Recensioni per
Così crudele e accecante
di padme83

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/10/20, ore 09:00

Oooooh mi piace veramente un sacco questa storia! Un po' sul momento me la sono persa perché non parlando il francese purtroppo non capisco cosa dice la canzone, ma la sonorità di una ninna nanna francese la posso facilmente immaginare. Questo non ha assolutamente ostacolato la lettura della storia. Se ho capito bene tu hai ambientato questa scena appena prima del discorso grandioso di Gellert a Parigi? Quello che suonava come "i babbani so scemi, se li lasciamo a loro stessi faranno una guerra, per dimostrare quanto invece noi siamo più illuminati adesso distruggo Parigi peggio di una bomba". AH OK. Ho sempre trovato quel pezzo del film immensamente insensato, più che altro era insensato che la gente credesse ancora alla sua retorica dopo che aveva mezzo distrutto Parigi.
Trattandosi comunque di quel pezzo e sapendo che in quel momento non c'è un incontro fra Gellert e Albus, non sapevo che cosa aspettarmi, ma la scelta del flashback e della canzone che triggera un ricordo è veramente bellissima. Mi è piaciuto moltissimo il momento in cui soltanto a sentire una canzone lo ributta indietro nel passato perché è proprio così che funziona, a volte vedi una cosa o senti una musica o avverti un odore che ti spinge a rivivere un ricordo come se fosse successo il momento prima.
È un ricordo molto tenero perché mostra l'affetto che c'era fra Albus e Ariana, e si capisce molto bene perché Albus si sia allontanato da Gellert, nonostante quello che c'era fra loro, quando Ariana ci ha rimesso la vita. Io lo capisco, la famiglia è la famiglia, soprattutto la persona che preferisci all'interno della famiglia. Lei è davvero tanto carina in questa storia.
Devo dire che ho anche capito quel pizzico di gelosia che Gellert prova: è chiaro che fra i due fratelli non c'è niente di diverso dall'affetto fraterno, ma quando provi quel senso di fortissimo attaccamento verso qualcuno e nello stesso tempo sei anche un attimino megalomane, vorresti essere il primo e unico pensiero di quella persona. Del tipo "sì ok puoi anche volere bene agli altri, però non puoi dimenticarti che esisto nel momento in cui arriva qualcun altro".

Non mi aspettavo che alla fine dicesse alla cameriera di cantare pure quella canzone quando voleva. Per me è un ricordo del genere è prezioso e non permetterei mai a qualcuno di scatenamento ogni volta che gli garba. Però forse Gellert ha bisogno di riassaporare i vecchi tempi più di quanto mi immaginassi, e questo lo rende molto umano.

Una storia davvero molto bella e anche scritta bene.

Recensore Master
20/05/20, ore 23:18

Ciao, arieccomi qui seguendo i tuoi consigli.
Inizio col dire che mi hai già stregato con la citazione di "Memorie di una Geisha", libro che ho adorato ed è stato un colpo al cuore scoprire - quando ci sono stata in viaggio di nozze - che in Giappone è decisamente mal visto.
Ho ascoltato la canzone che suggerisci all'inizio - e che si ritrova poi nel testo - ed ero al limite delle lacrime, non si fa, ho ancora troppi ormoni in circolo XD Sono andata a leggere la traduzione perché il mio francese è piuttosto scarso, non avendolo mai studiato, ma neige blanche l'ho capito benissimo :D A parte gli scherzi, ci hai costruito sopra un evento assolutamente perfetto con quel ricordo scaturito dal canto della giovane cameriera, con quel piccolo richiamo alla gelosia dell'uccellino che pungola Gellert nel vedere quel momento così intimo fra Albus e sua sorella. Ancora una volta il loro legame è assoluto e ancora una volta è Gellert ad essere rapito da Albus ed è proprio il suo di dolore per la separazione che sentiamo, in questo caso, quando il ricordo esplode nella sua mente. La contrapposizione fra il Gellert di ora - se non ho capito male nell'attimo poco prima della grande riunione dell'ultimo film - con quella del ricordo è resa benissimo dagli ambienti: decandenti e cupi quelli del presente - con la pioggia, la nebbia - e l'assoluta luce del ricordo con quel sole che infiamma i capelli di Silente. La scelta dei dovresti, scritti così - in corsivo - è assolutamente perfetta: il malvagio Gellert dovrebbe davvero punire quella babbana sfrontata ma non lo fa.
Ancora una volta una flash davvero deliziosa, in cui le emozioni dei personaggi - in questo caso di Gellert - sono di nuovo quasi palpabili.
Ho una piccola curiosità: è un caso che la parola Chiya che utilizzi per indicare la ragazza sia così simile a Chiyo? :)
Alla prossima
Cida

