Recensioni per
Forgive me, my love
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/10/20, ore 10:32

Avevo inserito tempo fa questa storia tra quelle da ricordare, ma adesso che l'ho riletta l'ho spostata subito tra le preferite, perchè ragazza mia tu hai un talento davvero davvero speciale. Non ci sono parole per descrivere quanto sia bello e maledettamente struggente quello che hai scritto, ogni parola, ogni emozione, ogni sentimento, ogni pensiero, paura, dolore, gioia, passione, timore, amore. Tutto. Perfetto davvero. Non so cos'altro aggiungere perciò finisco qui. Complinenti ancora. Grazie ❤

Recensore Master
05/04/19, ore 01:37

Ciao cara! 

Sono rimasta molto felice nel vedere il POV di Watson della litigata in "When You Smile" e ancor più felice nel vederne una conclusione decisamente più hot, quindi premetto subito che mi è piaciuta davvero, davvero tanto. 

Lo stile si riconferma scorrevole e, nonostante questa shot mi sembri più lunga rispetto ai capitoli della mini-long, la narrazione è piacevole e rimane consistente ed interessante per tutto il capitolo, mantenendo una lente molto vicina ai pensieri di John e al calderone che è la sua testa in quel momento di crisi, piena di emozioni forti e contrastanti.

In generale, l'ho trovata una shot molto emotiva -- naturale, considerata la situazione in cui sono i protagonisti -- ma che trova anche spunti per essere hot senza mai scadere nello scontato o volgare, angst, dolce (ho amato il finale) e drammatica, tutto nello stesso capitolo e senza risultare pesante. Credo sia un bel traguardo, quindi ti faccio davvero tanti complimenti e spero di imparare da te come gestire le emozioni dei personaggi LOL

Piccola parentesi su una parte che mi è piaciuta molto e che credo esprima molto bene la dualità del personaggio di Watson, la spaccatura che tutti questi traumi hanno creato in lui: “John Watson: uomo di buon cuore, vedovo affranto, padre amorevole, amico sincero. Non sai nemmeno chi sia quell’individuo.

This is PTS ed è descritta alla grande in una sola, brevissima frase. C’è una spaccatura netta nella realtà e nella vita di John, tra l’uomo che era e credeva di essere e l’uomo che, invece, gli eventi hanno incrinato e spaccato. Si trova a “cadere a pezzi” e a riconoscere ed amplificare tutti quelli che crede essere i propri difetti.

Ho adorato come segui il filo dei ricordi — forse dovrei dire dei traumi — in maniera schietta e precisa, ritornando a quel periodo in cui Sherlock si è fatto credere morto. É incredibile come una decisione presa da quello scemo (perchè su ‘ste cose Sherlock è un cretino, diciamocelo chiaro) abbia avuto ripercussioni su tutto e tutti, a partire dal rimorso che John inevitabilmente sente — e per dei motivi che vanno ben oltre l’amicizia per Sherlock, e per l’amore che non ha mai davvero provato per Mary, non quanto ne prova per Sherlock. Si sente in colpa per Rosie, e credo sia sacrosanto considerato il momento e lo stato mentale in cui è, ma soprattutto si sente in colpa per Mary, perché crede di averla uccisa: è una cosa che ho trovato profondamente IC, perché per quanto confuso e ferito dal vivere e spaventato dall’esistenza, John rimane un uomo buono che si colpevolizza, prova rimorso (anche troppo ed ingiustificato) e si perde in balia delle proprie così dette mancanze, che a volte solo lui vede.
Credo che tutto ciò sia profondamente in linea col personaggio di John, che si vede all’esterno bilanciato e posato ma che a volte lascia intravedere questi momenti di completa crisi, sempre di più durante le stagioni (sto pensando al pugno che tira a Sherlock, ad esempio) fino a questa rottura completa e totale. É in confusione e si sente di non meritare nulla, allo stesso tempo vuole il suo migliore amico — e non come un migliore amico, no no, c’è un senso di possessività e bisogno ben diverso qui. Ho adorato.

