Recensioni per
L'amore rubato
di EsterElle

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/11/21, ore 21:18

Recensione premio contest "Come to the dark side? Ehm..." 1/3

Cara Ester, rieccomi ad affrontare un altro tuo testo non semplice. Ero curiosa di vedere come te la saresti cavata con un personaggio complesso come Remus e addirittura con un pacchetto che lo voleva in coppia con Lily o con Dora e tu hai mescolato tutto e ce lo hai fatto vedere con entrambe in questa sua incapacità di lasciarsi andare il passato alle spalle e accogliere il futuro. Mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Lily un po' diversa dal solito, ma molto umana e coerente con quello che sappiamo di canonico. Mi è piaciuto come hai reso Remus spettatore muto della nascita del legame tra lei e James e come il suo tirarsi indietro sia stato un moto di fedeltà all'amica, il desiderare che lei fosse felice e, al tempo stesso, un tradimento per James. Mi si è stretto il cuore di leggere di James così ottimista, energico, travolgente e pieno di futuro e, al tempo stesso, miope e incapace di leggere cosa si agita negli occhi dei suoi amici, di vedere l'oscurità che si insinua nelle loro vite. Ed Harry è lì a rammentare a Remus il pegno di quel tradimento.
Avrei voluto menare Remus - proprio come nel libro - quando nel cimitero fa il voto di non amare più e ho amato la tenacia di Dora che, sì, forse hai un po' sacrificato rispetto a Lily e non è riuscita a emergere in tutta la sua forza, ma qualcosa si è percepito, mi è piaciuto molto vedere che lei ad esempio andasse a cercarlo nella mansarda di Remus e fosse sempre lei a fare il primo passo e lui a cedere. Dora è una figura che sembra speculare a James: sa di futuro, fiducia e ottimismo, lascia un figlio per una guerra più grande di lei e non sa che si è donata a un uomo che la tradisce con il ricordo di un amore passato. Mi si è stretto il cuore anche per lei. Ora, non sappiamo se Lily ricambiasse Remus, dalla storia sembrerebbe di no e questo rende James più fortunato di Dora, ma voglio sperare che alla fine Remus abbia imparato ad amare Dora e volerla non solo perché il lupo la desidera, ma anche l'uomo ama il coraggio, la lealtà e la dedizione di quella ragazza. Il parallelismo tra Harry e Teddy mi commuove sempre, grazie di averlo accennato.
È stata una lettura toccante.
Ti mando un abbraccio,
Sev

Recensore Master
12/07/20, ore 15:15

Ciao, ho trovato questa storia nel bando delle storie angst e quindi ho deciso di curiosare. Ammetto che non mi è piaciuta del tutto: hai tentato, un azzardo secondo me possibile (Remus innamorato di Lily) ma declinato in un modo che non mi ha conquistata, forse perché troppo esagerata come dinamica. Per me hai rappresentato Remus come Severus in pratica, creando una ridondanza un po' inutile - ho perso di vista la specificità di Remus in più punti e alcune frasi proprio mi hanno fatto storcere il naso. Il modo in cui hai interpretato sia la James/Lily che la Ninfadora/Remus non mi ha convinta affatto. Come IC, l'unico secondo me fedele a se stesso è Sirius. Si tratta di una percezione soggettiva quindi prendila per quel che vale, ovviamente. Di contro, però ho comunque apprezzato l'impianto di rilettura globale da questa prospettiva e hai una padronanza stilistica tale che ha comunque reso, nonostante tutto, la lettura molto piacevole. Scrivi bene e di questo ti faccio i miei complimenti. In bocca al lupo, alla prossima!

Recensore Veterano
10/07/20, ore 21:43

Ciao! :)
Hai uno stile molto particolare, scorrevole e piacevole da leggere.
Sirius, per quanto poco presente, l'ho trovato ben caratterizzato, purtroppo non posso dire altrettanto di Remus e Lily (per quel poco ovviamente che sappiamo di Lily, come ad esempio hai specificato che sorrideva poco, ma invece sia attraverso i ricordi di Severus che attraverso le foto in possesso di Harry, Lily appare sempre relativamente sorridente e solare.)
Per quanto riguarda Remus, l'ho trovato eccessivamente OOC, in quanto per me rappresenta la razionalità, e nella tua storia mi è sembrato troppo preda delle emozioni (emozioni per Lily, cosa che non riesco proprio ad immaginare).
Inoltre, il suo amore per Lily continua anche con Dora, mandando all'aria una coppia che a me piace molto (e quindi è un parere assolutamente soggettivo).
Detto ciò, essendo scritta veramente molto bene, hai ottime probabilità di vincere anche il secondo contest 😀
In bocca al lupo! 😊

Recensore Master
06/04/19, ore 10:03

Prima classificata al contest "Catene".


Grammatica: 10/10 
Praticamente perfetta, ho trovato solo qualche errore di distrazione! 
- "Non trovo alcun senso questa in campagna": in questa. 
- "solo in questa vaga fine di svela l'unica verità": si svela. 



