Recensioni per
Lividi
di fumoemiele

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/03/19, ore 19:42
Cap. 1:

Ciao eccomi qui per lo scambio del gruppo writing spell.
Il titolo mi ha portato a leggere questa storia, ma non immaginavo un racconto del genere, ammetto di avere i brividi. Hai descritto il racconto in maniera molto realistica ed introspettiva, entrando nella mente della protagonista ed analizzando i suoi pensieri. Si percepisce il gelo intorno a lei, quella famiglia non del tutto in grado di comprenderla, quella madre un po' masochista, il padre che parla troppo, ma forse non ascolta abbastanza la figlia, quelle pareti troppo gialle. Sembra di essere seduta a quel tavolo, con quei tre, davanti ai piatti e al dolore dei personaggi. E poi ovviamente c'è il momento più doloroso, quello in cui si racconta delle botte, delle litigate, una ragazza già psicologicamente fragile che viene usata da un vorrei dire uomo, ma che non può essere definito uomo. E lei, nella sua fragilità e solitudine continua ad amarlo, a giustificare tutte le sue scelte. Il finale non è completamente roseo, ma dai una prospettiva di speranza, per lei che ha capito di non meritarsi quei lividi.
Un bellissimo spaccato della vita di tutte le donne maltrattate. Hai usato un tema molto importante, ma lo hai saputo gestire con immensa bravura, rendendo il racconto realistico, ma senza diventare troppo pesante.
Complimenti davvero!
P.S: la grafica è bellissima!
A presto!

Nuovo recensore
15/03/19, ore 08:40
Cap. 1:

Ciao, cara!
Eccomi qui per L'ABC delle recensioni ^^
Arrivo proprio all'ultimo, ma ce l'ho fatta - io e le tempistiche abbiamo smesso di andare a braccetto ormai da tempo, rip.
Ad ogni modo, era da un po' che questa tua One-shot aveva catturato la mia attenzione, così ho deciso di passare da qui.

Il tema che hai sviluppato è delicatissimo e, come sempre, l'hai affrontato in maniera impeccabile, sviscerando la psiche umana in un modo che ammiro sempre di più.
Ho sempre amato le caratterizzazioni dei tuoi personaggi, riesci sempre a renderli maledettamente umani.
In questo caso, poi, hai messo in luce il fatto che sia lei che lui sono colpevoli.
Lui fin dal principio, perché un uomo che alza le mani su una donna è da condannare senza battere ciglio (tenendo anche conto che la violenza domestica è da condannare in tutti i casi, anche quando la vittima è un uomo e la carnefice una donna), ma anche lei ha le sue colpe, in questa storia.
E non lo dico col bigottismo che "eh ma se sai che ti fa del male, perché torni da lui, ma che ti dice il cervello" oppure "avrebbe dovuto denunciarlo", no.
Lei è colpevole verso se stessa perché prima di tutto si è annullata per lui.
È colpevole verso i suoi sentimenti perché si annichilisce nella speranza di poter tornare con lui e sarebbe anche disposta a dimenticare tutte le violenze subite pur di non perderlo.
È un meccanismo strano, quello che accade in questi casi. E non credo si parli solo di amore, quello che lei prova nei suoi confronti. Credo sia anche ossessione.
Forse perché negli anni in cui è stata con lui ha visto anche del bello nel suo animo, forse perché teme di non trovare più nessuno oltre a lui.
Ma è sbagliato. E lo è nei suoi stessi confronti perché annullarsi per qualcuno è il modo peggiore per sprofondare nel baratro con il rischio di non uscirne più.
Il fatto che, nonostante tutto quello che è accaduto cerchi ancora di ricostruire il loro rapporto, è la prova che ormai lei si è persa chissà dove.
Perché lei vede ancora della luce che non esiste in un rapporto che non è sano, non è giusto e soprattutto che non la fa stare bene, tanto che, quando prende l'iniziativa e torna da lui, scrive anche alla donna con la quale lui ha iniziato ad andare a letto come a voler decretare una sorta di appartenenza che non esiste e forse non è mai esistita.
E devo essere onesta, ho provato pena per lei.
Ho provato pena anche per i suoi genitori che, pur avendo avuto un ruolo marginale (più il padre che la madre), li hai descritti veramente bene.
Ho sofferto per i lividi che le contaminano il corpo, che macchiano la sua pelle.
E mi sono sentita male perché lei sarebbe disposta a fare finta che quei lividi non siano mai esistiti pur di tornare con lui.