Ho amato questo senso di bisogno e di centralità assoluta della figura di Sherlock nel mare nero del caos di Watson, perché è vero che è in crisi anche a causa di Sherlock, ma lui è la sua soluzione (altra frase che ho adorato), e le emozioni sono come uno tsunami che lo travolge. Allo stesso tempo, non abbraccia subito la possibilità di essere gay, anche se un istante dopo c’è quel “forse sì” che fa presagire quello che succederà.

Poi c’è la frase più bella, bella, bella dell’intera shot: ”C’è ancora così tanto da provare, anni da recuperare, decisioni da prendere, cambiamenti da mettere in atto...Ma non ora. Ora hai voglia di farti un tè.” Ho urlato.
É British, è estremamente IC e soprattutto, soprattutto, viene in un contesto dove sarebbe “figo” farsi un caffè, una sigaretta…sarebbe da fanfiction, il classico trope, ma il tè è la scelta più perfetta che potessi fare, mi è sembrato di parlare coi miei vicini che si farebbero un tè anche dopo un cavolo di uragano. Giustamente, Watson se ne fa una tazza dopo un amplesso che ricorda una lotta, dopo questa bellissima descrizione erotica in cui sei riuscita a rendere non solo la fisicità travolgente, ma anche il collegamento e le emozioni della coppia (amo il fatto che Sherlock sia più vocal mentre John è silenzioso). E soprattutto, si fa una tazza di tè pensando che Sherlock sia vergine e che sì, ok, il sesso è fantastico. ADORO. Credo che questo breve pezzo renda perfettamente e ad un profondo livello chi è Watson, come reagisce e come ritrova la calma nei momenti come questo, apparentemente tranquilli ma in cui la sua mente non lo è. Londinese 100%, e me l’hai trasmesso con una sola frase; quindi, assolutamente, ti devo fare tanti complimenti. 

Il finale è incredibilmente tenero (Sherlock è tenero <3) ed è un “tutto è bene quel che finisce bene” di quelli epici che ti fanno sorridere fino alla fine, proprio perché all’inizio la situazione appariva irrisolvibile.


Una bellissima aggiunta ad una raccolta già di altissimo livello, che mi ha tenuta incollata allo schermo fino alla fine <3
Grazie!



Ellie


Recensore Veterano
30/03/19, ore 15:19

Ehi! Finalmente ce l'ho fatta a recensire! Anche perchè ancora una volta ero convinta di averlo già fatto, poi però giusto per scrupolo sono andata a controllare. Probabilmente ero così convinta di averti lasciato un pensiero perchè questo spin off l'avrò letto non so, quattro volte? Non girano molte rosse scritte bene, quindi rileggo spesso quelle che mi sono piaciute (complice il fatto che il mio inglese non mi consente di godere appieno di quelle dei fandom stranieri) Comunque, giaà solo per il fatto che sia ambientata nel post quarta stagione ti fa guadagnare tantissimi punti, visto che, molto ipoteticamente, in realtà potrebbe avvenire, se i nostri cari Gatiss e Moffit avessero pietà di noi. Nella quarta stagione abbiamo visto un John Watson molto diverso da quello che ci sembrava di aver conosciuto, e tu qui sei riuscita a renderlo molto bene, con tutti i suoi squilibri e con l'aggiunta immancabile di un po' di Johnlock. Ho sempre pensato che, al di là dell'eventuale e ipotetica storia d'amore tra John e Sherlock, anche nella serie si sarebbe dovuto inserire un dialogo del genere, in cui Sherlock tranquillizza John sul fatto che non l'ha fermato semplicemente perchè non voleva, e non perchè non poteva. Venendo ora alla parte rossa: ho apprezzato particolarmente il tuo insistere su quanto fosse virile e maschile Sherlock, perchè altrove invece si sottolinea la sua femminilità efebica, arrivando più o meno a un compromesso tra l'attrazione di John per le donne e la sua attrazione per Sherlock. Qui John ne è attratto non solo perchè è Sherlock, ma anche perchè è un uomo. Il tutto è sicuramente molto erotico, non eccessivamente sessuale, ma più che altro sensuale, visto che molto è avvolto e ammorbidito dalle riflessioni di John, dai pensieri sul suo futuro e sul suo passato, però hai disseminato la storia di tante brevi frasi che scaldano l'atmosfera in ottimo equilibrio con la parte più introspettiva.
E dunque finalmente ho recensito anche questa!
A presto
Vedra

