Recensioni per
BEYOND EVERYTHING
di Alicat_Barbix

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
22/03/19, ore 19:09

Non ho mai pianto per una storia per quanto triste fosse. Ecco invece non è stato lo stesso per questa storia e mi stupisco di me stessa. Non ci credo che sia finita così. Complimenti per come sei riuscita a coinvolgere il lettore, adoro il modo in cui scrivi

Recensore Master
20/02/19, ore 16:07

Così siamo arrivati alla fine di questa vostra long. Un lavoro davvero impegnativo, non c’è dubbio.

All'inizio trovo una lucida descrizione della cerimonia funebre che vede sfilare alcuni tra i personaggi più significativi nella storia di Sh: prima fra tutti, Irene, poi Victor, la dimostrazione vivente che un miglioramento nella propria vita è decisamente possibile, ed altri.
Il momento, così difficile per Watson, si conclude con la visione di una Molly distrutta e dallo svettare sinistro di quella lapide che, purtroppo, contiene davvero Sh, non è un tragico falso come in TRF.

E poi c'è proprio lui, John, che voi seguite nel suo percorso doloroso fino al sorriso finale.
 Decisamente, il vostro progetto narrativo è strutturato su tematiche molto impegnative. Infatti c'è la prostituzione, connotata dalla riduzione in schiavitù di uomini e donne, c'è l'abisso dell'AIDS, implacabile e devastante, c'è una gioventù a rischio per fattori sociali e familiari, c'è la morte, con la sua dimensione così schiacciante per chi resta.
Ma, soprattutto, c'è l'amore. In tutte le sue sfumature, posto proprio di fronte ad ostacoli che appaiono insormontabili.
 Sì, perché John sceglie di condividere il percorso doloroso di Sh fino alla fine, una fine difficile da accettare, caratterizzata da rinunce e da comportamenti che annullano ogni pulsione egoistica e che si rivolgono, con sfumature quasi eroiche, solo all'oggetto del sentimento, destinato a lasciare, dopo di sé, desolazione e rimpianto. 
Dunque, il vostro, si dimostra un progetto veramente carico di tematiche spinose e tragicamente reali.
 L'avete sviluppato e portato avanti con risultati convincenti ed efficaci e, nella connotazione dei personaggi, si nota la cura nel mantenerne IC le caratteristiche principali, anche se siamo in AU.

Dunque la vostra long risulta un buon pezzo e meritate i complimenti per ciò che avete portato a compimento, una mole veramente immensa sia per la lunghezza dei capitoli sia, come ho già scritto, per lo spessore delle tematiche affrontate.

Brave.

Recensore Master
19/02/19, ore 22:08

Accingendomi a leggerlo, immagino che anche questo capitolo non sarà una passeggiata, visto come stanno evolvendo le cose.
Infatti ritroviamo Sh ricoverato in ospedale, con una diagnosi ancora più complicata, ed è tutto dire, dell’ AIDS.
Sempre accanto a lui, ponete un John davvero ammirevole nella sua instancabile devozione nei suoi confronti e nel suo cocciuto desiderio di non perdere neppure un secondo di ciò che resta del tempo di Sh.
In tutto l’angst che, ovviamente, inonda il capitolo, viste le gravissime condizioni del paziente, ci sono momenti che si distinguono per la loro intensità. Per esempio molto coinvolgente è il volo in elicottero verso il Bart’s, in cui spicca quella frase che Sh sussurra a John (“…Vuoi essere i miei occhi, John?...”) e che condensa tutto il significato di un grande amore.
Sinceramente ho trovato un po’ forzata la scena in cui Watson, dopo aver rasato Holmes, gli piazza in testa degli animaletti.
La mia è stata un’impressione a caldo, non so, ma immaginarmi Holmes, oltre che distrutto dalla malattia, oggetto anche di una buffa rappresentazione, non mi è piaciuto molto ma, come ho sempre sostenuto, la libertà d’espressione degli Autori è da rispettare perché, sicuramente, ciò che avete scritto è fondato sulla convinzione che John guardi Sh attraverso gli occhi del suo cuore e cerchi di sdrammatizzare la tragicità di ciò che sta succedendo.
Comunque, il resto del capitolo viaggia sui livelli della credibilità e della verosimiglianza.
Avete introdotto positivamente Mycroft ed il suo affetto profondo per il fratello che lo spinge ad organizzare il ritorno al 221b, per permettergli un fine vita dignitoso lontano dall’atmosfera asettica dell’ospedale.
La conclusione del capitolo è prevedibile, in un mare di tristezza e di immagini strazianti che raffigurano il dramma che si conclude in un modo certamente non inaspettato.
Lasciamo John con la sua disperazione, ma anche con la certezza che Sh sarà sempre accanto a lui.

