Recensioni per
John e Natalie
di fumoemiele

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/06/19, ore 00:53

Buonasera tesoro! Che gran piacere trovarmi qui anche questa settimana, con un'ampia scelta di storie tra cui navigare; la faccio facile ormai, lo sai, continuo aggiornamento dopo aggiornamento e non mi pento affatto di muovermi così, perché ogni nuova OS letta è una chicca che mi lascia dentro qualcosa, il ricordo di personaggi deviati, strani, assurdi, convinti, che poi in realtà tanto strani non sono mica, in questo mondo.
Ho letto tutto d'un fiato e sono riuscita a partire con l'idea che fosse la donna la vittima, ci ho creduto fino in fondo, all'inizio. Mi sono chiesta come fosse possibile una cosa simile, eppure ho detto “ci sono tanti elementi leggermente strani nelle storie horror, magari questo è uno di quelli”: lei è la vittima, lei viene manovrata, frenata, immobilizzata nel tempo.
Lei.
Certo.
Come no.
Vittima di una malattia che si mangia i ricordi mano a mano, sempre di più, inesorabile. Vittima di se stessa, vittima di un marito che non la tratta più come una volta.
Vittima lei? Non solo, e si trasforma da presunta pecora a leone, prendendo la vita per le redini e tirando più che può, uccidendo il marito presunto congelatore folle. Sul serio, dopo che lui è morto la situazione è precipitata e la realtà dei fatti si è presentata per quello che è: la pazzia. Quella cosa che l'ha mossa tutto quel tempo, che l'ha portata a pensare cose assurde e che ha perpetrato persino in manicomio.
Carnefice, è proprio la parola giusta da utilizzare per inquadrarla, ed è finita male, male davvero ancora convinta che tutto fosse contro di lei, persino nella struttura in cui era internata.
Mi hai spiazzata con un plot twist davvero degno di nota, credimi: sei riuscita a stupirmi in maniera genuina e coinvolgente, fino all'ultimo rendendo la trama in una certa maniera per poi darmi la mazzata finale. Davvero, queste tue brevi ed efficacissime OS sono proprio una più bella dell'altra, e meritano tutte una lettura coinvolta e apprezzata, proprio come è stata la mia. Alla prossima cara, come sempre è un piacere essere qui per me, buon lavoro! :3

Recensore Master
30/04/19, ore 17:48

OMMIODDIO.
Sei un cavolo di talento.
Davvero, misceli citazioni di King al gusto dell'orrore a malattie mentali, e questo è favoloso. Di solito la cosa che mi lascia più sconvolta ma soddisfatta nelle storie è quando c'è un finale a sorpresa che ti fa rivalutare l'intera storia dall'inizio. Io, fondamentalmente, sono propensa a pensare che fosse Natalie matta, anche perché mi sembra abbastanza impossibile per un essere umano vivere se viene congelato e scongelato e congelato e scongelato... Infatti per tutto l'inizio della storia avevo il sentore che ci fosse qualche elemento fantasy o poco credibile, ma la malattia mentale di Natalie alla fine ha chiarito tutto. Mi sorprende, però, leggere nei commenti che il dibattito sia aperto. Ma del resto, è questo il bello delle storie sorprendenti, no? Dividere il pubblico.
Certo che è strano inquadrare tutto il tempo un personaggio come matto (pensavo il marito) e poi scoprire che il matto è un altro, cioè Natalie. È capitato più volte, nelle tue storie, di scoprire di più personaggi schizzati (ora mi viene in mente Jack and the Body Integrity Disorder).
Che dire? Complimenti ancora una volta, sei una delle Queen del Brivido targato Efp <3
Un bacio,
Karen.

Recensore Master
15/04/19, ore 14:36

Ciao cara, eccomi qui per lo scambio libero. Beh... stavolta oltre che macabra sei stata anche particolare. La cosa di essere congelati e scongelati mi è rimasta assai impressa. Soprattutto se lo fanno nei manicomi. Mi voglio informare su questa cosa.
Comunque tornando a noi, la storia oltre ad avermi colpito per la sua particolarità, mi è piaciuta, ormai mi sto abituando alle tue storie horror. Stavolta sei stata super eccellente nelle descrizioni, specie quella del cranio fracassato.
A presto.

