Recensioni per
Il manoscritto Trebitsch-Lincoln
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/09/21, ore 11:28
Cap. 3:

Ciao Old Fashioned,
un inseguimento mozzafiato lungo corridoi e gallerie, inseguiti da un nemico che si vede solo per i suoi effetti cruenti. Carne umana maciullata da far venire l'acquolina a un cuoco cannibale. Gran bel capitolo.
E poi nel finale... gli hanno estorto di offrirsi di tornare dentro, e finisce qui? Vogliono recuperare il manoscritto, o chiudere dentro gli ultimi testimoni per sempre? Il finale sembra urlare: "Continuami!".
Complimenti per il bel lavoro. A presto
MaxT :)

Recensore Master
23/09/21, ore 17:50
Cap. 2:

Ciao Old Fashioned,
il disastro annunciato si sta puntualmente realizzando, terrificante e sanguinolento come non mai. Mi par di capire che non esistesse un sistema di sicurezza per escludere il generatore di armoniche, e i mostri invisibili si guardano dal distruggere solo quello, o sbaglio?
Il laboratorio mi ricorda un po' quello di massima sicurezza biologica del film Andromeda, che aveva alla sua base una bomba nucleare per la disinfestazione rapida comandata da un computer.
Bello l'ultimo incontro con Me, se ci facessero un film la scena potrebbe essere utilizzata come pubblicità per la mescalina.
Complimenti per il capitolo vivido e terrificante.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
22/09/21, ore 21:15
Cap. 1:

Ciao Old Fashioned,
racconto interessante, molto interessante. Interessante la scelta del punto di vista dei soldati della sicurezza per aprire la scena. Interessante ed efficace la descrizione dei suoni, con le armoniche al limite dell'udibile che si aggiungono progressivamente. Interessante l'ipotesi dei cambiamenti anatomici nell'apparato fonatorio degli esseri umani a partire dalla creazione dell'inquietante manoscritto. Interessante la descrizione dei fenomeni, soggettivi e oggettivi, che accompagnano l'esperimento. Molto ben riuscita anche la descrizione del trip dello scienziato sotto l'effetto della mescalina che pone domande al suo alter ego idealizzato.
Ah, ho scritto già che è stato un capitolo molto interessante?
Volendo cercare collegamenti, la descrizione mi ha ricordato alla lontana il film 'Reazione a catena' dove si creava una cavitazione indotta da onde sonore nell'acqua per provocare la fusione nucleare dell'idrogeno e la dissociazione termica dell'acqua. La descrizione degli sventramenti a Berlino mi ha richiamato vagamente 'il pianeta proibito', dove un mostro invisibile e indistruttibile aggrediva l'equipaggio di un'astronave.
Ottimo lavoro.
A presto
MaxT :)

Recensore Veterano
16/11/19, ore 15:24
Cap. 3:

Carissimo,

degna conclusione (?) di una storia perfetta. Certo, adesso rimarrò per qualche giorno con il pensiero "ma che fine hanno fatto quei due?" ma anche il finale aperto ha un suo fascino, per quanto ti lasci un po' in tredici, ecco. Perchè mi ero affezionata ai due soldatini, e mi dispiace che debbano tornare lì giù.

Comunque la storia era perfetta, scrivi bene di tutto, anche il thriller.

Comunque ho rivalutato l'idea del Galles. Dopotutto non potrei sopravivere a lungo senza leggere le tue storie.

Alla prossima!^^

Recensore Veterano
13/11/19, ore 16:45
Cap. 2:

Ciao, carissimo!^^

Leggerti mi fa passare la voglia di provare a scrivere e mi fa accarezzare l'idea di andare a allevare pecore in Galles, perchè hai una capacità veramente (qui inserire aggettivo a tuo piacimento, perchè veramente non so che dire senza sembrare ripetitiva).

Dunque, questa parte mi è piaciuta molto. Come nei migliori film thriller/horror, i nostri si trovano con demoni (?) alle calcagna e il sitema di sicurezza della base che vuole farli secchi. Che cos'ha provocato tutto questo? Non si sa bene.

La relazione tra i due soldati è descritta veramente molto bene, come al solito i tuoi personaggi sono umani, ed è facile identificarsi con loro (anche se, sinceramente, spero di non trovarmi mai nella loro situazione).

