Recensioni per
Il cuore, la passione & l'amore
di ghostmaker

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/07/19, ore 18:07
Cap. 3:

II posto

Ghostmaker 44.9

Titolo: 4.7/5

Molto adatto al contesto da te scritto e allo stile. Non amo però molto la & commerciale usata nei titoli

Uso degli elementi: 10/10

Primo elemento: preso in pieno, c’è lo scontro e anche l’approccio di Sharon inizialmente non è stato ben inteso, lei ha paura di aver rovinato un’amicizia ormai indispensabile

Secondo elemento: anche qui è stata rispettato, dopo sette anni in cui Sharon ha cercato di rifarsi una vita, Michelle decide di tornare perché ormai anche lei sola, senza marito e con il padre contro

Terzo punto: questo punto mi ha lasciata interdetta. Nel senso che rispetta ben due scene del racconto: una volta è Michelle ad andarsene, un’altra volta è Sharon. Chiaramente è un punto pieno ma mi piacerebbe sapere quale delle due tu avessi in mente adatto all’elemento.

Stella: anche se non approfondita, la scena erotica è presente, quindi nulla da dire





Stile e trama: 8.7/10

Purtroppo non sono riuscita ad apprezzare del tutto lo stile da te usato. È molto ricercato, pensato m non l’ho sentito addosso ai personaggi e alla storia Ho notato che nei dialoghi sono molto controllati nel lessico, nella struttura ma poco realistici in un mondo come quello contemporaneo. Come se avessi pensato più a ciò che volevi scrivere che adattarlo al contesto che hai creato. Ti faccio un esempio

[…]non ci saranno abbracci equivoci o baci»


È soltanto un esempio, leggendo si sente che sono poco naturali, specialmente se il narratore è una donna di questi anni.

Poi però ci sono delle frasi che sono istintive e realistiche (Mi sedetti appoggiando le spalle al muro, piansi, tentai più volte di farmi aprire senza successo, scesi le scale e le risalii più volte, ma quella dannata porta non si aprì più fino a quando arrivò Julius.)
Per quanto riguarda la trama, mi è piaciuta. Non sono una fan della prima persona ma credo che in questo caso sia ben utilizzato e utile a comprendere il punto di vista di Sharon all’interno della relazione. Ho sentito un po’ di fretta nel raccontare alcune fasi della storia d’amore, ad esempio l’inizio è stato molto estemporaneo, non ci comprende quando siano iniziati i sentimenti o anche il perché l’officina fosse così importante al fine della riabilitazione, ma nel complesso è lineare e si fa leggere volentieri. Il finale mi è piaciuto da morire: c’ è un ribaltamento totale del concetto di malattia; non è Sharon ad avere dei problemi ma Michelle che non riesce a comprendere ciò che vuole e a lasciare andare le persone che crede di amare. Vorrebbe un harem di persone che l’amano o l’adorano.

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

Come ho detto nella sezione dello stile esso ha influito anche sul gradimento sui personaggi e la loro percezione. Son sviluppati con cura e si vede che non sono buttati a caso, crescono e si evolvono. Sharon è un personaggio che ho adorato perché cresce, cade e si rialza; comprende i suoi problemi e li affronta. Michelle è una donna che sembra fragile ma è soltanto un’approfittatrice. Vuole che tutti la amino senza dare nulla in cambio e non comprende il perché Sharon l’abbandoni, troppo persa in se stessa.

Poi ci sono i due religiosi, due uomini profondamente diversi: uno è il buon padre, che aiuta senza giudicare, l’altro ha più paura del giudizio della gente che di quello del Signore.
Ma… c’è un grande ma: i termini usati sono troppo aulici per l’ambientazione, troppo studiati per essere esternazioni del momento. Rende tutto troppo farraginoso e poco realistico, come se parlassero con un copione davanti.


Gradimento personale: 3.5/5

Non posso darti un punteggio pieno, mi dispiace. La storia mi è piaciuta ma non come è stata scritta. Non è stata una lettura fluida anche se ho letto volentieri tutto perché questo rapporto morboso è stato comunque ben sviluppato e Sharon è un bel personaggio.



Grammatica e sintassi: 9/10
Due errori per la grammatica

m’invasò (voce del verbo invasare non invadere il corpo) – 0.5

Michelle mi strinse a se baciandomi -0.5 mancanza di accento in sé



distrazione

una volta debol, (manca la e)

ma, prima che potessi inveire Sharon uscì dal dietro il bancone (Michelle era il nome corretto)

lui è un amico di dentro la città» non ho ben compreso la frase

Recensore Junior
14/02/19, ore 10:23
Cap. 1:

IV Classificato per il Contest "L'Amore, quello vero..." - Il cuore, la passione & l’amore di ghostmaker 

Grammatica: 8/10 
Dunque, la maggior parte degli errori che ho riscontrato sono per distrazione o battitura – manca qualche apostrofo, a volte c’è qualche virgola di troppo, ma nel complesso la storia si legge bene. A volte alcuni verbi non sono coniugati nel giusto tempo verbale. 

Stile e sintassi: 8/10 
Vi sono alcune imprecisioni nella consecutio temporum, a volte il passato prossimo si mischia al passato remoto e all’imperfetto, rendendo la lettura un po’ meno fluida rispetto al normale. Nell’uso delle ipotetiche sono presenti quasi sempre gli imperfetti, quando sarebbe più opportuno utilizzare i congiuntivi (es: “[…]Se sapevo che stavi qui per criticarmi sarei andata a casa.” Sarebbe più corretto dire: “Se avessi saputo che saresti stata qui per criticarmi...”). 
In generale la punteggiatura è corretta, ma a volte vi sono alcuni periodi che risultano troppo lunghi e senza alcuna virgola in grado di ordinare il testo, cosicché la lettura risulta essere un po’ caotica, penalizzando la resa della storia. 
Nonostante questo, la storia non risente più di tanto nella sua stesura completa. 

