Recensioni per
Shades of blue
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/03/19, ore 22:24

Ci sono talmente tanti dettagli, metafore e similitudini calzanti eppure spiazzanti, in questo tassello mancante di quell'immenso puzzle che è Sherlock BBC, che direi che ho aspettato fin troppo per farti capire quanto io li abbia apprezzati. 

La prima: le visioni veloci che passano sotto alla finestra del 221b sono un "microcosmo insensato": okay, hai una vaga idea di quanto questo sia straordinariamente dipinto ed accurato? Immagino di sì perché lo hai scritto tu, ma giusto in caso, te lo ribadisco. Dovrebbe essere come minimo un macrocosmo, no? Certo, ci sono i confini della finestra, ma comunque parliamo di vita. Della vita che scorre. 
Ma per Sherlock è talmente banale che è un film di serie b montato male, miniaturizzato, poco interessante, e soprattutto scadente perché privo di brillantezza. 
...Dopotutto, questa Terra miniaturizzata fuori dalla finestra è priva di un Sole per cui tracciare la sua eclittica di non detto e per cui rischiare la vita. E dove sta il senso, in un mondo tanto freddo e tanto fermo? 

La seconda: la tenerezza di John, che pensa per un attimo che tornare sui suoi passi (falsi) sia una qualche resa binomiale da associare alla sconfitta. 
John che, nonostante la pioggia, non riesce a sciogliersi. E' talmente in bilico, su quel dannato filo teso dei rimpianti, con scarponi militari così insozzati dal fango delle sue colpe, che ci sarebbe mancato davvero poco, perché soccombesse davvero. 

La terza: qualificare la musica uscita da quel violino come "lasciva", e non perché Sherlock lo desideri in quel modo ancora prima che l'altro parli (o meglio, sì, per finire in quel modo in pochi minuti ovviamente lo desiderva già, e da un pezzo. Forse fin dal primo giorno. Ma non in quell'oggi brumoso e fuori dal tempo, non in quel momento). Quelle note non hanno pudore perché sono lo specchio di uno Sherlock che non riesce più a confinarsi all'interno del suo palazzo mentale...quello che ha passato e che prova sono semplicemente troppo per poterlo reprimere. E allora la musica esce e tocca e graffia e penetra al posto del suo cuore, delle sue mani, del suo membro. 


La quarta: la metafora Cielo e Mare. Forse questa avrei dovuto citarla per prima, ma ho preferito seguire una cronologia discendente, invece che l'importanza di quello che mi ha colpito. 
Perché questa metafora è semplicemente perfetta. Perché sottolinea l'orizzonte differente dei due, una linea quasi impercettibile eppure visibile, sia cromatica che materiale. Perché entrambi sembrano aggettare nell'altro in maniera quasi disperata. Perché John è pieno di sale e vita sommersa tanto quanto Sherlock è pieno di energia elettrostatica. 
Perché John ha bisogno di volare tanto quanto Sherlock di bere. Perché i loro occhi. 
Certo. 
I loro occhi. 

...Perché un maglione di lana diventa un cuscino dove far appoggiare quello che a tutti gli effetti ha una potenza talmente devastante, che adesso sappiamo tutti come è occorso il Big Bang. 

Grazie di tutto, come sempre. 
Yours
Demolition Lover.

Recensore Master
27/03/19, ore 16:24

Ciao tesoro, eccomi qui per lo scambio a catena...
Ormai so che ogni volta che leggerò qualcosa di tuo sarà pura poesia, beltà per gli occhi e per l'anima. Sei davvero davvero brava, non c'è che dire; e questa storia è semplicemente perfetta, musicale, scorre via che è una bellezza, come l'acqua di John e Sherlock, in una cascata di azzurro e blu. In una cascata che avvolge loro ma anche chi legge, che viene portato via dai personaggi e dalla storia, avvolgente e incredibilmente potente. 
Wow, dico sul serio. Le caratterizzazioni di entrambi, poi, sono così IC che sembrano scritti dagli stessi autori della serie; oppure no, ancora meglio: staccandosi dai loro gusci televisivi hanno preso vita in altra forma, mantenendo intatto il loro nucleo. E tutto merito tuo e della tua bravura <3
Chapeau
Alice

Recensore Junior
27/02/19, ore 23:36

Non è una semplice ff. È poesia. Del resto che tu sia un'artista ho ormai prove a sufficienza! È splendida. Travolgente. Satura di emozioni e di attese. Un piccolo, grande capolavoro.