Recensore Master
19/02/19, ore 17:53
Cap. 9:

Beh, ormai dopo la rivelazione sulla salute di Sh, non penso di liberarmi dell'angst tanto presto.
Anche qui, già dal titolo, si percepisce che la lettura non sarà facile.

Ma io sono convinta che una storia non debba evitare il racconto di sofferenze per piacere di più: credo proprio che anche la narrazione equilibrata di ciò che, purtroppo, é connaturato al percorso umano, sia elemento importante per la riuscita di una storia.
E qui, da voi, non m'imbatto in banalità o scenari trasudanti lacrime inutili e false. Allora... Loro due li ritroviamo in Italia, perché questo è il desiderio di Sh. 
E ritroviamo un John che centellina, minuto per minuto, il suo stargli accanto, per non perdersi alcunché di ciò che sta irrimediabilmente per finire per sempre.

Attraverso il suo sguardo ed il suo cuore, ci avete lucidamente fatto percepire il dolore e la disperazione di chi vede consumarsi il suo sogno più bello davanti agli occhi. Ci siete riuscite a coinvolgere chi legge in questo viaggio così straziante, ma anche così vero, verso la fine.

Non é tutto tristezza e desolazione ma avete positivamente inserito dei momenti di tregua, di pace in cui il sentimento che lega i nostri due si fa strada in modo energico e solare, come per esempio la "battaglia" con i cuscini: il dolore è lasciato fuori, ci sono solo loro due, al di fuori del tempo e dello spazio, con quello che provano l'uno per l'altro.
“…Tu sarai la mia stella, Sherlock…”: qui, mie care, è stata dura non lasciar andare una timida lacrimuccia perché le circostanze sono troppo coinvolgenti e le vostre parole le hanno rappresentate con rispetto e sincerità.
È molto forte il contrasto tra quei momenti di serenità o, perlomeno, di non dolore, e, per esempio, l’incubo che tormenta John, e trova il suo culmine nell’eco sinistro della voce di Moriarty. Ma il risveglio improvviso è ancora più duro perché Sh sta male ed, ormai, starà sempre peggio.
Un altro momento suggestivo è l’incontro di Holmes con Sergio che gli presenta la sua sofferenza e gli fa capire che ogni attimo è prezioso, soprattutto se si ama qualcuno e si è riamati.
L’immagine con cui si chiude il capitolo, è abbastanza esauriente per farci capire che la vacanza è finita e che un altro viaggio, senza ritorno, è iniziato per Sh.
Un’ultima osservazione: ritengo che l’esecuzione del ritratto di John, che avete completato in questo capitolo, sia stata davvero impegnativa in quell’altalena tragica di sentimenti e di emozioni forti e contrastanti. Sinceramente ritengo che l’abbiate gestito molto bene.

Recensore Master
16/02/19, ore 22:43

Già il titolo del presente capitolo mi toglie la speranza che mi aveva lasciato quello precedente. Le parole che voi avete scelto per introdurre questo, mi riportano infatti all’atmosfera livida e disperata delle scene di TRF in cui Sh conclude, cadavere, o almeno così crede Watson, il suo tragico “volo” dal tetto del Bart’s. E John pronuncia attonito quell’invocazione, incredulo e distrutto di fronte al corpo sanguinante sul marciapiede.
Quindi presumo subito che la lettura, qui, non sarà rasserenante.
E già dall’atteggiamento e dai termini che lo connotano (“…aria assente…si trascinò su per le scale…”) s’intuisce che i pensieri che occupano la sua mente non sono rasserenanti e che la presenza di John gli crea disagio e tristezza.
Non solo, il desiderio del medico di far sì che il loro rapporto si esprima in modo completo, desiderio proclamato con rabbia e determinazione, lo sconvolge richiamandogli le squallide scene della sua vita di prostituto al Morning.
E poi descrivete con efficacia, in un crescendo di angoscia, l’incredulità di John di fronte ad uno Sh sfuggente che, addirittura comunica la sua intenzione di andarsene per un lungo periodo di tempo.
Inserite l’intervento di Mycroft che riporta equilibrio in tutta la scena, e rimanda Watson al 221b, per affrontare la realtà.
Realtà, la malattia di Sh, che lo schiaccia crudelmente con la sua inesorabile evoluzione. Holmes morirà molto presto e lui non potrà sperare in nulla di diverso.
Decisamente avete intrapreso il percorso segnato da una delle tematiche più drammatiche dell’attualità e lo avete inserito in questa long, coinvolgendo addirittura il personaggio principale.
Direi che il risultato è stato convincente perché non siete scadute in banalità melodrammatiche ma siete riuscite a trasmettere ai momenti più drammatici un forte senso di umanità e condivisione, senza giudizi scontati.
E, quel “…Troppo tardi…” che chiude il capitolo, esprime davvero tutta la verosimiglianza di una situazione che, purtroppo, è molto credibile e realistica.
Brave.