Stile: 10/10 
Questo stile è pieno, ricco d'immagini evocative e coinvolgenti. Lo definirei a colori, perché ha saputo comunicare tante sfumature del sentire umano, ma al tempo stesso anche il persistente grigiore di una mestizia incolmabile. I tuoi Remus e Sirius mi sono sembrati fatti di polvere, persi in un mondo lontano, sepolti in una cucina buia, bloccati nel ricordo della loro adolescenza. Li ho visti intrappolati in una sorta di eterno inverno, cosa che, te lo anticipo, ho trovato appropriata dal punto di vista della caratterizzazione. Non mi hai convinta soltanto della loro amicizia e della loro sofferenza, ma anche dell'amore provato da Remus per Lily, al punto tale che se questo amore fosse canon mi rifarei alla tua storia per scoprirne di più. Questo stile è dunque carismatico e persuasivo su ogni fronte, convince il lettore di quello che dice: glielo mostra attraverso immagini struggenti, spietate, ma ricche di pathos, sincere. L'uso della prima persona facilita nella creazione di un'introspezione approfondita perché ci immerge direttamente nella testa del personaggio, ma può essere un'arma a doppio taglio se non si riesce a inquadrare bene il suddetto personaggio. Con Remus il gioco si fa ancora più arduo, visto quant'è complessa la sua personalità. Lasciami dire che sei stata fenomenale: la voce narrante è perfetta, ti sei calata nel ruolo del protagonista con una naturalezza disarmante. Sembra davvero di sentir parlare Remus, la ricchezza espressiva delle immagini riflette la sua personalità sfaccettata; persino le scelte lessicali si rivelano un abito su misura per lui. 
A voler essere pignola ti dico che ci sono due cose che non mi hanno convinta, ma si tratta comunque di casi isolati che hanno inciso veramente poco sulla mia impressione collettiva. "Infine, piange lei, e lacrime le cadono dalle lunghe ciglia": in una flash ci avrei dato maggiore peso, quel "piange lei, e lacrime le cadono" suona meno spontaneo rispetto al resto della narrazione. Al tuo posto scriverei "Infine, lei piange, e le lacrime le cadono dalle lunghe ciglia." Ti suggerico di sostituire "piange lei" con "lei piange" che secondo me è più naturale. Aggiungerei quel "le" prima di "lacrime" a dispetto della ripetizione data da "le cadono" perché in questo caso è proprio l'assenza della ripetizione a svilire la resa stiltica; non la trovo così disturbante, anzi, secondo me l'alliterazione della liquida "l" suona molto bene qui, perché rimanda a un immaginario delicato, dolce, femminile, ma anche a qualcosa che scorre, alle stesse lacrime. La tua Lily in una sola frase apparirebbe così nitida nella mente di chi legge, i suoni delle parole riuscirebbero a trasmetterne l'immagine corporea che ha di fronte lo stesso Remus. L'altra cosa che non mi ha convinta è la traduzione dell'ultima frase della citazione. È vero, la traduzione di "She died so beautiful" è "È morta così bella", ma in italiano la resa letterale è discutibile - pessima, direi, specie se collocata in una storia. In questo caso per esprimere lo stesso concetto nella nostra lingua avresti dovuto usare una perifrasi, ma avresti comunque perso l'immediatezza data dall'inglese — poco male in un saggio, ma questa è una fanfiction. Sarebbe stato meglio non inserirla come frase finale, perché il finale esige d'essere ad effetto, e "È morta così bella", così come, ad esempio, "Morì che era ancora bellissima" non sono incisivi. 
Per il resto ti faccio tanti complimenti. Il racconto di Remus mi ha rapita, quando ho finito di leggere mi sono sentita come se fossi stata a lungo con la testa immersa nell'acqua. Mi hai prelevata dalla realtà per portarmi nel mondo di Remus, così straziante, ma così vero. 
Hai creato scenari estremamente vividi. All'inizio da un lato c'è Remus che ci dice di essere "essenzialmente estraneo alle mie dita, al corpo stesso, a questa vita che da quindici anni mi sfugge tra le mani stanche, intorpidite", dall'altro c'è il fuoco nel camino "crepitante di dolori antichi" che "brucia mesto", mentre aleggia su entrambi "un silenzio denso e cupo"; la cucina stessa, in seguito, appare "cupa come un antico sepolcro". L'ambiente si fa carico dei rimorsi e del dolore dei personaggi. Sono tutte immagini decadenti, estremamente comunicative, che non fanno sconti a nessuno: a Remus e a Sirius, ma sopratutto al lettore. Lo stile di cui ti sei servita ha saputo comunicare l'amarezza provata dai tuoi personaggi, ma non solo. C'è infatti un enorme spettro di emozioni, in quelle righe. Un dolore mesto che richiama l'autunno nel modo in cui le foglie cadono dagli alberi in punta di piedi, senza fare rumore, senza scoppi d'ira, solo con stanca nostalgia. 
Il modo in cui hai gestito le pause e la punteggiatura quando Remus deposita fiori sulla tomba di Lily è fantastico. Riesci a trasmettere tutta la tensione e la mestizia del momento. Quel "colpe" separato dal resto del testo, l'antitesi tra i fiori bianchi, il nome "candido" di Lily e le "dita nere" macchiate di colpa di Remus: sono solo alcuni esempi per dirti che ho trovato le tue scelte incisive. Quelle poche righe in particolare sono dense di significati, di una bellezza mozzafiato, complimenti! 
Ho trovato immersivo tutto, anche il modo in cui i ricordi del passato si alternanto – s'incastrano – a quelli del presente, a testimonianza del fatto che Remus non s'è mai lasciato alle spalle quella vita, Lily, e che vive in funzione del loro riflesso. Ho amato la resa introspettiva, i colori, i grigiori, gli spigoli, i contrasti che hai creato. Mi fermo qui per non citare l'intero testo. Complimenti vivissimi. 



Titolo e introduzione: 7.5/10 
Al titolo ho assegnato 3, all'introduzione 4.5. Il titolo rispecchia la storia, l'amore rubato infatti è il vero protagonista, capace di surclassare lo stesso Remus. La morte perseguita di continuo Remus e gli sottrae le persone care, una dopo l'altra, Lily prima fra tutte. Nel momento in cui Remus si sente di aver tradito James, innamorandosi di Lily, per estensione diventa un ladro, ruba a sua volta l'amore all'amico, così come Tonks deruba Remus stesso nel momento in cui lo spinge fra le proprie braccia. Il legame con l'intreccio è polivalente, fortissimo, ma preso in sé il titolo non mi attrae, banalizza la tua storia. Il lettore ha di fronte una perla sofisticata, ma potrebbe non rendersene conto con questo biglietto da visita che, al contrario, è di scarsa fattura. 
L'introduzione è efficace, mi ha incuriosita, credo possa spingere i lettori a dare una chance alla tua storia. L'unico motivo per cui ho tolto un po' di punteggio è che inizia con "Questa storia racconta di": fa sentire la presenza dell'autore, non immerge il lettore immediatamente nel mondo dei personaggi, per me fondamentale. Sei stata comunque incisiva, hai anticipato la presenza del triangolo in maniera accattivante, invitando a leggere la storia per scoprirne le dinamiche. Io ad esempio ero curiosa di scoprire come avresti gestito le dinamiche di coppia intrecciando Lily a Dora — il triangolo preso in esame è inusuale, del resto, ma di per sé intrigante! 