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10 
Veniamo ad uno dei punti forti della tua storia. Dei personaggi davvero molto interessanti, non c’è che dire. 
Sharon è una figura assai coinvolgente: è un personaggio che parte dipinto da un alone di profonda negatività, una donna consumata dal vizio e dalla smania di dimenticare un passato disastroso, che preferisce rifuggire nelle braccia di qualche sconosciuto piuttosto che affrontare la realtà per quella che è, dilaniante e dolorosa. È una donna come tante, una donna che mantiene l’anonimato, che non spicca per nessuna abilità in particolare. Insomma, Sharon potrebbe davvero essere una di noi. 
La vicenda s’intreccia molto velocemente a quella di Michelle, una donna che ci appare subito molto forte, sicura di sé e priva ormai del vizio che la opprimeva. Per certi aspetti, è come vedere una vera e propria antitesi della nostra protagonista che, al contrario, sbraita e si comporta proprio come una vittima della dipendenza. Alle urla e allo sbraitare sconnesso di Sharon, corrisponde una Michelle ferma e risoluta, come un angelo pronto a soccorrere il proprio prediletto. In realtà la scena all’inizio ricorda molto quella di una madre che aiuta la propria figlia, e ti dirò, all’inizio ero convinta che il loro rapporto fosse proprio quello di un genitore e di un’infante, salvo poi riscoprire lo sbocciare violento e repentino del loro amore improvviso. 
La loro storia sembra correre di pari passo col cambiamento dei loro ruoli: durante la storia, sembra quasi che si scambino le personalità, ed assistiamo ad una Sharon che “matura”, una Sharon più donna, più consapevole di sé stessa e soprattutto della sua vecchia sé, quella che ha smesso di fuggire ed ha imparato ad accettarsi, mentre al contrario Michelle sembra ritornare ad essere preda dei dubbi, delle incertezze: divorziata e ormai rinnegata dal padre, riscopre nell’amore che concede alla donna che ama solo una blanda fuga dal suo vero io, tanto da non arrivare ad accettare quel sentimento come esclusivo, tant’è che afferma di essere innamorata anche di un altro uomo. 
È bizzarro, ma Michelle non sceglie Sharon alla fine, come magari ci si sarebbe potuto aspettare. Michelle è quella che non ha scelto, mentre Sharon è quella che ha scelto. Insomma, davvero un repentino scambio di ruoli, in cui assistiamo al punto di vista di Sharon, decisamente più maturo e profondo rispetto a quello di Michelle: è un amore incondizionato, quello che prova, un amore che non può dividersi. Sharon non può dividere la donna che ama con qualcun altro, sottolineando ancora una volta il dolce egoismo che reca con sé questo sentimento esclusivo. 
In questa breve storia, il tuo personaggio è mutato drasticamente da una giovane donna consumata dall’unico amore per l’alcol ad una donna in grado di decidere per sé e per il suo futuro, reduce dalle esperienze passate e che le hanno insegnato a guardarsi indietro per imparare dai precedenti errori. 
Bravo davvero. 

Attinenza alla citazione: 14/15 
La citazione è presente, viene ripresa più volte durante tutta la storia ed è anche fondamentale ai fini della trama. Sharon non avrebbe capito molte cose senza di essa, specie quando si accorge che questa frase, più che un monito per lei, è come se Michelle la ripetesse alla vera sé, che non è in grado di lasciarsi andare all’amore vero, ma che cerca disperatamente di essere amata solo per fuggire dalla solitudine. Anche se non nel senso che mi ero aspettata, l’utilizzo della citazione mi è piaciuto molto, è stato davvero originale. 

Gradimento personale: 4,5/5 
È molto facile immedesimarsi in Sharon, forse è per questo che la storia mi è piaciuta così tanto. È la storia di due donne e del loro diverso modo di concepire l’amore. Veramente da manuale, bravo. 

TOTALE: 43.5/50 

Recensore Master
10/02/19, ore 10:53
Cap. 3:

Storia interessante scritta più che bene.Comunque Sharon ha ragione,non si può stare con un piede in due scarpe.Le persone non sono ruote di scorta,se ami devi fare una scelta,non è facile,ma è così.Altrimenti saremmo tutti poligami e qui si apre un discorso interminabile.Grazie e ciao.

Recensore Master
04/02/19, ore 03:20
Cap. 1:

Ciao Ghostmaker,
Una buona storia che affronta un tema impegnativo, quello della dipendenza. La nostra protagonista si trova in una situazione apparentemente senza via d'uscita: fortunatamente può contare nell'aiuto insperato di una mano amica, quella del sacerdote, ma non solo. Più mani amiche - dalla ragazza del bar fino a Michelle - formano una sorta di catena che aiuta Sharon a tirarsi fuori dalla sua dipendenza. C'è qualche refusino (non posso fare a meno di segnalarti questo: "il panico, non trovando nulla, m'invaso' il corpo"= m'invase) ma nel complesso la vicenda scorre, forse un po' troppo velocemente. I passaggi chiave sono tanti, ma mi sembrano risolti un po' troppo frettolosamente, a partire dal superamento dei primi giorni senza alcool fino all'innamoramento per una una donna, che a quanto mi pare di cogliere rappresenta una novità nella vita della protagonista: eppure lei non sembra porsi eccessive domande...
Nel complesso, una storia originale per l'argomento trattato (non capita spesso di leggere storie di recupero). Attendo i prossimi capitoli, intanto ti faccio un grande in bocca al lupo per il contest!
(Recensione modificata il 04/02/2019 - 03:29 am)
(Recensione modificata il 04/02/2019 - 03:35 am)