Intanto il professore è morto (molto belle le descrizioni delle cose sotto l'effetto della droga, comunque), e i demoni stanno sterminando ogni forma di vita nella base. Una situazione idilliaca, insomma.

Domanda: per caso c'è qualche riferimento ai miti greci?

Comunque ho deciso: scrivi troppo bene. Mi trasferisco veramente n Galles per la troppa invidia e mando una cartolina da lì.
Alla prossima!^^

Recensore Veterano
11/11/19, ore 15:27
Cap. 1:

Ciao, carissimo!

Avevo visto questa storia ad agosto, e ho pensato per circa tre mesi di fila che dovevo leggerla. Eccomi qua.

Partiamo dalla trama originalissima (esploratori ungheresi, nazisti, metal satanico? Mi dispiace averla letta solo ora!).

I personaggi, come al solito (ma anche meglio per essere solo un primo capitolo, mi sembra), sono caratterizzati veramente benissimo, soprattutto il soldato con problemi di controllo della rabbia e lo scienziato drogato.
Sono sicura che moriranno tutti male, ma tant'è...

Non vedo l'ora di continuare a leggerla, e ho anche una domanda da farti: Trebitsch-Lincoln è esistito veramente o l'hai inventato tu?

Al più presto pissibile, spero!^^

Recensore Veterano
26/06/19, ore 17:22
Cap. 3:

Beh, carissimo, qui ci vuole proprio un secondo episodio od un sequel.
Non si lascia la gente in sospeso così, per dindirindina!

A parte questo, un terzo capitolo degno dei precedenti: con la situazione che si fa sempre più tesa e difficile fino ad esplodere, letteralmente.
Mi sono piaciuti molto Beau e Chet che si trascinano fuori carponi, sostenendosi a vicenda nonostante le ferite. E l'agente governativo che cerca di minacciarli per convincerli a tornare là sotto, in pieno spirito da film d'azione, è la ciliegina sulla torta.

Se dovessero ritornare nel laboratorio, sotterraneo, infestato dai mostri, e saturo di radiazioni, sarebbe un racconto con i controfiocchi che leggerei molto volentieri.
Giusto per dire, eh. Nel caso ti trovassi con le mani in mano senza sapere che fare, ma adesso mi sembri già abbastanza impegnato e hai tutto il diritto di prendertela comoda.

Di nuovo complimenti per questo simpatico racconto psichedelico.
Al prossimo trip, vecchio mio! ^^

Recensore Veterano
23/06/19, ore 00:20
Cap. 2:

Carissimo, perdona il pessimo orario. Sarebbe che dopo "l' eburneo nitore" delle ossa andrei anche a coltivare patate, eh. Scherzi a parte: mi piace molto come usi questi termini un po' attempati ma eleganti. Ho apprezzato molto il soliloquio del professore, questo suo colloquio con il proprio inconscio e la bella idea di rendere il manoscritto un catalizzatore dei demoni dell'Io. Una cosa un po' alla "Brave New World" , che credo sia dello stesso autore de "Le porte della percezione". E insomma, prima Marsia, poi Archimede: che belle queste citazioni sparse nel testo! E non è un ammiccamento a Narciso il bacio del professore? Molto interessante anche il tema del Doppio (faccio fatica a scrivere la parola in Tedesco) . Ed ecco che si manifestano i demoni del manoscritto, ma con te non si può mai sapere: sono davvero i mostri rappresentati sul testo o è l'inconscio dei presenti. Un po' come un placebo, no? Fino a che punto può agire la suggestione? Ma qui entriamo nelle mie pare mentali. Ed ecco che si scatena la "fine del mondo" e i demoni fanno una strage, da ovunque provengano. Sono teneri Chet e Beau che si stringono uno all' altro e si spalleggiano nel marasma che ne consegue. Come se non bastasse, ci sono le macchinine di fine di mondo per ripulire il laboratorio. Come se i nostri non avessero già abbastanza problemi! Poi chi è ad angriare i personaggi, eh? A questo punto sono davvero curiosa di scoprire come i nostri si toglieranno le castagne dal fuoco!

Recensore Veterano
21/06/19, ore 20:20
Cap. 1:

Carissimo, perdona se ti disturbo.
Ricordo che tempo fa avevi accennato a questo racconto e finalmente ho trovato il tempo di leggerlo.
Ti confesso di averlo tenuto d'occhio per un po': mi incuriosiva molto il "Marsia 2.1" nel riassunto, perchè ho colto subito l'allusione al mito e, conoscendoti, sapevo avrei trovato un racconto interessante.

