogni volta). Persino le macchie che rimangono sulla vista dopo aver guardato direttamente il sole…c’è un’armonia nei dialoghi, nelle descrizioni, nei colori, che è davvero pazzesca. La scena è così vivida da risultare cinematografica, e l’occhio di Gilbert è un occhio innamorato che coglie anche il più piccolo dettaglio e a volte volge al passato, ma sempre rapito da ciò che fa e dice Anna: la cosa fantastica è che Anna, e la tua descrizione di questo personaggio, rapisce anche il lettore in maniera assoluta, e leggendo ci si rende partecipi di questa scena bellissima e pacifica. Inoltre, è bellisimo perchè lo dici all’inizio: “tu anche lo osservi, anche tu ti ci perdi, e lo fai grazie ai suoi occhi” ed è proprio vero, tutto il resto della shot è un “perdersi” in quell’atto di osservare, di ascoltare, di cogliere ogni dettaglio come se fosse sotto una lente d’ingrandimento.

Ho a-d-o-r-a-t-o.
É una bellissima shot, con una cura estetica che secondo me non è affatto scontata nè comune, e mi è piaciuta davvero, davvero tanto! Che credo rispetti assolutamente il mood e il carattere dei personaggi.

Ancora una volta, ti faccio tantissimi tantissimi complimenti e spero di leggere qualcosa ancora su Anne With an E, perchè scrivere su questo fandom ti esce in maniera sublime. 
<3

Un abbraccio,


Ellie
(Recensione modificata il 20/04/2019 - 01:20 am)

Recensore Veterano
27/03/19, ore 11:13
Cap. 1:

Ciao, sono qui per lo scambio di recensioni.
Ho scelto questo racconto perchè ho da poco finito di vedere la prima serie di "Chiamatemi Anna", e mi è piaciuta molto.
Mi accingo ora a vedere la seconda, cui credo questo pezzo faccia riferimento.
Da subito mi ha intenerito la coppia Anna- Gilbert, perchè- a parte che ho una personale prediliezione per gli amori che nascono nell'infanzia- si intuisce che il loro è un amore vero, di quelli destinati a durare tutta la vita.
Lui poi è molto tenero perchè viene sempre "mazzulato" da lei e non capisce mai come deve comportarsi :)
Inizialmente, non sono riuscita a inquadrare il racconto dal titolo e questo mi ha incuriosito di più; devo dire però che poi leggendo mi è sembrato pertinente dato che si parla delle famose "farfalle nello stomaco" che disturbano la povera Anna, che a differenza dell'amico forse non si rende ancora conto dell'amore che prova.
Mi è piaciuto come sono stati tratteggiati i sentimenti dei due personaggi; in particolare il povero Gilbert che, a differenza di Anna, ha già capito la situazione in cui si trova e l'accetta perchè l'amore lo rende felice nonostante tutti i problemi e le sofferene che già gli sta causando, in particolare visto che l'oggetto del suo amore è un tipino particolare come Anna. La quale, a sua volta, non riesce ancoa a catalogare ciò che prova e a riconoscerlo come amore, ma sente anche lei le farfalle nello stomaco, quindi pare a buon punto....
Il linguaggio è perfettamente in linea con quello prediletto dalla protagonista, amante degli amori tragici e delle vicende portate all'ennesima potenza. Molt bene perchè solitamente non è facile riportare lo stesso linguaggio della serie senza snaturare il tutto.
Ciao e alla prossima!
 

Recensore Master
03/02/19, ore 17:06
Cap. 1:

Eccomi!
Recensisco subito, altrimenti dimentico quello che ho da dire XD
Allora, ribadisco che adoro il tuo stile di scritture e le belle idee che hai per descrivere il tormento interiore di Gilbert.
Mi sono piaciute tantissimo le farneticazioni di Anna sulla bellezza dell'autunno. Quella ragazzina riesce a trovare il bello in tutto, e adoro il fatto che Gilbert, pur non essendo molto convinto, le dia ragione e la segua ciecamente nei suoi deliri. Anna guarda il sole, Gilbert guarda Anna e se ne innamora in ogni istante sempre di più. Bellissima la citazione dantesca, complimenti!
Li adoro, sono una coppia che mi fa tremare il cuore!
Poi c'è la scena finale, quella delle farfalle nello stomaco, che mi ha fatto ripensare a quanto Anna sia ingenua e infantile nella sua visione iper-romantica dell'amore. Lei lo brama, ma non sa esattamente cosa sia, per questo si spaventa quando inizia a capire che l'amore è anche dolore, e non quel dolore struggente di cui parla nelle sue storie, ma un dolore quieto e fastidioso, un tarlo che le rosicchia il cuore, la sensazione di essersi innamorata di Gilbert per davvero.

Bellissimo, davvero! Complimenti!

Harley S.