IC e caratterizzazione: 15/15 
Meriti sicuramente il massimo. Tutti i personaggi che hai delineato risultano sfaccettati. 
Non mi trovo d'accordo solo su qualche piccolissima sfumatura in alcune descrizioni, ad esempio quando definisci "brutto" il sorriso di Sirius: si capisce cosa vuoi dire, cioè che ha perso la bellezza di un tempo, ma avrei scelto un'altro termine al posto di "brutto", qualcosa che non negasse del tutto il suo fascino, concetto più ampio della bellezza. In ultimo Remus che definisce Lily "cazzuta" non ce lo vedo, è una parola secondo me fuori contesto, che non riesco a immaginare detta da lui. Trattandosi appunto di sfumature, più che altro lessicali, non ti ho penalizzata, anche perché i personaggi sono tutti fantastici. Nelle note scrivi che Sirius ha preteso d'esserci, e io ti dico che si sente, nel senso che la sua presenza, il modo in cui si relaziona a Remus e gli parla me l'hanno fatto percepire come una presenza necessaria, inevitabile, del tutto spontanea. I rimorsi di Sirius non schiacciano in termini di pesantezza quelli di Remus perché non è lui il protagonista, ma si sentono comunque. Sirius è a sua volta una figura sepolta, schiavo dei propri rimorsi, che ci dice di aver vissuto pochi anni felici a Hogwarts in preparazione del destino infelice riservatogli dalla sorte. Sirius e Remus dimostrano di avere un'intesa particolare nella saga, cosa che ho intravisto anche in questa storia: li ho visti uniti più nei gesti e negli sguardi, nei silenzi, anziché nelle parole dette. 
La Tonks che appare qui non è quella buffa, solare e divertente; è quella seria, triste, sofferente per amore, ma che non si spegne mai. Combattiva, risoluta, testarda: vuole Remus, si tormenta perché non capisce la sua reticenza, ma sa di non essergli indifferente e i "no" non la fermano. L'ho rivista. Sbiadita dal dolore, ma sempre lei. E per Remus, col suo viso dolcissimo (contrapposto a quello di Lily) "È la goccia che scava la roccia, la musica che oltrepassa i muri, il vento che modella le montagne"— l'antitesi dell'amore indimenticabile di Remus, l'antitesi della stessa Lily, per questo forse l'unica in grado di ridargli, se non amore, un po' di calore. Parlando di Lily devo dirti che la versione che hai dato di lei è quella che finora ho preferito in assoluto. Sei andata contro la Mary Sue senza ottenere l'effetto contrario, cioè senza spogliare troppo Lily delle sue qualità per renderla all'opposto estremamente negativa, irriconoscibile. Hai preso quel poco che se ne ricava dal canon e l'hai approfondito. È l'amica leale, giusta — ma non ha tutte le risposte —, è estranea alla tipica incoscienza giovanile, è sicura di sé — ma ha le sue paure, le sue timidezze —, è femminile, attraente — ma non è una fotomodella ambita da tutti. La Lily di questo Remus ha le dita screpolate, è carica di silenzi, fragilità e forza, lo guarda "con quel suo sguardo vecchio, carico di mille vite vissute in un istante": è una caratterizzazione approfondita, riuscita. 
Con Remus hai fatto un ottimo lavoro. Considera che è il mio personaggio preferito e che su di lui sono molto, molto pignola. Devi ritenerti soddisfatta. Tanto di cappello per averlo saputo tratteggiare con cura usando la prima persona, il flusso dei suoi pensieri appare così naturale che sembra direttamente strappato dalla sua testa! Ci presenti un Remus Lupin spento, che non ha felicità da donare, che si è rassegnato all'idea di non poterla avere. Il tuo Remus Lupin è perennemente accompagnato da una mestizia soffocante, crescente nel corso della narrazione — persino durante le nozze con Tonks non si sente nel posto giusto, tanto da vedere anche gli altri fuori posto. Il tormento, il senso d'inadeguatezza, i rimpianti celati sono parte integrante del personaggio. Gli scenari malinconici, dove viene dato ampio spazio ai ricordi e ai tempi andati, sono fatti per Remus Lupin. Così vederlo più volte depositare gigli bianchi sulla tomba di Lily, incapace di lasciarla andare, mi è sembrato d'obbligo ai fini della narrazione di quell'amore non ricambiato. Mi hai convinta non soltanto con la caratterizzazione, ma con lo sviluppo del triangolo stesso: mi hai fatto credere che Remus provasse qualcosa per Lily, che c'entrasse anche lei nel suo rifiuto iniziale di stare con Tonks. 
Remus è più Remus che mai anche quando tratti una coppia fanon. Anche se risulta difficile credere che con James e Severus ci fosse qualcun'altro così perdutamente innamorato di Lily, tu mi hai fatto pensare "Potrebbe essere successo. Chi può negarlo dopo aver letto la tua storia?" 
Complimenti. 



Utilizzo elementi: 15/15 
Sei stata sensazionale. Hai concatenato benissimo gli elementi, non solo il rapporto di causa-effetto è ben espresso con tutti e tre, ma anche lo spazio dato a ognuno di loro è significativo. C'è tutto: Remus che finge di dimenticare l'amore per Lily perché sente di aver tradito James, perché Lily ormai "è polvere", è "perduta"; c'è Remus che passa notti insonni, perseguitato dal passato e dai lutti subiti; infine c'è Remus che, in punto di morte, ricorda i fiori davanti alla tomba di Lily, i numerosi morti a cui ha dovuto dire addio, la morte stessa (che definisce "vecchia amica") e capisce di essere l'ultimo attore di quel teatro nero. 
Ho apprezzato molto l'originalità e la credibilità con cui hai concatenato gli elementi. Remus non riesce a lasciarsi alle spalle quella che vede come una colpa, non affronta apertamente la realtà, se stesso, e non riesce a perdonarsi. Remus si fa del male al punto tale che anche il suo sonno ne risente. Per questo subentra l'insonnia, che a sua volta porta poi a un'amplificazione del dolore, rendendo labile il confine tra sogni e realtà. Sei così riuscita a generare un rapporto di consequenzialità che si riflette in concreto anche con la citazione. Remus muore passivamente, come uno spettatore di se stesso a teatro, l'onnipresenza della luna e di Lily ad accompagnarlo verso l'eterno sonno. Le figure che s'inchinano all morte sono reali, nella testa di Remus? Sono Ted, James, Tonks, Sirius, sua madre? È questo ciò che mi sono chiesta. Ed è bello il fatto che nella testa del lettore resti il dubbio se effettivamente Remus stia solo ricordando i morti a cui ha detto addio o se li stia vedendo "in diretta", perché lo mette nella sua stessa condizione, esprimendo l'ambiguo binomio sogno-veglia generato dall'insonnia. La citazione è poi una presenza fissa nel testo, accompagna Remus sin dall'inizio. La sua storia è una tragedia, il suo teatro è nero perché Lily non lo ricambiava, perché sente di aver tradito James innamorandosene, perché ha perso i propri cari. L'amore, nella sua vita, è soltanto rubato. Dalla morte, che gli ha tolto tutti, ma anche da Tonks, perché l'ha spinto a ricambiarla. Inoltre facendosi riamare, Tonks ha fatto infrangere a Remus la promessa che lui stesso aveva fatto alla morte, cioè di non amare più. Il teatro di Remus è un teatro tragico, fatale. e la morte decide di venire a prenderlo perché ha infranto la loro promessa. Il destino nero della citazione seppellisce ogni emozione nel finale, facendo sprofondare il lettore in un abisso. Sei stata bravissima, davvero. 



