Recensioni per
Time Dancers 0.5 - Homecoming
di Ellie_x3

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/04/19, ore 17:30

Buonasera! :)
Ti chiedo innanzitutto venia per il ritardo, ma non notando aggiornamenti non sapevo bene cosa leggere. Alla fine mi sono buttata su questa, anche se non conosco questo fandom. Sono riuscita a capire il senso della shot, anche se mi preoccupava non aver letto nemmeno ciò che hai scritto prima di questa storia, visto che da quanto ho capito è un sequel.
Buona parte della mia curiosità, tra l'altro, è stata attirata dalla canzone dei Maneskin, che adoro, e che ho trovato poi molto azzeccata per la shot. **
Il tuo stile è sempre sublime. Mi piace davvero tanto leggerti, anche quando appunto mi ritrovo in un contesto che mi è nuovo. 
E' tutto meravigliosamente angst, c'è un atsmofera particolare e la shot risulta quasi un susseguirsi di immagini. 
I personaggi e il modo in cui ce li hai mostrati mi è piaciuto un sacco, mi ha subito fatta entrare nella loro ottica e sentire le loro emozioni, la loro disperazione.  
Anche ai dialoghi va una nota di merito, perché sei sempre bravissima a renderli reali e scorrevoli. Dai a ogni personaggio una voce, ed è una cosa che apprezzo davvero tanto :)
Sempre bravissima, insomma. Anche questa lettura è stata un piacere ^^
La prossima volta consigliami tu qualcosa da leggere, pls, che non so cosa scegliere e vado in crisi x°
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Junior
28/03/19, ore 22:19

Ti avevo promesso che sarei passata per recuperare Time, ma prima ancora non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di spendere due (meritatissime) parole per una shot che è... wow. Ad avercene autrici come te, no non sto leccando il culo ne faccio la buonista, quando un progetto come questo persiste negli anni, migliora e continua c'è poco da pensare. Ma vengo al punto della situazione.
Io trovo sinceramente divertente osservare come uno stile, una storia se evolva insieme ad un suo autore, credo che questa shot sia una specie di colpo di coda funzionale sia al contenuto in se sia ad un esposizione stilistica ed estetica del comparto. Ora non sono un genio anzi, la grammatica spesso per me è un opinione, ma l'estetica no. E qui c'è tanta estetica, importante e fondamentale, anche e sopratutto a livello d'immagini e narrativa. Partendo dalla prima che risulta pesante, nel senso positivo del termine, più concreta rispetto alla seconda parte più effimera, abbastanza da sembrare una sorta di sequela d'immagini sbiadite. Ed tu sai quanto adoro questo dualismo, lo sai e ne sei consapevole. LET ME LOVE YOU!
Ma appunto, ritorniamo ai concetti, punti della prima parte, in cui una Miki, soave creatura, parla di quello che le è più facile parlare anzi che dire a quel cretino che appunto è un idiota. Oh, sinceramente è la persona più comprensibile del mondo e penso di non essere l'unica che vorrebbe sinceramente vederli con le ciabatte rosa sul divano a fare zapping su Netflix. Ma questa non è una favoletta quindi abbiamo Souji che come al solito nasconde di star diventando un morto che cammina, una Miki che sinceramente mi strazia man mano che la sua storia progredisce. Finendo con questi due adorabili bambini che si tengono per mano. Non uso il termine bambini a caso, volutamente è come vedere due ragazzini che nascondono a vicenda la propria mano mentre con l'altra si sostengono, in un certo senso. Passami il termine. Tenero, tremendo ma comunque bellissimo. This ship sails itself.
E veniamo al secondo punto. Un nervo esposto, estremamente delicato e non di meno significativo. Come ti dicevo mi ha dato un senso di effimero ma non per questo meno importante, l'ho visto più come una sequela d'immagini ed il fatto che in un certo senso lo abbia percepito in modo scolorito come una specie di sumi-e mi ha fatta sorridere, amaramente ed ho voluto interpretarla come una sorta d'ironia. Ma magari sono io che flesho cose.
Però appunto qui i colori sono più freddi, neutri rispetto ad una prima parte in cui abbiamo il rosso, il verde, l'azzurro, siamo fuori dalla storia ma comunque al suo interno in un qualche modo, ma comunque troppo distanti perché in qualche modo si possa avere una qualche sorta di interazione. Persino l'eco sembra trascinarlo, meraviglioso.

E dopo tutta questa sviolinata torno a guardare terminator, o a finire la route iniziata ieri sera. Testosteroni a badilate yeaH!
Al più presto con le recensioni di Time, ecco lì ci sarà da piangere. Sangue probabilmente.

Recensore Master
26/11/18, ore 14:42

Ciao cara, eccomi qui per lo scambio libero. Tu hai unito una canzone di un gruppo che io adoro con un fandom che adoro. Wow, quando ho aperto youtue per ascoltare la canzone sono saltata di gioia!
Scherzi a parte e tornando a noi...questa shot è bellissima. è intensa, ho percepito sia nella prima sia nella seconda parte della disperazione nei personaggi. Il personaggio di Miki mi piace, che è un tuo OC immagino. Voglio leggere il seguito di questa storia. A presto.