Recensore Master
14/04/19, ore 12:23

eccomi qui a recensire i tuoi psicopatici!!!

che dire..... sti due sono talmente assurdi da essere fantastici...
un macellaio psicopatico e una moglie totalmente fuori da ogni logica.... che assieme stanno benissimo...

non capisci come funziona tutto ciò... finchè.... lei non è più pazza di lui.... ed è in un ospedale psichiatrico....

storia ben strutturata... e senza errori....

complimenti e alla prossima

Recensore Master
13/04/19, ore 15:34

Ciao, eccomi per la recensione dello scambio a catena... 
penso tu abbia un vero talento nel scrivere storie horror, che inquietano ma allo stesso modo danno molto da pensare. Chi era il più matto fra i due? John o Natalie? Davvero uno lo era più dell'altra? O lo erano entrambi allo stesso modo? O è stata Natalie a inventarsi tutto, immaginare che John la rinchiudesse in ghiacciaia per colpa del suo Alzheimer, quando invece non era così? Non lo sapremo mai... e penso che sia anche per questo che le tue storie sono davvero belle, perchè lasciano qualcosa al lettore che legge. E credo sia questo che debba fare un autore, qualunque siano le storie che scrive.
Mi ha molto toccato la loro storia, non so nemmeno perchè... John che cercava una cura per la moglie malata e al contempo si approfittava di lei anche quando Natalie non voleva; e lei, che si comportava da moglie devota ma nell'insieme non riusciva mai a ricordare cosa fosse accaduto prima, quali ricordi fossero veri o no, se un tempo era stata innamorata di lui e che sapore avesse l'amore. Mi è sembrata una cosa molto struggente...
Davvero complimenti, non deludi mai :)
A presto
Alice

Recensore Master
11/04/19, ore 15:27

Ciao! Eccomi finalmente qui per lo Scambio :) 
Niente da fare, le tue Horror mi attirano nonostante non siano minimamente il mio genere (ma se oggi non riuscirò a dormire saprò per quale motivo, sono una fifona!). 
Non poteva esserci titolo migliore per questa Shot, tutto si concentra su questi due protagonisti e sui loro pensieri che diventano sempre più arrovellati e asfissianti. John in un primo momento mi ha fatto tenerezza, credevo che i suoi intenti fossero più buoni e da uomo innamorato. Se così si può dire, perché l’amore non giustifica certo un gesto del genere. Ma lo leggevo più in chiave “ingenua”, passami il termine, credevo fosse una reazione disperata al non voler perdere l’amore della sua vita. Invece c'è una rottura perché John diventa crudele, insensibile, un vero e proprio mostro. Utilizza Nathalie, lei diventa un oggetto con cui sfogarsi sessualmente, la rende un oggetto, anche di meno. Continua e continua, incurante di tutto tranne che di se stesso.
È spiazzante il modo in cui lei arriva a comprendere la verità, nonostante la malattia, e come lo uccide all’improvviso, non permettendogli neppure un’ultima parola. Hai giocato molto con la frase di King secondo me, perché tutti e due erano dei folli, in fondo. Lei viene ricoverata, forse ciò che la fa impazzire è proprio il non essere mai stata creduta. Muore, e l’attenzione all’ultimo dettaglio è forte e simbolico al tempo stesso. 
Lasci sempre qualcosa con i tuoi scritti, bravissima. 
Ti faccio tanti complimenti :) 
A presto! 

Recensore Master
09/04/19, ore 22:40

Carissima fumomiele, <3

tu mi tenti con queste shot, poi succede che io leggo e penso che tu abbia un talento incredibile nel raccontare storie dell’orrore. E lascio Sam e Kyra in disparte. Questo tuo lavoro, poi, lo conduci con una pacatezza tremenda che alla fine colpisce allo stomaco e io non so, a questo punto, se Natahlie fosse matta o meno. Nella conclusione hai confuso le carte o forse sono io che cerco un lieto fine, anche se sostengo strenuamente che non tutte le storie debbano necessariamente finire bene. C’è un punto di rottura nella storia. All’inizio seguiamo John e ci fa anche pena quest’uomo disperato che lotta per tenersi sua moglie, anche se c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel suo atteggiamento. Un uomo che non si arrende alla malattia e tratta la moglie come un oggetto, svegliandola quando gli va – quando vuole far sesso anche a costo di approfittare di lei – che non accetta il suo declino, che la vorrebbe sempre vogliosa, presente, amabile e che la prima cosa che le fa fare è farla cucinare. Mi correggo, John è un mostro. Dopo il sesso estorto, il punto di vista cambia e si sposta sulla donna, regalandoci una prospettiva nuova quanto inquietante. Quando John ha sposato Nathalie ha giurato d’amarla in salute e in malattia, che vuol dire rispettando anche la decadenza, la follia, la perdita di se stessi e di ciò che si era che va affrontata con dignità.