Recensore Master
02/02/19, ore 12:07

Lo so, è una storia di Natale e io avanzo un po' come un bradipo, ma per fortuna l'ho trovata, perchè è splendida
di solito preferisco la narrazione descritta con un ordine più "standard" che la composizione di una OS separata il brevi frasi, ma il risultato è fantastico, e non potevi fare meglio. La prosa si fa poesia in modo non forzato, naturale, e ogni parola ha il suo peso. Queste due solitudini sono uno sberleffo sul viso dell'Universo... ma sappiamo che esso non è pigro, giusto?
Farà uno sforzo, e unirà il cielo e il mare, quelle creature fatte di azzurro, due azzurri incomparabili ma che per questo si attirano, si specchiano, si identificano nel reciproco riflesso.
C'è acqua, troppa, quella che da ansia e dolore a Sherlock - il trauma più grande della sua vita - quella come lacrime sul viso di John, quella che potrebbe affogarli e invece li sommerge in un abbraccio come solo l'elemento della vita primordiale può fare
Il John soldato fa cedere anche me, lo capisco Sherlock che sente tutto il suo frullio mentale messo a posto da qualcosa di semplice, di ovvio addirittura com'è John.
loro infatti non sono una coppia formata da due persone che si replicano,ma che si completano
l'ho letta tre volte... tanta struggente tenerezza, tanto bisogno di vederli estenuati ma felici come nel finale
baci celesti,
Setsy

Nuovo recensore
29/01/19, ore 15:13

Ciao, eccomi qui per lo Scambio a Catena del Giardino ~
Ti chiedo scusa per l'imbarazzante ritardo col quale passo a recensire, purtroppo non è stata una bella settimana e ho lasciato da parte le recensioni per un po'.
Ad ogni modo, non sono qui per giustificarmi, bensì per recensire questa One-shot che mi è piaciuta davvero tanto.

Premetto che purtroppo non conosco il fandom, ma ho avuto modo di leggere qualche storia a riguardo e che la Johnlock mi piace davvero molto, quindi leggere questa OS non è stato affatto un problema.
Devo essere onesta, tra tutte le storie che ho letto su loro due, questa è la più Angst che mi sia mai capitata e ho avuto modo di vederli sotto un'altra luce.
Diciamo che, fino ad ora, ho sempre letto un rapporto fatto di rispetto reciproco, a tratti fatto anche di timidezza, ma comunque nei loro occhi si leggeva l'amore che entrambi provano l'uno per l'altro.
In questo caso, invece, viene messa in luce quella che è un'attesa drammatica e lacerante, che quasi non fa respirare.
Qui prevalgono l'istinto umano, le pulsioni e l'impulsività.
C'è qualcosa che fonde in maniera quasi drammatica il sentimento con il bisogno carnale.
Leggendo l'introduzione alla storia posso dirti che, pur non avendo visto gli episodi di riferimento, hai svolto un ottimo lavoro.
E ti dirò, mi è bastato davvero poco per calarmi completamente in questa atmosfera così pensate che esplode quando John e Sherlock si ritrovano, si abbracciano e si consumano a vicenda.
Insomma, mi è davvero piaciuta!
Più che altro, spero di non aver scritto cavolate e che questa recensione valga l'attesa - ti chiedo ancora scusa per il ritardo.
Complimenti e alla prossima,

Harriet;

Recensore Veterano
22/01/19, ore 18:11

Ciao sono qui per lo scambio del giardino.
Non so che cosa dire. Sono rimasta sconvolta dalla tua storia.
Rimettiamo in ordine i pensieri, perchè devo sembrarti una pazza furiosa.
Il racconto è bellissimo, il tuo stile e il lessico è così melodiosa da sembrare un'intensa poesia. Le frasi brevi, i pensieri corti, permettono al lettore di provare quelle emozioni forti che prova Sherlock.
La caratterizzazione dei personaggi, in particolare del detective è davvero incredibile, lo hai saputo trattare in maniera davvero eccelsa.
Il finale così dolce, così poetico, così bello!
Sono rimasta incantata dalla tua storia e ringrazio tantissimo per aver partecipato a questo scambio perchè ho scoperto una perla preziosa.
Spero di leggere presto altri tuoi racconti perchè mi hai davvero colpito :)

