Recensioni per
Io e la mia amata Jacqueline
di LaSignorinaRotterMaier

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/12/18, ore 13:50

Ah, finalmente ho capito. Scusami, è che son proprio tarda. Avevo cominciato a leggere questo racconto non so quante volte e passavo da Sta parlando il marito a Sta parlando il figlio... poi pensavo che fin dall'inizio era la storia del figlio che si rivolgeva alla madre, e poi che forse sempre il figlio si rivolgeva a un'altra donna. Sono arrivata a pensare che Jacqueline fosse la madre... accidenti a quando parto con mille idee (gli amici sanno che quando parto con le ipotesi sono irrefrenabile e mio marito si chiede come fanno a sopportarmi. per questo ti dico che puoi stare sicura e che se non avevo capito subito il racconto non è a causa tua ma mia). Il fatto è che di solito viene svelato tutto man mano invece qui c'era una donna folle che ha partorito un figlio anche lui folle e apprendere la sua storia direttamente da lui attraverso la sua follia è qualcosa di tanto originale che non me l'aspettavo. Dovevo invece avere la pazienza di aspettare di leggere tutto sino alla fine, ma solo oggi ho avuto tanta tranquillità in casa da poter leggere tutto d'un fiato. Di sicuro una storia drammatica come questa, che si sviluppa nell'arco di una generazione, merita di essere letta con tranquillità altrimenti sfuggono tante piccolezze che fanno la differenza.

Non avevo letto le note in anticipo perché a volte mi è capitato di farlo e anticiparmi tutto. Ora vado a leggere anche quelle. Comunque complimenti sinceri, ho letto che questa era la tua prima storia originale, e hai cominciato alla grande con una storia difficile da gestire.

Una curiosità: quando parli di tutta quella roba, significa che la madre era un'accumulatrice compulsiva, o effettivamente l'unico lavoro che sapeva svolgere era di artigiana che riparava le cose che portava in casa?

E' stato un piacere leggere questa storia, sembra inquietante solo alla fine, quando comprendiamo la follia dell'uomo, in realtà fornisce tanti spunti di riflessione che non so da che parte cominciare, e se cominciassi a parlare dei malati mentali abbandonati a se stessi e alle proprie famiglie ti scriverei un papiro. Alla prossima!

Recensore Junior
10/12/18, ore 13:18

Quarta classificata
Stile, trama e originalità
: Storia molto difficile da valutare e ti spiego perché: hai trattato un tema troppo grande e delicato di questi tempi, forse. Stile semplice, delirante come la mente dell’uomo che ci racconta che cosa prova e che cosa vuole fare. Il femminicidio è un tema attualissimo e tu hai descritto cosa qualsiasi donna può vivere stando assieme a uomini mentalmente insicuri e instabili. Quindi su trama e originalità non mi sento di darti un punteggio alto perché (metti in conto che la prendo come storia eh, non lo prendo come saggio sul tema) il problema con la madre pazza è un argomento già affrontato. Il figlio che se ne vergogna, che la rinnega e che poi le da ragione in un momento di crisi mistica non è originale, ma è comunque coerente e necessario per capirne l’introspezione. Essendo appunto una storia di cui si sente parlare troppo spesso ormai, avrei arricchito il tutto con un po’ più di storia dietro mettendo qualche dettaglio originale. Che poi se la storia non fosse partecipante al contest sarebbe perfetta così com’è. 
10/20 

Attinenza alla citazione: Si percepisce il bisogno dell’uomo di qualcuno che lo ami e da cui essere indispensabile. Bisogno forse creato dall’assenza mentale della madre. Lui vede nella sua Jacqueline quel senso di bisogno estremo di amore, quel senso di avere il suo posto nel mondo accanto a lei. 
Abbiamo anche quel sentimento di odio che serpeggia nelle sue azioni. Perché se con le parole lui dice di amarla e di avere bisogno di lei, con le azioni invece dimostra di disprezzarla come disprezzava sua madre e come forse disprezza il genere femminile. 
10/10 

