Recensione premio per il contest "Lavoratori allo Sbaraglio"
Ed eccoci qui, a consegnare in sommo ritardo i vostri premi **
Sono partita da te perché appena ho scorso i fandom che mi avevi elencato come proposta non ho proprio saputo resistere alla voglia di venirti a trovare... e infatti.
Che tristezza e quanti ricordi che mi hai fatto venire con questa storia: e dire che inizialmente Eden non mi piaceva tanto, così pura, delicata e innocente da sembrare fuori posto in un luogo del genere, priva di forza, obbediente fino a far saltare i nervi... e dolcissima, persa in un amore che non ha visto realizzarsi, ancora troppo piccola per ricevere certe cose e provarne altre.
Triste, dolce Eden, in disparte a guardare l'uomo di cui si è infatuata, il suo principe, avere occhi per un'altra: una donna come lei, intrappolata in qualcosa che non ha scelto, ma con la differenza di essere destinataria dell'amore che vorrebbe per sé, e non è così sola.
Eden ha sempre l'assenza vicina: non è amata come avrebbe bisogno, non è sostenuta, non è compresa; e questo porta dritta alla svolta che ha segnato - e lei lo sapeva fin dall'inizio - la sua sorte, in uno dei punti dove più ho sofferto.
Ma come biasimarla? Quando l'occasione di essere felice, anche se solo per un istante, le si è presentata, lei l'ha colta. Sarebbe stata in pericolo, sarebbe stata dannata, eliminata; eppure non si è tirata indietro, perché un cuore che ama e ha bisogno di esso non ha paura di nulla, neanche se la Morte stesso lo attende. Ed è questo che mi ha fatto riconsiderare il suo tenero, infelice personaggio.
Manto <3 |