Dal punto di vista stilistico e grammaticale non ho proprio nulla da dirti perché la lettura è scorrevole, intensa e le parole sono dosate al punto giusto.
Di conseguenza non ho alcun appunto da farti perché questa One-shot è stata scritta bene, proprio come tutte le altre tue storie che ho avuto il piacere di leggere.
Sicuramente questa è una lettura che fa riflettere ed è triste immaginare che ci sono persone che si rispecchiano in queste parole.
Come hai giustamente detto tu nel tuo Angolo Autrice, in casi come questi bisogna denunciare, perché una violenza ti rimane impressa a vita, è un livido che non guarisce mai.
Complimenti ancora per tutto: per il modo in cui hai affrontato questa tematica estremamente delicata, per la caratterizzazione dei personaggi e per lo stile assolutamente impeccabile.
Alla prossima!

Harriet;

Nuovo recensore
05/03/19, ore 11:26
Cap. 1:

Ordunque. Storia difficile, di comune violenza fra fidanzati o ex fidanzati.
È sempre terribilmente complesso infilarsi in una situazione del genere senza averla vissuta in prima persona, e ovviamente spero non sia il tuo caso (anche se, a giudicare dal disclaimer in fondo, direi di no). Da parte mia ne ho avuto un parziale assaggio vedendo mia sorella col suo ex, certi suoi comportamenti erano molto simili a quelli della tua protagonista (fra l'altro: come mai nessun nome? Scelta stilistica ponderata, desiderio di voler spersonalizzare i personaggi o cosa?). E visto che, stando alla mia psicologa soffriva di disturbo borderline... beh, l'eventualità di qualche problemino mentale non è poi così campata per aria alla fine. Anche se, secondo me, non è conditio sine qua non per arrivare a uno stato così profondo di dipendenza quasi fisica da qualcun altro. La condizione di base è l'incapacità di sapersi voler bene, di sapersi apprezzare per quel che si è e di cercare un completamento in qualcun altro, che purtroppo spesso e volentieri se ne approffitta (perché, come giustamente detto in un'altra recensione, in un certo senso lei fa un piacere alla tipa dai capelli azzurri mettendola in guardia da quel bastardo dalla mano pesante).
Per come si parla di chi le sta attorno, nessuno può aiutarla. I suoi genitori, sebbene non particolarmente negativi (in questo senso molto peggio quelli di lui, che neanche si chiedono perché il loro figliolo si chiuda a chiave nella sua stanza con una ragazza e non intervengono quando probabilmente sentono rumori di litigio, botte e quant'altro), non sono esattamente in condizione di fare qualcosa per lei, la madre con il problema del diabete e il padre classico uomo con la canotta unta alla Fantozzi. L'unica che potrebbe fare qualcosa è lei stessa, ed è a dir poco palese che non è assolutamente in condizione di farlo così com'è. Ci vorrebbe un intervento esterno, un amico che se la prende a cuore e la manda a calci da uno psicologo/psichiatra. Ma la vedo grama.
Spiace dirlo, ma questo racconto fa molto pagina del diario di una futura suicida.
Scusa, alla fine mi sono perso nelle considerazioni un po' meno attinenti alla trama in sé. Ma ehi, mi sembra un buon risultato se la tua storia porta chi la legge a fare questo tipo di considerazioni. No?
Pollice su.

