Recensioni per
Il padrone dei Doni: Freddo, Silenzio e Solitudine.
di Joy

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

Eccomi qui! Sto cercando di mettermi in pari con tutte le storie che avevo nella mia lista "da recensire assolutamente".
Qui ci sono tante cose che mi sono piaciute.
Gellert che, accecato dalla sua bramosia di conoscenza, cade in una trappola banale e finisce a sguazzare in un pozzo è impagabile.
Fa ridere ma è anche l'emblema di cosa succede a chi si lascia ossessionare troppo da qualcosa.
E invece Albus, che dopo la tragedia della sua famiglia è come rinsavito e cerca di far capire a Gellert quanto sia pericoloso fa tanta tristezza.
Sembra che Albus sia cresciuto ed abbia acquistato una parte della saggezza che lo caratterizzerà da adulto (da centenario? preside di Hogwarst).
Il contrasto tra i due ti è riuscito molto bene.
Paradossalmente è Gellert, con i suoi grandi ideali, che sembra il meno maturo tra i due.
Lo scontro è inevitabile tra i loro caratteri, ma c'è anche il fatto che non possono fare a meno uno dell'altro.
Albus che corrompe per arrivare alla stanza di Gellert è molto IC.
Fa strano vederlo intento a fare qualcosa di losco, ma, ehi! se fosse tutto un santarellino non sarebbe credibile!
L'idea di freddo, silenzio e solitudine è molto bella.
Non saranno i doni della morte, ma direi che si possono accontentare di quello che hanno conquistato almeno per una notte.
Sei riuscita appieno nel tuo intento di mostrare le loro fragilità ed i loro dubbi, così come il loro cedere alle tentazioni che li rende meravigliosamente umani.
Ti auguro di avere altre ispirazioni così ;)

Recensore Master

Eccomi, eccomi, eccomi!
Col fiatone e mezza morta a causa dell’influenza, ma sfido i germi e mi lancio nel commento di questa tua ennesima, bellissima storia *_*
Innanzitutto lasciami dire che se sei intenzionata a costituire un circolo – stile Alcolisti Anonimi – che accolga tutti quei\quelle poveri\povere disgraziati\e che si stanno dannando l’anima dietro questi due, sappi che sono con te. Almeno in questo modo ci sosteniamo a vicenda.
Scherzi (ma non troppo) a parte, parto col punto che più di tutti gli altri mi preme sottolineare: grazie, GRAZIE, per il discorso riguardo al padre di Albus, perché pone finalmente un argine ad una marea di sciocchezze, prima fra tutte “ma Gellert fa il lavaggio del cervello ad Albus!111!”. Il prossimo che lascia intendere una cosa del genere lo impalmo: nessuno, NESSUNO, nemmeno Grindelwald, infila nelle sinapsi di Silente idee che già non siano in esse ben presenti e radicate, anche se tenute nascoste. Albus – l’Albus appena diciottenne, intendo – si era convinto che lo Statuto di Segretezza fosse una emerita cavolata ben prima dell’arrivo di Gellert a Godric’s Hollow, ogni volta che pensava al padre decrepito ad Azkaban, alla madre che aveva sacrificato la vita (in senso sia metaforico che letterale), per stare dietro ad Ariana, e ad Ariana stessa, immaginando la strega straordinaria che sarebbe potuta diventare e che invece non sarebbe stata mai. Gellert non dice niente, niente ad Albus che quest’ultimo già non sappia e condivida, semplicemente gli fa intravedere un modo per concretizzare e dare un senso alla rabbia che prova sventolandogli davanti l’unica cosa che in quel momento Albus non ha e desidera con tutto sé stesso, la libertà. Solo che il prezzo per una scelta del genere è alto, e Albus si ritroverà a pagarlo tutto, e questo peso indicibile che si porta sulle spalle tu lo hai reso benissimo, è impossibile non empatizzare e soffrire con lui.
Altra questione per la quale mi levo virtualmente il cappello riguarda il senso di colpa di Gellert, perché sì, anch’io sono convinta che ne sia mangiato vivo, esattamente come Albus, solo che quest’ultimo, in qualche modo, riesce a venire a patti con il suo passato – probabilmente aiutato dal lavoro di professore ad Hogwarts – mentre Gellert, che, ricordiamolo, si ritroverà completamente solo dopo la parentesi in Inghilterra (ci vorranno anni prima che metta insieme tutto l’esercito di seguaci con cui poi dichiarerà guerra al mondo magico), ad un certo punto se ne lascerà travolgere, fino a non riuscire più a distinguere il bene dal male.
Di Gellert si tende a vedere solamente la crudeltà – che c’è, è insita in lui e, probabilmente, anche nel ragazzo che è stato (ma aveva sedici anni, santo cielo, e tutto, TUTTO, il diritto di cambiare e migliorare, anche grazie alla vicinanza di uno come Albus, che ha sempre saputo vedere e portare alla luce il meglio delle persone) – e non la sofferenza, che, invece, secondo me, è la parte preponderante del suo personaggio.
La scena alla locanda è bellissima e straziante in egual misura (e, tranquilla, hai gestito al meglio il comportamento di Albus).
Freddo, solitudine e silenzio, questi sono gli unici doni che Albus e Gellert hanno trovato, e l’unico modo per non esserne sopraffatti e ritrovare calore e conforto l’uno tra le braccia dell’altro. E anche Gellert è capace di grandi slanci di tenerezza, perché il suo modo di provare sentimenti è sì estremo – Gellert mi sembra il tipo che ama e odia con tutto il cuore, senza mezze misure – ma indubbiamente autentico e sincero.
Volevi mostrare la loro umanità, ebbene, ci sei riuscita alla grande. Ti faccio come al solito i miei più sinceri complimenti <3
Un bacione e a presto :***

padme

Recensore Master

Non ti preoccupare non devi temere nulla.

Ti dirò che mi è piaciuta molto più delle altre perché è di un'introspezione pazzesca.

Oltre che straordinariamente romantica.

Albus e Gellert nonostante tutti i dissidi che ci sono tra loro cercano sempre la compagnia reciproca.

E Grindelwald e cerca in ogni modo di fare stare bene la persona che ama.

Infatti è disposto a resuscitare le persone che Silente ha perso pur di vederlo felice grazie alla pietra della resurrezione.

Quest'ultimo lo ringrazia però gli fa capire a chiare lettere che non si può riportare indietro un'anima perduta.

Dato che come recitano le fiabe di Beda il Bardo sarebbero anime tormentate e in pena.

Per il semplice fatto che erano già trapassate precedentemente.

Però riescono a chiarire questo piccolo imprevisto e passano la nottata insieme a coccolarsi.

Come sempre ti faccio i miei più sinceri complimenti perché riesci ad appassionarmi volta per volta.

E non posso che ringraziarti.

Ottimo lavoro e alla prossima! 💗
(Recensione modificata il 28/01/2019 - 01:26 pm)