Recensioni per
Pattini di neve
di ChiaFreebatch

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
10/07/19, ore 00:09

Ed ecco il culmine della mia gioia! La conclusione perfetta. I Johnlock finalmente insieme, il loro amore riconosciuto e vissuto, non solo da loro stessi ma anche da amici e parenti che non aspettavano altro! Il regalo più bello, per me, per Rosie, per Sherlock...e poi la mia amata Mystrade! Questo epilogo è la vita.
Grazie per aver scritto una cosa così meravigliosa e perdonami per averla letta solo ora 💖

Recensore Junior
09/07/19, ore 23:38

L'avevo persa, ovviamente. Come altre cose nei mesi da novembre ad oggi...mesi che vorrei poter cancellare.
Ma sto cominciando a recuperare tutto, un pezzo alla volta.
Eccomi qui, quindi, con un ritardo mostruoso e con gli occhi a cuore per questo primo capitolo. Sai quanto io ami il tuo stile, anche se è tanto che non te lo dico. La tua capacità di far vivere i personaggi in modo così naturale da proiettare chi legge nella loro vita, nelle loro vicende quotidiane, ordinarie o straordinarie.
Qui la magia si ripete.
Tra l'altro è la prima volta che leggo di una Rosie che mi ispiri tenerezza e affetto e che non mi faccia pensare a chi l'ha generata!
È meraviglioso vedere quei due grandi sciocchi avvicinarsi piano piano grazie a lei, oltre che a Vic e Seba (coppia di cui tu mi hai fatto innamorare e solo tu potevi riuscirci).
Adoro anche loro due, ormai, e il fatto che abbiano un figlio che si chiama Eddie è la cosa più tenera del mondo!
❤️

Nuovo recensore
03/02/19, ore 22:25

Bella bella bella. La scena di sesso mi ha fatto accelerare i battiti e l'epilogo mi ha fatto piangere. Un connubio perfetto.

Molto bravo/a

Recensore Master
08/01/19, ore 20:47

Ed eccomi anche sul secondo, dunque, questa è la risoluzione delle cose quindi da un punto di vista della caratterizzazione ho meno da dire (ho già detto tutto nella recensione precedente). Posso dire, come avevo accennato già, che la trovata del calendario è geniale. Mi è piaciuta davvero molto, specie per come hai descritto le varie fotografie. Mi sembrava di vederle, qualcuno dovrebbe farci delle fanart. Le hai descritte perfettamente, lasciando intendere che il senso di famiglia era davvero molto forte. Se ne accorgono tutti, e non parlo solo di Victor o Mrs Hudson o Rosie, parlo anche dei lettori e di John e Sherlock (finalmente!). Quello che fanno insieme, il modo in cui si rapportano l'uno all'altro, come vivono con Rosie giorno dopo giorno, li fanno sembrare due persone sposate. E John ha ragione. La prima volta in cui parla chiaro, dice una grandissima verità. E capisco Sherlock che mette le mani avanti, è nella sua natura il tentare di salvaguardare il più possibile il suo rapporto con John (e poi lì aveva paura che scappasse e lo rifiutasse), quindi si comporta in quel modo. Ma John ha perfettamente ragione: le persone li vedono come una coppia perché è il loro modo di rapportarsi. Come interagiscono l'uno con l'altro, ed è davvero molto bello il modo in cui li fai arrivare al bacio. L'ho trovato perfetto. Molto dolce e romantico, ma senza fluff esagerato. Sa un po' di bacio liberatorio, in effetti di un bacio che arriva dopo esser stato sognato e agognato per tanto, tantissimo tempo. E questo è meraviglioso, perché poi non sanno più come fermarsi. Ho apprezzato anche la lemon, che sai io mi annoio facilmente con le lemon. Invece l'ho trovata giustamente non descrittiva, delicata e non volgare e questo è importantissimo per me.

Insomma, è stata una lettura molto piacevole. Condita da scene divertenti e dolci, come i pattini di neve e il modo in cui li fai tornare nella parte finale. Ma anche con della Mystrade, che non fa mai male, e Victor e tutto questo bel gruppo di amici. La storia ideale da leggere quando non si vuole pensare troppo, ma si cerca soltanto della Johnlock romantica.

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
08/01/19, ore 20:39

Ciao, sono scandalosamente in ritardo nel recensire questa storia, ma ho un motivo (più o meno). L'avevo letta la viglia di Natale un po' distrattamente devo confessarlo e questo perché quel giorno feci mille cose, alla fine lessi bene il primo capitolo ma il secondo lo scorsi un po' rapidamente e mi ripromisi di riprenderla in mano, ma poi gli eventi mi hanno sommersa... ad ogni modo, l'ho letta l'altra sera con molta calma e sono contenta d'averlo fatto perché è una piccola storia adorabile e meritava d'essere letta con la giusta concentrazione.

