Recensioni per
Variabili.
di PathosforaBeast

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/05/20, ore 10:10
Cap. 1:

Ciao, qualche giorno fa mi sono accorta che c'erano diverse tue storie che non avevo mai letto, con mio sommo stupore perché ero convinta di aver esplorato a fondo ogni tuo scritto e invece mi accorgo che non è così, e niente inizio stamattina a recuperare le fan fiction che ho lasciato per strada, e inizio senza volerlo con una Mystrade che non finisce granché bene. Sono stata attirata dal titolo e ho scelto un po' in base al sentimento, non c'è una logica specifica. E devo ammettere di esserne rimasta molto sorpresa e per vari motivi oltretutto.

In questa storia il punto di vista è quello di Lestrade, il che a mia memoria, corrisponde a una rarità in quanto la maggior parte delle storie tue che ho letto avevano Mycroft come indiscusso protagonista. Anche qui lui c'è, ma arriva più in sottofondo. Non vediamo analizzati i suoi più intimi pensieri, non sappiamo per quale ragione sia tanto ferito né cosa ne pensi di tutto questo, lo vediamo filtrato dallo sguardo di Lestrade. Ci sono aspetti infatti che sfuggono di questa storia, non si capisce perché Mycroft se la sia presa tanto o come sia possibile che abbia dato un tale peso a uno scherzo tra colleghi, però qui in questo specifico il punto di vista è di Greg che è preoccupato a pensare alle conseguenze di quello che è successo e a come gestirle e non rimugina sopra troppo, un tratto che personalmente ritengo molto IC. I dettagli non li sappiamo, ma qualcosa la possiamo intuire e quella che colpisce è senz'altro la profondità emozionale del tuo Mycroft, come al solito magistrale in ogni sua mossa. Un Mycroft che mostri in un momento fragile e di assoluta sofferenza. Non sono molte le autrici che hanno fatto piangere Mycroft e sono sopravvissute... immaginarsi un uomo del genere sconvolto in questo modo, profondamente ferito per me non è difficile, ma non è facile rendere tutto questo per iscritto. Come sai, Mycroft è un personaggio immensamente complesso e per nulla scontato. Tu qui però sei riuscita a dargli una dimensione, che è quella del suo rapporto con Greg e lo hai fatto con la consueta delicatezza che ti contraddistingue, ma anche con un tocco di coerenza e veridicità. Quello che hanno Mycroft e Greg in questa storia è un rapporto nel quale hanno condiviso tutto e grazie al quale Mycroft si è aperto come forse prima non aveva mai fatto. C'è stata una routine che lui Mycroft hanno condiviso e c'è stato anche un sentimento molto profondo che ha unito queste due persone, e che qui non sembra giunto alla fine, non sembra essere questo il finale della storia. Non parli della fine di un amore, parli di un cambiamento forse in negativo o magari in positivo, ma non lo sappiamo. Non sappiamo se effettivamente Mycroft lascerà Greg o se accetterà di riprovarci ancora, magari con qualche accortezza in più. Mycroft dice di non farcela più, e lo dice come ultima frase della storia, quasi lapidaria e che dovrebbe lasciar intendere come sono andate dopo le cose. Considerate le premesse sembra quasi ovvi che si lasceranno, d'altronde dopo ore di pianto e di silenzi, un Mycroft che ammette con Greg che questa situazione lo fa star male suona di definitivo. Io credo che non necessariamente debba finire in modo orribile e qui torno sulle motivazioni che hanno scatenato tutto questo. La colpa non dev'essere propriamente di un singolo episodio con Donovan, magari questo è l'ultimo di molti altri. Non me lo spiego altrimenti, perché mi chiedo se per un singolo episodio, e per altro scherzoso, Mycroft possa stare male in questa maniera. Possibile che un uomo come lui sia tanto suscettibile? Si è preso i peggiori insulti dal fratello da anni... per quelli non ha mai battuto ciglio e qui invece crolla con così tanta facilità. Forse c'è altro dietro che non sappiamo e mi viene quindi da presumere che quest'ultimo sia un certo atteggiamento da parte di Greg che lo fa stare male in questo modo. E tanto da arrivare a dire "Non ne posso più" che di certo è un'affermazione grave.

