Recensioni per
Il dubbio del diavolo
di Avareil

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/04/19, ore 00:39

                                                                                       3° Classificata Avareil, Il dubbio del diavolo

Uso del pacchetto e degli eventuali bonus: 10/10

Le tue note finali sono state talmente tanto esaustive che aggiungere qualcosa qui pare pleonastico. Ho trovato brillante il modo in cui hai creato questa storia. Sei stata quella che si è discostata meno dal tracciato proposto, scrivendo del più antico ed emblematico tra i patti: quello col demonio, appunto, qui incarnato da Ade stesso, in una commistione tra il signore dell’inferno e quello degli inferi ellenico. Eppure sei stata capace di creare un testo che mi ha stregata letteralmente e che sì, conteneva tutto quello che serviva. Anche in questo caso, l’elemento del bonus (l’anello) e la mancata promessa da parte del Diavolo come di Cora stessa, che gli rivolta contro le stesse, affilatissime, armi retoriche, rappresentano i punti chiave di una vicenda femminile in cui la figura della donna spicca. La vicenda del Faust rivive nelle tue parole, se così vogliamo dire, in chiave femminile, ma mentre il primo ha avuto bisogno dell’intercessione divina, la scettica Cora decide il destino da sé: questo aspetto me l’ha fatta amare moltissimo, perché ha una forza incredibile – quella vera, quella che serve.
Grammatica e stile: 8,6/10 [ 4,1 grammatica/ 4.5 stile]
Il tuo stile è corposo e molto, molto bello. C’è una forte impronta classica nella tua penna, che si nota soprattutto nel modo di costruire i periodi: hai una scrittura ricca di incisi, aggettivi, subordinate che si rincorrono le une con le altre. E tutto questo, a me che amo i classici e leggo di tutto, piace molto, ma più volte nel corso della lettura mi sono trovata a pensare che, qua e là, ci volesse una virgola in più, tanto che alcune ti sono valse delle piccole penalità. Di refusi ce ne sono pochissimi, merito anche del testo più contenuto e, per questo, più facile da revisionare.
 
 L’osceno figuro, che batte un piede contro il pavimento con fare infastidito, resta in attesa di una risposta tremolante; ha tutto il tempo del mondo, il signore dei morti, eppure freme, si agita, è irrequieto: la lingua lambisce… [ il periodo è lunghissimo: avrei messo un punto fermo dopo “irrequieto.”]
“Se andrai da lei saprai di tua madre” le dicono.
Eusapia Palladino, le dicono, potrebbe aiutarla a mettersi in contatto con la madre, è una
famosa spiritista, stupisce salotti benestanti, turba le menti dei presenti: “Se andrai da lei saprai di tua madre” le dicono. [questo pensiero è una sorta di flashback di Cora che riflette sull’inutilità dell’essere andata dalla Palladino, pertanto sarebbe stato meglio scrivere: “le avevano detto, avrebbe potuto aiutarla a mettersi in contatto con la madre…” La ripetizione dicono/dicono non la conteggio perché aumenta il senso di disperazione di Cora, ma vedi sopra per le virgole.]
minuto o ora prima [od ora ]
Il tono di voce basso, morbido e sinuoso la invita a prender parte alla danza perversa del Demonio: [morbido e sinuoso è un inciso e va chiuso]
Nessuno e molti” [manca punto ]
“Qualsiasi cosa.” bisbiglia in un sussurro che la fa apparire ancora più giovane dei suoi pochi anni. [Qualsiasi cosa,” bisbiglia… ]
per un istante trema al pensiero di se tra qu0elle braccia [sé ]
 
e quasi vacilla mentre il Diavolo le gira intorno come fa’ una fiera famelica. […] “Perché no? Il diavolo opera in modo imperscrutabile …” [fa non va accentato http://www.treccani.it/enciclopedia/fa-o-fa-fa_%28La-grammatica-italiana%29/ + puntini di sospensione vanno dopo la parola…]
È spiazzato, Mefistofele, disturbato dalla vicinanza che egli stesso ha preteso e conquistato in un sol movimento: non presta attenzione alle parole di quella quanto piuttosto alla sinuosa danza della bocca spaccata vicinissima al polpastrello; [quella, quanto]
le fine vesti, le mani, il volto. [le fini vesti…] 
“Pura resto, anche tra voi bestie, e voi, Demonio, di me avrete solo l’ombra, né il tempo né l’animo vi saranno concessi.” [ombra: né il tempo né l’animo…]
 
IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10
La caratterizzazione dei personaggi è aderente e fedele a quella del mito da cui traggono origine, ma il bello di questo tuo moderno AU infelice è che potrebbe tranquillamente essere letto come fosse un originale. Cora è Persefone, la regina dell’Ade (e di Ade) che, pur consegnandosi a lui, non rinuncia a se stessa creando un parallelismo bellissimo con la sua originaria natura. Il legame con Demetra, del resto, nel mito è fortissimo e anche in questo modern!AU viene mantenuto, anche se invertito. Nell’originale, è la dea della Terra a creare i presupposti per la siccità, facendo seccare ogni cosa. Qui, invece, Cora sceglie di lasciarsi consumare. Il risultato è una donna giovane, ma tenace e caparbia.
La figura del giusto Ade e del diavolo ingannatore era più complessa da unire, a mio parere. Nonostante questo, sei riuscita a dargli umanità e ineffabilità. La fascinazione che hanno le creature ultraterrene nei confronti degli umani di cui amano la fragilità un tema che mi piace molto e il tuo Mefistofele assomiglia a quello di Faust, quindi direi che come caratterizzazione ci siamo.
Livello di introspezione: 10/10
Sei riuscita a entrare nella disperazione folle di Cora. Me ne hai mostrato la forza e l’amore, ma anche la disperazione che la spinge a fare una cosa assurda come sperperare del denaro appresso a una maga o, più in generale, a ridursi all’ombra di se stessa perché incapace di sopportare una morte assurda e violenta, anche qui splendidamente ripresa nel mito, dove però è Persefone a essere portata via da un cocchio di cavalli sbuffanti. L’animo della ragazza è anche la porta attraverso cui proporre un modello di donna ieratico che si rifà perfettamente a Demetra, all’originale: donne sole che badano a se stesse, tradite da un marito/padre assente e promiscuo (Zeus). Eppure anche l’animo del demonio è ben analizzato nelle sue pulsioni e nella sua solitudine; un finale lieto non era proprio possibile, ma quello che hai scritto tu è senz’altro il più coerente che si potesse immaginare.
Gradimento personale: 5/5
Leggendo il finale mi sono commossa. Il modo in cui hai gestito il personaggio di Cora nella sua grandezza e nella tragicità mi ha spinta a chiedere all’Amministrazione il permesso di inserire un ulteriore premio speciale. L’unica nota lievemente stonata, ma che non ti ho segnato come incoerenza perché, alla fine, enfatizza ed era sottinteso, sta nel discorso legato alla gestione del cadavere di Demetra: a Cora spetta unicamente il compito di riconoscere il corpo e scegliere gli abiti e il rosario che verrà posto nella bara. Ricostituire, lavare e vestire il cadavere è compito degli addetti alle pompe funebri. Tuttavia, in un clima di veglia funebre, ci poteva stare. Ho apprezzato le immagini dantesche che richiamano a Pier delle Vigne e quelle relative all’Eneide, così come ho amato moltissimo il finale terribilmente infelice, corredato di bellissimi riferimenti ad altre opere come il doloroso “Amabili resti.” Hai sperimentato con una coppia meravigliosa e hai ottenuto un risultato tremendo e bellissimo.
Per un totale di su 43,6/45 punti.


VINCITRICE PREMIO SPECIALE “MIGLIOR PERSONAGGIO FEMMINILE”

Recensore Master
24/02/19, ore 00:44

Avareil amica mia se posso spingermi a tanto chiamandoti così col tuo permesso, avevi perfettamente ragione. Il secondo capitolo mi ha schiarito le idee, e quando ho letto anche le note a piè di pagina ho capito che il racconto era anche scritto in funzione di un contest sul rapimento di Persefone. Tra l'altro dove potrei leggere gli altri racconti relativi a questo contest? Ora tornando a noi ho trovato il capitolo ancora più avvincente del primo. La sfida a colpi di orgoglio tra i due dopo aver siglato il contratto, è assolutamente entusiasmante. Ognuno dei due non si vuole arrendere alle condizioni dell'altro, e cerca di aggirarle per ottenere quello che vuole senza condizioni. Il Diavolo riporta indietro la madre sotto forma di zombie fondamentalmente perchè sa che la figlia non reggerà alla vista, e la ucciderà, e quindi automaticamente come da accordi anche la vita di Cora finirà e diventerà da subito sua sposa. Ma Cora si fa beffe di lui e del suo desiderio di lei, uccidendosi e anche una volta giunta comunque nel suo regno, permettimi una battuta ironica Avareil cara, non gliela fa annusare nemmeno da lontano, perchè continua a rifiutare la sua corte. Una versione assolutamente moderna ed originale del mito del ratto di Persefone, rivisitata ma che ha mantenuto i connotati tradizionali rinnovandosi. Sei bravissima come sempre. In bocca al lupo spero vincerai il contest te lo meriti sicuramente. 

