Recensioni per
Something in the rain
di Nao Yoshikawa

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/02/19, ore 21:47

Ciao, cara!
Eccomi di nuovo qui.
Io adoro le AU, le trovo perfette per far muovere personaggi di vari fandom in modo libero.
Trovo Sherlock ben caratterizzato ed ho sempre pensato che non fosse un personaggio facile da gestire e tu ci sei riuscita molto bene.
Ho amato tantissimo il concetto che hai voluto dare sulle anime gemelle.
Ti faccio tantissimi complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
15/02/19, ore 16:41

Ciao cara ^^
Innanzitutto… BUON COMPLEANNO! Ti auguro di trascorrerlo nel migliore e più felice dei modi <3
Perdonami se recensisco con tanto ritardo, ma è stata una settimana davvero infernale.
Adoro John e Sherlock, è sono rimasta subito incuriosita da questa storia.
Ammetto di avere un rapporto conflittuale con le soulmate!AU: da una parte è indubbiamente affascinante il concetto di anima gemella, questa famosa metà della mela (mito con il quale io ho un rapporto abbastanza conflittuale, lo confesso) cui siamo destinati fin dalla nascita e che rappresenta la realizzazione di ogni nostro sogno e desiderio d’amore. Che sia un nome segnato sulla pelle o una maledizione che ci condanna all’immortalità fino al giorno del fatale incontro, sapere che al mondo c’è qualcuno che con la sua sola esistenza può completarci e portarci alla felicità completa è tremendamente dolce e consolatorio: non importa se qui, ora, sei solo, prima o poi colui\colei che ti appartiene di diritto incrocerà la tua strada e la solitudine verrà spazzata via.
D’altra parte, è allo stesso modo evidente l’altro – e oscuro – lato della medaglia: che ne è della libertà di scelta che è insita nell’essere umano, se il nostro destino è già immutabilmente tracciato a priori? Che ne è del libero arbitrio, di quello splendido verbo, “scegliere”, che dovrebbe rappresentare un diritto inviolabile di ciascuno di noi? Può forse venire in aiuto l’esempio che, a suo tempo, fece la mia professoressa di italiano al liceo, per spiegare l’onniscienza di Dio: quest’ultimo sarebbe colui che, dal molo, osserva una nave entrare in porto. Egli già sa dove e in che modo questa attraccherà, ma è comunque sempre il capitano a guidarla nelle complicate operazioni di ormeggio. È un concetto, a ben vedere, molto simile a quello espresso da John: «Ma la mia vita non è già decisa. Io penso che il destino mi abbia messo dinnanzi un percorso, ma che spetti a me decidere se percorrerla o meno. Perché se mi girassi e iniziassi a correre dalla direzione opposta, allora sarebbe fare di testa mia. Sono io che ho deciso di voler incontrare la mia anima gemella. Così come ho deciso di venire qui oggi, così come l’hai deciso tu.» Quanto è saggio il nostro affascinante ex militare!
Dal canto suo, Sherlock, in aderenza perfetta con le caratteristiche del personaggio, mal sopporta anche solo l’idea che sia qualcun altro al di fuori di stesso a scegliere per lui il\la suo\sua compagno\a di vita: non si tratta di decidere il colore delle piastrelle del bagno, santo cielo (perdona la cretinaggine dell’esempio), qui c’è in gioco una dei pilastri fondamentali su cui poggia l’intera esistenza umana: l’amore e il desiderio di condivisione.
Ma già il nostro detective fa fatica a venire a patti con il concetto stesso di “amore”, figuriamoci se può essere propenso ad accettare che una cosa così indefinibile – per definizione – possa essere soggetta ai dettami di un destino che, una volta deciso, ha il crisma dell’ineluttabilità. Tuttavia, è innegabile che, in un mondo che si regge su questo tipo di regole, alla fine si venga a patti con se stessi, tanto che incamminarsi su quella medesima strada che fino a qualche istante prima sembrava solo l’ennesima croce da portare, adesso appaia come l’unica opzione possibile, accettabile, pensabile.
Sherlock procede a passi sicuri verso John, con un nuovo capello bianco appena spuntato di cui fa sfoggio quasi fosse il simbolo stesso dell’amore che è appena sbocciato dentro di lui.
C’è così tanta speranza in questo finale… proprio quello di cui ho bisogno in questi giorni <3
Complimenti e a presto!
Un bacione e ancora auguri :*

padme

Recensore Master
15/02/19, ore 11:46

Ciao cara!!**

Amo le soulmate!AU, così appena ho visto che ne hai scritta una, non ho potuto che leggerla! Le trovo davvero affascinanti, con tutte le loro alternative. Per questa storia hai scelto la variante in cui non si invecchia finché non si trova l'anima gemella, con un Sherlock che è bloccato nel tempo da 10 anni... wow. Ma mi chiedo, e se l'anima gemella morisse prima? Esistono persone in questo universo che hanno centinaia di anni? Ora sono qui, a farmi viaggi mentali su cose che con la trama non c'entrano nulla X°D Quindi se mai ti verrà voglia di ampliare questo universo Soulmate, sarò ben felice di leggere!