Ci doveva pensare l’Alzheimer a rubare i momenti di Nathalie, non il ghiaccio. Eppure, l’Alzhaimer è una malattia degenerativa mentale che ci precipita in un mondo da incubo, che crea realtà alternative e allora Nathalie forse non è mai stata nel congelatore. L’unica cosa che rimane leggendo questa shot così cupa eppure così tanto bella è che l’animo umano è insidioso e la follia qualcosa di terribile. Forse entrambi i protagonisti sono folli – Nathalie e John. Ciò che è certo è il senso di tragedia che attanaglia il lettore, lasciandogli addosso tante cose, più di quante non riesca a esprimere in recensione, in verità.

Per essere una shot scritta espressa è veramente un lavoro notevole non solo per l’approccio originale del tema trattato, ma anche per lo stile, che ho trovato fluido e bellissimo, come sempre. Non ho notato refusi, ma la mia lettura è stata simile a un divorare. Mi sono bevuta il capitolo. Complimenti cara, a presto :*
Shilyss

Recensore Veterano
09/04/19, ore 16:54

Ciao, eccomi qui dopo aver letto tutta d'un fiato questa magnifica OS.
Non mi ha delusa affatto: esattamente come mi ha ispirato prima della lettura, l'ho amata una volta finita.
Come ti avevo già detto in una recensione di "Caramelle Acide" (se non erro), mi piace molto lo stile d'impaginazione che utilizzi, racchiude tutto il piacere della lettura comodamente in uno spazio "ristretto".
Mi piace molto anche il tuo stile di narrazione, che trovo molto scorrevole e avvincente.
Il punto di forza di questa OS è sicuramente la trama: la metafora del congelamento/scongelamento dovuto alla malattia, l'ho trovata stupenda, mi è piaciuta da impazzire.
Se devo dirti la verità, inizialmente pensavo che seriamente la congelasse e la scongelasse (non so come) mantenendola in vita in uno strano modo sadico; ho capito che non era così quando hai richiamato la metafora anche con il manicomio e i dottori che avevano preso in cura Natalie. Non so dirti se sono io stupida perché credo sempre alle cose innaturali e strane, ma se tu avessi fatto apposta a far credere che fosse davvero così all'inizio, hai fatto centro!
L'unica cosa che ho da segnalarti, visto che anche tu l'hai "chiesto", è questa frase un po' ambigua che è buttata giù in modo strano: "Brontolò anche qualcosa sull’avere bambini, ma Natalie pensò che non era possibile, e mentre sopportava e stringeva i denti e fare l’amore non le era mai parso così fastidioso, le tornarono in mente le sue urla".
Per il resto, non ho trovato errori, o magari non ci ho fatto caso. Questo sopra l'ho notato solo perché ha in qualche modo interrotto la scorrevolezza della lettura a causa delle troppe congiunzioni, ma il resto del testo è scivolato come acqua sul vetro.
Con questa storia mi hai dato molta ispirazione, penso che la trasmetterò anche alla storia che sto scrivendo (gli manca un pizzico di "sana" inquietudine).
Non mi sembra ci sia altro da dire, voglio solo farti i miei complimenti; ho messo l'OS nei preferiti, mi è piaciuta veramente tanto!
Alla prossima :)

Recensore Master
09/04/19, ore 13:26

Ciao!
Ma che meraviglia scoperta, le tue storie. Mi sono ritrovata ad aprire questa storia, per farmi un'idea su cosa iniziare a leggere e me la sono letteralmente divorata. Quindi, complimenti in primis per la tua capacità di saper intrattenere immediatamente il lettore, catapultandolo subito dentro la storia e dentro ai personaggi. Con uno stile molto chiaro, una grammatica praticamente perfetta e un'ottima capacità di colpire più volte con l'effetto sorpresa, senza risultare banale.

