QUINTA CLASSIFICATA, CON UN TOTALE DI 40,25/45
Lettere di un disertore, di Red_and_Black
Grammatica e Stile: 9,75/10
“Fermarci non possiamo” – “Non possiamo fermarci” sarebbe una forma più scorrevole; in questo caso consideralo un appunto di stile, non un errore grammaticale.
“ma non è .facile” – errore di battitura, hai inserito un punto prima di “facile”
“se lo siano procurato” – “se lo fossero procurato”, la narrazione è al passato
La grammatica, come vedi, è quasi perfetta: sottraggo quindi il minimo, ovvero assegno 9,75 a questo parametro.
Sullo stile, invece, oltre alla frase che ti ho precedentemente riportato l’unico problema è costituito da frasi un po’ troppo lunghe, anche se non in modo eccessivo. Questo piccolo difetto infatti è “mascherato” molto bene grazie a un utilizzo eccellente della punteggiatura, sempre appropriata e diversificata nel modo giusto. In particolare, ho apprezzato davvero tanto le diverse citazioni classiche che hai deciso di inserire nel testo, in quanto hanno aiutato a caratterizzare il protagonista, rendendolo originale e diverso rispetto agli altri personaggi della storia e di quelli comuni nel genere (riprenderò poi questo discorso nella caratterizzazione). Ho riscontrato anche un buon uso del lessico e delle descrizioni: soprattutto l’ultima parte ha avuto un impatto abbastanza forte per il modo in cui è stata scritta, facendo sembrare un’uccisione quasi una cosa normale, come la vedevano i soldati dell’epoca. Mi è piaciuta anche l’impaginazione, in particolare l’originalità che hai impiegato nell’utilizzo del corsivo: solitamente infatti è usato per la parte epistolare, mente tu hai invertito i due caratteri ed è una cosa che ho apprezzato, essendo le lettere l’argomento principale della storia. Inoltre, le lettere sono certamente verosimili, e questo è un punto a tuo favore. Ti assegno anche in questo caso la penalità minima di 0,25 per le piccole imprecisioni. La media dei due punteggi è di 9,75/10.
Trama, Originalità e Caratterizzazione dei personaggi 10/10
La trama non è molto articolata, ma non presenta incongruenze o salti così bruschi da poter compromettere la comprensione del testo; in questo caso, però, la semplicità della trama ha posto l’attenzione su altri particolari a cui hai deciso di dare più importanza, per cui non credo che costituisca un punto a tuo sfavore. L’originalità invece è un po’ penalizzata dall’espediente delle lettere, ma grazie alle citazioni letterarie (che differenziano il protagonista da tutti gli altri soldati della storia, analfabeti, e da quelli che si ritrovano nella maggior parte delle opere sulla Prima guerra mondiale), allo stile e all’impaginazione sei riuscita a non far risultare banale questo racconto. Ritornando sull’originalità del protagonista e sulla sua condizione sociale, ho anche un altro commento: i “letterati” del tempo, infatti, almeno all’inizio del conflitto partivano come volontari per gli ideali classici di patriottismo/amore della patria (se ne potrebbe discutere, ma più o meno il concetto è quello), mentre Emanuele no, e questa differenza è delineata oltre che dai fatti dal buonissimo uso dell’introspezione che hai eseguito. Tuttavia, il senso di vergogna per il suo comportamento emerge molto forte dalle sue lettere, così come l’attaccamento ai cari (testimoniato anche dal fatto che, morendo, ripeta il nome dell’amata) per cui ha compiuto tale, vano, gesto. Sugli altri personaggi ho poco da dire, nel senso che non hai delineato in modo particolareggiato la loro individualità: sono gli “altri”, i soldati comuni che si sono ritrovati a combattere una guerra che non è mai stata loro; e, dal mio punto di vista, questa è stata la scelta migliore. Assegno 10/10.
Attinenza al contesto storico e ai contenuti del bando: 9,5/10 (5+5)
Per quanto riguarda il primo punto della richiesta non ho nulla da segnalarti, se non che l’accuratezza delle tue ricerche e la precisione sulla geografia, sulla numerazione delle armate, sulle condizioni delle trincee, ecc.… è stata da parte mia davvero gradita, perché ha denotato il tuo profondo impegno nella realizzazione di questa storia. Per quanto riguarda invece il secondo punto, sono stato un po’ in dubbio: è vero che la giudice originaria aveva approvato il fatto che la storia si svolgesse dopo la fine di un’offensiva, e non di una guerra intera, però che il rientro a casa sia causato da una diserzione mi è parsa un po’ una forzatura… nel senso che mi aspettavo una cosa diversa, con quella domanda, ecco. In conclusione quindi hai rispettato il bando, ma non sono del tutto convinto che questa storia sia perfettamente aderente a questo parametro. Tolgo solamente mezzo punto per correttezza verso coloro le cui storie erano completamente adatte alla richiesta iniziale.
Pathos e Atmosfera: 2/5
Questa era forse una delle richieste fondamentali del contest, ma a mio parere non è stata sviluppata fino in fondo: ad eccezione della breve sequenza dove descrivi il sogno del protagonista non ho ritrovato una grande caratterizzazione degli ambienti, che comunque sono descritti a sufficienza per poter capire le condizioni in cui si muovono i personaggi ma non molto particolareggiati. Però, la cosa che secondo me è più mancata nella storia e che ha comportato l’elevato abbassamento del punteggio è stata la tensione, il pathos, che non ho sentito in nessun punto della storia. Sarà certamente qualcosa di soggettivo, il mio parere non è assolutamente di un esperto in materia, però da semplice lettore mi è mancato “quel brivido” che mi facesse essere certo della presenza di questa determinata richiesta. In ogni caso, la storia è molto bella anche senza questa componente.
Titolo e Introduzione: 4,5/5
Il titolo è molto classico, per un racconto di questo genere, ma è adatto alla tua storia ed esprime fin da subito quell’intensità drammatica che la caratterizza (in particolare nell’ultima sequenza epistolare). L’introduzione, invece, anche se attinente mi è sembrata fin troppo neutra, contrariamente alla storia stessa. In conclusione, quindi, assegno un punteggio di 4,5.
Gradimento personale: 4,5/5
Come credo di aver già espresso, la storia mi è piaciuta ed è riuscita a coinvolgermi: probabilmente, non essendo io il giudice originario ho dato meno peso alle richieste proprie del bando e mi sono concentrato solamente sulla storia in sé, in quanto amo molto il genere storico. Tuttavia, c’è stato davvero quel qualcosa di mancante che non mi ha fatto dire “questa storia è perfetta”, ma si tratta veramente di un insieme di dettagli che solo in pochi riescono sempre a gestire: in particolare il tuo stile mi ha convinto e coinvolto! Non assegno il punteggio pieno solo perché altre storie mi hanno fatto immedesimare maggiormente, ma ti faccio i miei complimenti per questa bellissima storia, davvero |