Recensore Master
16/12/18, ore 23:16
Cap. 1:

Ciao Cress! Eccomi qui a recensire un'altra tua one shot ^^
Il titolo l'ho trovato bizzarro - in senso buono- e credo sia anche abbastanza stuzzicante. Insetti, fa quasi impressione e mette voglia di aprire per capirci di più.
Passiamo al lessico, come sempre utilizzato con maestria. Parole ricercate, frasi ben costruite e mai banali capaci di metter su un intero ambiente, dei personaggi al suo interno e delle storie.
Riesci a creare, in poche righe, un intero mondo.
Soprattutto in questa storia -mi sembra di aver detto la stessa cosa nell'altra OS su questo fandom - sembra tutto poesia. E' poesia il modo in cui ti rivolgi ai personaggi, il modo in cui il sole bacia la terra e come i personaggi sembrano usciti da un libro mitologico.
E' fiabesco, magico, surreale e tremendamente bello.
Anche il tuo concetto d'amore ha poco a che vedere con l'amore di oggi, quasi automizzato, è un amore così profondo e reale da far paura. Non è sentimento, è passione che brucia e scalpita e quasi - quasi- rende schiavi.
E' pesante, seppur la trama sia semplice, riuscire ad elaborare così tante cose non dette seppur evidenti.
Anna mi sembra quasi una fata dei boschi, anzi, una ninfa. Credo che la serie tv potrebbe piacermi, se è davvero come tu la descrivi nelle storie. Ci farò un pensierino.
Sul finale sono rimasta perplessa, forse appunto perchè non comprendo appieno le parole di Anna che ad una prima occhiata mi sembrano quasi assurde. Credo che la scelta sia dovuta al carattere della protagonista, che penso sia molto difficile da gestire.
Bene, per oggi scappo che ho altre tre recensioni, a presto!

Recensore Master
12/12/18, ore 20:35
Cap. 1:

Eccomi qua, per la prima volta da un po' di mesi !
Sono così felice di aver finalmente cominciato le vacanze natalizie, ora avrò un po' di tempo da dedicare alla scrittura e alla lettura.
Mi era mancato leggere il tuo stile, è sempre bello potere rivangare quanto apprezzo il tuo modo di descrivere i vari scenari e i dialoghi che usi, specialmente nelle storie d'amore, che ormai ho capito essere il tuo genere.
Riesci sempre a rappresentare le relazioni che intercorrono tra i protagonisti in maniera quasi onirica, facendo immedesimare il lettore nelle vicende trattate attraverso un uso sapiente dei pensieri dei suddetti personaggi, lasciando quasi allo spettatore la sensazione di essere parte integrante della storia.
Come sai, io adoro alla follia la serie di Anna e avevo molto apprezzato la tua ultima storia riguardante la nostra protagonista dai capelli rossi, ragion per cui ho scelto d'intraprendere la lettura di questa shot.
Come al solito, sei riuscita a presentare i personaggi in maniera impeccabile, rendendoli perfettamente coerenti con le loro controparti originali.
Mi stai facendo amare la coppia AnnaxGilbert !
Bellissima l'ultima finale, in cui il ragazzo accetta il dolore e la confusione provati da colei che ama, nella migliore tradizione di un eroe romantico.
Un finale perfetto per una storia sublime.
Complimenti davvero !

Recensore Veterano
14/11/18, ore 21:47
Cap. 1:

Cara Cress, 

(bellissimo nuovo nick. È l’abbreviazione per watercress, per caso? Perdona la mia curiosità). Quando hai detto che avevi una nuova Gilbert\Anne in serbo sulla tua pagina di EFP, ho provato lo stesso guizzo di anticipazione che avevo sentito aprendo Incanto, per quella primissima recensione di scambio. Questa one shot a sfondo autunnale, dai colori caldi e queste sensazioni così conturbanti, questi cambi improvvisi e irruenti di emozioni, è una sfaccettatura poetica e delicata del rapporto tra Anne e Gilbert. Un punto focale diverso, nell’anima di quest’ultimo. Se nella prima shot il suo era un tono rapito, qui la sua dedizione non è meno intensa e coinvolta, ma mi è sembrata più viscerale. Come viscerale è il richiamo alle farfalle, le malefiche, terribili farfalle che tanto sconvolgono Anne nel momento stesso in cui ne avverte la presenza nel fondo dello stomaco. Rispetto a Incanto, Insetti è più fisica, quasi carnale, nei suoi riferimenti ( “Tu, schiavo soggiogato, ti sei strappato il cuore di nuovo, da solo, e glielo hai consegnato sorridendo.” \ “Ti ricordi, e il dolore ancora ti scava voragini nel cuore, che Anna non ha pietà. Ti ricordi, e adesso hai un buco nel petto, che Anna non ha cuore per te e che Anna non ti ama.” \ e ancora, la mia preferita: “Lei sorride e tu desideri afferrarle le labbra con i denti e costringerla a consegnarti ogni suo giorno, ogni suo secondo, e di dedicarlo a te e a te soltanto. “). In un certo senso, e senza perdere una nota spiccatamente idealistica, questa shot prende una piega più adulta. Ed è un cambiamento che sì, fa anche paura. Un cambiamento che divora da dentro, come l’autunno consuma le foglie.

