Valutazione del contest “Bionica mente”
Stile e grammatica: 9.5/10
Dal capitolo 1:
• “... ed entrò in quella sella squadra Bravo.” → della.
• “Aveva un occhi nero...” → occhio.
• “Tu sta qui e riposati.” → sta', la ‘i’ cade per via del troncamento e quindi vuole l'apostrofo.
• ““I sei corpi” – Il laser passò dall’uno all’altro...” → il va con la minuscola.
• “... aveva lanciato intorno un sguardo preoccupato.” → uno.
• “L'altro crollò le spalle.” → scrollò.
Dal capitolo 2:
• “Si, ma il primo che li ha raffigurati, da dove ha tratto l'idea di farli in quel modo?” → Sì; la virgola va tolta perché separa il soggetto (il primo [...]) dal verbo (ha tratto), volendo lasciare la pausa potresti sostituire la virgola con i puntini di sospensione.
• “Westbrook, va a chiamare Kozlov...” → va', la ‘i’ è caduta per il troncamento.
• “Nel laboratorio di fece udire di nuovo...” → si.
• “... il sudore gelido che gli imperlava a fronte.” → la.
• “Facciamo perdere le nostra tracce!” → nostre.
Dal capitolo 3:
• “... gli disse qualcosa a basa voce...” → bassa.
• “E allora sta zitto.” → sta'.
• ““Andiamo, dai,” La voce...” → la va con la minuscola.
In più, è capitato alcune volte che sbagliassi a scrivere il cognome di Westbrook (Weestbrook, Westbrooke).
Lo stile si adatta perfettamente al genere della storia: l'avventura viene enfatizzata da un ritmo incalzante e coinvolgente, nelle sequenze più al cardiopalma si susseguono descrizioni inquietanti, che dipingono l'atmosfera sinistra di quei laboratori e corridoi, ed evocano tensione e pericolo.
C'è una buona alternanza fra fasi più lente, che permettono ai personaggi di interagire e mostrare i loro colori, a fasi più concitate, che oltre a far procedere la storia portano fuori gli istinti dei protagonisti.
La storia segue due filoni paralleli per i primi due capitoli: la prospettiva dei due soldati e quella dello scienziato pazzo. Entrambe si distinguono, mentre la prima è più dinamica, con ripetuti scambi di battute fra più militari, la seconda è più grave, è carica di consapevolezza e pensieri oscuri. Lo stile marca perfettamente questa differenza e nei dialoghi emerge la personalità di ogni singolo personaggio. Ho particolarmente amato gli scambi fra Chet e Beau.
Originalità e trama: 10/10
Parto dagli scenari. In una storia come questa, ricca di brividi e pericoli, l'ambientazione deve fare la sua parte, e in questo caso le descrizioni che hai dipinto sono state infernali, tremende, impressionanti. Hanno fatto il loro sporco lavoro caricando ogni scena di emozioni e mozzando il fiato nelle fasi più critiche.
Il continuo intreccio di prospettiva permette al lettore di comprendere tutto ciò che sta accadendo, anche quando i veri protagonisti - Chet e Beau - ne sono invece all'oscuro.
È una storia che pone come conflitto principale il sovrannaturale, un'entità inarrestabile e demoniaca che porta avanti una strage in quel laboratorio sotterraneo. In questi casi non c'è forza che tenga, la sola soluzione percorribile è l'astuzia - o l'ingegno. Il tentativo di fuga dei superstiti è elaborato nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso ed, anzi, ogni personaggio che si aggiunge ha uno scopo preciso e permette ai fuggitivi di compiere un passo avanti verso la salvezza. Una costruzione e uno sviluppo credibili e, scommetto, impegnativi da mettere in piedi.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Ciascuno dei personaggi presenta un suo parlato e un modo di comportarsi specifici. Grazie alla cura nei dialoghi, nei gesti e nelle reazioni, ognuno di loro risulta vero, tridimensionale. Ci sono punti di forza e difetti, in alcuni più evidenti che in altri.
Di Beau mi sono letteralmente innamorata. Possiede un lato quasi capriccioso, che però va a braccetto con un cuore grande grande. Parla a sproposito, spesso e volentieri, anche nelle occasioni che richiederebbero il suo silenzio, ma dove invece finisce per strappare una risata. Un personaggio che mi è subito entrato nel cuore, e non scorderò mai il momento di rage sul letto mentre giocava con la console. Lui e Chet non hanno filtri quando si parlano, la loro amicizia è caratterizzata da una complicità fantastica che spesso li porta a non curarsi degli altri, tanto che vengono altrettanto spesso richiamati. Nonostante tutto Beau si impone da eroe della situazione, nella sua impetuosità salva più volte il sedere all'amico e non esiterebbe a farlo una volta di più, tanto che alla fine si fa fregare proprio per questo!