Recensore Master
15/02/19, ore 21:58

Avevo chiuso la precedente recensione con dei ragionamenti su quella frase che Andy pronuncia a Sh gettandolo nello sconforto ("...Ti ho mentito..."). Ecco, ora, ripensandoci e, soprattutto, proseguendo nella lettura della vostra long, mi è chiaro ciò che avrei dovuto considerare prima. Infatti Andy/John è un agente dell'M16 che, sotto copertura, deve scoprire i meccanismi perversi di potere, anche sulle vite umane, e di guadagni illeciti che ruotano intorno al Morning ed al suo oscuro padrone.

Adesso ho capito che l'ammissione di una "bugia" da parte di Watson riguarda proprio il suo ruolo di spia.
Per me, comunque, potrebbe esserci anche, sotterranea, la convinzione che, di fronte all'unicità di Sh, il mascherarsi dietro al suo orientamento sessuale, per non scoprire la possibilità anche di altri percorsi per amare ed essere amati, è completamente falso e fonte di d
sofferenza.
Tant'è.
Diventa, poi, ovvio, come bene mettete in risalto con chiarezza e termini appropriati, il pesante clima d'incertezza, di delusione, di perdita d'ogni speranza di riscatto che soffoca Sh, colpito in quella parte a lui sconosciuta di se stessi che sono i sentimenti e le loro conseguenze.

Quel silenzio che scende pesantemente fra loro, dopo il racconto di John, è più rumoroso e più sconvolgente di un grido di dolore, soprattutto il tacere di Sh, cosa piuttosto rara, che rivela la sua persuasione di essersi lasciati scoprire in un lato così bello e vero per poi ricevere in cambio delle menzogne.
John capisce che diventa molto difficile, se non impossibile, convincerlo del contrario e cioè che, anche a lui, è successo qualcosa d'imprevisto e di meraviglioso.

Il commiato tra loro è rappresentata in modo molto intenso e trova la sua espressione nel bacio con cui Sh si congeda da John: è un gesto privo di tenerezza, quasi rabbioso, come un volerlo allontanare da sè cancellando tutte le possibili, residue illusioni e senza lasciare rimpianti.

La scena che segue, quella in cui Watson è di fronte al "potere", nella sua espressione più vera, è costruita da voi efficacemente tanto da lasciare un profondo senso di angoscia.

Ma diventa chiaro che la prospettiva di John è la cocciuta e commovente determinazione a tirare fuori Sh dall'inferno in cui si trova. 
La scena in cui Watson si trova a fronteggiare gli agenti inviati da Mycroft, per impedirgli di fare di testa sua, risulta particolarmente efficace per la dinamicità e per la tensione che avete saputo trasmetterci, impegnati, come ci siamo trovati noi lettori, a schivare colpi ed a sperare che non si trattasse degli scagnozzi di Moriarty.
Il capitolo prosegue ancora con situazioni non certamente tranquille come l’incontro tra John ed i fratelli Holmes, la “visita” al carcere di Pentonville in cui ritroviamo il caro Jim su cui John esprime la sua rabbia.
Risuonano molto inquietanti e sinistre le parole del prigioniero che parla di un legame troppo profondo tra lui e l’ “Angelo” che impedirà un futuro sereno tra i due (“…assisterai alla distruzione di Sherlock pezzo dopo pezzo…”).
Avete davvero costruito efficacemente uno scenario dalle tinte fosche e minacciose.
Il capitolo, questo è particolarmente denso di avvenimenti e di emozioni si chiude con il loro ritrovarsi, un momento in cui avete fatto scorrere tra i due parole che mi hanno colpito per la loro profondità e tenerezza, soprattutto quelle che John rivolge a Sh.
Brave.
P.S. Un particolare mi ha sempre incuriosito di questa long: il punto è il perché Mycroft, cioè Mister Inghilterra, colui che può smuovere ogni cosa, abbia lasciato suo fratello in quella situazione così degradante, di violenza e di sopraffazione per un lungo periodo di tempo. Sappiamo benissimo che il loro rapporto fraterno non è il massimo, ma non si può negare la costante preoccupazione, nella Serie BBC e nel Canone di Doyle, che Mycroft ha nei confronti del fratello. Niente, è un dubbio solo mio e, giustamente, nelle note che caratterizzano la long, avete indicato chiaramente, oltre ad AU, anche OOC. Giusto, l'Autore, nel raccontare qualcosa, ha la piena libertà di esprimere ciò che ritiene più opportuno. Quindi, nessun problema, ripeto, solo una mia curiosità. Del resto mi sono fatta una domanda e mi sono anche fornita una risposta, tanto più che Mycroft compare e nella sua auto, in salvo, appare il fratello. Meglio tardi che mai.