Come sempre, mi hai fatta emozionare moltissimo. Spero che continuerai a tratteggiare questi frammenti così essenziali della vita di Anne e Gilbert e a regalarli a noi lettori.

A rileggerci presto <3

Kei

Recensore Master
12/11/18, ore 01:40
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi qui come promesso per lo scambio "l'ABC delle recensioni". 
Allora, so che avevi dato una preferenza a questa one shot ma anche se tu non l'avessi precisato avrei comunque scelto Insetti perché come già sai amo la serie tv in questione (anche se devo ancora recuperare la seconda stagione), e amo ancora di più la coppia Gilbert e Anna, e tu in generale riesci a descrivere quel tipo di amore puro che va oltre a tutto, non saprei che cosa dire se non che scrivi in maniera particolare, il tuo stile è riconoscibile perché metti una delicatezza e una profondità nelle frasi che non ho visto molto spesso su Efp. Mi è piaciuto praticamente tutto di questa one shot, all'inizio quando Gilbert vede il sole e fai riferimento all'opera di Dante è stato uno scenario molto suggestivo, poetico e veramente bello. In questo racconto sei riuscita a rappresentare diverse emozioni in me, come in Gilbert, è evidente quanto lui ama Anna, prova un amore profondo e oserei dire viscerale per lei, l'amore può portarti in paradiso ma può anche essere struggente e lui infatti prova entrambe le sensazioni, ama questa ragazza in un modo in cui ogni persona vorrebbe essere amata, ma starle vicino non è facile, mi ha intenerita quando lui ricorda di quando lei lo aveva schiaffeggiato secoli fa (come pensa lui), è combattuto con se stesso, senza di lei è come se gli potesse mancare ossigeno per respirare. 

“Amarmi”, le sussurri, come se fosse un segreto.
“Ma amare è un dono e i doni non devono mai essere disprezzati, Gilbert.”


Ho particolarmente amato questo passaggio, con frasi semplici ma efficaci riesci ad inquadrare perfettamente le emozioni dei personaggi, sono parole che arrivano dritti al cuore e come avevi fatto con la precedente OS su Anna e Gilbert anche con questo racconto sei riuscita a suscitare in me delle forti emozioni. Nonostante il racconto sia forse più incentrato sui sentimenti che Gilbert prova per Anna credo che tu sia riuscita a trasportare fedelmente nella migliore maniera possibile anche ciò che sono le caratteristiche di Anna, i dialoghi di lei sono perfetti, è Anna allo stato puro e mi hai fatta proprio sognare con le sue analisi così sognatrici. Anche se avevi scritto questa OS per un contesto per l'autunno per poi non partecipare per problemi di tempo trovo che hai introdotto molto bene il tema dell'autunno, Anna chiede a Gilbert se vuole essere il "suo autunno" e anche se mi ero già sciolta prima con questo mi hai dato il colpo di grazia, per poi farmi resuscitare di nuovo quando lei sente le farfalle nello stomaco. Guarda, anche se come ti avevo già detto ho apprezzato questa one shot per intero devo dirti che la parte finale mi è piaciuta tantissimo, da quando Anna sente le farfalle nello stomaco e a come lui reagisce di fronte a queste parole di lei, Gilbert è l'amore. Un finale perfetto. Non ci sono errori grammaticali, metti molta cura nella scrittura e questo si vede, hai uno stile troppo bello e spero che scriverai tanti altri racconti su loro due perché sei troppo brava. Ti faccio i miei più sentiti complimenti, meriti tutte le recensioni che ricevi.

Shakana

Recensore Master
11/11/18, ore 19:53
Cap. 1:

Cara Cress Morlet, <3

Eccomi finalmente a recensirti nella quiete domenicale, cara ciliegina sulla torta. Anzitutto, bene per il nuovo nome. Lo trovo interessante, ma del resto i nomi sono una cosa strana, ci definiscono, e sarei curiosa di sapere perché il cambio e perché ora. Una nuova fase? ^^