Recensore Master
02/02/20, ore 15:19

Gellert è davvero fragile. Hai ragione. Costruisce le sue sicurezze solo sul suo potere, sull'immagine che da di sè agli altri. E' inquietante, a volte terrorizzante. Questa è una parte forte della sua personalità, senza dubbio l'unica che può far vedere. Non si accettano debolezze da un uomo come lui, e lui è il primo a non volerne.
La repressione dei ricordi e dei momenti con Albus non può funzionare e sconvolge i suoi equilibri, perchè le sue fragilità riemergono tutte, lo invadono come una marea, al suono di una canzone cantata da una ragazza sciocca e vana. Bastano quelle poche parole per trascinare Gellert indietro di anni, suo malgrado, a un momento in cui forse si conoscevano poco, lui e Albus. Il ricordo di un attimo di felicità e serenità, miste a quel tocco di dolore e malinconia che sono date dalla gelosia immotivata per l'amore che Albus prova per Ariana. C'è così tanto amore in lui da desiderare ogni singolo abbraccio, ogni singolo bacio di Albus. Ogni tocco, ogni attenzione. Il suo non è un amore "sano" in qualche modo, perchè lo rende ossessivo e, ovviamente, altrettanto fragile.
Il troppo amore gli stringe il cuore, lo rende schiavo, dipendente, come se si trattasse di una vera e propria droga. Gellert non si disintossica mai. Nemmeno a distanza. Nemmeno quando lui e Albus si trovano da due parti diverse. In qualche modo nemmeno Albus, ma la scelta è stata sua, quella di separarsi, e lui quindi ha dalla sua parte la certezza del fare la cosa giusta, la sicurezza dolorosa della necessità di quella separazione. Gellert (e di questo ne abbiamo già parlato), è quello abbandonato. Non può comprendere appieno le ragioni, e sebbene penso abbia provato a sostituire il dolore e l'amore con la rabbia, alla fine gli basta una piccola menzione e un ricordo per farlo ricadere in quel piacere e quella dipendenza. Tanto dal non riuscire a uccidere quella ragazza, causa di quel ricordo. Semplicemente perchè in quel modo è entrata a farne parte, anche senza nessun diritto.

Le tue storie sono sempre così ricche. Dovrei davvero parlarne a lungo, e di persona, perchè scrivere recensioni (sebbene io provi ad essere accurata), a volte credo non mi basti. Il background comune che abbiamo forse mi rende la comprensione un poco più semplice, e mi fa sentire vicina.

P.S. ho adorato la frase di Memorie di una Geisha con cui inizi: uno dei libri che mi è piaciuto davvero tantissimo, e ho sempre pensato che quella frase fosse perfetta.