Gradimento personale: 10/10 
È straziante pensare che Remus non ricambi Dora dello stesso amore, ma ho comunque amato l'intreccio che hai creato. Sei riuscita in qualcosa di difficilissimo: non solo mi hai reso Lily sopportabile, ma addirittura mi hai fatta quasi affezionare a lei! Si sa poco di Lily Evans, però quello che hai mostrato qui mi spinge a volerne sapere di più. Non ci credo che lo sto dicendo, è qualcosa di veramente inedito! 
L'unica cosa che mi sento di dirti qui è che Pad, Moony ecc... sono disturbanti da leggere. Sono abituata ai classici Felpato e Lunastorta, ho letto la saga in italiano, quindi mi chiedo perché non dovrei continuare a leggere i nomi nel modo in cui ho imparato a conoscerli. 
Per il resto non farei che ripetermi. Grazie per avermi fatto leggere una storia meravigliosa, ricca sotto tutti i punti di vista. Pathos alle stelle, autenticità, realismo. Personaggi a tutto tondo, veri, appassionati e appassionanti. Ho amato le immagini con cui hai dato vita a tutto quanto, il modo in cui hai reso prima l'autunno e poi l'inverno presenze vive. Ho letto questa storia con estremo trasporto, poi l'ho riletta una seconda volta per assaporarne ogni sfumatura e l'ho amata ancora di più. Dritta nelle preferite, grazie mille. 



Totale: 67.5/70 


Alla prossima :D

Recensore Master
20/03/19, ore 16:15

Prima Recensione Premio per il contest "La magia delle parole - II Edizione"

Ciao!
Come promesso inizio con quest'attesissima storia dal punto di vista del buon vecchio Lunastorta. Ho impiegato più del previsto per passare, ma ti posso garantire che ho avuto bisogno di un po' di tempo e diverse riletture per racimolare il coraggio di iniziare questa recensione. E ti avverto fin da subito: sarà una recensione lunga e strana. Ho letto la storia quattro volte, e tutte e quattro le volte mi ha lasciato con un macigno nel petto.
L'ho trovata densa, profonda, malinconica e dolorosa. Sei riuscita a farmi soffrire con Rem, a struggermi per il suo stesso amore, districandomi tra lealtà, amicizia, buon cuore e un demone dentro la carne che lui chiama "lupo" ma che io comprendo essere "umanità". La voce del lupo -> Rappresenta perfettamente il lato famelico e voglioso di tutti gli esseri umani, ma con Remus acquista il doppio significato.

Remus è più uomo di quello che crede. Attraverso gli occhi di Harry (che poi in realtà il narratore che usa la Rowling è uno di quelli un po' strani secondo me, più onnisciente che altro) abbiamo limitato la sua figura, almeno di primo acchito, a quella dell'uomo che lotta contro la maledizione del lupo mannaro, un uomo posato, controllato, gentile, invecchiato dalla sua continua battaglia; ma c'è sempre stato molto di più, e io l’ho sempre saputo. Lui ha combattuto diverse battaglie dentro di sé, e lo ha fatto più silenziosamente di Sirius in un certo qual senso. Remus ha lottato contro il suo amore (forse perché prima di tutto non si è mai sentito degno di essere amato, e credo che questo lo dica a Harry nel terzo libro quando racconta dei suoi anni a Hogwarts), contro le sue paure (anche se queste hanno sempre strappato un pezzo di vittoria, lo hanno fatto quando ha rinunciato alla sua cattedra, lo hanno fatto quando è scappato da Tonks), sentendosi ogni giorno della sua vita inadatto alla società e immeritevole di un’amicizia con cui, come qualsiasi uomo, entra in conflitto. La sua natura maledetta ha influenzato molto il suo modo di considerarsi, tanto da attribuire al lupo molti degli aspetti della psiche umana: la gelosia per James, l’aver amato in segreto la sua donna, l’aver pensato a lei. Nella tua storia, di rimando, egli attribuisce al lupo il suo egoismo, il suo disperato tentativo di concedersi all’amore di Tonks, la debolezza con cui dice sì e smette di lottare. Non considerandosi degno di amore, ogni volta che se ne concede un po’ per lui è un furto che fa alle persone che ama e alla vita stessa. In verità, Remus non è mai sceso a patti con la sua condizione di dannato. Ecco cosa lo rende così malinconico, a tratti depresso e contorto. E penso che tu abbia fatto un lavoro immenso e straordinario nel caratterizzarlo. Ancora una volta, hai saputo perfettamente entrare nella testa di un personaggio di questo bellissimo mondo.

Ciò che scoprendoti ho avuto la sorpresa di capire è il fatto che non sono l'unica persona a questo mondo ad avere una certa visione dei malandrini. Per esempio, l'amore di Remus per Lily: è uno di quei tratti che si possono più facilmente intuire dai film piuttosto che dai libri, uno di quegli indizi che secondo me la Rowling ha chiesto di inserire nella pellicola, come è stato per il caso Silente. Dio come vorrei che scrivesse sulla loro generazione! Nella tua storia, è un amore puro ma che lui vive come un peccato, qualcosa di bianco che il suo non accettarsi gli fa vedere nero. Penso che uno dei grandi punti forti di questa storia sia la capacità di spingere il lettore a fare vedere oltre la convinzione del personaggio; e il fatto che tu ci riesca usando una prima persona, e quindi mostrando tutto dagli occhi e dalla mente del suddetto, ti dia ancora più merito. Remus si crede cattivo e traditore, il lettore vede un immenso senso di amicizia e abnegazione; lui sente il lupo, il lettore percepisce la sua profonda umanità; lui crede di resistere a Tonks, il lettore capisce che cerca di resistere al fantasma della solitudine; lui lotta per espiare, il lettore gli augura serenità e soffre per lui.
Qui risiede un altro punto di forza. Qualcuno potrebbe associare questo amore segreto a quello di Severus, eppure quello che viene fuori sono sostanziali differenze. Ho sempre visto l’amore di Severus in parte come un’idealizzazione: Lily per lui rappresenta la luce, il suo riscatto, la bellezza che ai suoi occhi di bambino è stata negata; Lily è qualcosa che gli è stato strappato via, e lui non l’avrebbe mai ceduta pur forse non riuscendo mai a trovare il coraggio di confessarle il suo amore. Remus, invece, decide deliberatamente di lasciarla andare, sceglie la felicità di lei, va oltre gelosie e maschere. Remus ha la stessa capacità di Lily di vedere al di là. Ha cuore, e qui si vede tutto.