Recensore Master
14/02/19, ore 22:55

Davvero intensa la frase con cui avete concentrato ciò che Andy rappresenta per Sh: libertà, indipendenza, affetto, calore, passione, amore...Valori e sentimenti che alimentano nell'essere umano la voglia di vivere, di sentirsi aperto ad un futuro degno di essere sognato e progettato.

Sh, fiaccato nel fisico e nella mente dalla prigionia brutale che gl'impone Moryarty, non riesce lucidamente a riconoscere ciò che veramente prova per Andy ma, soprattutto, credo che il suo desiderio più lucidamente individuato nel suo cuore, sia quello di non coinvolgerlo nelle ombre umilianti e pericolose della sua vita al Morning.

In più, vive, con dispiacere, il dolore sincero di Victor per la fine della sua storia d'amore a causa della sua vera professione.

Molto efficace, a questo proposito, il ritratto che fotografa efficacemente i due, seduti, assenti e persi nella loro tristezza e nella loro sconfitta, al bar.

Suggestiva la descrizione della "gabbia" squallida e soffocante che li isola dalla vita degli altri.

E splendido, perciò, diventa, in quella squallida atmosfera, il "tocco gentile" di Andy che coglie di sorpresa Sh e gli giunge come un soffio vitale che gli permette di tornare a respirare liberamente.
Arriva pure la ragazza di Victor, quasi che l’entrata di Watson nel locale abbia portato un vento nuovo. Infatti si prevede un chiarimento tra i due e si prospetta una serata diversa anche per Sh, pur avendo il cuore in completa confusione, per la forza di ciò che prova e per la consapevolezza che sarà molto difficile per lui risalire dall’abisso in cui si trova. E questo voi lo avete rappresentato con molta precisione e lucidità e ci avete fatto partecipi di tutta quella sofferenza, senza mai scadere nel banale.
Un appunto che non voglio mi sfugga: c’è, nella vostra long, una positiva coerenza tra forma e contenuto. Per esempio, in questo capitolo, tra molte altre, mi è rimasta impressa l’immagine, molto forte, che avete usato per denominare precisamente il Morning.
È chiaramente scaturita dal tormento di Sh che, nei suoi pensieri, definisce “macello di anime” quel luogo. Ecco, la terminologia, che avete usato a tal proposito, esprime perfettamente il clima terribile del “regno” di Moriarty.
Trovo il piacevole richiamo IC del ristorante “Da Angelo”, che mi ha fatto tornare alla mente le ormai mitiche immagini, viste in ASIP, che davvero possono essere considerate elementi inconfondibili e “portanti” rispetto alla Johnlock.
Secondo me, uno dei punti forti di questo capitolo, è l’atmosfera che avete creato nel locale dell’italiano, intrecciando le emozioni diverse ma parallele delle due coppie, Sh ed Andy e Victor e la sua ragazza.
Un fluire di sentimenti, di desideri, di “chiusura” rispetto al mondo là fuori, che isola le coppie nella loro realtà, più o meno tormentata.
Ci avete dato un po’ di tregua con del “sano” fluff che ci allontana, per il momento, dal mondo cupo del Morning.
Fluff che, però, viene dissolto poi dal ritorno di Sh verso la sua “prigione” e dalla frase di John (“…Ti ho mentito tutto il tempo…”) che gela l’ “Angelo”.
Ma, io credo, il significato che Andy voleva dare a quelle parole, probabilmente, non era quello che Sh percepisce nella sua malinconica visione della sua triste realtà umana.
Quasi sicuramente il medico nasconde la vera dichiarazione d’amore che sarebbe stata pronunciata. Però è una mia congettura.
Alla prossima.