Recensore Master
19/03/19, ore 17:02

Ho recensito, con vergognoso ritardo, la tua long di cui questa è uno spin-off ed arrivo anche qui, anche perché mi piace molto il modo con cui scrivi ed anche il tuo occuparti del periodo post quarta Stagione che, generalmente, è stato lasciato dagli Autori un po’ in disparte.
Presumo che la motivazione sia l’evidente asprezza che ci ha investito a proposito di ciò che abbiamo dovuto vedere e sopportare in quest’ultima Serie BBC.
Trovo riuscito il cambio di registro stilistico che, sia pure in modo non troppo marcato, segna il passaggio da “When…” alla presente OS.
Riuscito ed estremamente coerente con il cambio di POV che lo caratterizza.
Infatti ciò che succede nel terzo capitolo della long, qui è visto con gli occhi di John ed è evidente che non può trattarsi dello stesso sguardo di Sh.
Qui è tutto meno soffuso, meno morbido, più aspro e coriaceo, proprio come il carattere di John. E questi toni si notano fin dall’inizio in cui, nella descrizione di ciò che succede dopo il litigio con Sh, scena che avevamo appunto guardato con gli occhi (ed il cuore) del consulting, usi vocaboli che trasmettono asprezza, spigolosità, irruenza, come, per esempio, “terrore”, “impulsivo del c…”, “pugno”.
Veniamo così davvero trascinati sulla scena dall’impeto di John che sta per aggredirlo e vediamo con i suoi occhi ciò che abbiamo già avuto modo di conoscere attraverso lo sguardo di Sh.
"Riflesso incondizionato", qui sta la chiave di lettura e la tua capacità di inoltrarti su un'inaspettata via per entrare nel groviglio di sentimenti, di pensieri, di complessi di colpa che tormentano, senza tregua, Sh e John.
In questa storia é attraverso lo sguardo di quest'ultimo che leggiamo l'atmosfera agonizzante del 221b, dove i due, fino ad ora, hanno vissuto, senza essere in grado di rompere la personale calotta trasparente in cui si muovevano. Sh perché in attesa di un modo per penetrare nell'abulica disperazione di John e questi ammutolito e paralizzato dalla consapevolezza di aver intrapreso una strada sbagliata, fin dal ritorno dell'altro nel post Reichenbach.

Ed è proprio quel subitaneo arretrare, con un immediato atteggiamento di difesa, di Holmes, che colpisce al cuore John.
 Appropriato e suggestivo l'uso del linguaggio militaresco per descrivere l'impatto su di lui di quell'improvviso arretrare e proteggere il volto con la mano. Infatti scrivi di "nemico", di "centrato al petto".

Ed è giusto sia così perché Watson è il capitano Watson.
Quello che segue è un fiume impetuoso di emozioni, di pensieri, d’immagini in cui è racchiuso tutto l’amore del mondo che è ciò che unisce loro due.
La tua forza sta, oltre ovviamente in una consolante padronanza della lingua italiana, anche nel tuo sapiente uso dell’introspezione psicologica che sostiene, con il suo fluire continuo, il racconto di ciò che succede.
Infatti noi sappiamo benissimo perché John si comporta in un determinato modo e perché Sh reagisce così: ciò che passa per il loro cuore, per la loro mente è continuamente da te monitorato ed esplicitato anche da gesti, sguardi, espressioni del volto.
Basti pensare, un esempio fra molti altri, di pari valore qualitativo, allo sguardo che John rivolge a quelle “piccole rughe vicino agli occhi, linee sottili che si accentuano ad ogni sorriso” che segnano il volto di Sh, rendendolo ancora più affascinante.
E, come se non bastasse, usando la tecnica della seconda persona singolare, completi il puro dato visivo con il racconto di ciò che prova John, di tutto ciò che passa dentro di lui.
Momenti costruiti con particolari assolutamente non irrilevanti che ci fanno veramente respirare l’atmosfera di cui scrivi.
Le scene “rosse” sono decisamente adeguate al registro espressivo coerente con la personalità di John: decisamente più esplicite, ne cogliamo interamente l’irruente bisogno di recuperare il tempo perduto.
Ovviamente anche nel terzo capitolo di “When…”c’era tutto questo ma è apparso come velato e reso meno definito, perfetto per, il certamente rarissimo, carattere “alla Sh”.
Complimenti sinceri.