Ci mostri John. Un uomo disperato, con in mano solo mere speranze, che trova l'unica soluzione a quanto pare fattibile alla salvezza di sua moglie: congelarla, in attesa che qualcuno trovi la cura alla sua malattia. Quella malattia degenerativa che annulla le persone e i suoi ricordi, che lascia solo mere speranze a chi ricorda e che annichilisce, stordisce, e mette solo paura. Non è che ne soffre, la vera vittima, ma chi rimane accanto ad una persona che non sa più chi era e chi aveva vicino. la sua sofferenza è descritta in maniera profonda, per questo all'inizio non ci si può nemmeno avvicinare all'immaginario di ciò che accadrà dopo. Il suo menefreghismo, quello di John, si avverte quando scongela Natalie e, seppure ci dici che ha un desiderio di calore, scopriamo poi che è un mero e disonesto egoismo, dove la donna è vista come un oggetto, un capriccio e che viene mortificata dall'uomo bisognoso solo di accontentare se stesso, che la fa sentire in dovere di dovergli quelle cose, perché è una moglie... Perché una moglie fa questo.
Ed è qui che le carte in tavola cambiano. L'introspezione si sposta su Natalie che, pur schiacciata dalla malattia, sa benissimo che c'è qualcosa che non va. Sa benissimo che anche in passato quell'uomo si è sempre preso ciò che voleva, che ha preteso e basta e nel finale ero quasi convinta che Natalie avrebbe messo fine alla propria vita e non a quella di John. Invece ha il coraggio di liberarsi di lui, di annullare per sempre il suo carattere schiacciante che, che l'ha resa prigioniera sempre, liberata all'occorrenza.
Infine, la sua sanità mentale viene meno su serio. Incline all'omicidio, non ha più la forza di sopportare. Nessuno le ha creduto e lei non può vivere la sua libertà, che con coraggio ha cercato di prendersi.

Una bellissima shot, gestita benissimo sia a livello di trama che di realizzazione e, quindi, di resa finale. In poche parole sei riuscita a creare una vita di coppia malata, spostando i sentimenti in maniera magistrale e portando il lettore esattamente dove volevi tu. Complimenti davvero, sei stata una bella scoperta!
A presto.
Miry

Nuovo recensore
07/04/19, ore 21:53

Ciao, cara!
Approfitto dell'iniziativa del gruppo The writing spell per recensire l'ennesimo piccolo capolavoro nella sezione Horror **
Davvero, proprio non so come fai, ma ogni volta è una sorpresa continua, perché per il momento li ho proprio adorati tutti *^*

Questa One-shot non è da meno e vorrei farti i miei complimenti non solo per la caratterizzazione dei personaggi – quella ti riesce sempre bene –, ma anche per il tema che hai affrontato, in questo caso l'Alzheimer.
È una tematica molto delicata ma che, se trattata con dovere, risulta efficace anche in un racconto Horror.
Poi, la citazione di Stephen King all'inizio è sempre cosa buona e giusta, e sono felice che siano proprio le sue parole ad ispirarti per questi racconti.

Ti dirò, inizialmente ero convinta che fosse John il protagonista della OS.
Invece, con un clamoroso colpo di scena, il testimone – o meglio: il coltello – passa nelle mani di Natalie, la quale uccide il marito dopo tutto ciò che ha subito e le ha fatto passare.
Certo, è vero che la malattia ha distorto la realtà, ma non si può negare che John non è del tutto innocente, anzi, qualcosa ha fatto.
E dato che Natalie non riceve alcun sostegno dopo ciò che è accaduto, la malattia degenera secondo dopo secondo, portandola all'uccisione di due infermiere per poi morire lei stessa a causa di un'arma da fuoco.
Secondo me lo scongelamento è anche una sorta di metafora che sta a significare che con persone affette di Alzheimer bisogna andarci con cautela, perché alla fine, siccome non ricordano quasi nulla di ciò che hanno vissuto, sono facilmente manipolabili.
Di conseguenza, congelarla e scongelarla quando meglio conviene ha fatto capire a Natalie che era ridotta alla stregua di un oggetto e voleva dimostrare il contrario.
Ti rinnovo i miei complimenti per questo scritto, come sempre è stato un piacere leggerti!
Alla prossima!

Harriet;

Recensore Junior
07/04/19, ore 18:04

Eccomi qui cara, come promesso. 