Recensore Master
12/02/19, ore 16:14

Con questo capitolo avete rappresentato, in modo efficace, la luce ed il buio, il sentimento che, non c'è dubbio, lega Sh e John e la vera essenza del Morning, un luogo dove molti vanno per divertirsi ma dove troppi sono prigionieri di una vita inaccettabile. "Lui" non è direttamente presente sulla scena, ma il suo influsso malvagio caratterizza l'atmosfera del locale: Moriarty e la sua attrazione diabolica per Sh che considera null'altro che un oggetto a suo uso e consumo.
 Questa è la traccia sotterranea che tiene legate le vicende dei vari personaggi.
A proposito, compare pure, indirettamente, Magnussen, uno dei più "untuosi" cattivi delle Serie TV, che anche qui è connotato da un ruolo disgustoso.
In questo capitolo, secondo me, il punto di forza è l'arrivo di Sh in moto, la sua fresca dichiarazione a John ed il loro momento insieme, liberi da tutti e da tutto.

Fate agire, efficacemente, uno Sh in cui la malinconia ha lasciato il posto ad una rara serenità ed a un modo di comportamento provocante e quasi sbarazzino. Infatti è bello leggere di quel suo lanciare un sasso contro la finestra di John per attirare la sua attenzione o del suo appoggiarsi, decisamente irresistibile, alla sella della moto. È uno Sh diverso, carico d'energia e desideroso di vivere che, poi, nel ballare, esibisce sfrontatamente il suo fascino magnetico nel locale in cui si recano.
E lo fa non per cercare ammiratori o, meglio, clienti, ma per scuotere Andy dal suo atteggiamento riluttante ad accettare la sua corte serrata.
Descrivete così una parentesi di divertimento, di tensione positiva da parte di John, nel cadere preda della propria evidente gelosia nei confronti di Sh. È una tensione, questa, che ci fa sorridere e ci fa dimenticare, per un momento, tutte le brutture del Morning.
In questo capitolo viene introdotto il personaggio di Molly, tratteggiata con caratteristiche che la portano lontano dai canoni BBC. Qui, infatti, è una sedicenne, non esattamente a suo agio nell’atmosfera del Morning. E qui reincontro Mary.
“…voce secca e severa l’altra, le braccia incrociate e gli occhi freddamente fissi…”: speravo proprio che lei non ricalcasse le orme della Mary dei Mofftiss, ma temo che questa qui, la vostra, sia anche peggio.
Fate emergere subito l’umanità di Andy/John nei confronti della ragazza, “allieva” di quell’altra, che rivela un’attrazione particolare, ovviamente sfortunata, nei confronti di Sh. E mi viene da pensare davvero che non ci sia pace per quasi tutte le Molly Hooper nel mondo del fandom…
Il capitolo si chiude con la tristissima, e prevedibile, scena di Holmes che mostra i segni del pestaggio di Moriarty.
Un’immagine davvero coinvolgente, che avete saputo tratteggiare con delicatezza, quasi con rispetto.
Alla prossima.

Recensore Master
10/02/19, ore 16:56

Purtroppo, all'inizio di questo capitolo, ci troviamo a seguire Sh che entra nella stanza di Moriarty, quasi fosse ma, secondo me lo è, una vittima sacrificale.

L'ambiente in questione è stato da voi connotato in modo puntuale e rispecchia l'indole del suo possessore: parlate di "tenebre" ma, estremamente suggestivo è, soprattutto, il grande quadro che domina la camera, raffigurante un diavolo sul punto di aggredire una donna.
Un'immagine molto significativa che esprime tutto il senso di malvagità e di sopraffazione sugli altri che caratterizza la figura di Jim.
 Quello che si presenta a lui, come ho già scritto sopra, è uno Sh rassegnato, incapace di ribellarsi al suo dominio perverso.

Davvero struggente il modo con cui descrivete l'abbandonarsi dell'"Angelo" alle rivoltanti attenzioni di Moriarty, con quel suo trovare un po' di conforto nella giacca e nell'immagine di Andy.

Mi è piaciuto l'incontro tra Victor e Sh con quest’ultimo che gli raccomanda di non perdere l'occasione di amare e di essere amato dalla donna che ha scelto: è un momento molto malinconico perché, nel cuore di Holmes, c'è sicuramente il triste dubbio sull'evoluzione del proprio futuro, e sulla reale possibilità di evadere dalla sua "prigione".

Intanto, nel suo cuore, a causa del riaccendersi delle disgustose attenzioni di Moriarty, si fa strada il desiderio di non coinvolgerlo in quella sua vita, che lo tiene prigioniero in situazioni squallide, umilianti e pericolose.

Tra i legami IC della vostra long compare anche il nome di Culverton Smith e non è che evocarlo faccia venire meno i brividi rispetto a Jim...