Ed infatti ecco che ci proietti in una claustrofobica base militare ipersegreta, un po' alla X-Files mi verrebbe da dire, dove uno scienziato che ricorda quello di "Ritorno al Futuro" si mette a giocare con un manoscritto tibetano con dei poteri inquietanti.
Mi è piaciuto molto l'uso del linguaggio tecnico e la precisione con cui l'hai reso.
I due protagonisti mi sono già simpatici da questo primo capitolo anche se immagino li torchierai ben bene prima della fine.

Senza dubbio un racconto molto originale, al contempo affascinante ed un filo inquietante. L' idea di partenza mi piace molto: un suono strano, non ben definito, che entra in testa a chi lo ascolta e lo sbarella.

"Come un viaggio con la mescalina che finisce male nel ritorno." cantava Battiato, chissà come finirà quello dei tuoi soldati e dello scienziato dedito agli allucinogeni? Non vedo l'ora di scoprirlo!

A presto! ^^

Recensore Veterano
02/04/19, ore 00:43
Cap. 3:

Lo avevo detto io che Lyles era il mio preferito, del tipo che manco morto abbandona un amico.
Le storie senza finale mi lasciano spiacevolmente in sospeso. Insomma, che fine fanno 'sti due? Spero che si stordiscano di birre e, ciucchi a punto giusto, finiscano per raccontare barzellette ai mostri e farseli amici. Magari poi tornano dal G Man di Half Life portandoseli dietro e gli fanno fare il chiuletto a strisce.
No, sul serio, che fine fanno? Io debbo saperlo. Dopo essere sopravvissuti a tutto quel casino, con tutti quei morti ammazzati trucidati squartati dilaniati sventrati decapitati e mutilati e sangue annaffiato dappertutto, eccheccacchio, mi dispiacerebbe perderli per un fottuto manoscritto che nessuno sa cosa sia e come funzioni...
Io scherzo, Old, ma sai che le tue storie, anche quelle senza finale come questa, mi fanno impazzire.
Ma ora dimmi: che fine fanno i nostri eroi?
Comunque complimenti. Anche questa storia finisce tra i miei preferiti. Se prima mi dici che fine fanno i due soldatini... :D

Recensore Veterano
28/03/19, ore 09:10
Cap. 2:

E ora sono più confusa che mai riguardo all'autore. Si può sapere che lavoro fai? Ti intendi di storia, ti intendi di armi, ti intendi di chimica, ti intendi di strumentazioni di ricerca, ti intendi di anatomia... boh, anche a volersi documentare bisogna essere dei geni per riuscire a memorizzare e comprendere tutta la roba tecnica di cui parli in questo racconto, che, per inciso, è uno dei più cazzuti letti finora (ma mi sa che te lo dico ogni volta che leggo qualcosa di tuo).
Che Kozlov sia morto, ovviamente, non mi dispiace nemmeno un po'. Nonostante sapesse che procedere con l'esperimento poteva significare provocare una strage, ha preferito rischiare piuttosto che appellarsi al buon senso. Ma, del resto, è quello che fanno spesso gli scienziati: sacrificare vite umane nel nome della scoperta scientifica.
Entrambi i soldati mi piacciono un casino, ma il mio preferito è Lyles, perché mi ricorda qualcuno a me familiare: sempre incazzato col mondo intero e pronto a tutto pur di difendere i compagni.
Ora ho lasciato i nostri eroi dentro la stanza dove, a quanto sembra, le mostruose entità non entrano, e sono curiosa di vedere se lo spegnimento improvviso delle luci cambierà qualcosa.
Old, sei un mostro di genialità. C'è qualcosa, di quello che scrivi, che non faccia rimanere a bocca aperta? (fanculo!)
Alla prossima!