A presto <3

Recensore Master
26/09/19, ore 22:12

Il lato umano di Gellert, un dittatore partito con le migliori intenzioni...
L'altro ieri ho rivisto "Animali fantastici e dove trovarli" e ho colto una frase che la prima volta mi era sfuggita o, meglio, ho colto un senso, forse, in una frase: quandro Graves chiede a Newt cosa ci trova Silente in lui ho avuto l'impressione di un guizzo di gelosia, e quindi, perché non avrebbe dovuto essere geloso, per un istante, della sorella di Albus.
Salvo imprevisti domani rivedrò pure il secondo film e quindi questa storia ci sta alla perfezione per farmi prestare ancora più attenzione ai dettagli.
Mi è piaciuta molto la tua nota sui modi diversi in cui Voldemort e Grindelwald incarnano il male. Credo sia una riflessione molto appropriata (e sai che a volte penso che nemmeno la Rowling abbia mai colto tutto lo spessore dei suoi pg!?).
Gellert è un malvagio diverso da Voldemort, è un malvagio che, in fondo, giustificava il male per raggiungere un fine positivo e il momento in cui lo hai ritratto svela il suo lato più "domestico", quello di uomo che si circonda di pesonaggi piccoli, umani, quotidiani, come possono essere due cameriere, che magari non gli piacciono, ma su cui è capace di soprassedere.
Inutile dire che mi è piaciuta anche questa tua OS.
A presto. ^^

Recensore Master
16/05/19, ore 18:49

Eccomi che pian piano mi metto in pari con le tue storie, approfittando di una serata libera! E, come hai consigliato tu, sto ascoltando la canzone di Zaz leggendo la storia... Solo che non mi aspettavo che la tua storia, insieme alla canzone come sottofondo, mi avrebbe fatta piangere! Davvero, non mi era mai successa una cosa del genere (cioè, spesso mi commuovo leggendo le storie, ma sempre se parlano di una mia ship, non mi ero mai lasciata coinvolgere così da una ship che non sia la mia!), ma la canzone così dolce e triste unita al tuo modo evocativo e poetico di scrivere mi ha proprio spezzato il cuore!
Non so nemmeno come esprimere l'emozione che mi ha invaso leggendo questa storia. Mi sono vista benissimo Gellert che si preparava per la sua arringa, quella che, a dire il vero, avrebbe convinto anche me, come ti avevo detto dopo aver visto il film XD, un Gellert sicuro di sé e della sua vittoria, che si sente addirittura un grande della storia come Cesare o Napoleone. Gellert che, irritato dalle chiacchiere della piccola cameriera, pensa di punirla e poi... e poi la sente cantare quella canzone e tutto scompare intorno a lui, niente ha più senso, dimenticate le ambizioni e i sogni di gloria. Gellert si ritrova immerso in un ricordo dolcissimo e amaro insieme, un momento del suo passato idilliaco con Albus, un istante rubato di quella bolla d'amore e passione di cui abbiamo parlato tante volte nella tua raccolta precedente. Un Gellert giovane, felice e innamorato che ricorda la stessa canzone ascoltata dalle labbra del suo amore, cantata alla sorellina Ariana (bellissimo il dettaglio della gelosia di Gellert! Può sembrare assurdo ma non lo è, quando si ama così tanto si è gelosi di qualsiasi altro affetto della persona amata e Gellert vuole, pretende TUTTO di Albus).
E, una volta ritornato alla realtà, Gellert non riesce più ad essere quello di prima. Sì, è vero che poi al Père-Lachaise farà il suo discorso e ucciderà un bel po' di gente, ma il Gellert dell'inizio della storia avrebbe ucciso anche la camerierina, non si sarebbe lasciato commuovere. La canzone ha toccato le corde più segrete del suo cuore e lui non ha potuto farle del male, anzi, le ha addirittura parlato con una gentilezza insolita. Ho avuto la fantasia che Gellert, in quel momento, avrebbe voluto solo tornare indietro nel tempo e rinchiudersi di nuovo nella bolla dorata con Albus. Ho pensato che avrebbe regalato tutto il potere e tutto quello che stava per ottenere pur di riavere quello che aveva allora, ed è per questo che per un attimo si infuria ancora di più e vorrebbe dimenticare... ma non può. Non può dimenticare ma non può nemmeno tornare indietro. Deve andare avanti e fare i conti con ciò che è diventato, con ciò che ha perduto per sempre.
Però non riesce a fare del male alla ragazza, né a evitare di portare la mano al suo medaglione... e questo dice tutto.
Questa tua storia è pura poesia e in tutto riveli il tuo immenso amore per questa coppia, così forte e intenso da trasmetterlo anche a chi ti legge. Nessuno ama Albus e Gellert più di te e quindi nessuno potrebbe mai scrivere di loro in modo così perfetto. E' tutto vero, tutto reale, tutto logico ed evidente (mi sembra quasi di aver visto nel film la scena che hai raccontato nella storia, tanto è stata perfettamente inserita e verosimile!).
Complimenti come al solito, ogni tua storia è un incanto e io sono felice di poterle leggere ogni volta che mi ritaglio il tempo necessario. Non sono molto puntuale, è vero, ma spero che perdonerai il mio ritardo.
Sei bravissima e io ti ammiro sempre di più!
Abby