La Johnlock non è una delle mie ship, ma ho visto e apprezzato Sherlock (ho visto le prime 3 stagioni in realtà, dovrei finirlo), e li trovo carini assieme. Per me è già un buon punto di partenza <3
Sherlock è caratterizzato molto bene, non è per niente un personaggio facile da trattare, e tu ci sei riuscita. Il modo in cui analizza John, riuscendo a capire all'istante troppi dettagli, è simile a quello originale e torna benissimo anche in questo contesto AU.
Mi è venuto il magone pensando al funerale di Mrs. Hudson... è sempre stata gentile e carina lei, la vicina di casa (e affittuaria) perfetta. È anziana già nella serie originale, e leggere che se n'è andata nel sonno... ;_; Sherlock che suona "La Follia" di Vivaldi è azzeccatissimo.

Grazie per la bella lettura! Un'altra oneshot riuscita <3

A presto,
Valeria

Recensore Master
14/02/19, ore 20:14

Ciao, in genere non leggo le soulmate!AU ma in questo caso ho voluto fare un'eccezione perché eri tu. Era tantissimo tempo che non leggevo una tua Johnlock e quindi mi ci sono buttata, anche se non amo molto il genere perché trovo inquietanti alcuni aspetti. E mi ha molto sorpresa il fatto che nella tua storia ci siano tutte quelle tematiche che in genere a me fanno storcere il naso riguardo a questa tipologia di storie e che mi scatenano mille dubbi. Mi piace anche il fatto che Sherlock e John si pongano loro stessi delle domande riguardo la lor esistenza e il concetto stesso di anima gemella, o il modo in cui Sherlock si convince che la sua vita è già scritta e lui non può decidere niente. Sono pensieri che ho fatto anch'io riguardo al genere e che ho apprezzato trovare all'interno del testo. Sherlock si ribella a tutto questo, o almeno si convince a farlo ma poi alla fine ammette che in realtà lui vuole trovare la sua anima gemella, vuole invecchiare insieme e fare tutto ciò che John dice di volere. Mi è piaciuto tutto questo, il modo in cui hai trattato il tema delle anime gemelle. Di due persone che il destino ha scelto di unire, ma che per il momento nemmeno si conoscono. E mi è piaciuto anche come John e Sherlock concepiscono il non averla ancora trovata, per John è un rassegnarsi all'inevitabile e un aspettare che succeda prima o poi. Per Sherlock invece è diverso, perché lui mente a se stesso. Si nasconde dalla verità, dicendo a tutti che non gli importa e che preferisce rimanere da solo, anche a costo di veder morire chi ama uno a uno, ma dentro di sé ci soffre tantissimo. E infatti a dispetto di ciò che dice, nella scena finale lo si vede correre incontro a John e accettare di avere un'anima gemella. Quasi corre perché non lo vuole perdere, non vuole perdere neanche un altro attimo e questo è bellissimo. Così come le sue parole, quel leggero scherzare e il dirgli che sta comunque facendo una scelta e sceglie lui. Insomma, è bellissimo davvero.

Mi è piaciuta anche la tematica "anime gemelle". Nel corso degli anni ne ho lette di tutti i generi, ma questa è la prima volta che leggo una cosa simile. Ho trovato affascinante il fatto che la loro vita si fermasse letteralmente e che riprendesse a scorrere normalmente soltanto dopo che le due anime gemelle si sono incontrate. Un concetto molto romantico e che mi ha sorpresa.

Mi è spiaciuto un po' per Mrs Hudson, ma da come Sherlock la descrive deve aver fatto una vita felice e questo è comunque positivo. Un'altra cosa che mi è piaciuta è la citazione a Vivaldi, io amo i riferimenti alla musica classica nelle Johnlock e tu hai citato la Follia e non posso che amarti per questo.

Insomma, è stata una sorpresa ritrovarti da queste parti e ne sono molto felice.
Koa

Recensore Master
14/02/19, ore 16:47

Ci voleva una storia di San Valentino di questo genere.

Anche perché è romantica e carina sotto tutti gli aspetti e punti di vista.

John e Sherlock vivono l'uno in funzione dell'altro e le gelosie reciproche fanno capire quanto ci tengono al legame che li unisce.

Ti faccio i miei più sinceri complimenti.

Ottimo lavoro e a presto ! 💘