Anzitutto, mi piace il modo in cui hai bypassato i vari psicodrammi. Siamo in un post quarta stagione, ma è tutto lontano. La sofferenza, il dolore, il male che si sono fatti... si percepisce dal sottotesto che hanno sofferto (e anche tanto), ma non ne parli mai direttamente. Anzi, la storia rimane su toni tutto sommato molto leggeri, il che la rende perfetta per una storia di Natale, ma non solo (perché è bello leggerla sempre). Il rapporto che hai costruito tra Sherlock e John è ciò che più mi ha colpita. Si percepisce un senso di famiglia quando stanno insieme, e si comportano come se lo fossero ma non fanno niente per cambiare le cose tra di loro. Eppure sarebbe così semplice... Lo dice anche Rosie, che parla con gli occhi dell'innocenza. Sherlock e John si comportano come una coppia sposata, come due persone che si amano alla follia e stanno costruendo qualcosa d'importante insieme. Ma non lo vedono, non lo accettano e si rifiutano di avallare l'idea o di fare qualcosa. Fa ridere la spiegazione che tentano di dare a Rosie, perché nonostante tutti gli sforzi per farle capire che Sherlock è come un amico, ma non proprio un amico, in realtà non fa che confermare le teorie della piccola Watson (a proposito: nomignolo adorabile!). Quel passaggio l'ho trovato fantastico, fa ridere ma è dolce al tempo stesso. L'amarezza c'è, ma è un velo molto leggero. Si intuisce che il motivo per cui non si decidono non è legato tanto alla sofferenza passata, quanto alle rispettive indecisioni, ed è questo ad alleggerire il carico emotivo della storia. E per questo l'ho apprezzata tanto. Li ho trovati anche molto IC, a mio avviso. John sta da una parte, forse è quello che vede di meno le cose come stanno. Lui è quello che fa di tutto per non lasciarsi toccare da certi premure che Sherlock gli rivolge, di sicuro è quello che finge meglio. Dall'altra abbiamo Sherlock, che arriva a non nascondere neanche più niente. Si mostra geloso, in una scena davvero adorabile (adoro la gelosia di Sherlock), si mostra attento nei confronti di John e cerca anche il contatto fisico. Direi che Sherlock è quello dei due che invece sa perfettamente quello che vuole, ma è arreso all'evidenza che John invece non lo vorrà mai. E qui un po' di amarezza c'è e va detto, ma questo perché Sherlock se ne trascina sempre dietro un po' e non ci si può fare niente.

Bellissimo anche il contorno. Il pattinaggio, il Natale, Victor... sai che adoro la tua visione di Victor Trevor, ma qui rasenta davvero il geniale (e lo dico dopo aver già letto il secondo capitolo). Lo è non soltanto nell'aver capito cosa c'è tra Sherlock e John, ma nel voler fare da cupido e il farlo in questo modo. Quindi mi è piaciuto tantissimo, così come Rosie, che ho trovato credibile nei vesti della bambina (i bambini sono ostici da delineare o far parlare, lo so bene). Insomma, hai fatto un ottimo lavoro. Corro a recensire anche il prossimo capitolo.
Koa

Nuovo recensore
31/12/18, ore 16:17

Eccomi anche qui! Scusa per non aver commentato prima.. ho poco tempo in questi giorni... Volevo dirti che anche questa storia mi è piaciuta molto soprattutto per la dolcezza ... Ne avevo bisogno! Mi piace la loro piccola famiglia, grazie per questa versione natalizia!

Recensore Master
30/12/18, ore 10:51

Mi è piaciuta tantissimo questa storia! L'ho letta tutta d'un fiato! Ho adorato le dinamiche familiari che hai descritto: John che non riesce ad imporsi più di tanto di fronte alla comunella che fanno Rosie è Sherlock, il fatto che la bambina faccia notare, con tutta l'ingenuità possibile quanto siano a tutti gli effetti una vera famiglia. Lei si accorge facilmente degli sguardi, dell'affetto e dell'amore che quei due provano l'uno per l'altro. La parte del bacio mi è piaciuta veramente tanto, come anche tutto ciò che ne è seguito. Hai descritto tutto alla perfezione. Bravissima! Bacetti MissAdler

Nuovo recensore
29/12/18, ore 15:46

Ogni volta che scrivi una nuova storia su Sherlock e John è come se aggiungessi un pezzo mancante al canone originale. Riesci sempre a delineare alla perfezione le caratteristiche originali dei due protagonisti.
E poi Rosie... mamma mia non ne parliamo! Mi hai fatto adorare una bambina ed io di solito non li amo xD
Brava brava brava!
Non smettere mai di scrivere