Recensore Veterano
12/03/19, ore 02:13

😍 😍 😍 😍 OK... Dovrei essere a dormire.. Recensisco e poi vado. Se quella di prima era bella questa è perfetta. Perfetta. Non ti fidi di te stesso ma puoi fidarti di lui. Se accettassi il suo amore una volta per tutte forse riusciresti persino a smettere di odiarti. Riusciresti a perdonarti. E nell'istante stesso in cui ti arrendi a questa consapevolezza, gli permetti di salvarti. Questa è una delle parti che più mi è piaciuta❤️ Insieme a questa❤️❤️ E non potete più fuggire di fronte a quello che provate, al fatto che da sempre siete stati pronti a morire l'uno per l'altro e alla consapevolezza che non sarete mai in grado di viverci, l'uno senza l'altro. L'istinto di proteggervi, di salvarvi a vicenda, una devozione incorruttibile e totalizzante che è come un voto infrangibile impresso a sangue sulla pelle. Proprio per queste ragioni, quello che avete appena fatto vi ha travolti entrambi con la potenza di una supernova. E questa È stata più una lotta che un amplesso. Tra morsi, graffi e contusioni varie, vi siete combattuti fino a disarmarvi entrambi, fino ad arrendervi completamente all'evidenza di essere soltanto due sciocchi, ridicoli esseri umani, ben lontani dalla perfezione ma ad un passo dalla felicità. Ho usato le tue frasi perché davvero sono talmente perfette che non saprei cosa aggiungere oltre al fatto che le ho amate immensamente. Bellissima davvero❤️ Un abbraccio grande Pri P. S. Arrivi tu che fai passare la paura di precipitare Ti ho già detto che ti adoro??? 😍😍😍

Recensore Junior
05/03/19, ore 13:48

Ho trovato questa storia bellissima, premetto che a me un po' di Angst piace, ma poi con un finale così bello, la scena erotica descritta benissimo, sono sempre soddisfatta quando leggo una tua fanfiction, sei molto brava, continua così, un bacio😘

Recensore Master
03/03/19, ore 17:24

Ciao, eccomi qui per lo scambio recensioni del giardino...
Aspettavo con impazienza di poter leggere questa storia, da quando ho finito When you smile, che oggi ho subito preso l'occasione al balzo. E che occasione! ECHECALDOSANTIDDIO! xD
Hai reso davvero troppo bene entrambi i personaggi, i loro timori, i loro percorsi, i loro demoni; nell'altra Sherlock, qui, invece, John. John con tutto il suo passato, il suo presente e anche il suo futuro. Rosie, Mary, la guerra, il bastone, la morte di Sherlock, le cose che non ha mai avuto il coraggio di ammettere, di dire, di fare, soprattutto con se stesso e per se stesso, per rimanere intero, integro, ancorato alla realtà dalla quale cercava così disperatamente di fuggire. Chi è, chi non è, chi ha finto di essere, le cose che al 221b di Baker Street non ha mai finto di essere, di volere, di bramare. Con lo sguardo e con il fuoco della passione.
E la passione è la cosa che più brucia fra loro, dopo tanto guardarsi e cercarsi e allontanarsi e ferirsi, entrambi sono riusciti ad ammettere i loro sentimenit, i loro desideri, i loro volti. E tu l'hai fatto con una delicatezza e con un ardore ineceppibili, abilissima nel destreggiarti fra momenti di dolcezza e momenti di erotismo puro, di oscenità a volte, di puro fuoco che divora e brucia e travolge.
WOW, sinceramente... WOW. Uno spettacolo, lo sapevo che non mi avresti delusa nemmeno stavolta.
Davvero bravissima, resto sempre senza parole di fronte a tanta bravura <3
A presto
Alice