Recensore Master
01/03/19, ore 18:10
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi qui per l'abc delle recensioni. Allora... partiamo dall'inizio. Il titolo: lividi. Dopo avere letto la storia lo trovo super azzeccato, e molto originale devo dire. L'introduzione è per me poetica. Adoro la frase che hai scelto, mi ha colpito molto. Inoltre ti lascia una grande curiosità di scoprire la trama della storia.
La trama io l'ho trovata intricata: abbiamo questa ragazza di cui non sappiamo nè il nome, nè l'eta nè l'aspetto fisico che è distrutta. Perché? Si è lasciata con il suo ragazzo, che la tradiva con un'altra. Lei ha cercato di farci pace, e di riprenderselo, ma non ci è riuscita. Anzi, quando lui scopre che lei ha preso il suo telefono la picchia. Lei se ne torna a casa dai suoi genitori, distrutta e non lo rivede più. Il personaggio della ragazza l'ho trovato ben caratterizzato. Anzi, per me hai dato una caratterizzazione complessa non intuibile facilmente. Per me questa ragazza è una persona molto fragile, debole mentalmente, che ha bisogno di qualcuno accanto. Non ha forza di volontà, tant'è che non riesce a liberarsi del fidanzato. Hai fatto un bel lavoro.
Ovviamente, dal punto di vista grammaticale è tutto perfetto, la storia si legge in maniera fluida, fila liscia come l'olio.
Ah... dimenticato, hai avuto un'idea pazzesca a scrivere questa storia proprio a San Valentino.
A presto.

Recensore Master
21/02/19, ore 19:58
Cap. 1:

Cara fumomiele,

Anzitutto, questa storia va nelle mie liste perché è bellissima.
È bellissima perché non solo cattura dalla prima all’ultima riga ed è graffiante, ma per l’uso corretto della seconda persona usata come fosse un j’accuse introspettivo, per la tematica di sensibilizzazione sociale, per la mancanza totale di pietismo, per la caratterizzazione non facile dei personaggi. Non ci sono nomi, nel racconto. C’è la protagonista, disturbata e disturbante: autolesionista, con probabili disturbi alimentari, con una madre malata a sua volta e un padre descritto in maniera spiacevole. E poi c’è il racconto di una violenza tremenda. Da dove inizio?

Dall’amore morboso che spinge la protagonista ad annientarsi per uno che non ha rispetto né di sé né delle donne, di nessuna. Nemmeno della ragazza dai capelli blu, perché se l’avesse amata o le fosse interessata non avrebbe fatto sesso con la propria ex. Diciamola questa cosa. Non è colpa della str*nza dai capelli blu, ma degli uomini o presunti tali che spesso ci sono in giro. Poi c’è lei, la protagonista. Sai, tu hai fatto bene a specificare che è una personalità disturbata e con una diagnosi di una malattia mentale fatta, ma la cosa terribile è che cose del genere capitano anche a persone definite come sane. Pur di non rimanere sole (e questo tu l’hai esplicato benissimo) le persone tollerano di tutto, anche di farsi calpestare. E tu questo lo hai descritto benissimo, spiegando anche, come fosse una spia, che la Protagonista non si ama affatto o, perlomeno, non abbastanza. Ecco allora che subentra la vergogna per un comportamento che si percepisce come sbagliato, ma che non si riesce a frenare, possiamo dire così? I genitori del ragazzo (ma anche quelli della protagonista) sono dei veri e propri estranei. Lei ha commesso una crudeltà prendendosela con la ragazza dai capelli blu, ma è davvero solo questo? Non è, piuttosto, che l’ha salvata da un personaggio che se ha picchiato lei picchierà anche l’altra? Con dei genitori che gli permettono di chiudersi in camera e massacrare di botte una che avrà sbagliato, ma non più di lui? E niente, sono femminista.