Una cosa che però mi è mancata è l’onesta gentilezza di Remus, a livello di sentimenti intendo. La storia è un po’ estremizzata: penso che l’amore di Remus per Lily sia da considerarsi in maniera più pura, mentre qui brucia della stessa intensità (ma differente per modi ed decisioni, come detto sopra) a quello di Severus, che tu abbia reso i sensi di colpa verso James in maniera molto forte. Ho invece apprezzato il fatto che, nonostante Remus continui a vedere in Tonks il suo amore perduto, tu abbia accennato a uno sbocciare d’amore sincero per lei. Ecco io avrei preferito che tu puntassi di più e in maniera più genuina sull’ammirazione che lui ha verso questa ragazza, e leggermente meno al fatto che sia un sostituto di Lily. Il paragone sarebbe nato lo stesso perché Remus vive nel suo passato e in ciò che ha perso, ma sarebbe stato bello vedere maggiormente sviluppato il loro amore al di là del mero “sentimento egoistico”. Ne fai un accenno, io ne avrei voluto di più; per esempio alla tomba o durante il matrimonio. Avrei visto bene un maggior contrasto di sentimenti.

Inoltre abbiamo la stessa idea sul personaggio di Lily Evans. Secondo me, ci sono tanti piccoli indizi, alcuni più palesi grazie ai ricordi di Severus nel settimo libro ma che già sospettavo da sempre, che rendono questo personaggio qualcosa di più della madre di Harry e della moglie di James. Lily non è solo quella con un bel caratterino e la mente arguta, con l'intelligenza vivace e con la risposta pronta. C'è una dolcezza in lei e una profondità che a volte si mischia con una vena malinconica. E' un personaggio che vive in modo intenso i suoi sensi di colpa e si dà completamente ai rapporti d'amicizia; e questo la rende molto affine al personaggio di Remus. Credo che posseggano la stessa sensibilità, perché in maniera differente sono un po’ degli estranei del mondo della magia (lui in quanto lupo mannaro, lei per le sue origini babbane). L'ha fatto con Sev, lottando contro tutto e tutti finché ha potuto, lo ha fatto accanto a Remus andando al di là della sua condizione (che poi, mi vien da chiedere: lei lo sapeva? e quando e come lo ha scoperto? Secondo me sì, era tanto intelligente quanto i malandrini, ma il suo approccio è stato indirizzato più alla parte tormentata di Rem piuttosto che a quella maledetta). La “tua” Lily è fragile e crudele, e credo che sia un po’ lo stesso modo in cui l’ha vista Sev: crudele perché non si rende conto di quanto male fa amando un altro, e fragile perché sia Sev sia Rem hanno cercato di proteggerla. E Remus lo fa seguendo il dettame più bello al mondo: ti voglio, ma preferisco che tu sia felice. Credo che forse avresti fatto bene in questo punto a battere sul fatto che Remus non si sente degno di amore, e sarebbe stata un’altra analogia perfetta con Tonks. Invece il Remus giovane non si ferma mai a considerare le sue “reali” possibilità. Io credo che il tratto “non merito amore” che lo contraddistingue sia qualcosa nato fin da piccolo, fin quando era sua madre a fare da scudo tra lui e l’altra sua identità; forse non era congeniale per il taglio che hai dato alla storia, ma credo che saresti stata in grado, anche solo accennandolo, a inserirlo, a dare quest’altra sfumatura, senza nulla togliere al “voglio che sia felice”.
Detto questo, la durezza di Lily nasce come un’armatura tra il mondo e la sua fragilità, lo vediamo anche nel suo ultimo scontro con Sev, di notte, con le braccia incrociate al petto per difendersi dal freddo e dall’ennesimo dolore. A Lily non viene data una compagnia. Mentre abbiamo imparato a conoscere James e Sirius e Remus come un gruppo, alle amicizie di Lily non viene mai dato uno sfondo. Io mi chiedo se ne avesse di vere; dopotutto, non è lei che dice che le altre ragazze non fanno che chiederle perché è amica di un serpeverde? Lily quindi è una persona riservata, che protegge la sua parte più intima. Ecco perché il gesto di lei che si nasconde dietro le mani, e dietro quelle mani non c’è debolezza ma paura mista a gioia, il fatto che il suo sorriso sono labbra trattenute, che i suoi occhi si muovono, tremano, viaggiano sul volto di Remus, il fatto che non porti trucco al suo matrimonio, che abbia dei difetti da ragazza genuina e forte come le mani secche e i gomiti arrosati sono tutti elementi che io trovo paurosamente canon. Ci vuole sensibilità a saper leggere in piccoli accenni un personaggio che va oltre il piacere o il detestare per la sua “angelica” figura. E tu ce l’hai!

Ho amato, quindi, la caratterizzazione di James (che per una volta non è solo quello odioso, bravo a Quidditch): “è quel che è”, modo singolare eppure non l’ho considerato duro detto dai suoi amici, perché James come tutti ha i suoi difetti però ha l’energia degli ottimisti, di chi ha la forza per restare in piedi e fare da scudo agli altri, di pensare al futuro, di costruire progetti. James è l’anima, l’invettiva, il collante in quel gruppo così assortito; e credo che tra Remus e Sirius, proprio all’inizio di questa storia, si sente il vuoto che ha lasciato proprio tra quei non-detto e il non averne parlato dopo che oro due si sono riavvicinati. Sono entrambi custodi di qualcosa che non c’è più. Anche la loro conversazione, così tagliente e allo stesso tempo di reciproca consolazione, piena di silenzi e mezze frasi riempite dall’introspezione di Remus danno la misura di quanto nel passato è stato veramente ucciso. Si sente soprattutto tutto il rimorso di Remus, il suo non sentirsi all’altezza della fiducia ricevuta, di non aver ricevuto un perdono che non credo James sentisse di dovergli. Credo che l’andare di pari passo dell’amore per Lily al rimorso verso James sia un altro punto forte della caratterizzazione, nonché della storia. Sei bravissima a tenere sempre presente l’insieme, i punti che formano il quadro, le interazioni all’apparenza singole ma che sono concatenate. Il modo in cui porti avanti questi due sentimenti mi ha davvero colpito al petto, insieme a tantissimi altri dettagli che qui in minima parte sto cercando di prendere in esame.
Una cosa che ho altrettanto apprezzato è il fatto che Remus dica “credo che lui capirebbe”: si dipinge molto spesso James come un arrogante e spietato grifondoro, sempre lì a fare scherzi, a tirare incantesimi e fare il buffone davanti a Lily, ma non bisogna dimenticare che lui è anche l’uomo che ha riposto nei suoi amici, in MINUS, completa fiducia, quello che ha accolto nel suo gruppo un figlio di Serpeverde senza fargli pesare la sua origine, quello che aveva una misura profonda dei suoi ideali, quello che utilizzava anche il suo mantello dell’invisibilità per spuntini notturni, quello che ha corso con un lupo mannaro a ogni luna piena per più di due anni. E sì, lui avrebbe capito e non gliel’avrebbe rinfacciato, se Lily si fosse tirata indietro. E sono felice che tu abbia messo questo punto nella storia.