Recensore Master
26/02/19, ore 21:42

Cara MissAdler, ^^

Era un po’ che il tuo profilo mi incuriosiva e così eccomi qui. Ho appena finito di leggere questa shot rossa molto lunga e pregna di cose, situazioni, introspezione e anche sesso. Descritto in maniera ottimale, intensa, con un uso sapiente degli aggettivi e diversi elementi interessanti. Ma andiamo con ordine. Scrivi innegabilmente bene e quindi seguirti in questo tuo percorso – perché questa shot è un percorso vero e proprio nell’animo, nel cuore e nei lombi di Watson – è stato semplicemente avvincente. Watson non accetta se stesso e la sua natura e soffoca il senso di colpa verso una moglie che non ha mai amato nel giusto modo, verso una figlia non proprio cercata e verso Sherlock, cui imposizioni sociali e la rigidità del nostro dottore impediscono di abbandonarsi. Poi, però, questa cosa avviene, c’è la catarsi e l’esplosione di un desiderio che spezza la pagina e che è descritto anche con l’uso di termini più colloquiali che ho gradito, perché hanno lo scopo di colpire il lettore; in fondo, questo che tu fai con una buonissima seconda persona è un vero e proprio flusso di coscienza non troppo dissimile da Joyce, dove i vari pensieri si rincorrono senza sosta; ho apprezzato i rimandi all’attività onanistica di Watson così come l’esperienza del soldato che coincide, tragicamente, con quel ferimento che porterà all’uso di un bastone in verità inutile. Vedo un parallelismo tra la negazione di Watson di essere gay e la convinzione di non poter camminare senza alcun supporto.

Altra cosa che ho amato è l’importanza dell’odore, anche di quelli particolarmente intensi come quelli del pube. L’amore è qualcosa che è fatto anche di questo e questo realismo mi manda in fibrillazione. Ottima anche la questione della prima volta, del capire dove e come che persino un uomo adulto e con le sue esperienze con John deve saper gestire a fronte di uno Sherlock che, per amore, soltanto per amore, sceglie di affidarsi a una sfera ingestibile e impossibile da classificare: quella, appunto, dei sentimenti. La chiusa della storia porta all’ordine e all’accettazione e la trovo particolarmente ben gestita.

Hai creato le basi perché due personaggi come Watson e Holmes possano concedersi una parola importante come amore: è stato reso possibile dai numerosi paragrafi che hai dedicato loro, soprattutto alla mente di John, dove mi hai fatta entrare senza indugi. Quindi complimenti vivissimi, non vedo l’ora che ricapiti l’occasione di leggere qualcosa di tuo!
Un caro saluto e piacere d’averti letta,
Shilyss ^^

P.S.
Perdona il papiro, ma c'erano davvero tante, tante cose da dire!

Recensore Master
06/02/19, ore 19:52

Ciao!
Eccomi per lo scambio a catena.
MI è davvero piaciuta la one-shot e devo ammettere che John è stato caratterizzato alla perfezione.
Un animo che non riesce a trovare la pace e che non riesce a combattere i suoi sentimenti negativi e il senso di colpa che prova per la morte di Mary.
Devo dire che John è uno che non farebbe male a una mosca, ma stava dando un pugno a sherlock, mentre quest'ultimo in qualche modo cerca di tranquillizzarlo.
Ho trovato tutto perfetto e ti faccio tantissimi complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
04/02/19, ore 15:45

Questa storia la ritengo un male necessario che, dopo la quarta stagione, va necessariamente affrontato se si vuole portare i personaggi a una discreta stabilità emotiva e psicologica. L'ho fatto anch'io, lo scrivere una storia così, e sono contenta di vedere che lo fa anche qualcun altro. Che sia legata o meno alla long, questo l'ho ritenuto secondario, nel senso che avrei apprezzato i contenuti anche se fosse stata una storia del tutto separata da altre tue. Ma mi è piaciuta comunque la tua idea di voler approfondire un momento dell'altra storia che viene tirato via a un certo punto e che avevi lasciato alla sola immaginazione del lettore.