Chet è la controparte matura di Beau. È quello che cerca di ragionare con razionalità e con i fatti alla mano, e prova a far fare lo stesso a Beau. Anche lui è disposto a tutto per l'amico, ma a differenza dell'altro dimostra più compostezza e lucidità. I due sono praticamente opposti e proprio queste loro differenze li portano a essere complementari.
Kozlov è uno scienziato pazzo a tutti gli effetti. Non tanto per la pericolosità delle sue ricerche o lo scopo finale, quanto più per la sua consapevole scelta di andare incontro a una catastrofe. Seppur voglia ingannarsi di essere razionale nel portare avanti gli esperimenti sulla base dei dati che ha, l'ignorare deliberatamente il pericolo che lui stesso sente lo rende il contrario, un folle. Probabilmente lui non aveva nulla da perdere ed ha continuato per il gusto di giocare col fuoco, peccato che alla fine non sia stato l'unico a scottarsi.
Una menzione anche per tutti i personaggi di supporto, che seppur solo di passaggio hanno avuto modo di contribuire e lasciare un segno della loro presenza. Ognuno di loro distinguibile e con una sua caratterizzazione.
Sviluppo del genere scelto: 4.75/5
Questa storia ha fatto venir fuori i mostri dell'inconscio a me, nel tentativo di mettere in fila i pezzi! Per un thriller tecnologico la quantità di sovrannaturale è non indifferente, una storia che si distingue nel genere. Le nozioni per comprendere il fenomeno che si manifesta in quella base sono frammentarie e vengono principalmente fornite dallo scienziato pazzo. In questo senso lui è fondamentale, perché senza verrebbe meno la componente fantascientifica e resterebbe un racconto sovrannaturale con forti elementi thriller e horror.
Si parte dal presupposto che il manoscritto è frutto dell'occulto, di magia nera, il vero lavoro scientifico avviene dopo, con le tecnologie più avanzate, tipo Marsia, nel tentativo di poter comprendere e fare uso di questa arma devastante. Il motivo principale per cui viene fatto questo attento studio sull'oggetto non è chiarissimo: se per scopo bellico o di pura curiosità scientifica, anche se considerata la presenza dei militari si suppone che le ricerche siano, sì, collegate a uno scopo più politico, di potere. Comunque, una volta liberati i demoni, nei laboratori sotterranei si scatena il devasto. Da lì in poi il thriller esce fuori di prepotenza, con sequenze adrenaliniche da mozzare il fiato, per il terrore e la crudezza.
Gradimento personale: 10/10
Ammetto subito di essermi lasciata catturare da Beau, lui e la sua testa calda. Vien facile provare un legame emotivo con lui, con i suoi modi di fare e il suo dito medio sempre rivolto alle telecamere. È uno spasso leggere i suoi scambi di battute con Chet, è confortante vederli sempre guardarsi le spalle, ed è da strapparsi i capelli ogni qual volta uno dei due si trova in una situazione di pericolo. Ti leghi inevitabilmente a loro e finisci per sentirti in ansia, a fare il tifo e a sorridere quando giungi al finale.
È una storia che ti prende per mano, mostrandoti un passetto dopo l'altro tutti i progressi e gli intoppi di un esperimento troppo rischioso. Il fatto di poter vedere il punto di vista di Kozlov porta il lettore sempre un passo avanti, ma quelle conoscenze non possono che pesare quando ci si rende conto che la storia andrà comunque in quella direzione. Ma quando esplode l'inferno, è allora che il legame di Chet e Beau viene messo ripetutamente alla prova, e loro combattono, si struggono, assistono a una perdità dopo l'altra, ma non mollano. Il finale è una carezza e uno schiaffo, e quando rifletti meglio sul significato, anche un pugno. Dico solo questo.
Storia meravigliosa, una montagna russa di emozioni che racconta stupendamente un rapporto di amicizia indissolubile. Un'avventura che ha lasciato il segno.
Bonus: 4/4
[4] È presente una profonda amicizia fra persone dello stesso sesso: assolutamente presente e preponderante, Chet e Beau combattono al fianco l'uno dell'altro fino alla fine, non tirandosi mai indietro anche a costo della propria vita.
[5] Uno dei personaggi è impulsivo e tende a non ascoltare cosa gli viene detto, finendo così per prendere scelte sbagliate: Beau a rapporto! Impulsivo, testardo, tenace e potrei andare di lungo. Lui rientra benissimo nella descrizione e nella sua cocciutaggine riesce comunque a risultare affabile.
Totale: 48.25/49 |