Recensore Master
21/01/19, ore 19:59

Sono completamente a ammaliata da questa storia. Davvero.
No, questa non è una storia, ma una poesia. Trovo che il tuo stile sia davvero poetico. La prima persona singolare presente è un'arma a doppio taglio che non tutti sanno usare. Men che meno io. A volte la gente toppa alla grande, scrive in questa forma e fa sembrare tutto un grosso elenco di cose.
Qui invece no. Tutto si mescola a tutto, come questa pioggia di una Londra disinteressata (ho amato questa espressione) e due personaggi complessi come John e Sherlock che prendono vita, completamente. Sono un tutt'uno, colano dalla storia (in tema d'acqua), li vedi. Li hai caratterizzati così bene. Questo Sherlock che vorrebbe dire tante cose, ma non le sa dire. Che è un'espressione che ho trovato calzante su di lui. Davvero molto.
Poi questa disperazione, che va oltre a l'orgoglio di questi due uomini cocciuti e fatti per stare insieme.
La supplica di tornare e quella di Sherlock di farlo restare.
Un bacio sofferto, bramato e dannato. Un bacio che aspettavo ma che non credevo così intenso.
Davvero, davvero felice di aver scambiato con te. Sono colpita da una serie di video in primis il fatto che questo storia mi è entrata dentro.
Complimenti.
Miry

Recensore Master
20/01/19, ore 15:47

Ciao **
Intanto, io amo, adoro e venero la Johnlock, la Johnlock è tipo vita. E questa OS, che è stata anche la prima da te pubblicata qui, mi è piaciuta un SACCO.
Intanto mi piace tantissimo come scrivi. Davvero, questa storia è scritta in maniera semplice, le frasi sono brevi e incisive, ma a tratti è anche elegante e le introspezioni sono davvero wow. Il leggero erotismo che traspare dalle righe è messo lì con eleganza, accompagna il testo che ha una musicalità, un po' come succede nelle poesie.
E ci sono delle frasi che mi hanno colpita molto, come appunto la frase finale "Dove le mille sfumature di blu si mescolano come in un'esplosione di stelle", questo riferirsi ai loro occhi che si incrociano, non so, mi ha fatto sciogliere sinceramente il cuore.
Tra l'altro adoro come hai inserito la faccenda nella storia originale... aaah, sembra tutto così vero TWT
Complimenti davvero, mi è piaciuta un sacco **
Alla prossima,

Nao

Recensore Master
12/01/19, ore 22:31

Hei ciao^^
Questa ff mi ha davvero colpito. Hai un super stile, frasi brevi, taglienti, ma per nulla rudi. Hai reso l'insiame estramemente poetico e metaforico senza essere retorica.
Come potevano John e Sherlock restare separati? Impossibile, inaccettabile.
Mi dispiace di essere una frana con le recensioni nonstante recensisca spesso. Ho commentato con poche frasi (pure un po' sconnesse), perché infondo non c'è nulla da aggiungere. La tua ff è perfetta così com'è.
Davvero complimenti mi è piaciuta moltissimo, anzi moltissimissimo.
Non vedo l'ora di leggere altre tue storie.
Baci baci
Béa

Recensore Veterano
28/12/18, ore 09:12

Davvero una bella storia! Hai già scritto in passato? Hai davvero un bel lessico e una buona gestione del testo, la storia nella lettura filava senza problemi, cosa non sempre scontata. Poi c'è il giusto compromesso tra narrazione e introspezione, la metafora del cielo e del mare l'ho trovata stupenda! A me personalmente è piaciuta un sacco la piccola componente scientifica che hai dato sull'incontro tra acqua e cielo, che ci posso fare, vado matta per queste cose! Complimenti per la storia e grazie per aver partecipato all'evento, spero che tu ti sia divertita! Continua a scrivere perché sei molto brava, alla prossima!!

Recensore Master
25/12/18, ore 20:29

Ciao e tanti auguri di Buon Natale. Dunque, prima di tutto sono contenta di vedere che sei riuscita a pubblicare nonostante i problemi vari con l'html (sempre che sia tu ad averne avuti... sono un disastro ad abbinare nomi di Facebook e nick di Efp, quindi ne sono quasi sicura - ma non troppo). Se sei tu posso dirti, per esperienza personale, che sì ci si deve tirare su la mano con queste cose più tecniche. Ma poi imparando come si fa diventa quasi automatico.