Allora. Quando leggo le tue storie sono sempre molto coinvolta perché credo che tu abbia uno spirito sensibile e appassionato molto intenso. Sei un’anima romantica che deve raccontare una storia fatta di amori tormentati: questa. Ricordo Howl, ricordo Labyrinth, ricordo Avengers e trovo che tutti i personaggi abbiano questa dose di profonda drammaticità intrinseca che li lega e li fa quasi sfumare uno verso l’altro. L’esigenza di raccontare l’elegia supera, a volte, quella di raccontare personaggi e punti di vista, perché filtra sempre questo amore assoluto e quasi irreale. Gilbert è un amante romantico molto poco terreno e umano. Mi sembra quasi estremizzato, fatto di spirito e non di carne, totalmente devoto ad Anna in un modo tale che le impedisce, per paradosso, di averla davvero (e me la fa preferire). Come sai, leggo het e yaoi in maniera del tutto indiscriminata, ma credo di uscire, come lettrice, dal seminato delle varie vulgate. L’amore che racconti in questa shot mi piace, anche se un amore così disperato mi dà sempre l’idea di essere irreale e utopistico. Gilbert è succube della crudele Anna e mi sembra sia troppo dolce rispetto ad Anna, che invece preferisco. La preferisco perché alla fine s’innamora, perché nella vita vera non è vero ch’amor a nullo amato amar perdona: la chimica a volte c’è, altre no e se non c’è non si può creare. I dialoghi molto lirici sono sempre molto toccanti e per questo non finirò mai di lodarti perché colpiscono al cuore, ma mi danno sempre l’idea che siano eccessivamente slegati, che il flusso di coscienza di Gilbert, bellissimo, tenda a sfilacciarsi. La frase ridondante fino alla fine… mi piace moltissimo (non per niente c’è una mia storia con un titolo simile) e credo che sia davvero una delle cose che più ho apprezzato, così come il finale, bello e deciso e toccante, che mi ha convinto decisamente. L’amore alla fine arriva, anche se questa dimensione idealizzata (soprattutto nel personaggio di Gilbert) io penso tu debba approfondirla e svilupparla seguendo una trama che parta da A e arrivi a C passando per B. magari con loro due protagonisti, perché, cara Cress, io ora sono curiosa di conoscere i missing moments che tu hai solo disegnato appena con gli acquarelli. Voglio la storia vera, insomma! Voglio una long! ♥♥♥

Un plauso va alla citazione dantesca e alla citazione di Jane Eyre: un’altra donna forte come Anna (che io adoro)

L’inizio è molto bello e toccante sebbene qualche virgola sia secondo me di troppo e lo sai perché l’ho detto privatamente: sole, come universo, va minuscolo. Se lo usi in un’accezione altra, come divinità, inseriscilo nelle note. Qui:
Il Sole è un tepore piacevole, nelle pause di questi secondi tormentati, che si insinua tra i tuoi capelli e i tuoi vestiti, e tra le tue dita che pizzicano. la virgola prima della e è troppo (sebbene anche io usi questo tipo di artificio letterario, mi rendo conto di come alcune volte sia ok, altre no). Fai attenzione anche alle ripetizioni e alle ridondanze (tu/tu/ti) che rendono la lettura poco armoniosa).

Quando inserisci l’inciso tra i trattini come qui: Ti ricordi di quando lei ti ha schiaffeggiato, - mesi, anni, secoli fa -, non mettere le virgole perché i trattini sono già una pausa. Uguale discorso del sole vale per i mesi dell’anno, che in italiano si scrivono in minuscolo (differente è l’uso inglese).
In conclusione: ti ho scritto una serie di pensieri sparsi e me ne scuso. Il mio giudizio è POSITIVO, la storia mi piace molto e il finale è molto bello intenso. Sperimenta di più creando anche storie più coese ♥ perché puoi e devi farlo.

Un caro saluto,
brava come sempre
Shilyss

Recensore Master
09/11/18, ore 12:11
Cap. 1:

