Recensioni per
Qualcosa di tuo
di Hikaritokage

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/07/20, ore 17:37

Molto bella ed originale.
Fino a un certo punto ero convinta che fosse Christine la cliente della libreria, invece è Oscar, ecco perché si lascia guidare dalla rosa bianca. Bel lavoro!
Mi piace l'atmosfera misteriosa e al contempo poetica che riesci a creare. Anch'io sono rimasta molto intenerita dalla storia di Christine e dalla sua sfortuna, ma come te penso che con lei André non sarebbe mai stato completamente felice, anche se forse avrebbe avuto un destino meno crudele e disperato.
Chapeau per la citazione del Piccolo Principe (il mio libro preferito in assoluto), nonostante sia anacronistica rimane comunque azzeccata.
Ti ringrazio per l'apprezzamento e il sostegno a "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi"... Al momento Lady Oscar ispira molto di più la mia scrittura, ma mai dire mai... Se dovesse venirmi in mente qualcosa, sarai la prima a saperlo! xD
Ancora complimenti,
A presto,
fennec

Recensore Junior
20/06/19, ore 19:01

Incredibile. Il modo in cui descrivi gli stati d'animo dei protagonisti è impressionante, sembra di poter provare sulla pelle le loro emozioni; questa è la cosa che mi ha colpito di più. Bellissima l'associazione con Il Piccolo Principe (che anch'io adoro) e fantastica l'ambientazione moderna, con queste immagini dal passato che si affacciano potentissime ad ogni riga.
Il finale è toccante, lascia una certa malinconia, ma che carica emotiva bellissima.
Ancora complimenti!!

Recensore Master
04/02/19, ore 00:09

Non credo che sia un caso il richiamo delle due anime disperse,ritrovate e sfiorate...
Lei sarà anche scappata, ma sono destinati ad incontrarsi di nuovo e stavolta per restare.
Credo anche io che Christine non li avrà per se nemmeno in questa vita.
Potresti dare un seguito,an he se così sospesa è perfetta

Recensore Master
01/02/19, ore 23:07

Questa storia è molto delicata e, al tempo stesso, potente. Incanta col lessico curato e coi particolari di un vicolo un po' rétro e di quell'intreccio rigoglioso di fiori e di spine.
E' una storia di sensazioni più che di azioni.
Oscar e André si ritrovano, perché lei spegne la ragione e si fa guidare dall'istinto. Come in un sogno, segue un richiamo ancestrale e finisce in una libreria dove i due non si riconoscono, ma si intravedono, si annusano, si assaporano e iniziano a ricordare vite spezzate, nomi urlati e tramonti vermigli. Lei fugge via e lui la ritrova nelle pagine de "Il piccolo principe", perché Oscar è la rosa che lui ha curato e annaffiato e, per questo, sarà sempre speciale e diversa dalle altre che, al confronto, risultano anonime. Il loro, però, resterà un incontro fugace, uno scorcio lontano di vite finite, perché il loro tempo insieme lo hanno esaurito e, adesso, rimane soltanto il ricordo remoto di un'altra vita mentre quella attuale è in altri posti e con altre persone.
Complimenti vivissimi!

Recensore Master
01/02/19, ore 13:37

Gentile Autrice, ho letto la tua bellissima O.S. e ne sono rimasta affascinata. Scritta con uno stile pulito, immediato ed elegante è riuscita a mostrarci una Oscar che nel presente ha le medesime caratteristiche che aveva nel suo passato. Ricordi del passato che tornano nel presente, che sono evidenziati dal rapporto di sudditanza nei confronti del padre, il suo amore per i libri, le rose bianche che l’attirano sempre e comunque. Tutte queste cose insieme sono un richiamo che viene da un tempo lontano ma a cui lei sente di appartenere. Il fulcro di questo tuo componimento sta nel passo, dove lei, quasi colta da una folgorazione, incontra gli occhi di lui e tutto svanisce:
Soltanto lui, soltanto il verde intenso del suo sguardo e la dolcezza disarmante del suo sorriso ancora bambino, e i suoi capelli neri come una notte di promesse sospirate tra i baci sotto il cielo di luglio, soltanto il suo viso scolpito da sempre sul fondo di ogni pensiero sommerso o cosciente, soltanto il suo nome da gridare invano mentre il sole tramontava per l'ultima volta, mentre l'anima restava sola e si strappava a metà.
Una sensazione di appartenenza totale ad un’altra persona che è stata sua nei suoi pensieri prima e poi nel profondo della sua anima. Ma come nel passato, Oscar, quando non si sa spiegare qualcosa, scappa, perché le sensazioni sono troppo forti da affrontare.
E anche lui ha le medesime percezioni, di qualcosa che ha vissuto, condiviso e che ha però perduto, ma che sente vibrare nel profondo del suo essere, e che sono troppo potenti che nemmeno l’amore di e per Christine riesce a colmare.
Torno a ripetere che è un bellissimo lavoro, ma quanta malinconia ha lasciato dietro di sé. Ti ringrazio per averlo voluto condividere. Un saluto e un bentornata e spero che ricomincerai a scrivere nuovamente. Elena

Recensore Veterano
01/02/19, ore 13:20

È un po’ come aveva capito anche Dante e descritto al meglio Baudelaire in Fiori del male quando definisce l’amore profondissimo per una “passante” nella terza terzina del sonetto dedicato, per l’appunto, À une passante.
Tutto si sgretola di fronte allo sguardo vivo di chi “misteriosamente” ci attrae :

“Un lampo... poi la notte ! Bellezza fuggitiva
dallo sguardo che la vita m’hai ridato,
non ti vedrò più dunque che nell’eternità ?”