Recensore Master
21/03/19, ore 20:55

Ciao, e finalmente giungo a lasciarti una recensione. Tra le due storie che mi avevi indicato per lo scambio, ho preferito mettermi su questa perché le soulbond!AU non sono esattamente il mio genere preferito, questa era quindi più nelle mie corde. Ho aspettato, forse addirittura troppo e ti chiedo scusa per questo, ma volevo poter avere pace e tranquillità per poter leggere e ascoltare il brano da te indicato. Ci tenevo in maniera particolare a quest'ultima cosa, perché so che quando gli autori mettono simili indicazioni è perché è importante per la comprensione della storia nel suo insieme. L'ho fatto anch'io in passato, ora ho un po' smesso ma resto convinta che se la storia è stata pensata su un determinato brano musicale, quel brano ne cambia la comprensione e infatti leggerlo con la musica in sottofondo è tutta un'altra cosa.

Tanto per cominciare il brano mi è piaciuto molto, non lo conoscevo e lo terrò a mente anch'io perché è perfetto per scrivere. Sa molto di ninna nanna e aiuta a delineare un'atmosfera un po' da sogno, di ricordo lontano che riemerge dal nulla, dà un'idea più leggera della storia. Storia che, senza nulla togliere alle altre, credo sia la più bella che hai scritto. A iniziare da come è scritta, in modo estremamente delicato, ma anche preciso con questa caratterizzazione di Gellert che io ho l'impressione che diventi un po' più forte storia dopo storia. Come se acquistassi ogni volta una consapevolezza diversa. Qui Gellert dovrebbe esser preso da altro: Parigi, Scamander, Crendece... tutte le cose che sappiamo già interessargli e che abbiamo visto nel film. Però al tempo stesso ci rendiamo conto che la sua mente è da un'altra parte. Dove forse è sempre stata ovvero al passato e ad Albus, soprattutto a lui. E va a ricordare un momento preciso della sua vita. Contestualizzi il tutto in un'estate in cui lui e Albus erano immersi nelle loro discussioni stupende, un tempo in cui si amavano e basta e non pensavano troppo al futuro o a ciò che sarebbe potuto accadere. Dove Ariana era ancora viva e in salute e in cui entrava fra di loro con l'irruenza e la gioia spensierata tipica dei bambini. Ariana è una figura di luce, positiva, piacevole da trovare in questa storia così tanto delicata... contrasta molto con l'oscurità di Gellert e anche con quella del fratello a dire il vero. Perennemente diviso tra l'una e l'altra cosa. Tra luce e buio, tra fare ciò che ritene giusto e quello che il suo cuore gli dice di fare, ovvero seguire Grindelwald. In questo, pur essendoci poco, hai ritratto un Silente perfetto. E concordo con te anche sull'immagine di Geller Grindelwald come cattivo. Lui è molto diverso da Voldemort. Voldemort giocava sul terrore, era male puro e tutto ciò che desiderava era potere per se stesso, i suoi seguaci erano solo un mezzo per ottenere ciò che desiderava. Grindelwald è diverso, più subdolo per certi versi e anche decisamente più umanizzato. Lui non gioca sulla paura, ma sul convincere gli altri che seguendolo stanno facendo la cosa giusta. Come dici anche tu, più inquietante e decisamente più pericoloso ed è anche molto attuale, e qui mi fermo perché non vorrei andare fuori tema.