Ciao! Eccomi qui per poter continuare la lettura delle ff nel tuo profilo: essendo in pari, sono sempre che aspetto tu pubblichi qualche cosa, così da poter godere nuovamente di una delle tue storie. Ho notato che il fandom su cui scrivi tuttora ti da molta ispirazione, e si sente tra le parole, nelle frasi che scrivi.
La passione nella mente di Gilbert si porta tutta verso Anna, una creatura che è stesa accanto a lui, e che vorrebbe avere per sé, per sempre. La ama, follemente, naturalmente, sopra ogni cosa: la ama come lei non ricambia. È felice? Certo, come parla sembrerebbe lo sia, ma lui ha bisogno di sapere, di avere certezze, di comprendere cosa la mente di lei non rivela. Una vena di malinconia poi appare, in maniera quasi spiazzante, cambiando completamente l'atmosfera: questo suo amore è bellissimo, mancherebbe come l'aria se non ci fosse, ma fa anche star male averla vicino, e questo lo noto nelle tue storie che parlano di loro. È chiaro, doloroso, dolce e immenso.
E poi arriva questo, che letteralmente mi ha sciolta.
"“Ma è semplice. Perché io, rispetto a tutti quei ragazzi che si lasciano mangiare il cuore, preferirei soffrire in eterno piuttosto che vivere senza l’amore. Non si può vivere una vita senza amore, che senso avrebbe? Ogni dolore si può sopportare se c’è l’amore. Amore. Che bella parola. Amore, amore, amore!” " Per poi ricadere nella sofferenza di una dichiarazione d'amore che non ha risposta, di una proposta di matrimonio che nasce e muore lì, nel dolore più grande. Non c'è lieto fine, un amore ricambiato, un desiderio di felicità condiviso: c'è un desiderio di poter stare assieme, di poter dire "sì, siamo noi due e non solo io", ma non succede, e non succederà.
Il finale mi ha rattristita tantissimo, voglio tu lo sappia, di una dolce malinconia che ti si attacca addosso e ti fa chiedere "perché..."
Ogni parte è intrisa di un forte sentimento, di pensieri persi nell'amore, di parole non dette che vorrebbero passare la barriera della mente e dei denti, per poter uscire con il fiato ed esternarsi a quello che è il protagonista del sentimento di Gilbert. Il tutto è romantico e sofferto, proprio come in quei romanzi ottocenteschi, quando il periodo romantico scandagliava le menti e le sensazioni delle persone. Il punto caratteristico del tuo stile è proprio l'essere aulico, senza tempo, quasi come tornare indietro a quando gli scrittori imprimevano le loro idee con delle piume, intrise nell'inchiostro, su carta: unico, così lo descriverei. Unico e apprezzabilissimo, e noto che è molto efficace in storie di questa lunghezza, non eccessiva.
Alla prossima, e buon lavoro. :3

Recensore Master
09/11/18, ore 08:09
Cap. 1:

Ciao!!! Scusa per l’immenso ritardo! L’intervento del dentista mi ha rincoglionito più del previsto!
Nella pausa tra un’esibizione e l’altra mi connetto per recensire!
(Benedetto sia il pattinaggio che mi riattiva i neuroni!).
Te l’ho già detto cosa adoro del tuo stile. Queste immagini così evocative e struggenti.
“…E lei guarda il Sole, a costo di lacrimare copiosamente, e tu anche lo osservi, anche tu ti ci perdi, e lo fai grazie ai suoi occhi, alle sue chiare pupille, che ti permettono di ammirare quella stella morente, quella stella dai raggi taglienti, quasi come se insieme riproduceste un gioco di specchi…”
E poi io adoro le introspezioni dei personaggi e tu riesci a renderle così bene!
Poi si percepisce il tuo legame con loro due, quanto tu stessa li hai interiorizzati! È stupendo legare tanto con dei personaggi!

L’amore di Gilbert è così toccante!
“…Anna, Anna, Anna.
Un nome, un’invocazione, una preghiera.
Due lettere che si rincorrono, che giocano anche loro a riflettersi in uno specchio, e che hanno creato lei, il folletto arancione dei boschi di Avonlea…”
Questa tua Short ha proprio il sapore dell’Autunno.
Mi piace moltissimo l’idea di abbinare ad ogni colore un’emozione. (fa molto INSIDE OUT e io adoro quel film della Pixar, con i colori base che si uniscono per crearne altri così come le emozioni semplici si uniscono per creare quelle più complesse e strutturate).
Adoro che con pochi dialoghi riesci a trasmettere così tante emozioni. Il tuo stile è davvero particolare! Lo apprezzo molto per questo.
Le incrteze di Gilbert sono così dolci!
E questa frase “Fino alla fine del mondo, fino alla fine delle stelle.” Ah mi ricorda un sacco l’intro de IL LABIRINTO DEL FAUNO. Il tuo stile si sposerebbe così bene con un film diretto da Del Toro (non so se conosci o apprezzi il regista, io lo adoro!!! Comunque il tuo stile mi ricorda molto le sue sceneggiature, specie quelle degli esordi come la SPINA DEL DIAVOLO o IL LABIRINTO DEL FAUNO).
Una fiorentina non può non apprezzare IMMENSAMENTE l’omaggio al mio famoso concittadino… Ah Dante! E poi da un passo del Paradiso insomma, un tocco di classe.
Perdona il ritardo, beh you know, I’m MAD! (prometto che la prossima sarò più celere) e meno dispersiva!!!!!
Boingo