Caratterizzazione Personaggio: Lui è delineato molto bene, abbiamo tutti gli elementi necessari a farci un idea della sua personalità. 
Ho adorato molto inoltre le sue considerazioni iniziali: << Se si pensa al fatto che da un punto di vista empirico, si nasce dal momento in cui un uomo e una donna si posseggono l’un l’altro, risulta del tutto normale che noi esseri umani siamo impregnati di impulsi. Perché, dunque, reprimerli, Jacqueline? >> 
Mi è piaciuta particolarmente come frase. 
Lei invece la trovo abbastanza piatta. Tu puoi rispondermi che non ci interessa lei ai fini della storia ma siccome hai scelto questa tema avrei preferito avere un parallelismo di pensieri che non si limitano soltanto a quelli deliranti di lui e a quelli di paura di lei. Un vero e proprio visceramento di cosa succede al nostro cervello quando sappiamo che la persona davanti a noi non ragiona in maniera lucida e che con ogni probabilità stiamo per morire. 
7/10 

Godimento personale: Come già detto ho fatto un po’ fatica a valutarla come storia perché qualsiasi cosa mi veniva in mente mi sembrava fuori luogo in segno di rispetto nei confronti delle donne che queste situazioni le hanno vissute e che le vivono tutt’ora. Avrei preferito maggiore introspezione non solo del personaggio cattivo ma anche di lei perché così mi rimane come scena delirante di un uomo che uccide sua moglie. Non rimane dentro, non so se sono riuscita a spiegarmi. Ho cercato di valutarla semplicemente come storia eh, non me ne volere. 
6/10 
TOTALE: 33/50

Recensore Master
01/12/18, ore 11:56

Ciao^^
io lo dico sempre: bisogna stare più attenti a chi ci ama che a chi ci odia. Perché l'amore, quando va oltre una certa linea rossa, diventa più distruttivo dell'odio. Diventa possesso, diventa controllo. Si trasforma in qualcosa di malato.
Qui abbiamo un uomo che ama la sua donna talmente tanto che non può sopportare l'idea di stare lontano da lei, e allora la uccide, così lei non se ne andrà più.
Che l'uomo fosse già sbalestrato di suo ce lo fai capire molto bene, descrivendoci sua madre, e si sa che certe patologie hanno una componente ereditaria molto forte, ma capiamo che non è solo la follia a spingerlo, è anche il bisogno di possesso e di controllo.
Una storia molto inquietante, soprattutto nella parte finale, dove l'uomo considera bellissima la donna anche mentre si agita nell'agonia.
In bocca al lupo per il contest!^^

Recensore Master
28/11/18, ore 09:49

Buongiorno.
Uh, ho letto con grande piacere questo testo; ad avermi attirato subito è stato il fatto che partecipiamo allo stesso contest... anche io sono pronto, devo solo dare un'ultima occhiata poi spero di pubblicare prestissimo, anche perché il tempo ormai stringe xD
Il racconto è fantastico, soprattutto perché non hai ecceduto nella violenza.
Insomma il racconto, nonostante la scorrettezza del protagonista, è un testo di qualità, scritto molto bene.
In bocca al lupo per tutto.
Buona giornata :)

Recensore Master
27/11/18, ore 20:59

Ciao, partecipo al tuo stesso contest e come sempre mi impiccio un po' degli scritti dei miei 'avversari'.
Tema delicato hai scelto. Purtroppo, quasi ogni giorno, attuale.
Il concetto base credo sia quello sbagliato nella testa di questi uomini. Amare non vuol dire appartenere, ma donare.
Uomini che uccidono donne perché cosí non potranno mai essere di nessun altro. Strano modo di concepire il 'per sempre' che ci si augura da innamorati.
Capisco la tua fatica nel metterti nei panni di un lui 'cattivo' e probabilmente pazzo, come sua madre (buon sangue non mente), ci ho provato anche io, nella drabble che ho scritto. E confermo che é molto complicato per persone sane di mente e senza impulsi criminali... 😅

In bocca al lupo per il contest e alla prox!
Ssjd