Bellissima storia, la più bella tua che ho letto. Mi è rimasta davvero dentro e credo proprio che la segnerò tra le ricordate, perché tornerò a rileggerla certamente.
Alla prossima.
Koa

Recensore Master
14/03/19, ore 14:00

Vedere la fragilità di Gellert, metter a nudo la debolezze, le paura e difetti... Non ho ascolatato le canzoni, ma posso affermare, senza ombra di dubbio, che le semplici parole bastano a rendere al meglio il suo travaglio attraverso un singolo e struggente ricordo.
In mezzo però vi anche un senso di profonda tensione; fino alla fine non sappiamo quale sarà il destino della povera cammeriera; e questo aggiunge un senso di profondo completismo al tutto.
Veniamo a conoscenza del forte amore di Gellert e anche della gelosia; nella cammeriera rivede Ariana e nell'ultima immagine, quando il sole tocca i capelli di Albus... il suo cuore brucia.
Un'immagine terribilmente poetica che fa schizzare questa fanfic nella mia Top 3 delle Albus x Gellert ( scritte da te ).

Potrei cambiare opinione leggendo la Raccolta? Staremo a vedere <3

Ancora tanti complementi e a presto


Elgas

Recensore Master
06/03/19, ore 16:26

Ciao cara, eccomi qui per lo scambio a catena. Che dire? La storia mi è piaciuta un sacco. Hai ragione sulla fragilità di Grindelwald, l'hai messa bene a fuoco e l'hai espressa in un modo che a me piace tanto: l'evocazione di un ricordo attraverso un qualcosa, in questo caso il lavoro della cameriera.
Mi piace tantissimo il tuo stile, credo di essermene innamorata. Unico appunto che mi sento di fare sono le frasi francesi: non tutti conoscono il francese, me compresa, quindi una traduzione a fianco tra le parentesi o come nota al testo sarebbe stato l'ideale per me o per chiunque non conosce il francese, perché non ho capito ciò che Albus e Ariana si dicono in francese.
A presto.

Recensore Master
04/03/19, ore 17:43

Carissima padme,
tesoro bello, amore della casa, eccomi qui che giungo infine a leggere la tua ultima fatica, sperando sempre che non sia l'ultima e che presto la tua geniale mente possa preso deliziarci di nuovi racconti su questi due che sono tuoi. Immensamente tuoi.
Come sempre le tue descrizioni non solo sono suggestive, ma immensamente poetiche e scenografiche. Ci porti esattamente dove vuoi, e non dimentichi la pioggia, la luna, il vento, il buio e le architetture. Ne descrivi gli angoli, di Rue de Montmatre... e noi ci entriamo dentro, con te, volando per le vie come una leggera piuma che danza. Adoro tutto questo, e non smetterò mai di dirtelo.

La resa di Gellert è pazzesca. Un uomo che non può agire contro Albus e che i ricordi sono il primo motivo per cui non può farlo. I ricordi che riaffiorano sotto l'effetto dell'incantesimo di una canzone, che divide un oscuro presente da un più dolce passato. Un passato che è ormai lontano, ma impresso addosso come una cicatrice.
Hai creato dei momenti narrativi impressionanti. Hai scavato nell'animo di Gellert trovando ancora luce, ancora ricordi, ancora la lucentezza di quel rapporto con Albus, di cui la gelosia ha sempre fatto da padrona. Dove persino l'amore per una sorella, diventa motivo di malessere... perché la preoccupazione, la luce negli occhi che Albus riserva ad Ariana, forse Gellert la vorrebbe tutta la per lui, solo per lui.
Eppure si trattiene perché quella visione è qualcosa di caro, un tesoro da tenere stretto al cuore, che lo scioglie così tanto da accantonare l'idea di esplodere e di riversare la propria rabbia sulla ragazza che gli ha evocato quel ricordo. Perché Albus continua ad essere parte di lui, continua ad essere lui, il suo balsamo, la sua più grande condanna che si porterà addosso a vita.