Recensore Master
08/11/18, ore 18:57
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi da te per lo scambio ^^
Ammetto di non avere visto la serie TV in questione, ma il cartone me lo ricordo molto bene (signore, quanti pianti T.T), e in qualsiasi caso mi sono goduta tranquillamente la storia per quello che è, ovvero un magnifico gioiellino **
Sei stata bravissima ad entrare in questo modo così chirurgico nella mente di Gilbert, sono arrivata in fondo quasi senza fiato, come se avessi appena portato a termine una corsa in mezzo ai campi.
Hai descritto benissimo l'amore pervasivo, assoluto, per certi versi quasi terrificante che il ragazzo prova per Anna: Gilbert la vuole, ma non per un mero impulso carnale, il suo è un desiderio totalizzante, vorrebbe stringere Anna fino a renderla una parte di sé, per non permetterle più di sfuggirgli – perché la ragazza dai lunghi capelli rossi, così indomita e appassionata, sembra non poter appartenere ad altri che a se stessa. Mi rammento dal cartone una certa indole melodrammatica di Anna, carattere che, da quel che ho capito, la serie ha ripreso: Anna vive la vita come se fosse un'opera d'arte, si sente l'eroina di un romanzo, una novella Jane Eyre in attesa di essere travolta da un amore come quello di Rochester. E non si accorge – o forse sì – che un amore del genere lei è già stata in grado di suscitarlo, e risiede tutto in quel ragazzo che le siede accanto e che per lei, letteralmente, morirebbe. Alla fine Gilbert non si trattiene e, in uno slancio di fervente passione, le chiede di sposarlo... e la risposta di lei è un tacito riconoscimento di un sentimento ricambiato. Sente le farfalle nello stomaco, Anna, e fanno male, fanno dannatamente male, ma Gilbert è li, come sempre, pronto a farsi carico anche di quel dolore, consapevole che, se è davvero lui ad averlo suscitato, solo lui allora può alleviarlo.
Bravissima, sul serio, questa storia mi è piaciuta moltissimo, non solo per lo stile ricco e rigoglioso con il quale è scritta, ma anche per l'assoluta passione che traspare da ogni singola parola.
Complimenti!
A presto ;-)

padme

Recensore Master
06/11/18, ore 13:13
Cap. 1:

Ciao, finalmente sono riuscita a leggere. So che c'è anche l'altra di storia aggiornata, ma ho preferito recuperare prima questa perché, come forse ho già detto, il fandom mi interessa molto. Purtroppo, nel tempo è che trascorso dall'altra storia a questa, non ho avuto proprio modo di iniziare a recuperare la serie nuova. Come ho detto conosco bene i personaggi, ma senz'altro mi sono persa qualche riferimento all'interno del testo. Almeno, mi è parso di capire che ce ne fossero, leggendo anche le note autore. Ma ad ogni modo, sono davvero contenta d'averla letta perché mi è piaciuta moltissimo.

La prima cosa che mi sento di dire riguarda lo stile, io credo di conoscerlo abbastanza bene. Non ho letto tutte le tue storie, perché come sai preferisco solo recensire su fandom che conosco (per poter avere una visione completa di personaggi e situazioni), ma nel corso di tutte le altre storie che ho letto ho notato stili differenti e adatti alle situazioni e ai personaggi. Questo stile, forse l'avrò già detto, mi ricorda un pochino quello che usavi per il castello errante di Howl. Anche se qui ci sono sfumature diverse. Il lessico è ancora più ricercato, più aulico. Le frasi sono talvolta più complesse, mentre altrove più semplici. Lo stile risulta scorrevole alla lettura, ma è chiaro che ci si trova di fronte a un qualcosa che non soltanto è enfatico, ma anche di perfettamente adatto ai personaggi. Abbiamo il punto di vista interno di Gilbert che ci toglie uno sguardo più obiettivo da Anna, ma l'ho trovato ugualmente adatto alla serie. Se non altro al personaggio di lei, che sappiamo essere sognatore ma anche dotato di un'intelligenza spiccata. Questo sì, è Gilbert ma un Gibert che vive del riflesso di Anna e che tu hai ritratto in una maniera splendida. Come dicevo il narratore interno non ci permette di conoscere tutti i segreti di Anna, di sapere quelli che sono i suoi sentimenti o pensieri, ma tanto basta a riconoscerne il personaggio. Il stare al mondo così come un eroina di un romanzo, il suo vedere le cose che la circondano e descriverle come farebbe uno scrittore, in modo poetico e particolareggiato. Mi ha davvero colpita la maniera in cui l'hai ritratta, perché è Anna al cento per cento. Anche se non ho visto questa serie, lei la conosco bene dalle altre che ho visto. Non ho fatto fatica a riconoscerla, la maniera in cui parla, il modo in cui osserva il mondo o anche come reagisce alle attenzioni di Gilbert. Era davvero lei e mi ha fatto davvero molto piacere.