Il finale non c'è, nel senso che non chiarisci se i due si lasceranno oppure no. Mi verrebbe da immaginarmi che non se n'è andato e che i due si sono chiariti e che, nonostante i problemi, si chiariranno ma è il mio inguaribile ottimismo a parlare. Intanto ti faccio i complimenti per questa bella storia, scritta ottimamente come sempre e molto ben fatta.
Mi spiace solo essere arrivata così in ritardo, ma meglio tardi che mai...
Alla prossima.
Koa

Recensore Junior
05/02/19, ore 23:30
Cap. 1:

Le mystrade senza lieto fine mi uccidono sempre. Ma questa è un vero capolavoro. Sono loro. Mycroft, specialmente. In una situazione del genere lui sarebbe così. Più profondamente lo ferisci, più il gelo si sprigiona dal dolore, lui è così.
Splendida storia, anche se sanguino.

Recensore Master
01/02/19, ore 23:07
Cap. 1:

Non me l'aspettavo, giuro. Non ho mai letto una Mystrade con un finale negativo, e l'originalità è sempre interessante; per altro è scritta veramente bene, hai un bello stile scorrevole eppure ti sei soffermata nell'analisi dei diversi stati d'animo.
La vicenda ha dei punti volutamente non messi proprio in chiaro, tra cui la precisa parte della frase che è imperdonabile, che ha creato una rottura che nessuno dei due, mi pare, vuole.
Mycroft è la versione esasperata di Sherlock, per i sentimenti. Ancora più del fratello ne è "immune", ma se cede poi non ha vie di fuga davanti al dolore. E' questo che ho riconosciuto - penso - nella visione di Myc avvolto nella coperta, un canone di Sherlock, di solito
Dispiace, si vorrebbe che Greg, che è un uomo sensibile e per altro il più esperto di relazioni umane, non sbagli così, poi per scherzare con quella BIIP di Sally. Ma loro sono variabili, non stabilità o ordine, o dati fissi
complimenti, hai avuto coraggio ed è veramente bella
Setsuna

Recensore Master
20/01/19, ore 19:26
Cap. 1:

Una variabile interessante è proprio la tua ff, che esprime un aspetto, a quanto mi ricordi, inesplorato della Mystrade. Infatti, la maggior parte dei pezzi su questo pairing, si occupa dei primi approcci, della quotidianità del loro rapporto o di certi momenti speciali in cui essi esprimono la forza di un sentimento davvero singolare per la diversità dei due interessati.
 Ma ad accendere la luce sulla crisi, a quanto pare importante come entità, penso proprio siano stati forse pochissimi, a proposito del legame tra Mycroft e Greg.
Già il titolo che hai scelto è denso d'interpretazioni, e finché scrivo queste osservazioni sto ripensandoci ancora, per coglierne la totalità dei significati.

Il POV è quello di Greg ed è attraverso i suoi occhi, e le tue parole, che noi possiamo, in punta di piedi, entrare nella loro intimità che, purtroppo, questa volta, è molto malinconica.

Infatti siamo stati subito coinvolti nell'ansia di Lestrade che sta andando a Pall Mall, presumo, richiamato da dei messaggi di Mycroft, inquietanti nella loro freddezza.
 Parole e toni stridenti che aprono a Greg, confuso e disorientato, scenari preoccupanti.

Molto interessante la definizione del loro rapporto ("...insieme...in un mondo fatto di sole variabili..."), con cui tu sei riuscita a rappresentare il loro essere a completamento l'uno dell'altro, a formare un'entità meravigliosa di protezione dalla realtà non rassicurante delle loro professioni o incarichi.
E tra le “variabili” si staglia, improvvisa e minacciosa, la frase che lo yarder ha pronunciato in presenza di Sally (Anderson, probabilmente), che ha colpito Mycroft come una sentenza riguardo al loro rapporto: insopportabile, illuminato biecamente da un riflesso di falsità ed ipocrisia.
L’inflessibilità che accompagna Holmes nel suo incarico governativo, si traduce in cristallina fragilità nella sua vita sentimentale. Troppa fatica ha impiegato il suo cuore a fidarsi di Greg, ma è stato inutile.
Una frase, una profonda crepa nel muro del loro splendido rifugio che sembrava indenne ad ogni incrinatura.
È finita. Brava, un pezzo originale e ben scritto, come tu sai fare.