Forse che in quell’incontro di sguardi si sia incarnata davvero l’eternità?
C’è consapevolezza d’amore nel lampo degli occhi e nello scontro di cuori anche se quell’amore è avvenuto in un altro tempo ed un altro mondo.

Oscar va via come la “passante”, la sua presenza resta lì ma compare anche il senso dell’addio e dell’abbandono, proprio come nel sonetto lui” non sa dove lei fugge” e “lei non sa dove lui vada” ma sono sicura che si rincontreranno lì dove lo spazio ed il tempo si annullano perché:
“Ô toi que j'eusse aimée, ô toi qui le savais!”

Non so se vorrai raccontarci ancora di loro ma ti ringrazio dell’eccellente lettura e dello spunto di conversazione.

Ciao
Minaoscarandre

Recensore Master
31/01/19, ore 19:00

Molto originale e ben scritta, hai messo in parole il loro reincontro dopo più di due secoli; però dovresti aggiungere nelle note AU.

Recensore Master
31/01/19, ore 14:07

Bellissima storia. Belli anche tutti i riferimenti, le rose, il vicolo, l'immagine rossa e infuocata del tramonto, i ricordi di André legati ad un'altra vita.
Mi affascinano le storie che parlano del ritorno delle anime, a loro è bastato uno sguardo per riconoscersi. Delizioso e azzeccato il riferimento al Piccolo Principe. Complimenti, mi è piaciuta davvero tanto.

Recensore Master
31/01/19, ore 07:20

Bella storia, che ci lascia tutti in uno stato di attesa però... quindi, cara, devi continuarla e riunire i nostri due innamorati.

Recensore Master
31/01/19, ore 04:17

Che splendida OS! Non sono un'appassionata di AU, ma il tuo è talmente ben scritto, raffinato e intrigante, pur inserendosi in un filone abbastanza battuto (l'idea della reincarnazione e di due anime che si riconoscono oltre il tempo e lo spazio, non è nuova nella cinematografia né nel fandom), che non posso fare a meno di restarne ammirata. Bellissimo il momento dell'incontro, con quegli occhi che si scrutano e si interrogano, memori di qualcosa che ancora sfugge al ricordo, quel ''qualcosa di tuo''che si fa mantra e filo conduttore in un'atmosfera malinconica e quasi sospesa.
In tutto ciò, mi ha colpito molto la solitudine di Oscar, anche qui incatenata a un padre che sembra molto simile al Generale che tutti conosciamo, senza forzature.
So che questa storia è stata concepita come una OS.(e forse sta anche qui la.sua bellezza e originalità ), eppure sarebbe bello se la continuassi. Intanto...bentornata.
Silvia
(Recensione modificata il 31/01/2019 - 04:22 am)
(Recensione modificata il 31/01/2019 - 04:25 am)

Recensore Master
31/01/19, ore 01:46

Carissima,
Che sorpresa!!! Che piacere grande ritrovarti! Che somma gioia avere la grazia di rileggere qualcosa di
tuo... Qualcosa di immancabilmente stupendo! Righe belle e accurate che mi lasciano una rasserenante
impressione sulla situazione attuale della loro autrice. Una narrazione al tempo stesso semplice ed ela-
borata. O meglio: l' apparente semplicità con cui usa presentarsi la perfezione. Un incontro al di là del
tempo e della razionalità umana, che si realizza in uno dei luoghi più belli di questo mondo: una libreria.
Un piccolo, delizioso, appartato e magico angolo di paradiso, attraverso il quale è questione da nulla
sconfinare in favolosi altri mondi, piccoli e grandi, lontani o vicini. Sempre emozionante ritrovare "Il
piccolo principe". Ti devo confessare però che le mie letture di bambina erano decisamente diverse.
Io leggevo di pirati malesi e di sottomarini misteriosi, di viaggi in pallone e di capitani di ventura. Ad un
certo punto ho letto anche della Rivoluzione di cui si scrive qui. Purtroppo "Loro" ancora non apparivano.
C' erano già, ma non erano ancora sbarcati in Europa. E adesso??! Che ne sarà di quest' amore ormai
surclassato? L' incanto tra di loro ormai è infranto...
Con affetto e ammirazione

Recensore Master
31/01/19, ore 01:43

Uno strano nodo alla gola lascia la tua bellissima storia. Che tra l'altro credo meriti un seguito. Loro che si cercano e si trovano al di fuori del tempo. Che sanno di appartenersi senza conoscersi, anzi che si conoscono senza saperlo. Hai scritto parole stupende, e il Piccolo Principe è foriero di momenti meravigliosi. Brava veramente, a presto 💓😍