Dalla parte opposta ad Anna abbiamo questo Gilbert profondamente innamorato. La maniera in cui hai ritratto il suo amore la definirei struggente. Hai sviscerato davvero benissimo i suoi sentimenti, la sua venerazione e soprattutto la sua dipendenza. Questo sentimento che quasi non gli permette di separarsi da lei. Ogni parola era intrisa di questo amore, di questa profonda venerazione. Hai fatto un lavoro introspettivo notevole su questo personaggio, mostrandoci le reazioni di Anna in una maniera che è profondamente condizionata dalla visione che lui ha di lei. Gilbert la vede quasi come crudele, involontariamente crudele. Anna non ha colpe in effetti e razionalmente lo sappiamo, ma ci rendiamo anche conto che Gilbert è tanto innamorato che quasi trova crudele la sua stessa esistenza. Come se l'amasse, ma al tempo stesso detestasse il sentirsi in questo modo, l'esserne emotivamente e fisicamente dipendente. Tutto questo groviglio di sentimenti alla fine sfocia in una dichiarazione, in una proposta fatta quasi senza pensare e alla quale Anna risponde pur senza farlo direttamente. L'immagine delle farfalle nello stomaco mi è piaciuta moltissimo, specie nel concetto espresso alla fine ovvero quando Gilbert si fa carico del dolore di Anna e delle sue farfalle nello stomaco. Anche se soffre, crede sia giusto così. Questo finale molto tirato via mi è piaciuto tantissimo.

Complimenti.
Koa

Recensore Master
05/11/18, ore 14:18
Cap. 1:

Buongiorno Mogliettina mia!
Finalmente riesco a trovarmi del tempo per dedicarmi alla mia recensione senza nessuno che mi possa interrompere, quindi posso decisamente delirare quanto voglio e urlare al mondo cosa questa storia mi ha trasmesso, cosa Gilbert mi ha trasmesso, perché con questa seconda persona singolare presente (che sempre io amerò e sempre apprezzerò, specie quando viene usata nelle giuste storie e in modo tanto delicato e lieve).
C'è una cosa che voglio dire, prima di tutto.
L'amore, l'amore di Gilbert, come lo mostri tu è totalitario, immenso. Così tanto che pur ammettendo che la vita prima di Anna significava respirare, vivere, esistere. Ora significa tutto il contrario, ma quella vita dove tutto era stabile, dove non era difficile respirare ed esistere, non ha lo stesso valore di una vita vissuta senza Anna... e questo concetto? Quanto è bello? Quando è romantico, soave, dolce, immenso?
Una visione dell'amore, vera. Dove si prende atto che amare qualcuno non si sceglie, si fa e basta, con i suoi pro e i suoi contro. Con le sue cose belle e le sue cose brutte.
Non si accetta l'amore, si vive. E' come una malattia, no? E forse è proprio questo quello che tu hai cercato di insinuare nel lettore, nelle primissime parti della storia.
Un Gilbert che soffre, che sta male, ma che di fronte ad un solo sorriso di Anna ritrova la vita, ritrova la gioia; lui... un insetto incastrato tra le ragnatele di Anna... e lei non ne sa niente.
Adoro.

Splendida anima dei boschi, splendido folletto con rosse lentiggini da mangiare, da mordicchiare.
Ti ricordi ancora il tempo in cui - milioni di morti fa - a te era proibito toccarla.
Sfiorarla, agguantarla, baciarla.
Sei avido, ora puoi farlo, ora puoi fare anche altro, eppure tu vorresti di più.
Di più, di più, ancora di più.

Meraviglia come un attimo prima ci parli di come lui fosse perduto, dietro di lei, come l'abbia salvata da cavaliere quale è, con una distanza di cuori che ora invece non esiste più che anzi ora, lo rende bramoso. La vuole. E' avido e vuole di più, sempre di più. Non ne ha mai abbastanza di Anna, Gilbert e non ha nemmeno paura di questo. Lui ha accettato di amarla, con i suoi pro e contro, con le sue gioie e i suoi dolori...
Con questa negazione che lei invece palesa, e che gli fa male a lui... ma è uguale, che ci può fare se prova cose così forti?

E la storia che Anna racconta è un po' questo: il soffrire per amore e infine lasciarsi andare e spegnere il cuore. lei la chiama libertà, Gilbert la chiama MORTE. Perché di morte si tratta, si tratta di spegnere ogni sentimento, si tratta di apatia e indifferenza... e Gilbert lo sa che per essere felice non puoi farlo se non provi niente... e gli fa rabbia sapere che Anna forse questo non lo ha capito. Che Anna non ha capito quanto a lui piaccia soffrire, se significa vivere. E lo fa per lei (cioè... ma un uomo così, a me, mai eh?).

E Gilbert è davvero assuefatto da lei; ogni pensiero è un colpo, un nuovo livello di intimità che purtroppo fa parte solo dei suoi pensieri, delle sue fantasie. Questa frase:

Del suo corpo premuto contro il tuo, dei suoi capelli rossi sparsi a macchia sul tuo petto. Avere Anna, averla tutta fino a spaccarti l’anima per fare spazio a lei, a lei soltanto, anche uccidendo te stesso.

un peccaminoso Gilbert che immagina troppo ma che davanti agli occhi di lei, così innocenti, si pente di averlo fatto e la tempesta si calma, nella testa.
E Anna in realtà non è come la ragazz dai capelli neri di cui racconta. Difatti lei è fatta di colori diversi, per questo è tutto diverso e lei e Gilbert condividono lo stesso pensiero. L'amore è bello, ma è dolore che si può sopportare, e viceversa equesto concetto è meravigliosamente vero. Cavolo se lo è. Meraviglioso come loro, sofferti, consapevoli, ma come una molla si allontanano e si avvicinano.
Li amo... li amo tantissimo, scritti così, dalle tue mani...