Recensore Veterano
22/03/19, ore 09:06
Cap. 1:

Ho iniziato a leggere pensando di farlo a singhiozzi (causa tempo, sai che sono incasinata ), ma come cappero si fa a iniziare a leggerti e riuscire a smettere? Questo, poi, è esattamente il genere di letture che amo: militari incazzati, esperimenti diabolici, scienziati tossicodipendenti e squilibrati, e un bel po' di raccapriccianti scene di smembramenti e squartamenti vari.
Ora non ho tempo, ma più tardi mi documento su questo Trebitsch Lincoln.
Intanto ti faccio i complimenti per questo capitolo e per la storia (anche questa faceva parte di un contest? E se sì, tutti i partecipanti hanno lavorato sullo stesso soggetto? Insomma, è tutta farina del tuo sacco, o in un contest le idee vengono impostate da qualcun altro? Te lo chiedo perché non me ne intendo...).
Westbrook e Lyles mi piacciono entrambi, ma so già che sono destinati ad una fine atroce. Pazienza, conoscono i rischi del loro mestiere.
Spero che Kozlov faccia la fine che merita e si porti dietro Me. "Personcine" davvero diaboliche, caratterizzate benissimo. Ma come cacchio fai a inventarti personaggi così diversi tra di loro?
Più ti leggo, più mi stai sulle palle, e sai che è tutta invidia, la mia.
A presto Vecchio mio!

Nuovo recensore
16/12/18, ore 11:53
Cap. 3:

Ciao di nuovo ^^
Ho finito la tua storia e devo dire che questa conclusione mi ha lasciato l'amaro in bocca... non devono tornare lì sotto, chi se ne frega del manoscritto! Non è giusto! Mi sono disperata un po' per questa cosa.
Detto ciò, questo è un ultimo capitolo perfetto per la storia. La tensione rimane alta fino all'ultimo e ho davvero pensato che i due soldati potessero non farcela. Hai fatto davvero un ottimo lavoro :) Chet e Beau sono dei personaggi davvero ben riusciti e reali, divertenti nelle loro interazioni, a cui mi sono affezionata senza fatica.
È una storia fantastica, che unisce scienza, storia e soprannaturale, mi è piaciuta molto! I miei complimenti :)
Alla prossima :)

Recensore Master
12/12/18, ore 17:23
Cap. 1:

Valutazione del contest “Bionica mente”


Stile e grammatica: 9.5/10

Dal capitolo 1:
• “... ed entrò in quella sella squadra Bravo.” → della.
• “Aveva un occhi nero...” → occhio.
• “Tu sta qui e riposati.” → sta', la ‘i’ cade per via del troncamento e quindi vuole l'apostrofo.
• ““I sei corpi” – Il laser passò dall’uno all’altro...” → il va con la minuscola.
• “... aveva lanciato intorno un sguardo preoccupato.” → uno.
• “L'altro crollò le spalle.” → scrollò.
Dal capitolo 2:
• “Si, ma il primo che li ha raffigurati, da dove ha tratto l'idea di farli in quel modo?” → Sì; la virgola va tolta perché separa il soggetto (il primo [...]) dal verbo (ha tratto), volendo lasciare la pausa potresti sostituire la virgola con i puntini di sospensione.
• “Westbrook, va a chiamare Kozlov...” → va', la ‘i’ è caduta per il troncamento.
• “Nel laboratorio di fece udire di nuovo...” → si.
• “... il sudore gelido che gli imperlava a fronte.” → la.
• “Facciamo perdere le nostra tracce!” → nostre.
Dal capitolo 3:
• “... gli disse qualcosa a basa voce...” → bassa.
• “E allora sta zitto.” → sta'.
• ““Andiamo, dai,” La voce...” → la va con la minuscola.

In più, è capitato alcune volte che sbagliassi a scrivere il cognome di Westbrook (Weestbrook, Westbrooke).

Lo stile si adatta perfettamente al genere della storia: l'avventura viene enfatizzata da un ritmo incalzante e coinvolgente, nelle sequenze più al cardiopalma si susseguono descrizioni inquietanti, che dipingono l'atmosfera sinistra di quei laboratori e corridoi, ed evocano tensione e pericolo.
C'è una buona alternanza fra fasi più lente, che permettono ai personaggi di interagire e mostrare i loro colori, a fasi più concitate, che oltre a far procedere la storia portano fuori gli istinti dei protagonisti.
La storia segue due filoni paralleli per i primi due capitoli: la prospettiva dei due soldati e quella dello scienziato pazzo. Entrambe si distinguono, mentre la prima è più dinamica, con ripetuti scambi di battute fra più militari, la seconda è più grave, è carica di consapevolezza e pensieri oscuri. Lo stile marca perfettamente questa differenza e nei dialoghi emerge la personalità di ogni singolo personaggio. Ho particolarmente amato gli scambi fra Chet e Beau.