Chiudo dicendo che il messaggio finale e il fatto che sia stata postata a San Valentino alza la mia opinione che ho di te. È una storia meravigliosa, cruda, crudele, scritta benissimo. Hai tante cose da dire e non è affatto da tutti. Continua così, a guardare il mondo con quest’occhio critico, a immedesimarti nei tuoi personaggi sviscerandoli.
E perdonami per l’attesa, ovviamente :*
Shilyss

Recensore Master
17/02/19, ore 18:48
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio libero del giardino... hai sempre un modo particolare di scrivere le storie, dettagliato, riesci proprio a catapultarci dentro quel mondo che hai creato, seppur piccolo, ed è una cosa che veramente apprezzo moltissimo. Mi piace anche le parole che scegli, le frasi che inserisci, la caratterizzazione che dai ai personaggi. Sei davvero brava, sono onesta...
Mi è piaciuto come la ragazza abbia fatto tutto quel ragionamento su cosa si dovrebbe fare in questi casi, sul "giusto" da svolgere in qualcosa che di giusto non ha niente, sulle frasi da dire, sulle espressioni facciali e sui comportamenti che si devono assumere, quando in realtà, purtroppo, l'unica cosa che molte donne (e anche uomini) vogliono fare è una e una soltanto: tornare dal proprio compagno. L'ho trovato maledettamente realistico. Perchè purtroppo anche questo tipo di relazioni sono delle vere e proprie dipendenze; non si può scegliere di prendere e andarsene così, senza un percorso e una grande forza dietro (menomale che in alcuni casi, invece, qualcuno ci riesce). Chissà quali meccanismi nascono in queste persone, in queste storie, cos'è che tiene loro legati... insicurezza? Masochismo? Incapacità di allacciare altre relazioni sociali più sane, più salutari?
Penso che non se ne parli abbastanza, del prima. Del meccanismo che s'innesca dietro questi tipi di amore/ossessione malati. Si parla sempre del dopo, dei lividi, appunto; delle morti, purtroppo.
Davvero un bellissimo argomento hai trattato... bellissimo inteso come qualcosa che apra la mente a porsi e porre delle domande, non bellissimo del puro senso del termine. Mi piacciono le tue storie perchè danno sempre begli spunti su cui interrogarsi.
Bon, vabbè, smetto di dilungarmi e termino facendoti ancora tanti complimenti per questa storia <3
A presto
Alice

Recensore Master
17/02/19, ore 15:14
Cap. 1:

Ciao, cara!
Parto con la recensione del gruppo boys Love.

Questa storia è bellissima, ma allo stesso tempo di una tristezza infinita.
Ci porti in un contesto molto difficile come quello della violenza sulle donne.
Non bisogna mai consumarsi per un uomo specie se quest'ultimo dice di amarti, ma poi ti alza le mani e usa ogni tipo di violenza per non farti andare allontanare.
Bisogna essere coraggiose e determinate per poter andare a denunciare e essere libere, anche se la cronaca ci insegna che la denuncia delle volte non basta.
Bisogna allontanarsi con la consapevolezza di poter ricominciare senza subire nessun tipo di violenza.
La protagonista della tua storia invece si sottomette subendo ogni tipo di violenza e questo non è affatto bello.
Ti faccio tantissimi complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
16/02/19, ore 14:55
Cap. 1:

Una storia davvero bellissima e straziante.
Bellissima perchè è scritta in modo a dir poco sublime, con una prosa talmente coinvolgente che a tratti potevo sentire l'angoscia e il dolore provato dalla protagonista.
Straziante, bhe...puoi immaginare il perchè, il tema trattato è un vero colpo al cuore, non solo per la maniera brutale e realistica in cui ci viene presentato, ma anche perchè il finale della shot ci fa capire una verità inequivocabile, ovvero che la storia potrebbe ripetersi.
La protagonista è, per certi versi, un tipo diverso di drogato, qualcuno incapace di comprendere che la cosa che le da sollievo la sta anche distruggendo, essendone dipendente.
E in fondo, è proprio così che funzionano le relazione abusive, e mi disgusta il fatto che certe cose avvengano costantemente, ogni giorno, in qualunque parte del mondo.
La persona su cui dovresti contare si trasforma in un Uomo Nero, o una schiavista dalla quale non potrai mai scappare, sia col corpo che con la mente.
La sua ombra aleggerà su di te fino a quando non troverai la forza di reagire...e molto spesso, questo non succede mai.
Come di consueto, ti faccio i miei più sentiti complimenti.