Infine, in quella frase che Albus concede a Ariana è ricca di speranza, priva di ogni dubbio. Non hai descritto nulla, del loro contorto, ma io i loro sorrisi li vedo. la speranza di Albus, la sua determinazione nell'affermare che sì, ognuno torna a casa, prima o poi, gli si legge negli occhi.
Tesoro io non so cosa dire. Leggere te significa entrare in un portale e vivere addosso, infuocate, le storie che ci vuoi raccontare. Tu non ti limiti a scrivere, tu li incidi in un foglio bianco e dai loro vita. Poetici, perfetti... due cose diverse ma una cosa sola. Due anime che ardono, come arde ogni tua singola parola. Spero davvero che presto scriverai altro, che tu possa prenderli di nuovo tra le dita e muoverli con la ineguagliabile delicatezza, che impatta contro di noi, e ci fa inesorabilmente innamorare di nuovo di loro. dei tuoi loro!
Un abbraccio fortissimo,
e a presto
Miry

Recensore Master
04/03/19, ore 16:35

Ciao Padme ^^
Eccomi a recensire questa meraviglia.
Sarò ripetitiva, ma io adoro, totalmente, in modo smisurato, il tuo stile.
Scrivi in una maniera eccellente, con un ritmo e una fluidità estremamente piacevoli.
Ho letto il libro di Golden e l'ho amato tanto.
Trovo che questa citazione sia perfetta per questa storia, sul serio.
Mi è piaciuta molto la tua idea di creare una situazione che evocasse in Gellert un ricordo così dolce.
È un flashback incantevole, quasi un idillio, di grande contrasto in un frangente tetro come quello della situazione attuale.
L'ambientazione è descritta magnificamente, la piccola Ariana anche.
Stupendo il rapporto tra lei e il fratello maggiore.
Noi siamo un po' Gellert in quel momento. Ci sentiamo quasi di troppo, un po' gelosi e anche inopportuni, nell'osservare con indiscrezione una scena tanto intima e dolce.
Eppure non possiamo farne a meno, perché qui c'è Albus, la sua bellezza, non solo fisica, e non si può non restare incantati, non si può dimenticare un momento così perfetto.
E non si può volerlo rimuovere.
Gellert lo sa bene e si arrende a tale consapevolezza e risparmia la ragazza, contro ogni umana previsione.
Adoro il tuo Grinderwall.
Così meravigliosamente umano, nella sua anima diabolica e fragile, così oscuro e che tuttavia conserva ancora un frammento di luce nel profondo.
Pur rinnegando quella luce, non può (non vuole) liberarsene.
Mi hai davvero emozionata, è un missing moment perfetto, ho adorato tutto e ti ringrazio di cuore per averlo concepito e raccontato.
Complimenti sinceri!
Tornerò a leggerti con piacere.
Alla prossima
MissAdler