Originalità e trama: 10/10

Parto dagli scenari. In una storia come questa, ricca di brividi e pericoli, l'ambientazione deve fare la sua parte, e in questo caso le descrizioni che hai dipinto sono state infernali, tremende, impressionanti. Hanno fatto il loro sporco lavoro caricando ogni scena di emozioni e mozzando il fiato nelle fasi più critiche.
Il continuo intreccio di prospettiva permette al lettore di comprendere tutto ciò che sta accadendo, anche quando i veri protagonisti - Chet e Beau - ne sono invece all'oscuro.
È una storia che pone come conflitto principale il sovrannaturale, un'entità inarrestabile e demoniaca che porta avanti una strage in quel laboratorio sotterraneo. In questi casi non c'è forza che tenga, la sola soluzione percorribile è l'astuzia - o l'ingegno. Il tentativo di fuga dei superstiti è elaborato nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso ed, anzi, ogni personaggio che si aggiunge ha uno scopo preciso e permette ai fuggitivi di compiere un passo avanti verso la salvezza. Una costruzione e uno sviluppo credibili e, scommetto, impegnativi da mettere in piedi.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

Ciascuno dei personaggi presenta un suo parlato e un modo di comportarsi specifici. Grazie alla cura nei dialoghi, nei gesti e nelle reazioni, ognuno di loro risulta vero, tridimensionale. Ci sono punti di forza e difetti, in alcuni più evidenti che in altri.
Di Beau mi sono letteralmente innamorata. Possiede un lato quasi capriccioso, che però va a braccetto con un cuore grande grande. Parla a sproposito, spesso e volentieri, anche nelle occasioni che richiederebbero il suo silenzio, ma dove invece finisce per strappare una risata. Un personaggio che mi è subito entrato nel cuore, e non scorderò mai il momento di rage sul letto mentre giocava con la console. Lui e Chet non hanno filtri quando si parlano, la loro amicizia è caratterizzata da una complicità fantastica che spesso li porta a non curarsi degli altri, tanto che vengono altrettanto spesso richiamati. Nonostante tutto Beau si impone da eroe della situazione, nella sua impetuosità salva più volte il sedere all'amico e non esiterebbe a farlo una volta di più, tanto che alla fine si fa fregare proprio per questo!
Chet è la controparte matura di Beau. È quello che cerca di ragionare con razionalità e con i fatti alla mano, e prova a far fare lo stesso a Beau. Anche lui è disposto a tutto per l'amico, ma a differenza dell'altro dimostra più compostezza e lucidità. I due sono praticamente opposti e proprio queste loro differenze li portano a essere complementari.
Kozlov è uno scienziato pazzo a tutti gli effetti. Non tanto per la pericolosità delle sue ricerche o lo scopo finale, quanto più per la sua consapevole scelta di andare incontro a una catastrofe. Seppur voglia ingannarsi di essere razionale nel portare avanti gli esperimenti sulla base dei dati che ha, l'ignorare deliberatamente il pericolo che lui stesso sente lo rende il contrario, un folle. Probabilmente lui non aveva nulla da perdere ed ha continuato per il gusto di giocare col fuoco, peccato che alla fine non sia stato l'unico a scottarsi.
Una menzione anche per tutti i personaggi di supporto, che seppur solo di passaggio hanno avuto modo di contribuire e lasciare un segno della loro presenza. Ognuno di loro distinguibile e con una sua caratterizzazione.

Sviluppo del genere scelto: 4.75/5

Questa storia ha fatto venir fuori i mostri dell'inconscio a me, nel tentativo di mettere in fila i pezzi! Per un thriller tecnologico la quantità di sovrannaturale è non indifferente, una storia che si distingue nel genere. Le nozioni per comprendere il fenomeno che si manifesta in quella base sono frammentarie e vengono principalmente fornite dallo scienziato pazzo. In questo senso lui è fondamentale, perché senza verrebbe meno la componente fantascientifica e resterebbe un racconto sovrannaturale con forti elementi thriller e horror.
Si parte dal presupposto che il manoscritto è frutto dell'occulto, di magia nera, il vero lavoro scientifico avviene dopo, con le tecnologie più avanzate, tipo Marsia, nel tentativo di poter comprendere e fare uso di questa arma devastante. Il motivo principale per cui viene fatto questo attento studio sull'oggetto non è chiarissimo: se per scopo bellico o di pura curiosità scientifica, anche se considerata la presenza dei militari si suppone che le ricerche siano, sì, collegate a uno scopo più politico, di potere. Comunque, una volta liberati i demoni, nei laboratori sotterranei si scatena il devasto. Da lì in poi il thriller esce fuori di prepotenza, con sequenze adrenaliniche da mozzare il fiato, per il terrore e la crudezza.

