Ho rivissuto nelle tue parole il dolore del distacco, il senso di vuoto provato tante volte, l'apparente assenza di prospettive provocata dalla partenza di chi si ama.
Di addii ce ne sono stati tanti nel mio passato; ogni volta con l'incertezza del se e del quando ci saremmo rivisti - e la distanza, oddio, che distanza... avrei tanto voluto fosse Londra.
Più o meno lontano, però, non importa. Perché quando si fratturano le consuetudini, fosse anche per andare ad abitare nel capoluogo limitrofo, si perde comunque quella quotidianità che sembra dare una bussola alle nostre vite.
Il tempo passa, sai.
E questo architetto tornerà.
E a chi lo aspetta, nel frattempo, auguro di riuscire a dare un senso alle tante altre tesserine che compongono il suo personalissimo mosaico e ad acquisire ancor più consapevolezza.
Come disse qualcuno: "ciò che non uccide, fortifica"... Il dolore va accettato, provato e compreso: è umano.
Un abbraccio
Adho

Leggi la risposta dell'autore

Ho letto il tuo brano tutto di un fiato. Hai saputo descrivere benissimo la sensazione di chi deve lasciare andare qualcuno che ama. Purtroppo amare è anche lasciare all'altro la possibilità di percorrere i propri sogni. Ma scoprire che questi impongono un distacco o un allontanamento dal partner, è sempre un enorme dispiacere. Qualcosa di straziante che non vorremmo mai.

Se la cosa ti riguarda personalmente, ricordati anche tu adesso di portare a termine i tuoi progetti. È un modo per occupare la tua mente, e farti sentire bene. Un bacio

Principe dei desideri

Leggi la risposta dell'autore