Mi trovate felice nello scoprire che la Mary del Morning mi sembra non portare guai come la sua omonima delle Stagioni BBC; o almeno lo spero. Con molta tenerezza e complicità avete connotato il trovarsi tra Sh e John, sempre sotto l'occhio diabolico di Moriarty.

Un pezzo avvincente, brave.


Recensore Master
08/02/19, ore 23:33

Il capitolo si apre con un argomento molto importante nell’IC dello Sh BBC e cioè i rapporti che s’intrecciano, per forza di cose, tra Mycroft e John, riguardanti ciò che fa o che pensa Sh.
Dico IC, perché, nella vostra long, ci sono molti riferimenti in tal senso e questo appartiene al percorso “canonico” tracciato dai Mofftiss.
C’è Mycroft che si preoccupa per il fratello minore ed intercetta il legame che si va creando tra lui e John, vigilando affinchè tutto possa andare a vantaggio del suo fragile equilibrio di persona troppo intelligente e dunque sensibile ed indebolita dalla dipendenza rispetto agli stupefacenti.
Anche John lo ritraete in modo IC perché, alla chiara posizione di Mycroft reagisce quasi con sdegno per l’ingerenza nella sua vita, mostrando, così, quasi senza accorgersene, che, ormai l’”Angelo caduto” ne fa parte integrante.
Un’osservazione sulla vostra capacità di scrivere la lascio subito, altrimenti me ne dimentico: mi piace molto, e vedo che non è sporadica, la scelta lessicale che fate, per cui si possono leggere, con suprema pace interiore, i nomi, gli avverbi, gli aggettivi “giusti” ed i verbi più appropriati al contenuto, senza banalità o inesattezze (“…aspetto truce…sorriso sbigottito…sputò acidamente…ecc…”).
Proseguendo nella lettura, ho trovato particolarmente suggestiva la scena in cui John, sdraiato sul letto, interiorizza il bianco che vede intorno a lui, e comprende che quel colore l’ha colpito perché della stessa tinta era la camicia che portava Sh, le lenzuola ed il comodino.
Così, efficacemente, ci comunicate che l’interesse di Watson nei confronti dell’”Angelo” non è solo puramente professionale ma sta invadendo la sua sfera emotiva.
E viene travolto dalle emozioni, senza rendersene conto, perché al, decisamente stupido, messaggio di Sh, risponde precipitandosi da lui.
Qui, purtroppo perché solo il nome mi provoca l’orticaria, incontra una certa Mary che, temo, avrà un ruolo di “disturbo” tra lui e Sh, visto il modo con cui la tratta.
Ne è sicuramente colpito ma, soprattutto, è una donna e questo gli provoca molti problemi in meno rispetto all’attrazione fortissima che prova per Sh ma della quale non riesce a farsene una ragione, mascherandosi dietro al suo “non sono gay”. Però , come mettete giustamente in risalto, Andy/John è al Morning per indagare e quindi, tutti quelli che incontra, sono, per lui, possibili fonti d’informazioni.
La parte del capitolo in cui avete descritto John e Sh nel giardino, è davvero ben costruita, ricca di emozioni e di sentimenti che non appartengono certo a quel mondo così squallido in cui è prigioniero l’”Angelo”. Li avete immersi, per un breve momento, in un’atmosfera in cui sono sicuramente “loro due contro il resto del mondo”.
Quest’ultimo scopre tutta la sua dolente umanità, bisognosa solo di essere amata e di amare, senza più scopi vergognosi ed umilianti. Sh libera, nei confronti di Andy, tutto ciò che nasconde dentro di lui e che, non trovando risposta, lo spinge disperatamente verso l’oblio artificiale della droga.
Ormai Andy è completamente perso nel suo sentimento così dilagante per quell’essere così bello e fragile ma che dimostra una forza insospettata, dimostrata, per esempio, nell’andare all’incontro con Moriarty quasi senza mostrare paura, pur essendo consapevole delle perversioni che vengono espresse dal suo “capo”.
Bene, anche questo capitolo è valido.