Gradimento personale: 10/10

Ammetto subito di essermi lasciata catturare da Beau, lui e la sua testa calda. Vien facile provare un legame emotivo con lui, con i suoi modi di fare e il suo dito medio sempre rivolto alle telecamere. È uno spasso leggere i suoi scambi di battute con Chet, è confortante vederli sempre guardarsi le spalle, ed è da strapparsi i capelli ogni qual volta uno dei due si trova in una situazione di pericolo. Ti leghi inevitabilmente a loro e finisci per sentirti in ansia, a fare il tifo e a sorridere quando giungi al finale.
È una storia che ti prende per mano, mostrandoti un passetto dopo l'altro tutti i progressi e gli intoppi di un esperimento troppo rischioso. Il fatto di poter vedere il punto di vista di Kozlov porta il lettore sempre un passo avanti, ma quelle conoscenze non possono che pesare quando ci si rende conto che la storia andrà comunque in quella direzione. Ma quando esplode l'inferno, è allora che il legame di Chet e Beau viene messo ripetutamente alla prova, e loro combattono, si struggono, assistono a una perdità dopo l'altra, ma non mollano. Il finale è una carezza e uno schiaffo, e quando rifletti meglio sul significato, anche un pugno. Dico solo questo.
Storia meravigliosa, una montagna russa di emozioni che racconta stupendamente un rapporto di amicizia indissolubile. Un'avventura che ha lasciato il segno.

Bonus: 4/4

[4] È presente una profonda amicizia fra persone dello stesso sesso: assolutamente presente e preponderante, Chet e Beau combattono al fianco l'uno dell'altro fino alla fine, non tirandosi mai indietro anche a costo della propria vita.
[5] Uno dei personaggi è impulsivo e tende a non ascoltare cosa gli viene detto, finendo così per prendere scelte sbagliate: Beau a rapporto! Impulsivo, testardo, tenace e potrei andare di lungo. Lui rientra benissimo nella descrizione e nella sua cocciutaggine riesce comunque a risultare affabile.


Totale: 48.25/49

Recensore Master
09/12/18, ore 00:23
Cap. 2:

Ciao!
Riprendo il filo di questa storia... Fai prima tu a scriverle e pubblicarle che io a leggerle! E devo dire che ogni storia rivela pienamente il genio che sei: sono tutte assolutamente originali, scritte con uno stile che muta a seconda di quello che vuoi raccontare, le trame si dipanano in tutta la loro complessità e pare davvero di stare seduti sulla poltrona del cinema per come le scene si susseguono incalzanti, coinvolgenti, così ricche di dettagli che pare davvero di essere la'.
Superba la descrizione degli effetti della mescalina, di come i colori appaiano più profondi e quasi vivi, di come si possa avere l'impressione di vedere addirittura dentro proprio corpo - la struttura dei vasi, l'intreccio dei tessuti, il nitore delle ossa. TI sei superato nella descrizione di come possa apparire un occhio umano sotto l'effetto di questa particolare droga, in tutte le sue sfumature di colore - che in effetti ci sono e si notano, osservando da vicino un occhio chiaro. Splendidamente svolto il tema del doppio, inquietante e affascinante la descrizione del momento della morte, delle allucinazioni e addirittura dei ragionamenti in fase di premorte. E poi la scena apocalittica della distruzione totale, che terrorizza e sorprende, e ci lascia col fiato sospeso: perché in quell'unico luogo "loro" non riescono ad avere accesso? Chi è il misterioso ometto che si trova in quella base praticamente dalla sua fondazione?
Splendida storia narrata magistralmente : perfetta la descrizione e composizione degli ambienti - confesso di avere imparato solo adesso come si chiama il vano di scorrimento dell'ascensore.... semplicemente fantastico.

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