Recensore Master
16/02/19, ore 01:01
Cap. 1:

Ciao :) Eccomi qui ad un orario un po’ improbabile, ma eccomi qui. Avevo la long da continuare, ma questa storia mi ha attirato. È stata una lettura molto intensa, non posso negarlo, ho avuto tutto il tempo il fiato sospeso e mi sono venuti i brividi quando ho letto le descrizioni delle scene finali. Hai augurato un buon San Valentino con quello che è il tuo stile, dark e introspettivo, e hai dato un profondo insegnamento specificato egregiamente nelle note finali. Wow, è stato come salire sulle montagne russe delle emozioni. E come si fa? È un amore malato, distruttivo, violento, totalizzante in maniera erronea, in maniera sbagliata. Nulla è lasciato al caso, la catastrofe è già scritta dal primo rigo, ma non per questo fa meno male quando arriva, quando il climax è potente e ben studiato. 
Un percorso in salita, un correre verso la distruzione. Reso tutto in maniera così tua, peculiare, una firma che ormai saprei riconoscere tra mille. 
Bravissima, deve essere stato un carico emotivo pesante scrivere un testo del genere e di tale qualità. 
Complimenti :) 
A presto! 

Recensore Master
15/02/19, ore 11:36
Cap. 1:

Ciao tesoro **
Che dire... per S.Valentino ci hai regalato una storia triste ma dalla tematica importante. E tanto per dire, sono queste i veri motivi per cui le donne devo combattere, non tutta un'altra serie di cazzate che sento sempre... ma mi fermo qui sennò comincio a parlare di politica ed è finita xD
E' stata una storia intensa, ammetto che in più punti mi sono venuti gli occhi lucidi per quanto mi sono immedesimata nella protagonista. Inizialmente pensavo si trattasse di tematiche riguardavano problemi familiari, anche perché la situazione era abbastanza strana. Tuttavia, nonostante i vari disagi, lei non sembrava infelice, dopotutto vuole bene ai genitori e sa di essere voluta bene a sua volta. Il problema era un altro, legato all'amore per un ragazzo che le ha veramente tolto tutto.
Ora... io so cosa si prova. Quando è successo a me non si è arrivato alla violenza fisica, ma anche la violenza mentale ti segna, e ANNULLARSI per un uomo o per qualsiasi altra persona non ne vale mai la pena, ma proprio mai. Mi ha fatto tenerezza, perché era solo innamorata, voleva essere amata a sua volte, gli si è anche concessa, voleva tenerlo stretto a sé. Poi ovviamente è arrivata la violenza fisica da parte di lui e questo l'ha definitivamente sconfitta e scossa.
E' quasi come se si fosse rassegnata, il dolore la sto logorando. Comunque hai fatto benissimo alla fine a mettere in chiaro che la tua protagonista è un personaggio con evidenti problemi mentali, perché molto spesso la gente, tanto per rompere le scatole, ti viene a dire "Aaaah, ma tu istighi a questo e quell'altro".
Mi piace davvero come hai trattato quest'argomento, metto questa storia dritto tra le preferite.
Alla prossima, un abbraccio **


~ Nao

Recensore Master
15/02/19, ore 08:54
Cap. 1:

Buongiorno.
Un racconto molto introspettivo.
Ma non solo; è un flusso di parole travolgenti, che portano il lettore a trarre delle tristi conclusioni.
Hai un buon modo di narrare.
Buona giornata :)