Recensore Junior
21/11/18, ore 20:06

Buonasera.
Mi scuso in anticipo per la brevità della recensione, ma dovevo assolutamente lasciare un commento.
Sono stata una delle lettrici silenti di Novel of a Dreamless - che, ovviamente, ho adorato - e la notizia della pubblicazione di un seguito mi ha reso felicissima.
Il tuo stile, al contempo articolato e scorrevole, mi piace molto; così come mi piace il rapporto fraterno che si è creato tra Miki e Souji, che è il personaggio che più mi affascina di Hakuouki; purché viva, sarei disposta a vederlo scappare in California con Miki ^^.
Mi è piaciuta l'atmosfera di questa fic...D'altronde, che cosa rende memorabile il qui e l'ora? Soltanto il senso quasi morboso dello scorrere del tempo, soltanto una malata malinconia del presente che è passato.
Buon proseguimento di serata e alla prossima :)

Recensore Veterano
09/11/18, ore 09:27

Avevi promesso una nuova one-shot online entro sera e, puntuale come un orologio svizzero, eccola qua. Brava Giovanna, bravaH. Hai mantenuto la parola e io non posso che ribadire quel che ti ho detto ieri, quando hai anticipato questo piccolo scorcio pre-Time.
Mi hai ammazzata <3  tra la canzone, l’angst, Hiro e Souji, penso di essere annegata nei feels. Quindi perdonami se in questa recensione finirò per bubboleggiare senza speranza.
Iniziando dallo stile, non mi stancherò mai di ripetere che il nuovo taglio che hai dato alla tua scrittura (“nuovo”, insomma, sempre considerando come punto di partenza la vecchia Novel) è incredibilmente bello e maturo. Professionale, pulito, incisivo, con la giusta alternanza tra un modo di raccontare <i>giusto</i>, che non diventa sbrigativo solo per passare avanti, e tratti di mostrato che risaltano ancora di più, fatti scivolare come tagli tra una riga e l’altra. Mi riferisco al dettaglio delle abitudini che Miki crede di aver perso — salvo ritorni di fiamma nel momento stesso in cui Souji scivola nei suoi, di vizi — o a quel lampo di Los Angeles che si apre vivido nella narrazione, come se la nostra americana alla deriva avesse spalancato una finestra e tutti quegli odori, tutti quei colori fossero entrati con una ventata nell’inverno di Okita. Sei un modello da seguire. Io te lo dico e tu probabilmente mi dirai che non è vero, ma per me è così. Quando penso ad un esempio di ottima scrittura, penso al tuo stile e al mazzo che ti sei fatta per arrivare fin qui. 
Ti ho già anticipato per via privata che la parte con Hiro è quella che mi ha uccisa di più, perciò permettimi di iniziare dalla fine per commentarla come si deve. È vero, dei due cugini Miki è quella più esposta al pericolo. È lei quella presa in trappola tra le mire e le visioni di Murasaki, una guerra che non si fermerà solo per concedere ad una ragazzina così giovane il tempo di metabolizzare la morte e l’orrore dei campi di battaglia e, soprattutto, slanci di affetto che può cercare di negare, ma non di controllare. Hiro, però, soffre la pena dell’attesa. Di chi è lasciato al margine della storia e cammina a bordo pagina, con la sensazione che qualcosa di grande e incredibilmente importante stia accadendo a un soffio di distanza — e che quella stessa distanza si allunga e si allarga a dismisura per impedirgli di raggiungere gli eventi. Di lasciare una traccia. Di intervenire. Hiro non è il prescelto della Leggenda. È relegato al mondo moderno, ai suoi libri (la frase: “Aveva creduto che l’arte l’avrebbe reso libero, ma non c’era niente che potesse liberare le persone come lui” mi ha dato i brividi. Sappilo) e a una famiglia che stenta a guardarlo. Perfino la nonna. Quando sia simile a Saitou ora che si è lasciato crescere i capelli, si può immaginare — ma dove quest’ultimo ha affrontato la gabbia della normalità solo a guerra finita, per Hiro non c’è speranza di fuggire dal presente. Dal rimorso. L’ho amato, ecco.
Risalendo a Miki e Souji, che vediamo in questo scorcio anteriore al ritorno a casa della ragazza… il rapporto fraterno tra loro è uno dei legami più belli di tutta Novel, talmente realistico che sembra davvero arduo alzare ancora l’asticella (ma so bene che in Time gli stakes saranno ancora più alti). Nonostante cerchino di comportarsi a tratti come migliori sconosciuti, si somigliano e si comprendono abbastanza da non aver bisogno di parole per afferrare al volo la natura dell’altro. Penso alla completa e totale assenza di dubbio con cui Miki sogna ad occhi aperti di poter portare Souji nel suo mondo, sapendo che lui la seguirebbe senza il minimo indugio. Penso al modo in cui si trattiene quando vorrebbe dirgli di piantare tutto e smettere una buona volta di combattere e uccidere, sapendo che la reazione sarebbe accolta di malagrazia dallo Shinsengumi. Penso a come Souji riesca a dosare la forza nel prenderle le mani, lui che si ritiene in grado di fare soltanto del male (oh, peraltro, dimmi se ho cannato, ma… il fatto che l’allontani mi fa pensare che a) sia per la tubercolosi e b) che quindi la shot si collochi nel lasso di tempo in cui Miki ancora non sa una peppa della tubercolosi e\o non se la ricorda. Chapeau per aver inserito una coordinata temporale precisa in questo modo, in tal caso). Sono piccole cose che si alternano a momenti in cui il lupo rizza il pelo e Miki sfodera le unghie per atteggiarsi e proteggersi, ma sono più reali e affiatate di altre rappresentazioni stucchevoli di un rapporto fraterno viste altrove.
Che altro dire? Aspetto Time. Perché  “questo è un viaggio che nessuno prima d'ora ha fatto, Alice e le sue meraviglie, il cappellaio matto ~”

Alla prossima <3

Kei