Recensore Junior
28/12/18, ore 02:09

Stavo aspettando una storia così da circa 3 mesi, bless you haha

Recensore Master
25/12/18, ore 22:01

Rieccomi :D
Questo cap è un susseguirsi di perle meravigliose. Prima Rosie che chiama la sig.ra Hudson zia e che va a domire da lei la vigilia (mi ricorda qualcuno di mia conoscenza, sai?). Poi il calendario con le foto fatte da Vic. Wow dolcissimo! A seguire a parte di John e Sherlock assieme che non comento, ma che sai che ho adorato, sia le psrole di John in salotto che il proseguo in camera da letto. In fine l'epilogo con il "papà Sherlock" e Myc che si commuove <3 Ci hai messo anche un soffio di mystrade ADORO
Complimentissimi, come sempre hai scritto una cosa fantastica!
Ancora auguri tesoto, tvb
Baci
Béa

Recensore Master
25/12/18, ore 21:22

Buona sera tesoro e buon Natale^^
Ho scelto questa ff per questa sera speciale, perché ero assolutamente certa di incappare in qualcosa di dolcissimo e deliziosamente scritto. Infatti è così.
Un po' mi dispiace per John che viene palesemente perculato sia da Rosie che da Sherlock che costantemente si fanno beffa di lui, però la così è scrittta molto bene e suscita più ilarità che dispiacere. Vic che scatta le foto mi piace moltissimo.
Complimenti, cap bellissimissimo <3
Proseguo la lettura ;)
Béa

Recensore Master
23/12/18, ore 10:25

Una meraviglia. Un abbraccio sincero. Il futuro finalmente chiaro.
Queste le prime cose che mi sono venute in mente quando sono arrivata alla fine della tua storia.
Meriterebbe, il tuo racconto, un posto sotto l'albero di Natale, racchiuso in una bella copertina in pelle, dalle decorazioni dorate, da regalarsi per trascorrere un po' di tempo lontano dal chiasso della vita.
Infatti, ciò che hai scritto, ha la magia e la capacità di farci sognare a proposito di sentimenti profondi, di ombre finalmente fugate dalla luce della verità, di persone che trovano il loro modo di sentirsi in reciproco scambio di dono di se stessi. Persino la piccola Rosie sa partecipare, con la sua piccola, ma acuta, mente alla gioia degli adulti. Coglie perfettamente che quel Natale è davvero diverso dagli altri perché la parola papà, che finalmente può rivolgere a Sh, assume la valenza magica di una chiave che apre tutti i cuori.
Adesso sono una famiglia in tutti i sensi. E la sua gioia è espressa dalla particolarità di quell'oggetto insolito, i "pattini di neve", che papà Sh è riuscito a farle avere. Un regalo unico, com'è ciò che lega i due uomini che vegliano sulla sua vita.
Mi stupisco sempre di fronte alle tue scelte narrative per la loro non ovvietà e per ciò di profondamente significativo che riesci a trasmettere mediante un'immagine, un dialogo, anche solo una sequenza di momenti apparentemente rappresentativi come quella che rappresenta dei bei ricordi. Quest'ultimo, infatti, è il caso del fantastico calendario regalato ai nostri due da Victor e Sebastian: un succedersi di istanti fissati nella memoria che hanno il sapore insostituibile di una vita insieme.
Ed il filo conduttore, che li porta alla consapevolezza che ciò che hanno davvero e che compare in maniera luminosa in quelle foto, è quello che non deve più essere nascosto e cioè un amore grande e capace anche di aspettare anni a rivelarsi pur di non morire. In più c'è la dolcissima e luminosa presenza di Rosie che aggiunge un senso importante di paternità e di futuro alle loro speranze.
Come ho già annotato sopra, è una storia che si dipana delicata ma travolgente attraverso magici paesaggi, quelli del cuore e del vero sentimento.
In questo essa hai fissato uno Sh gigantesco nei suoi tratti caratteristici ed un John davvero insostituibile nella sua umanità così vera.
Un prezioso fiocco natalizio l'hai aggiunto, a questo tuo splendido regalo, con la presenza della piccola Rosie che, anche dal punto di vista della psicologia infantile,ha i tratti della verosimiglianza e della credibilità; c'è pure una spruzzata luminosa di stelline brillanti grazie all'insostituibile presenza della signora Hudson, di Victor e di Sebastian.
Approfitto dell'occasione per augurarti un Natale sereno che possa gettare una luce di pace e, perché no, anche di fortuna sul tuo cammino.
Ancora complimenti.