Un’altra cosa su cui finalmente trovo qualcuno d’accordo con me: Sirius e l’amicizia. Sirius ha fatto dell’amicizia una legge, e sfido chiunque a dire il contrario. Non si è sposato, ha vissuto da reietto fingendosi il custode segreto, è fuggito da Azkaban affrontando di nuovo la vita solo per amore di Harry, ha rivissuto di nuovo come un reietto cibandosi di topi e facendo la fame per Harry. Il tradimento, in ogni sua forma ma credo che prima di tutto quello sul tema amicizia, sia l’orrore per Sirius; Sirius è disposto a uccidere per il tradimento di Minus. Sei stata bravissima a far trasparire il ruolo di “fratello” di Sirius: lui si dà completamente, difende Harry e difende Remus; e se anche si è sempre visto Sirius come il fratello di James, credo che lui lo fosse altrettanto di Rem; dopotutto, a suo modo lo è stato anche per Harry. Il buon vecchio Felpato ha sempre ricoperto un ruolo profondo, impegnativo, che forse non si addice alla sua personalità ma in cui lui metteva tutto quello che aveva. Mi piace come Sirius abbia bisogno di aggrapparsi ai ricordi per sopravvivere, mi piace come hai definito la sua parentesi di anni felici in mezzo a una vita di dolore. Molto profondo e denso.
Ciò che esce fuori predominante è il dolore di Sirius e la maniera differente con cui lo vivono lui e Remus. Sirius aveva a portata di mano una possibilità e l’ha gettata: quando senso di colpa può dare tutto ciò? Nessuno, NESSUNO, può sopravvivere, molti preferirebbero la morte, e Sirius ha scelto per sé qualcosa di peggio: Azkaban. Avrebbe potuto scappare in qualsiasi momento in quei 13 anni secondo me, ma la prigione per lui è stato un modo per nascondersi dalla sua perdita e per pagare per la sua colpa. Una colpa di cui si libera solo con la morte, e quel “Bel colpo, James!” urlato a Harry prima di morire. Tu mostri comunque il Sirius distrutto, che finge un sorriso e che trattiene la diga di disperazione, una diga che è necessario tenere in piedi in due.
Di Sirius hai mostrato benissimo il sorriso spezzato, l’eleganza ingrigita, il sarcasmo pungente, ma soprattutto quella forza che ha nel proteggere sempre gli amici, anche da se stessi. Se James è l’anima, lui è il corpo, anzi il sangue. Colui che fisicamente mette se stesso tra amici e nemici.

Osannato questo punto, trovo che il personaggio di Sirius sia fondamentale per dare maggiore intensità e il giusto peso all’angoscia e al dolore che porta su di sé Lupin. Mi piace il fatto che il primo pezzo con lui, l’unico con lui vivo, finisca con le sue parole “dobbiamo lasciare andare il passato”. E’ il modo perfetto per aprire un rubinetto che prima gocciolava soltanto, e ora sfonda una diga: Remus rimane solo, ultimo custode di un’amicizia leggendaria distrutta prima di tutto dal mondo e poi dai tanti segreti che quel mondo spinge a mantenere. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che i malandrini vivono la loro adolescenza quando la guerra magica imperversa fuori ed è difficile stringere veri rapporti di fiducia e lealtà. I mangiamorte più fedeli a Voldemort calcavano le aule della scuola proprio ai loro tempi. Ecco, io credo che la loro amicizia sia un baluardo di rarità. Anzi, non era solo un’amicizia: era una famiglia. E lo si vede dal modo in cui loro trasportano quella grande bellezza e amore infranto e spezzato sul piccolo Harry. Ho sempre visto Harry come il figlio di quattro persone, il bambino amato da un intero gruppo di giovani.

Altro dettaglio: sei stata bravissima a far sentire la differenza di età soprattutto a livello mentale. Remus la chiama ragazzina con una vita davanti, e ne ammira la forza e l’ardore tipici dei giovani, fresco, vitale. Mentre ogni singolo pensiero di Remus è una foglia morta, un albero rinsecchito, un vecchio che si trascina nel tempo.
Tutto questo casino per dirti che, come è successo con la storia che hai presentato al mio contest, anche qui hai curato ogni singolo rapporto, sia singolarmente (Remus/Sirius, Remus/Lily, Remus/James) sia quando si tratta dell’insieme.
Credo che, se sei arrivata fin quaggiù, ti meriti almeno due parole che vadano al di là del mio amore per questi personaggi e oltre l’amore venerante che ho provato leggendo questa storia, e per cui io ti ringrazio.