Recensore Master
02/03/19, ore 08:10

Buongiorno, eccomi qui!
Onestamente, la bellezza di questa OS risiede nel tenore della narrazione che non ha timore nel prendere i propri tempi, di dare forse uno spazio più marcato agli ambienti e alla loro aura; raffinata, elegante, quasi algida a tratti ma al contempo quasi surreale per i suoi colori e le sfumature percepibili.
Ovviamente il linguaggio è pressocché di ottima fattura, si distingue nel costruire periodi riempiti da immagini e sensi specifici (anche le citazioni iniziali arricchiscono molto e danno una spinta emozionale unica, io amo quel film) fluendo tutto in maniera naturale, questo si può sentire nel modo in cui vengono introdotti i personaggi, cioè con pochi preamboli e come se fossero un tutt'uno con ciò che c'è intorno a loro, dando loro mistero fascinoso ma anche una certa familiarità al lettore.
I due ricordi sono uniti molto armoniosamente perché è chiaro fin dal principio che sono la somma di una cosa unica e sola, un qualcosa che paradossalmente è inarrivabile nel presente per via di vari eventi e di emozioni conseguenti, come la gelosia, elemento imperante che pervade lo stesso Gellert mentre vede Albus dare le attenzioni alla piccola Ariana e non a lui.
Il turbamento arriva in punta di piedi e poi colpisce con il suo fare vigliacco e beffardo, mentre una brezza leggera si fa largo con la sua potenza e tutto si annebbia indecorosamente, con quel fuoco che irretisce e addolora nel dubbio di significare qualcosa come invece per l'altra persona, destinataria di quelle attenzioni così istintuali e affettuose.
Una descrizione così solida e fragile a un sentimento come la gelosia è dura da trovare ma con fare diretto e descrittivo al punto giusto alberga in Gellert, nei suoi occhi confusi e nella sua mente oscura e macchiata di un desiderio omicida.
Lo stile, enfatico e arricchito di vocaboli piuttosto ricercati, riesce a donare ai generi narrativi una maturità percepibile ed esplosiva, specie se si riesce a creare un legame personale con le scene che si susseguono meticolose, mai dispersive e compatte al punto giusto.
Personalmente le ho trovate corpose mentre le leggevo (positivamente, s'intende), il che è buffo perché non è una OS particolarmente lunga... ma penso sia il bello di una scrittura che cattura l'attenzione e ha dato vividezza alla natura dei personaggi, di ciò che dicono e fanno o non fanno.
L'ho trovato un missing moment immersivo e ben trattato, dalla descrizione dei luoghi immersi nei ruggenti anni '20 all'introspezione malinconica dei personaggi, che con le loro differenze intavolano un cerchio di emozioni ancora presente sebbene impossibile da alimentare, portando una nota malinconica a quello che la vita può togliere parzialmente a un legame che sarebbe potuto essere decisamente totalizzante in entrambe le loro vite, nonostante le sostanziali differenze.
Complimenti, davvero!
Non solo per avermi regalato una bellissima lettura ma anche per l'impegno ed essere riuscita a rappresentare una relazione e dei punti di vista in un modo così elegante, sofisticato ma disastrosamente romantico (nel senso più spirituale del termine), irrimediabilmente destinato al cambiamento e a una distanza davvero incolmabile.

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
01/03/19, ore 11:56

Ho apprezzato molto il tuo stile Padme, elegante, lineare, ricco e mai scontato.Hai creato un quadro da leggere, una visione da osservare attraverso la parola scritta. Il bilinguismo lo hai sapientemente inserito, non mi ha disturbata affatto, al contrario, ha arricchito e reso più reale il contesto in cui tutto si svolge. La particolare cura del testo e l'impegno che ci metti è un pregio di cui non tutti possono vantarsi, nemmeno io... Prenderò esempio! Un altra bravissima autrice da aggiungere al mio cestino delle meraviglie, tanto di cappello!
Tea.

