Recensioni per
Quarantotto anni, dieci ore e diciassette secondi
di F l a n

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano

Sono entrata nel fandom solo da poco, sto leggendo fanfiction in ogni dove e, per quanto riguarda questa coppia, ben poche affrontano l'argomento su cosa accadrà mai quando Hank morirà e Connor rimarrà da solo. Perché è inevitabile in qualsiasi caso.
La tua è la prima che trovo e che leggo, e mi ha commossa sul serio, ho dovuto prendere i fazzoletti.
Grazie per averla scritta, mi è piaciuta tanto.
Un saluto!

Recensore Junior

Mi sto sciogliendo... perché mi stai facendo questo , sotto le feste? Aaaarg.

Recensore Junior

Ecco, un po’ di “sana” tristezza pre-natalizia.
 
Dunque, Hank è morto più o meno a ottantotto anni, che è un’età del tutto ragguardevole, e ha avuto parecchio tempo (più di tre decenni) da trascorrere con Connor.
Quindi, comprendo Hank che chiede a Connor di non lasciarsi guidare dalla disperazione per abbandonare prematuramente il mondo.
Connor ci ha provato per una quantità considerevole di tempo, probabilmente al suo posto molti avrebbero mollato prima (di solito gli esseri umani si lasciano semplicemente andare, perdendo l’attaccamento alla vita che li ha accompagnati negli anni migliori).
Mi chiedevo, dato che Connor è artificiale, la sua data di scadenza se l’è scelta autonomamente, sentendo di non poter andare oltre, oppure… c’è un limite entro il quale un deviante non può proseguire senza danneggiarsi? Non so, essendo un androide non posso essere sicura si tratti solo di malessere psicologico, può anche darsi che entrino in gioco fattori tecnici. Forse il dubbio dipende dal fatto che della sua precedente strada durata tredici anni sappiamo poco e nulla e non si può immaginare se abbia tirato avanti deciso a farlo con in mente la richiesta di Hank, oppure sia arrivato semplicemente il momento in cui l’assenza del suo punto di riferimento sia divenuta più pensante di qualsiasi altra motivazione.
 
Ehm… Credo di essermi un attimino ingarbugliata. Ho comunque apprezzato il racconto.
Grazie,
Roiben

Recensore Junior

Conosco il fandom, o meglio conosco il videogioco e la storia mi ha colpito veramente tanto. Però in questo caso ho diversi dubbi su questa storia. La lunghezza penso che sia perfetta, anche il ritmo e la narrazione sono buoni. Non mi convincono però i dialoghi del protagonista, mi sembrano troppo umani. È vero che nel videogioco gli androidi sono molto umanizzati, hanno infatti i condotti lacrimali negli occhi, però quando parlano si avverte comunque una certa distanza. Questa non l'ho trovata in questo racconto. Connor non sembra neanche un androide, se non per il finale in cui si toglie il "cuore".

Il racconto comunque mi ha colpito, necessita secondo me di una revisione, dovresti rendere più oggettivi i dialoghi di Connor.

Su un punto mi hai fatto riflettere. Il suicidio è contemplato dagli androidi? Non lo ricordo dal videogioco, ma è un tema importante che andrebbe meglio approfondito. Nel mio parere il suicidio può benissimo essere visto come un qualcosa di razionale per un androide, Connor nel videogioco muore così tante volte che certe volte si uccide cercando di fare azioni stupide.

In conclusione il racconto si fa leggere, ma i dialoghi non mi hanno permesso di godere pienamente la storia.