Il male è "necessario" perché John ne ha passate troppe e perché The Final Problem ci passa sopra tipo ruspa e senza preoccuparsi di quello che sarebbe stato più giusto mostrare, ovvero un John che come minimo si scusa per le botte che ha dato a Sherlock e uno Sherlock che ammette che lui per primo ha sbagliato tante volte, compreso nel lasciarlo fare per volersi punire, cosa evidentissima dal suo modo di reagire a tutto The Lying Detective. Quindi il confronto era doveroso e sono contenta che tu ne abbia scritto in modo più approfondito, già avevo ritenuto soddisfacente la versione data nella long, anche se era meno ampliata rispetto a questa. Anche questa è ottima, dico davvero. E mi è piaciuto molto come sei riuscita a gestire il dolore di John, tutto il male che sta facendo a se stesso e che non riesce ormai a trattenere. Il sentirsi un uomo che ha sbagliato tutto, come amico, come marito, come padre e che non riesce in niente. Mi ha fatto molta impressione il suo pensiero d'aver ucciso Mary perché aveva desiderato che sparisse e che non tornasse mai più. Naturalmente sappiamo che non è sua la colpa, ma comprendo il perché è arrivato a pensarlo. Mary non meritava di morire, perché nessuno merita di morire, ma mi rendo anche conto del male che ha fatto a John e a Sherlock, oltre che a Rosie (che ha abbandonato su due piedi senza farsi troppi problemi), e avrà avuto anche le sue buone ragioni, anche se del tutto opinabili, ma resta l'aver ferito John profondamente. E resta tutto il resto, quello che John crede d'aver fatto ma di cui non ha colpa e che in questa storia si ritrova a "vomitare" (termine perfetto e che descrive alla perfezione tutto ciò che confessa a Sherlock) mesi e mesi di repressione. Il modo in cui escono è violento, ma Sherlock non subisce niente. Non sta zitto ad ascoltare, ma al contrario reagisce e fa capire a John che lui non è un uomo indifeso. E questo è a mio avviso la cosa più importante che deve capire John, perché di tutto secondo me a farlo star male di più è il modo cui ha picchiato Sherlock. Poi Mary, il tradimento morale... tutto è andato sommandosi, ma non è affatto la ragione scatenante. Insomma, dovevano confrontarsi e l'hanno fatto e in questo il modo in cui riescono a ritrovarsi l'ho trovato davvero molto ben scritto. Mi è molto piaciuto, complimenti.

Koa

Recensore Master
04/02/19, ore 00:53

Ehi ciao^^
Avevi premesso una ff molto angst, ma io non l'ho trovata così straziante. È molto molto cupa, con questo John maledetto che si divora l'anima. L'inizio è quasi gotico. L'ho amato tantissimo giuro (io non amo l'angst, ma questa ff va oltre). La frase che più mi ha colpito è quando John dice che abbandonarli sarebbe il più grande gesto d'amore; ecco questo mi ha rattristato moltissimo.
Poi segue tutta una parte erotica, che ha una finezza tutta sua. Non entri nei dettagli, è come se fosse un ricordo. Sono sensazioni, emozioni. E che dire se non wow.
Mi dispiace solo che non sono in grado di fare quelle meravigliose recensioni da migliaia di parole, perché questa ff le meriterebbe davvero tutte, ma io purtroppo sono una dalle argomentazioni scarne. Sappi che mi è piaciuta moltissimo, anche se non sono tanto brava a dirlo.
Un bacione e buona notte ❤️
Béa