Ho trovato il testo molto curato, solo piccole sviste (questa in campagna impersonale -> in questa; E mentre fantastico le spoglie della donna -> sulle spoglie; solo in questa vaga fine di svela l’unica verità -> si svela). Sono quelle che mi sono saltate all’occhio e che mi ricordo. Forse da qualche parte ho visto una virgola fuori posto, ma comunque sono refusi di distrazione che capitano a tutti (anzi, almeno mi fanno credere che tu sia umana).
Per quanto riguarda lo stile, all’inizio l’ho percepito “pesante”, riflessivo, pieno di figure retoriche e strutture sintattiche. Ho pensato che non si addicessero a un personaggio del mondo di Harry Potter, perché è molto distante dallo stile della serie. Questa sensazione, però, è durata il tempo di metà del primo pezzo e poi è svanita. Non solo perché la storia mi ha catturato, ma perché questo stile, diverso dall’altra storia, secondo me mette in chiaro alcuni punti: Remus è parte di una generazione precedente, anni 70-80; Remus è un adulto reso ancora più vecchio dal suo vissuto; e poi è Remus. In questa prima persona c’è la sua pacatezza, il suo dolore, il suo modo di porsi sempre professionale, attento. Non so come altro dirlo, quindi lo dico così: da professore, di uomo acculturato, di un uomo che vive il mondo con una prosa poetica, che sa dare una visione alla bellezza seppure non si sente di viverla. Ecco cosa mi ha trasmesso questo stile, il lessico che hai adoperato (seppure in alcuni punti ho trovato qualche ripetizione, che potrebbero anche starci in una prima persona che rappresenta un flusso di pensieri, ma che nella forma sa molto di formalità, ecco, come trovo che sia Remus), la struttura sintattica, l’andamento poetico con cui inizi quasi tutti i paragrafi: mostra tutta la sensibilità di Remus (lui è il cuore del gruppo, o coscienza). Lui è la ragione, ed ecco che ragiona su ogni singolo particolare, pur restando prigioniero dei suoi tormenti e andando quindi a ricadere sempre sugli stessi sentimenti. Alla fine, ho ammirato il modo in cui hai saputo continuare con la stessa struttura del dialogo estrapolato da Harry e da cui tutto parte. Sembra quasi che l’autrice originaria abbia ripreso il discorso da lì, mostrando ora tutto dalla mente di Rem.
Non ho trovato il testo ripetitivo nei suoi contenuti; al massimo, ho notato e apprezzato il vortice di cui è vittima il protagonista. Ho invece sentito il bisogno di un paragrafo intermedio tra gli ultimi due, dove Remus condividesse emozioni e pensieri a caldo sulla nascita del figlio.
Due sono i particolari che strutturalmente mi hanno colpito: il contrasto tra l’ambientazione primaverile/estiva e l’atmosfera autunnale/invernale, che ancora una volta esaltano l’impossibilità di questo personaggio di vivere appieno della vita. Ho notato anche che, se all’inizio i paragrafi erano temporalmente più vicini, gli ultimi non solo si sono fatti più brevi ma anche più radi, come se le forze di Remus venissero meno, come se la forza con cui aveva lottato all’inizio si fosse affievolita.
Ottima la varietà di lessico nei dialoghi, atta a caratterizzazione la voce del singolo. Il lessico più sfrontato e informale di Tonks, soprattutto, pieno di ardore, di punti di domanda che non fanno che rendere tutto più acceso, più incalzante, che entra in contrasto con la pacatezza e l’onnipresente controllo di Lupin; la gamma di termini più dolci e sensibili che usa Lily, la riservatezza che le infondono nel parlato; il lessico più vissuto e schietto e spicciolo di Sirius, quella parlata a dire “lo sai” ad andare dritto al punto e a tagliare corto (anche se nel suo caso, forse il discorso in cui esprime i suoi sentimenti è stato piuttosto lungo. Io avrei visto meglio frasi più breve e sintetiche, uno che fatica a mostrare i suoi sentimenti, che li condivide ma quasi con imbarazzo. Sì, so che parla con Remus, ma io credo che anche tra amici, certe abitudini caratteriali non si perdono nonostante si cerchi di aprirsi di più).
Una cosa che ho apprezzato e per cui apro una parentesi è la frase estrapolata da Martin e usata per introdurre un finale un po’ diverso a suo modo: ovvero, Remus è rimasto da solo, quindi quella frase profetizza e anticipa quale unica sorte può attenderlo. Quella frase taglia fuori ogni altra possibilità e io l’ho trovata perfetta perché dopo la morte di Sirius ho sempre pensato che Remus non sarebbe vissuto. Mancava solo lui del vecchio gruppo, e la Rowling ha infine riunito i vecchi amici.
Confesso, invece, di non apprezzare molto l'uso dei termini inglesi nella storia scritta in italiano. Questo forse perché io l'ho letta per ben nove volte nella sua prima edizione, dove i nomi erano Ramoso, Felpato, Lunastorta e Codaliscia. Insomma, mi suona strano leggerli nella loro forma originale.

Infine ho una domanda e alcuni piccoli consigli:
Andiamo, sei coraggiosa, sei sincera, cazzuta e anche decisamente intelligente -> cazzuta detto da Remus, anche se giovane, a una ragazza, alla ragazza che gli piace suona male. È lontanissimo dal suo carattere e dal suo lessico, un termine così informale e “leggero” lo vedrei in bocca a James, è più da persona solare, espansiva, estroversa ecco.
Fai l'errore di portare a capo la battuta dello stesso personaggio quando è composta, tanto che all'inizio penso sempre che a parlare sia l'altro, più per istinto che per altro, perché poi si capisce perfettamente chi parla.
Dunque, devo ribattere: “Tu hai potuto espiare, hai pagato per l’amore rubato”. L’ho sempre pensato ma non credevo che sarei mai arrivato a dirlo a voce alta. “Tu hai pagato per una colpa che abbiamo commesso entrambi. Che sia questo a darti tanta saggezza, oggi, Sir?” continuo, impietoso. -> Allora, amo tantissimo questa parte, dove lui dice che Sirius ha espiato per l'amore rubato, ma ho bisogno che tu mi togli un dubbio (colpa di tutte le fic che ho letto finora con coppie fanon). L'amore che ha rubato Sirius s'intende quello rubato con l'omicidio? Ovvero Sirius non ha fatto il custode segreto e per questo l'amore di Jame se Lily è stato spezzato nel fiore degli anni, e soprattutto lo ha tolto a Harry che è rimasto solo, giusto? Non intendi il fatto che Sirius sia segretamente innamorato di James, vero? Te lo chiedo perché prima di recensire, ho letto questa storia tre volte e credo che lo rifarò quando smetterà di farmi così male; e tutte e tre le volte ho avuto questo dubbio.

Il titolo di questa storia è bellissimo. All’inizio mi ha ricordato, in maniera errata, la canzone di Luca Barbarossa (che parla assolutamente di tutt’altro amore). È una canzone che fa male ascoltare, ma è bellissima e potente, delicata. È questo titolo è così: potente e delicato; e sicuramente usato con un’accezione diversissima.
L’amore rubato va oltre l’accezione di Remus, l’amore di chi ama di nascosto la donna del suo migliore amico, l’amore che ottiene anche la “creatura più indegna” come lui si crede essere. Questa storia è un omaggio all’Amore che noi riceviamo ogni giorno, quell’amore che noi rubiamo nel caos del dolore, dei problemi di ogni giorno. Quel “rubato” per me si riferisce a quella pausa di cui parla Sirius: pochi attimi di felicità strappati con i denti con cui poter resistere a una vita di dolore e fatiche. Il titolo quindi ha un significato più profondo, che tocca corde che tutti noi condividiamo, al di là delle vicende di Remus. Ma è anche l’amore che la stessa vita torna a rubare alle persone, portandosi via coloro che si amano, rubandoci il nostro angolo di paradiso. Sono due parole che io ho amato insieme e che tu mi hai fatto amare ancora di più, donandoli un significato più puro e delicato, ma allo stesso tempo doloroso.

