Recensioni per
L'angelo custode
di Darlene_
Buongiorno cara, piacere, sono Stefy ^^ mi piace conoscere nuove persone tramite i racconti pubblicati e la presenza sul gruppo, la trovo una cosa stimolante e creativa, e come abbiamo avuto modo di dire, non c’è niente di meglio che rompere il ghiaccio con un buono scambio di recensioni. Ho visto che scrivi su serie tv, allora ho deciso di leggere questa storia appartenente al fandom di Sherlock, visto che mi è più famigliare rispetto alle altre. |
Ciao! Eccomi per lo scambio di The writing spell :) |
Ciao, sono passata per lo scsmbio sul gruppo The Writing Spell. Di Sherlock in verità ho visto solo la prima stagione, ma già in essa traspare il rapporto di amore odio tra i due fratelli, anzi le scene dove compaiono entrambi sono le più ironiche, in vui traspare bene la differenza di caratteri. Detto questo, vederli in questa nuova veste, in uno scorcio del loro passato a me ignoto, è stata una bella sorpresa; non mi aspettavo che Sherlock avesse avuto esperienze con la droga; è stato molto struggente vederlo così; Mycroft è davvero un tesoro e per un attimo si avvicina al fratello in maniera più umana, togliendosi quella maschera che tropo spesso è stato costretto a indossare. Lo stile e le scene sono state ben gestite; con dettagli che emergevano pian piano che Mycroft si addestrava nell'edificio. Complimenti Elgas |
Ciao ** |
Ciao! Sono contenta di aver trovato una storia incentrato sul rapporto tra i fratelli Holmes, anche perché è un rapporto che io amo e che mi piacerebbe approfondire, di cui noto varie e diverse sfaccettature ogni volta che rivedo una loro puntata insieme e quindi trovare questa storia è stata davvero una piacevole sorpresa :) |
Ciao! Sono davvero contenta di essere riuscita a prenotarmi per lasciarti un'altra recensione! |
Ciao! |
Bella questa breve one-shot, mi è piaciuta molto! |
Va bene, è letteralmente impossibile non fermarsi a dirti qualcosa dopo aver letto questa storia di una delicatezza così amara e struggente |
Ciao, mi fa davvero piacere trovarti così presto da questa parti anche se, devo dirtelo, con una storia dalla tematica non poi così tanto leggera. Sherlock e la droga è sempre, e dico sempre, un argomento pesante emotivamente, oltre che difficile da discernere. L'hai fatto tu in questa storia, dandoci una tua visione dei fatti, mostrandoci quello che per te potrebbe essere successo. Si tratta di un qualcosa che trovo estremamente plausibile, di una situazione che può essere successa benissimo prima dei fatti raccontati in A Study in Pink, in cui ci sono chiari riferimenti al fatto che Sherlock abbia fatto uso di droghe in passato. Tu ci hai raccontato di una prima volta, di una scoperta, una scoperta terribile e che addolora Mycroft al punto da farlo singhiozzare perché ha ridotto Sherlock in fin di vita. Sapendo quello che sappiamo di Eurus e Victor, io credo che storie come questa assumano un significato differente. A un certo punto mi sono quasi aspettata di sentirlo nominare Barbarossa... magari nel delirio, dato che ha ammesso d'aver avuto delle allucinazioni e tanto che credeva che Mycroft non fosse che l'ennesima. Non lo era, perché Mycroft era davvero lì in quel covo di drogati. Un'altra storia, la tua, che si concentra sul passato dei fratelli Holmes e che analizza il senso di protezione di Mycroft nei confronti del fratello minore. Ci offri qui un qualcosa di differente rispetto alle altre storie che hai scritto, qui ci sono argomenti più tosti da digerire e di certo non facili, ma è indubbio che ci si trovi di fronte a quella che è un'analisi dei due fratelli. Da una parte c'è infatti Sherlock, che va ancora al college e che sembra essere in cerca di una fuga dalla noia, come dicevo sopra in realtà sappiamo essere ben altro il suo problema, ma per adesso questo non lo so si sa. Per ora c'è soltanto Sherlock che sta letteralmente morendo in una casa diroccata e piena di drogati. Così come nell'ultima tua storia che ho letto, non è però Sherlock a prendere il centro della scena quanto Mycroft. La storia, le sensazioni narrate e descritte, si concentrano completamente su di lui. Sulla sua entrata in scena, sul modo in cui si guarda attorno in cerca del fratello, come doma l'istinto che gli dice che se ne deve andare lì il prima possibile. Non lo fa, ovviamente, e questo perché Sherlock è più importante di un immediato senso di paura che lo spinge a scappare. Molto bella la descrizione che ci fai di lui, più giovane ma non per questo meno gravato da responsabilità o scevro di sensi di colpa. Un Mycroft che non si tira indietro, che sa che un aspirante membro del gabinetto britannico non dovrebbe affatto aggirarsi per certe zone, ma che non ne può fare a meno perché il suo amore per Sherlock supera tutto. Sì, quella che ne hai fatto è un'analisi stupenda calata in una situazione terribile e nella quale, purtroppo, Mycroft è passato più volte. Un approfondimento bellissimo di quel piccolo scorcio che si vede in The Abominable Bride e che valeva la pena approfondire. |