E il concetto di autunno? Un autunno infinito, sempre lo stesso, anche quando se ne desidera un altro... perché lì si sta bene e Gilbert c'è sempre, sempre e comunque e vuole essere l'autunno di Anna, per sempre, anche se sa che forse non potrà esserlo davvero.
E le fa promesse, e la abbraccia,e la rassicura, ma niente è certo e lui ha paura. ma la desidera anche, e la desidera sempre di più... e queste montagne russe di emozioni sono qualcosa che, nel mio petto, creano calore e gelo senza poterlo controllare.
Mi sento come Gilbert, appesa tra i desideri e il cuore... è tutto così forte che mi domando come tu faccia, ogni volta, a riuscirci...

“Cosa mi stai dicendo, Gilbert?”
“Ti sto dicendo che ti voglio sposare, Anna, e che ti amo. Ti prego guardami e dimmi che mi sposi, stringimi e dimmi che mi ami, dimmi che anche tu non desideri altro che questo. Abbracciami e saremo già sposati, cercami e mi troverai già qui. Bacia il mio mento, non ti chiedo le labbra, oppure, se così preferisci, bacia il punto della mia gola contro cui stai respirando e io diventerò tuo marito. Oppure sorridi e basta. Stendi la tua bocca sulla mia pelle e io ti chiamerò moglie fino al mio ultimo respiro.”

Un piccolo capriccio, l'unico che abbia mai palesato così forte, forse. E poi di nuovo si rassegna e aspetta. Gilbert aspetta e forse è la cosa che gli riesce meglio al mondo, con calma ma anche con smania di sapere, ma aspetta. Aspetta Anna, sempre, anche per sempre... che meraviglia.

Poi arrivano le farfalle.
Le iconiche farfalle nello stomaco, che sono la chiara rappresentazione dell'amore.
Sono belle, sono leggere, svolazzano ma fanno un male cane, no? Ti pieghi quando le senti, perché le vuoi, non vuoi che se ne vadano ma allo stesso tempo fanno malissimo.
Come hai espresso bene questo concetto, come lo hai descritto? Anche se non le sento da un po', invece ora le ho avvertite. Le sento dentro, come Anna, e per chi conosce questa sensaizone le accetta e basta.
Per chi è la prima volta che le sente, fa paura.
E lui è disposto a prendersele, quelle farfalle... ad annullare l'amore di Anna solo perché non vuole che soffra. Come se la bilancia dell'amore, tra loro, pesasse dal suo lato la sofferenza totale che lui può sopportare sulle spalle, e la totale felicità che lei merita, di cui lui non la priverebbe mai.
Va bene così, come dice. Va bene, può vivere così a vita, basta che Anna stia bene, e sia lei la parte felice, la parte spensierata, di quell'amore...

Il passato è una bugia: Gilbert Blythe non è mai esistito senza Anna Shirley.

E cito questa frase, alla fine, perché ritorna questo: meglio una vita di sofferenza e di farfalle che ti divorano lo stomaco, piuttosto che una vita a respirare, senza dolore, ma senza uno scopo.
Questo concetto è meraviglio, espresso al limite del dolore e del sentimento. Hai portato Gilbert all'ultimo stadio: l'accettazione di essere l'unico consapevole di quello che sta succedendo, e l'unico in grado di accettarlo e di portarsi quel peso addosso.
Non ho parole per descrivere come tu li renda ogni volta. Come tu riesca a entrare così tanto in loro, in Gilbert soprattutto, e come tu riesca a muoverlo come se fosse tuo da sempre. Come se fosse nato dalla tua testa.
E Anna, bella e inarrivabile persino al lettore. Persino a me... mi rimane impressa l'immagine di questa ragazza con le lentiggini che se la tocco si frantuma.
Una vera e forte poesia decadente, in tutto questo.

Moglie, sei un portento, una garanzia, un continuo farmi innamorare di te, delle tue parole, e del tuo modo così sottile e delicato di raccontare qualcosa di così difficile, come un amore tanto sofferto.
Grazie per i ringraziamenti finali, come sempre... non so cosa dire, mi commuovo ogni volta e spero che aprano presto la sezione. Il mondo ha bisogno di loro, di te, e dei tuoi scritti.
(che delirio di recensione XD)
Ti adoro tantissimo,
Miry

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