Recensore Master
23/02/19, ore 21:40
Cap. 1:

Avareil che bello ritrovarti. Innanzitutto fammi dire che mi spiace non aver recensito subito e aver letto immediatamente questa tua nuova opera letteraria, ma prima ho avuto una brutta influenza che mi ha tenuto lontana dal lavoro alcuni giorni, e una volta rientrata ho trovato tutto il lavoro accumulato che mi aspettava. Devo dire che quando ho letto in alto Mitologia greca AU ma poi ho letto che c'era il nome di una nobildonna e parlava del diavolo, mi sono detta ma allora perchè si trova nella sezione miti greci, ma quisquiglie come queste a parte, già leggendo questo tuo primo capitolo sei riuscita a confermarmi in tutto e per tutto la tua bravura nel delineare una storia solo in apparenza semplice, ma da innumerevoli risvolti psicologici. Prima di tutto il profondo squarcio nel cuore di una figlia che si ritrova sola al mondo, privata del suo unico affetto, e che si ritrova con una scena che secondo me è indelebile nella mente di una figlia, come il corpo senza vita della madre, tra l'altro così orrendamente scomposto dal tipo di morte avvenuta. La disperata ricerca di un conforto anche attraverso l'irragionevolezza e poi infine l'incontro con il Diavolo che nel corso di millenni non ha affievolito mai il suo oscuro e sconfinato fascino di scorciatoia come soluzione a tutti i mali. Il diavolo più del Signore Dio può portarti ciò che più desideri solo che chiede sempre un prezzo incalcolabile in cambio, che si sempre a suo vantaggio, mentre magari Dio non te lo dà e non te lo toglie. In questo caso vuole una sposa e la risposta è solo posticipata di un giorno per capire cosa farà Cora e se riavrà sua madre, oppure lei potrà rivivere ma le due non si potranno mai più rivedere.

Recensore Master
23/02/19, ore 19:19

Ciao^^
ed eccomi anche qui^^
meraviglioso finale per una storia stupenda, complimentissimi!
Il diavolo ovviamente inganna la povera ragazza, con quella perfidia che sola è delle assicurazioni, che scrivono in caratteri microscopici le clausole più importanti. La madre torna, certo, ma in veste di orribile simulacro evaso dalla tomba.
E lei gioca a sua volta il diavolo, com'è giusto che sia: l'ingannatore viene ingannato.
Una lettura davvero stupenda, emozionante e piena di pathos, ancora complimenti!!

Recensore Master
23/02/19, ore 12:31
Cap. 1:

Ciao carissima^^
permettimi innanzitutto di farti i complimenti per la tua bellissima prosa, che in questa storia ha il sapore di un racconto d'altri tempi ed evoca atmosfere cupe e affascinanti.
Bellissimo il demonio, fascinoso e suadente, che lusinga e tenta la povera anima già così provata dal dolore. Egli si presenta come linimento e balsamo, offre conforto e propone soluzioni, ma chi riesce a vedere la situazione con distacco sa bene dove porterà lo scellerato patto che la ragazza eventualmente accetterà di stringere. perchè obiettivo del Maligno, si sa, è quello di perdere gli uomini e avviarli alla dannazione, non certo quello di salvarli.
Bellissimo primo capitolo, presto mi avventerò anche sul secondo.
Ancora complimenti e in bocca al lupo per il contest!^^

Recensore Master
21/02/19, ore 15:01

Ciao, sono un'altra partecipante al contest =) Sono passata a leggere e a farti i complimenti! xD La storia è scritta molto bene e ha un tono poetico che orchestri perfettamente!
Ho notato nella descrizione della storia la frase: "bisogna far attenzione a ciò che si desidera" e mi è venuto da ridere perché l'ho usata anche io (il concetto almeno) nella descrizione della mia... dunque è proprio vero che è una cosa "ben risaputa" ahah Ma scrivendo con lo stesso pacchetto e con quelle premesse, suppongo sia naturale trovare dei punti in comune =)
Penso che i personaggi siano ben costruiti e Cora è forte seppur vacillante sull'orlo di un baratro di dolore. Ha anche fatto una scelta coraggiosa, seppur scellerata, e mi sono dispiacuta tanto che facendola si sia separata per sempre da sua madre. Eppure, proprio questo ci spinge a riflettere: è meglio patire un dolore, una separazione momentanea, anziché cedere alla disperazione, ribellarsi alle regole eterne della vita, per poi trovarci a patire una separazione definitiva. Certo, questo per chi crede ci sia una vita dopo la morte, il che è il mio caso =)
Con questo concludo la mia recensione! Che vinca il migliore, mi pare si dica in questi casi eheh
A presto!
Ryo13