Recensore Master
28/02/19, ore 21:08

Carissima padme, <3

Oh, che meraviglia questa shot! Hai creato un momento familiare incredibilmente dolce e complesso, spiegato tramite un flashback perfetto, con il chiaro intento di indagare nel cuore di Gellert che sanguina, pur se avvolto nell’oscurità. Ecco così che il pensiero di uccidere la ragazza e di vendicarsi per un ricordo portato alla luce c’è, è vivo e presente, ma viene offuscato dall’imitazione di un comportamento già visto in Albus. Che l’imitazione sia l’unico modo per il mago oscuro di sentire accanto a sé l’amante perduto? L’uso di quel vezzeggiativo rivolto alla povera cameriera me lo suggerisce, perché Gellert ha la possibilità di rivedere Albus nel suo stesso gesto consolatorio, oltre che di sentire la ninna nanna cantata un giorno lontano. La scelta di focalizzare il momento passato nella più squisitamente domestica delle situazioni è il valore aggiunto. La vita non è fatta di momenti topici, ma di istanti banali che assumono la loro magnificenza quando sono già passati (ed è il caso di questa shot); fanno eccezione certi momenti topici, dove ci rendiamo conto che la nostra vita assumerà una svolta improvvisa, ma nel momento in cui nasce in noi la consapevolezza di ciò, questo è già passato. Mi viene in mente, scrivendo questa recensione e dopo aver letto a caldo questa tua magnifica shot, un verso di un poeta caro a entrambe, Faber: “nella pietà che non cede al rancore/madre, ho imparato l’amore.”

Viene dal Testamento di Tito e trovo che spieghi molto bene il passaggio in cui la canzone della ragazza riesce a sciogliere il ricordo di Albus; non che questo se ne sia mai andato, però è lì, latente e doloroso; la ninna nanna a parer mio l’ha acutizzato, esasperando una mancanza. La chiosa finale, invece, è una nota di dolcissima speranza che ho molto, molto apprezzato. Scritta benissimo e ben pensata e robusta a livello di trama, con pochi tocchi hai creato una storia articolata e complessa che non poteva non finire nelle mie preferite. Sta diventando un vizio, ma il modo in cui rendi l’amore tra questi due lo adoro, davvero.

Un caro abbraccio e ancora tanti, tanti complimenti :*,
Shilyss

Recensore Master
27/02/19, ore 15:20

Oh fanciulla mia cara... tu mi spezzi il cuore, spargi i miei frammenti ovunque evquando riesco a ricompormi, non li ritrovo mai tutti! Qualcuno è rimasto aggrappato qua e là alle parole dei tuoi racconti, che sono sempre per come brevi sogni ad occhi aperti...
Dio, non so dirti quanto mi sia piaciuto qui il ricordo di Grindenwald rispetto ad Albus e alla sua sorellina (che lo ammetto mi hanno ricordato i miei Erinn e Vargas, di cui tu hai appena letto...)
La gelosia, ah la gelosia... quel sentimento tipicamente umano e così irrazionale e cieco. .. Lui è geloso persino della bambina, e qui si nota sempre la sua eccessiva tendenza al possesso e al controllo su Albus.
E quando ritorna alla dolorosa realtà, ah che male che deve fare, e che fa, come quando ci si sveglia da un sogno perfetto e si avverte il dolore della perdita. Il bisogno che tutto sia così come lo si vorrebbe davvero...
Complimenti cara e anche per me vale lo stesso, sono sempre stata entusiasta di averti incontrato per caso, ed è un onore per me leggere le tue storie, dalle quali ho sempre da imparare, e che tu legga le mie, pur non essendo un granché...
A presto!
E grazie per tutto! anche io non vedo l’ora di conoscerti...
Ladyhawke83
(Recensione modificata il 27/02/2019 - 03:26 pm)

Recensore Master
24/02/19, ore 20:52

Cara, eccomi qui a lasciare il mio segno per la tua nuova OS! Sono felice che tu sia tornata, mi sei molto con le tue storie e le tue canzoni!
Passando alla storia ti confesso che la trovo veramente bella; le immagini che sei riuscita ad evocare sono vivide e reali, ma questo te lo dico così tante volte che mi sembra di essere ripetitiva nelle recensioni che ti lascio. Ma è così. Riesci sempre a descrivere tutto senza risultare pesante e le immagini di cui parli sono evocative.
Molto bello pure il senso di gelosia che avvolge Gellert, che vorrebbe le attenzioni di Albus tutte per sé e invece lo vede cantare per la sorella una melodia dolce e avvolgente.
Insomma, un tocco di malinconia ci sta sempre. E tu riesci a farlo trasparire in ogni parola.
Bravissima <3

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