Recensore Master
07/02/19, ore 22:27

In questo capitolo seguiamo i fatti con lo sguardo di Sh ed incontriamo un altro personaggio che anima sempre le storie con la sua malvagia follia. Da come Sh ragiona su di lui ("...che più temeva al mondo...") mi sembra chiaro che anche in questa ff Jim sia la figura negativa in assoluto.
Molto preciso ed articolato lo scenario psicologico, che avete costruito e descritto, riguardante l'"Angelo caduto". Ne esce un quadro desolante di sfruttamento e di miseria morale veramente devastante, in cui degli esseri umani diventano nulla più che merce in vendita, ritenuti oggetti senz'anima.
A proposito dei rapporti tra Sh e Moriarty, voglio annotare un'osservazione tutta mia: avete messo in risalto la paura di Sh nei confronti di Jim, il suo atteggiamento remissivo e timoroso. Ecco, questo particolare si adatta perfettamente alla caratteristica AU ed OOC della long.
Infatti Sh, nelle Stagioni BBC, non ha paura di lui ma lo apprezza come avversario e si sente impegnato in una sfida mortale, pur considerandolo un uomo molto pericoloso.
Comunque quando andrò avanti con la lettura della vostra 
storia, vedró se questa mia impressione sia corretta. Perfettamente accettabile il vostro punto di vista perché siamo in un AU ed i personaggi, ovviamente, è più che lecito che subiscano delle variazioni nelle loro caratteristiche.
Mi è piaciuto molto lo scambio di battute con Victor, parole intrise di umanità e malinconica condivisione di una realtà non certamente apprezzabile. Comunque, come avete fatto notare, anche in quello scenario così squallido, Sh brilla ugualmente al di sopra di chi lo circonda, magnifica voce "fuori del coro".
Avete descritto con efficacia la sua condizione di “preda” ambita del locale ma, purtroppo per lui, anche, e soprattutto, di Moriarty.
E qui avete introdotto una tematica delicata ma necessaria se si vuole comprendere a fondo la complessa personalità di Sh.
Mi riferisco alla sua dipendenza da stupefacenti, elemento questo sicuramente IC.
La droga, per lui, è una tragica via d’uscita, con lo stordimento che gli provoca, dallo squallore di una vita che non gli suscita alcuna piacevole motivazione per sperare in un futuro diverso da quello mercenario e deprimente che gli si prospetta.
A questo punto s’innesta l’intervento di Andy/John che, evidentemente, nell’incontro precedente, ha lasciato un segno diverso in lui: Sh non si è sentito usato, ma ha colto nell’altro un modo decisamente diverso di considerarlo.
Ovviamente avete fatto agire l’”Angelo caduto” in maniera coerente con il suo stile di vita; infatti Sh è abituato a vendere il suo corpo e, visto che questo è molto richiesto, lo ritiene un elemento molto prezioso per comunicare, perciò abborda insistentemente Andy, con cocciutaggine ed ostinazione, offrendosi a lui quasi con accanimento.
Ma, evidentemente, Rose/Watson non ha intenzione di usarlo, trincerandosi dietro la maschera del suo orientamento sessuale (“…non sono affatto gay…”).
La vostra è una long che promette sviluppi davvero avvincenti, brave.

Recensore Master
06/02/19, ore 23:17

Credo, innanzitutto di dovermi scusare con voi per l’enorme ritardo con cui mi accingo a lasciarvi qualche osservazione sulla vostra long.
Non è un caso, lo faccio metodicamente, perché accantono, in modo quasi seriale, le “Storie da recensire” e poi me ne occupo anche rispettando i ritmi della vita là fuori.
Comunque eccomi qui.
Quindi AU ed OOC…ma già ad una prima, veloce impressione i protagonisti mi appaiono piacevolmente IC almeno nelle loro caratteristiche principali.
Per esempio, a proposito di John, all’inizio del capitolo, lo connotate con la delusione ed il vuoto lasciati dall’esperienza afghana, che lui tenta di colmare con l’intraprendere un percorso difficile ma estremamente “adrenalinico” come quello che gli si prospetta grazie ad un suo compagno d’armi, e cioè il reclutamento nell’M16.
Molto IC anche il suo presentarsi così “scandalosamente” al Diogene’s Club: quello che avete scritto a riguardo, mi richiama le immagini divertenti di una situazione simile viste in TAB, in cui Watson, certamente, non riesce ad accettare e, quindi, a gestire in modo disinvolto le imposizioni relative al silenzio obbligatorio.
Ho trovato efficace la vostra puntuale descrizione dell’ambiente in cui John va ad incontrare Mycroft, buono anche il ritratto che avete pensato per lui, perché avete saputo trasmetterci, attraverso dei mirati dati visivi, anche l’atmosfera particolarissima del Diogene’s.
Stessa attenzione nel connotare anche il Morningstar e includo anche la tipologia che John si trova davanti (“…idiota palestrato…”). Qui veniamo accolti da un’Irene che si trova perfettamente a suo agio in quel posto e si possono prevedere intrecci piuttosto “saporiti”.
Viene introdotto sulla scena un affascinante Victor, altra “pedina” vincente del Mornigstar.
Ma, andando avanti nella lettura, ecco che arriva il momento che una seria sherlocked aspetta con ansia e curiosità ed è ovviamente quando compare Sh, l’”Angelo caduto”. Mai denominazione fu tanto suggestiva…
Il vostro Sh ha le caratteristiche fisiche sicuramente IC, con quel fascino devastante che emana dalla sua naturale eleganza e dalla sua bellezza magnetica.
Storia, questa, che si prospetta interessante.