Per quel che riguarda la tua storia invece... Che dirti? Beh, prima cosa devo confessare che non sono dell'idea che Sherlock e John potrebbero essersi lasciati andare a una cosa del genere subito dopo The Lying Detective e questo perché troppe cose e troppo gravi sono successe da poco tempo e la loro spaccatura è tanto, ma tanto profonda. Ma ti dico subito che, nonostante la mia idea sull'argomento, la storia mi è piaciuta moltissimo e quindi chissenefrega delle mie teorie... XD

Ora, non so se tu abbia mai scritto prima qualcosa, ma per essere la tua prima fan fiction pubblicata hai fatto davvero un lavoro straordinario. Dico davvero. Anzitutto è un italiano perfetto, senza sbavature o errori. Uno stile sì molto semplice, ma non in senso negativo. Le frasi sono tutte molto corte, e tanto che la storia ha essenzialmente una struttura paratattica il che le dà una lettura veloce e rapida. Segue, in questo, un po' il flusso di pensieri di Sherlock che qui non sono legati da ragionamenti contorti, ma seguono il flusso delle sue emozioni. I sentimenti che prova per John e che diventano incontrollabili. Anche il lessico mi è piaciuto, l'ho trovato adeguato al contesto e poi c'era anche un punto di vista perfettamente focalizzato su Sherlock. Ed è questo ad avermi stupita più di qualsiasi altra cosa. Se c'è una cosa che ho imparato girando qui su Efp, è che gestire i "POV" è un'arte. Molto più difficile di quel che sembra, soprattutto mantenendo un narratore interno come hai fatto tu. Perché basta un niente per finire fuori e fare considerazioni o pensieri che il personaggio non può fare perché, appunto, lontano dal suo sguardo attuale. Difficoltà che aumenta se si pensa che il personaggio che hai scelto come protagonista principale è proprio Sherlock Holmes, mica uno qualsiasi. Lui è tutto tranne che una persona semplice da gestire. E alla prima storia poi... Quindi bravissima, perché hai fatto un lavoro splendido. Oltretutto, la storia è anche molto introspettiva e a me il genere piace moltissimo. Pur essendo un testo tutto sommato piuttosto breve, in alcune parti vai a scavare dentro di lui, ci mostri i suoi pensieri, quello che prova. Abbiamo quindi questo Sherlock che ricorda sulla pelle d'aver abbracciato John giusto il giorno prima, uno Sherlock che vorrebbe che John tornasse a casa, ma che non si azzarda quasi neanche a pensarlo e che, anzi, quando John glielo chiede (in modo diretto, quasi brutale) lui tace. Non dice nulla e non che non voglia rispondere, è che non ci riesce. Sherlock è emozionato, ammutolito. Completamente sbalordito. E tutto questo arriva in maniera potente, anche grazie a un testo che a tratti diventa evocativo. Ci sono diversi passaggi di pregio che varrebbe la pena citare, non sono una che lo fa nelle recensioni, ma ti assicuro che ce ne sono stati diversi ad avermi colpito. Così come le descrizioni, non precise o puntigliose, ma tutte seguono il flusso di coscienza di Sherlock. La pioggia della prima frase è una costante lungo tutto il percorso narrativo, fin dall'inizio e poi prosegue. Incontra John che arriva a Baker Street a piedi e quindi resta e gronda sul pavimento mentre John attende, e infine bagna entrambi durante quel bacio appassionato. In un certo senso si può dire che faccia come da filo conduttore, che sia una sorta di spettatrice silenziosa. Insomma, una storia... acquosa, ecco. Che è un termine orribile, ma spero renda l'idea. In realtà sì, c'è molta acqua nella tua storia. Il tema ritorna anche in certe descrizioni, ma quella che mi ha colpita di più è quella dei loro occhi che si incontrano e che Sherlock descrive come "cielo e mare" che s'incontrano. Un'immagine stupenda, che aiuta a districarsi anche tra i fili del loro rapporto. Tutto il non detto che c'è stato fino a questo momento, quello che sta succedendo proprio lì e in quel momento, il ritrovarsi e il guardarsi in quel modo, esplode tutto in un bacio. Appunto, come cielo e mare che si fondono in un tutt'uno.