Recensore Master
03/02/19, ore 13:19

Oh, ecco. non so da dove iniziare
Dallo sconforto di uno Sherlock piccolo piccolo che fa un passo indietro e si copre il faccino con una mano? sì, è un punto di partenza. Si sono fatti troppo male, sia a vicenda che ognuno dentro di se
Ma soprattutto, concordo, John ha fatto il gesto davvero imperdonabile e - concordo - Sherlock lo perdonerà comunque
C'è un'impennata di orgoglio che lo rende molto IC quando da un pugno al dottore per mostrargli che sono pari, gli tiene testa, che è stato quello che è stato perchè doveva accadere, era quasi una previsione del futuro, più che una deduzione: un dettaglio che mi ha colpita moltissimo.
Ora John deve capire che in questo estremo (giusto!) disgusto per ciò che è diventato - "compagno" violento, marito traditore, padre distratto - non deve crogiolarsi, ma cercare una via nuova, che lo possa condurre a Sherlock, di nuovo
Perchè ha bisogno di lui, non ne ha ancora davvero paura, vuole amarlo ed essere amato.
I cocci e i frantumi fantasma sul pavimento sono stati il punto più alto della storia, per me. così terribili e minacciosi, sentiti come se fossero lì, ma non veri, pronti a svanire come incubi con l'arrivo dell'alba
Sherlock vergine è proprio il massimo; la tenerezza che mi fa mentre cerca di essere spavaldo ma posso sentire il suo cuore delicato che batte fortissmo qui, da casa...
bella e dolcissima, sono molto colpita
baci,
Setsy

Recensore Veterano
03/02/19, ore 13:07

ciao...
...
...
...
ok non posso continuare a mettere dei puntini di sospensione, ma non so davvero da che parte cominciare!
Va beh, ciao sono qui per lo scambio di recensioni del giardino e ho scelto questa storia perchè Sherlock, John, rating rosso mi attirano sempre.
Il tuo stile è adorabile, amo il tuo modo di caratterizzare i personaggi, in particolare questo John colto dai rimorsi, dai mostri del passato.
Secondo me hai fatto un ottimo lavoro, mi è anche piaciuta la scelta che hai fatto con Mary: questa gravidanza inaspettata, il desiderio nascosto di non volere una famiglia.
Insomma una storia breve, ma intensa che racchiude tante cose che amo nelle storie Johnlock.
Ancora una volta mi complimento con te :)
A presto :)

Recensore Master
03/02/19, ore 12:07

MA CIAO MA CHE COSA MERAVIGLIOSA CHE HO APPENA LETTO.
No, seriamente. È TIPO BELLISSIMA, non so neanche da dove cominciare.
Ah, sì. John. Ma quanto bene l'hai caratterizzato? Veramente, hai fatto un'introspezione così bella che io mi sono innamorata. Un animo tormentato, spezzato, che non trova la pace. Tutto inizia con un litigio anche abbastanza violento. John è stato ad un passo - da quel che ho capito - dal lanciare un pugno a Sherlock. Lui però non gli farebbe mai del male, ma si sente una persona orribile per questo. Per questo e per altro. Perché lui si sente la causa della morte di Mary, un padre inadeguato, una persona profondamente a disagio. E proprio non sa come fare a liberarsi dai suoi demoni. Intanto c'è Sherlock che lo guarda, non con disprezzo, ma neanche con odio. Anzi, tenta di tranquillizzarlo, e malgrado l'angst che c'è all'inizio, l'atmosfera cambia rapidamente. E cambia perché la frustrazione, la disperazione e tutto mutano e si trasformano nella passione più profonda. Ho amato come hai descritto la scena lemon, così travolgente ma anche dolce. Usi frasi concise e semplici che danno un bell'effetto che tanto mi piace. Sherlock e John si uniscono e alla fine ho respirato un'aria di dolcezza tanto bella di farmi commuovere. Mio Dio quanto sono belli e tu quanto sei brava T_T
Davvero, è una OS splendida, continua sempre così!
Un abbraccio,

~ Nao