Recensore Junior
12/01/19, ore 17:54

Wow...solo wow posso dire a questa storia così meravigliosa! Mi si è sciolto il cuore.
Scusa mi presento: mi chiamo Elena e sono entrata da poco nel fandom di Sherlock. Sono un'inguaribile sentimentale e ossessionata dal lieto fine, ma credimi se ti dico questo: la tua storia è una meravigliosa bomba che quando è esplosa mi ha commossa. Io non piango di solito (mi emoziono e mi faccio travolgere da quello che leggo), ma quando lo faccio vuol dire che questa cosa mi ha colpita (positivamente si intende) e all'inizio pensavo finisse bene con il loro matrimonio, ma il colpo di scena di Sherlock malato mi ha spiazzata. John e Sherlock sono bellissimi, il loro amore è puro nonostante gli ostacoli e le loro differenze e questo mi ha fatto amare ogni riga. Sono così felice di aver letto la tua storia e recensisco solo alla fine perché me la sono goduta. Scrivi in modo impeccabile e mirato al cuore, il racconto è così bello e fluido che me lo sono mangiato con gli occhi.
Complimenti, complimenti e ancora tantissimi complimenti! Continuerò a leggere i tuoi racconti perché te lo meriti, hai un dono...il dono di scaldare il cuore della gente.
Un abbraccio Elena.

Nuovo recensore
08/01/19, ore 04:07

Sappi che non ho mai odiato nessuno come sto facendo con te.. l’ho amata fino alla scoperta... che cavolo era spettacolare.. erano mesi che non leggevo una ff così bella, poi... sto piangendo come una scema, nonostante l’orario, ma nn mi scuserò, sappi anche che pretendo una ff scritta da te (anche se questa è la prima che leggo e nn ti conosco) dove sono felicissimi.. che cavolo non si meritavano un finale cosi.. ok ammetto anche che mi sono fermata al penultimo capitolo, perché non sono riuscita a continuare, sto annegando nelle lacrime.. e pensare che la volevo mettere anche tra i preferiti... comunque scrittura impeccabile, storia molto bella (almeno fino al nono capitolo) se scrivessi cose più allegre sarebbe stata perfetta..

Recensore Junior
06/01/19, ore 20:50

Ed eccomi qua, fino alla fine. 
Già ero depressa per il rientro a scuola (sí, disgraziatamente sono ancora dentro pure io), mi arrivate pure voi con il funerale di Sherlock. E con Molly che si dichiara sulla sua tomba. Grazie, grazie assai. 
Scherzi a parte, non avrei saputo trovare un lieto fine più lieto di questo, soprattutto considerando come eravamo rimasti solo un capitolo fa. Ho sempre fatto fatica ad immaginare la felicità per una persona che ha perso l'amore della sua vita, non posso farci niente; ed infatti già mi preparavo al suicidio di John, o a qualche altro strazio. Per fortuna che voi due siete sempre in grado di stupirmi, all'associazione proprio non ci avrei mai pensato! Qualcosa che, nell'ingiustizia, renda giustizia alla morte di Sherlock, qualcosa che lo faccia rimanere vivo, e che dia l'idea del grande uomo che era, che è per tutti. Sono felice che abbiate scritto questa storia, che non parla solo d'amore, ma anche dell' AIDS, della prostituzione e via discorrendo. Purtroppo sono topics spesso usati con superficialità, storie strappalacrime, senza messaggio e senza anima, e non parlo solo di fanfiction, ma anche degli operati di chi scrive per lavoro; è una cosa che mi manda in bestia. Non è una storia d'amore facile quella che vivi da malato, non va come per le persone che di problemi non ne hanno (certo è che non è meno intensa per questo), cosí come la prostituzione è divertente solo da un determinato punto di osservazione, e uno schifo dall'altro. Quando parli di certi argomenti in questi termini ti sembrano cose quasi scontate, eppure a me sembra che sia molto facile ignorare l'ovvio. Grazie ancora per aver scritto questa storia, davvero.
Fatemi contenta e ditemi che avete già in mente la prossima! :D  
(Recensione modificata il 06/01/2019 - 08:52 pm)

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