Credo di poter chiudere quest’infinita recensione facendoti i miei complimenti e ringraziandoti per avermi donato la compagnia dei personaggi che più amo di questa saga.
A presto!
(Recensione modificata il 20/03/2019 - 04:21 pm)

Recensore Master
18/02/19, ore 11:39

Ciao!
Partecipo anche io al contest, quindi sono passata a dare uno sguardo anche alle altre storie.
Devo dire che la tua opera mi ha colpita tantissimo: ammetto, in generale, di non amare tantissimo le coppie non canon. Mi rendo conto che si tratta di un mio limite, ma raramente leggo storie che abbiano per protagonista una coppia diversa da quelle presenti nella saga, e in particolare in questo caso ero un po' scettica, perché il rapporto fra Remus e Tonks è forse il rapporto che prediligo in tutta la saga, quindi ammetto di aver cominciato la lettura curiosa, sì, ma anche un po' prevenuta.
Ecco, benedetti siano i contest, se spingono ad allargare un po' la propria mente e a concedersi di provare a leggere qualcosa che, normalmente, si lascerebbe correre.
Hai fatto un lavoro meraviglioso.
A prescindere dal modo in cui hai interpretato gli elementi del pacchetto (questo credo sia uno dei contest più tosti a cui abbia mai partecipato), che hai saputo rendere tuoi e integrare perfettamente in una trama che ha una grandissima dignità anche al di fuori del contesto del concorso, credo tu abbia interpretato i personaggi in maniera perfetta.
Il senso di vuoto e angoscia in cui Remus annega è tangibile dalle prime righe. Questa storia mi ha davvero stretto il cuore, hai saputo rappresentare benissimo i tormenti di Remus, i suoi sensi di colpa, tutto quell'ostinarsi a non dire, mai. Oltretutto, per quanto credo non riuscirò mai ad essere una fan della coppia Remus/Lily, credo che tu abbia saputo calarla perfettamente nel contesto: se Remus si fosse innamorato di lei, credo che le cose non sarebbero potute andare diversamente dal modo in cui le hai descritte. Andando ad aumentare i suoi sensi di colpa, andando a rendere insanabile la sua perdita, che è sempre presente, un lutto che, proprio per il modo in cui ha cercato di soffocare e nascondere i suoi sentimenti, non può essere elaborato.
Credo che tu abbia colto magistralmente l'essenza tragica della vita dei Malandrini.
È una storia che parla di disfatta, c'è una nota tragica fin dall'inizio, sembra quasi che Remus sappia, da sempre, di essere predestinato alla tragedia, e accoglie questo destino quasi con indolenza, combattendo, sì, ma mai per sé stesso, mai davvero.
Mi è piaciuta moltissimo anche la tua Lily: apprezzo sempre tanto quando qualcuno cerca di guardare fra le ombre dei personaggi, perché tutti, anche questa madre coraggio, questa donna fantastica e coraggiosa, hanno delle ombre. È inevitabile. E tu le hai rese in maniera molto credibile.
Credo che una storia così complessa e tanto curata meriterebbe una recensione più precisa e puntuale, ma al momento questo è il meglio che io riesca a fare.
Ho trovato meraviglioso il tuo stile, curatissimo, preciso, ma sempre sottile, trasparente , mi verrebbe da dire (non credo di essermi spiegata, ma intendo dire che non è mai uno stile che nella sua precisione soffoca la storia, ma anzi, a volte quasi scompare, lasciando solo le emozioni che arrivano, dirette e forti).
Sono felicissima di aver partecipato al concorso, perché mi ha fatto scoprire un'autrice di tutto rispetto.
Spero di avere presto il tempo di riuscire a leggere altro, di tuo!
A presto, e di nuovo complimenti!

Recensore Veterano
17/02/19, ore 15:32

Ehilà~! (⌒▽⌒ゞ
Ho visto che hai pubblicato la tua storia (io sono TryggrHeill sul forum, piacere!)… Ero davvero molto curiosa di leggermi tutte le storie per il contest, vista la difficoltà, e devo dire che sono una migliore dell’altra.
Premetto che il pairing Lily/Remus non l’avevo mai preso in considerazione prima d’ora e che questa è la prima volta che leggo un lavoro sulla coppia… Però devo dire che non mi è dispiaciuto affatto espandere i miei orizzonti, anche perché c’è del potenziale nelle loro interazioni. A mio parere, poi, il lavoro di analisi che hai fatto per esplorare questo innamoramento a senso unico è credibile, oltre ad essere rimasto fedele (nei limiti del possibile per sviluppare il pairing) alla caratterizzazione dei personaggi originali. Penso infatti che scegliere di farsi da parte e di mettere al primo posto la felicità di Lily, sia una cosa che Remus avrebbe davvero fatto, viste tutte le remore ha nei riguardi delle relazioni amorose a causa della sua condizione. Molto bello anche il conflitto che si sviluppa tra i sentimenti che ha provato per Lily in passato e quelli che Ninfadora sta facendo nascere in lui nel presente… E che fa invertire i ruoli tra i due amanti, perché ora è Lupin a respingere Dora con gentilezza, a causa di questa sua allucinata ricerca di una traccia verde nei suoi occhi.
E ti dirò: la tua interpretazione di Lily mi è piaciuta. Nei libri viene descritta con il topos della donna angelicata; difficile trovarle dei difetti (contrariamente a James o alla sorella Petunia, per dire). È
sempre coraggiosa, aperta di mente, gentile, etc. Non mi è dispiaciuto, quindi, il fatto che tu abbia aggiunto dell’umanità al suo personaggio, con dei silenzi anche cupi, paure e riflessioni.
Che altro dire? Il racconto, progressivamente a metà tra sonno e veglia, di questo cammino verso l’inevitabile fine del protagonista, è coinvolgente, le descrizioni sono ben bilanciate e ho apprezzato la chiusura con il parallelo tra le morti di Remus e Ninfadora e Lily e James— oltre al passaggio di testimone tra Harry e Lupin, perché il nuovo guardiano di Teddy non può che essere il suo ex allievo, nonché protetto.
Una oneshot davvero molto intrigante! Buona fortuna per il contest! (๑˃̵ᴗ˂̵)و