Un'ottima storia, sono davvero ma davvero ammirata dal tuo lavoro. Va dritta tra le preferite perché lo merita.
Koa

Recensore Master
25/12/18, ore 16:39

È finito il pranzo di Natale…sono stati coltivati i rapporti familiari, Natale lo impone. Pigramente, dopo aver sparecchiato, ora c’è il momento del relax, necessario anche per digerire il ben di Dio che c’era in tavola.
Per me, uno dei momenti più rilassanti, è fare una capatina nella Sezione e vedere chi c’è, quali ff sono state pubblicate o cosa mi sono annotata da recensire.
Lista, quest’ultima davvero imponente, visti i continui richiami della vita, là fuori.
Se non mi sbaglio, dopo una vista al tuo profilo, vedo che questa è la tua prima ff: cercavo, infatti, qualcosa di precedente, che magari mi fosse sfuggito. Ma sono contenta di non aver lasciato indietro alcunchè di tuo, perché me ne sarebbe dispiaciuto.
Già, perché ciò che ho letto in un fiato, e gli occhi mi si spalancavano sempre più per la positiva sorpresa, è davvero qualitativamente importante.
Intanto dal punto di vista stilistico, nella rarefazione del momento descrittivo, in cui le parole vengono scelte da te con cura e tensione alla preziosità, siamo ai confini con la poesia, in cui i sentimenti campeggiano liberi in una sottilissima trama narrativa, ridotta al minimo indispensabile.
E qui, da te, il minimo indispensabile, è la descrizione del “dopo abbraccio”; siamo in TFP, Sh ha stretto a sé John sconvolto dal delirio dei sensi di colpa verso Mary e, molto probabilmente, anche dalla consapevolezza di aver sprecato il suo tempo utile per vivere finalmente il suo vero amore, quello con Sh.
Tu hai immaginato come quest’ultimo, da sempre innamorato di John, abbia poi vissuto i momenti immediatamente successivi a quel gesto, che è stato un attimo di paradiso per noi sgangherati johnlocker.
Ed è uno Sh disperato e solo che cerca di scorgere, dalla finestra, un volto noto e tanto amato. Lo spera, Holmes, dopo quel contatto che, per lui, ha avuto il valore di una vita.
Ma non è altrettanto certo della reazione di John: guarda tra gli sconosciuti, che animano la strada sotto il 221b, a lungo evidentemente, perché, poi, quel “cielo di ghiaccio” si fa buio, e si affievolisce sempre più la speranza che, anche in quello che è stato il suo “conduttore di luce”, ci sia il desiderio di ricostruire ciò che stava nascendo dopo il primo, fatale incontro al Bart’s.
“…Lui non verrà…”: sembra quasi l’annuncio di una condanna a morte, quella del suo cuore e della sua residua voglia di vivere.
Improvvisamente, però, eccolo.
John.
“Il soldato sfatto e sconfitto”, bellissima questa tua definizione che definisce lucidamente Watson, soprattutto quello che ha imperversato nella S4.
La scena che intravvediamo, oltre le tue preziose parole che definiscono il loro trovarsi come la fusione, apparentemente impossibile, tra cielo e mare, è travolgente, intensa nella sua urgenza e drammaticità. Sì, drammatica, perché il tempo è passato, troppo, ed ora, ciò che è stato, non può più tornare.
Ma si può ricominciare da “Le cose stanno così e basta”, frase ormai storica di TLD, che definisce l’accettazione di ciò che è stato, come base di ripartenza verso qualcosa di possibile e di tanto atteso.
Di solito, annoto una frase che mi è rimasta impressa per la sua espressività originale; ma nel tuo testo ce ne sono tante, anzi, sono tutte notevoli.
Comunque riporto quella che, secondo me, è la più adeguata a riportarci la forza drammatica del ritorno di John:
“…la magia potente e oscura del soldato, che piega la volontà del genio come argilla umida…”.
In quanto al primo aggettivo che mi viene in mente, dopo la lettura della tua ff, eccolo, e sono sincera: pregevole, davvero.
A presto, spero.
P.S. …tanti auguri, è Natale anche per voi Autori