Recensore Master
23/12/18, ore 00:29

Le parole che ti sono servite per ispirarti la tua storia natalizia sono molto distanti tra loro come significato e, accingendomi a leggere e conoscendo ciò di cui sei capace, sono sicura che hai saputo utilizzarle al meglio in una meravigliosa trama.
Allora Baker Street, loro due e la piccola Rosie che ha già sei anni; una famiglia dunque e tu me lo confermi visto che la piccola considera, sia John che Sh, come padri.
Come scrivi nelle Note iniziali, però, la situazione sentimentale tra i nostri due non ha ancora trovato la via giusta per sbloccare ciò che si è accumulato in anni di malintesi e d’incomprensioni.
Nel definire gli equilibri affettivi tra i tre componenti dell’originale famiglia hai rappresentato una specie di affettuosa complicità che lega Rosie e Sh, oltre, ovviamente all’affetto che la piccola ha verso il vero padre.
Mi piace molto questo tuo stabilire quasi una vicinanza ammiccante e un’affettuosa intesa tra la bambina ed Holmes che, sicuramente, riempie di nuova luce e di un sentimento di tenerezza il vuoto che percepiamo come l’eredità che un’infanzia non semplice e tutto, fuorchè spensierata, ha lasciato nel cuore e nella mente del consulting.
Ovviamente il tuo John è sempre connotato da una presenza rassicurante e comprensiva, tanto più che, qui, i figli sembrano essere due.
Il clima al 221b è animato dall’irruenza infantile di Rosie ed addolcito dal suo costituire quasi un ponte, nuovo ed insolito, di comunicazione tra John e Sh che, ormai, come ci avverti all’inizio, sembrano aver incanalato il loro stare assieme in una routine sicuramente ricca di sorprese e di serenità grazie alla presenza della piccola ma penso che, in profondità, continui a scorrere impetuosa la corrente che esprime il loro legame che, però, non riesce a trovare una via per uscire, finalmente, alla luce.
Ho trovato davvero suggestiva la scena in cui Sh e Rosie pattinano insieme e John li sta a guardare, perso nei suoi pensieri e nella visione di quelle due figure che costituiscono, per lui, un motivo di sentirsi impotente ed arrendevole davanti a qualcosa di troppo bello ed importante.
Com’è tua consuetudine, hai ritratto efficacemente Watson nei suoi attimi d’impazienza e di buffa cedevolezza di fronte ai “capricci” di Sh, e qui anche di Rosie, grande John, dal cuore accogliente e dolcissimo, mascherato dalla burbera maschera del capitano.
Ed i tocchi rapidi, ma preziosi, con cui delinei le espressioni ed i movimenti di Sh, per me povera, preistorica sherlocked, sono oro colato, IC allo stato più puro. Mi riferisco, per esempio, a quel suo mettersi “in posizione eretta voltandosi con eleganza”, al frequente inarcarsi del sopracciglio, a quegli “occhi acquamarina” che costituiscono la magnifica ossessione di John (e la mia).
E nasce l’idea dei “pattini di neve”, ai quali fai riferimento nel titolo, che mi hanno incuriosito non poco. Il fatto che il concetto nasca da un desiderio della bambina è molto coerente con l’atmosfera natalizia e mi sa tanto che Sh provvederà.
Sorprendente il cammeo che arricchisce questo capitolo in cui ritroviamo Victor e Sebastian, sposati e, da quello che ho capito, c’è pure un figlio di mezzo. Li ritrai sempre così diversi tra loro, eppure così complementari; ovviamente mi riferisco all’indimenticabile “Punk Mood… Again” e mi piace ritrovarli qui, ad osservare Sh e John.
A questo proposito di questi ultimi, mi ha davvero emozionato ciò che succede dopo l’ennesima caduta di Watson: uno Sh intenerito si china sul povero John e, con un gesto inatteso e dolcissimo, gli annoda la sciarpa.
Con affetto, anzi, direi con amore. Bellissima immagine, questa, di un’intesa che ormai ha retto alle tempeste della vita e ha ritrovato la strada verso la serenità. Ma, sicuramente, manca ancora qualcosa…
E questo “qualcosa” viene evocato nella scena in cui Rosie s’intestardisce in quella logica limpida che tanto è da apprezzare nei bambini. Lei vuole chiamare Sh “papà” e non capisce perché non può farlo.
La risposta di John (“…Sherlock è la nostra famiglia…”), sinceramente, mi ha commosso.
Dopo aver letto anche la conclusione del capitolo, mi rendo conto di quanto sia inutile che io cerchi di stabilire una classifica tra le “scene” più ben riuscite perché più toccanti: infatti, quella di loro due che stanno avvicinandosi alla realtà del loro legame, non è da meno rispetto a quelle cui ho accennato precedentemente. Ebbene sì, tutto questo primo capitolo è davvero un tessuto prezioso e, soprattutto, caldo, ordito con una trama delicata e luminosa. C’è serenità, c’è speranza, c’è amore.
Bravissima.