Allora premetto che è la prima volta che leggo un tuo racconto ed ho deciso di cominciare con un racconto horror per svariati motivi, il più banale, perchè sono appassionata del genere pur non frequentando la sezione. Ma senza tergiversare ulteriormente passiamo al succo della questione, e che succo

Allora partiamo con una deliziosa citazione di King e già la cosa ci dà un assaggio di quello che vedremo in seguito, una deliziosa e macabra discesa nella psiche umana dei due protagonisti, marito e moglie, che in un certo senso, sembra una sottilissima citazione anche a The Gerald game, altra cosa che mi ha piacevolmente sorpreso, ma non voglio eccedere su quel che ho visto io perchè potrebbe portare fuori strada rispetto a tutta la sostanza del racconto. 

Dunque il racconto si apre con un pov più concentrato su un marito, un marito disperato, questo lo si evince sin dalle prime righe, iniziamo subito ad empatizzare con quest'uomo, per ovvi motivi, in particolare chi conosce la bestia della malattia che affligge la moglie. Comprendiamo i suoi intenti, se pur egoistici, perché tutte le persone (o almeno buona parte di esse) pur di preservare la persona amata siamo disposti ad atti di dubbia moralità.

Poi abbiamo un cambio di di pov, spostandoci in quella che è la psiche di una persona malata, condannata a subitre qualcosa di tragico e frutto di un amore distorto che preferisce congelare il suo corpo, i suoi pensieri e tutto ciò che ne consegue. E' una condizione mostruosa, malgrado sia più o meno passabile all'inizio, anche lei, forse provata da quella che inizia a sembrare più una condizione di prigionia, anzi che di amore. Da qui tutto degenera con una scena essenziale, nuda ed un epilogo che mi ha lasciata in bilico. Nel senso positivo del termine. In quanto ci ho visto più chiavi di lettura, sia nel suo fianale sia durante l'intero corpo narrativo. In ogni caso, entrambi i protagonisti non restano esenti dalla follia, perché se veramente Natalie fosse stata una malata di mente per John, pretendere di tenere a bada una persona del genere è sintomo di eguale pazzia. In caso ciò che abbiamo visto sia stata la realtà, troppo difficile da accettare per chi non ha visto, o subito il trattamento a cui è stata sottoposta Natalie, allora ci si addentra in un contesto, a mio avviso, estremamente più oscuro. Perchè è difficile da credere a certi gradi di violenza, fisica e mentale e di conseguenza non sempre la vittima di un simile abuso viene ascoltata e compresa. Nel caso l'esplosione di violenza avuta da Natalie che la porta ad una condizione addirittura peggiore. E la linea tra vittima e carnefice si assottiglia tragicamente. 

A livello stilistico nulla da dire se non che ho adorato il tuo modo di esporre e di narrare, immagini essenziali ben definite senza perdersi in dettagli irrilevanti. 

Rispondo alla tua nota dicendo che non ho trovato alcun errore, l'ho letta due volte di fila quindi, in teoria non dovrebbe essermi sfuggito nulla. 

Dunque, per il momento, e sottolineo -per il momento - è la mia opinione per quel che riguarda una tua opera. Perché probabilmente continuerò a leggere altro di tuo,ehsì! 

Metto questa storia nella tasca delle preferite (impolverata ed inutilizzata da troppo tempo) e ci risentiamo, spero al più presto. 

ByeBye! <3 

Recensore Master
07/04/19, ore 17:58

Ciao, cara!
Io adoro le tue citazioni di inizio capitolo di Stephen King.
I tuoi personaggi sono sempre inquietanti, non ci dormi la notte per studiarli e renderli cosi reali agli occhi del lettore.
Sono stata catturata fin da subito da John e il suo odio verso i rumori della notte e dal fatto che doveva trovare una cura per la malattia di sua moglie.
gli studi sull’Alzheimer non lo portavano da nessuna parte e sono rimasta scioccata dal fatto che la congelava e la scongelava a suo piacimento.
Forse all'inizio voleva davvero salvare salvare sua moglie da una malattia terribile, ma poi i bisogni di un uomo venivano fuori ed eccolo che la usava solo per soddisfare il suo istinto di uomo.
Natalie all'inizio non capiva o forse dava colpa alla malattia di non riuscir a ricordare, ma pian piano che ricordava cominciò a capire che suo marito la teneva in una gabbia e cosi lo ha ucciso.
Una scena davvero cruenta e ben descritta e poi stare due giorni a casa con un cadavere, più leggevo più pareva di vedere un film horror.
Alla fine chiama la polizia, che ovviamente non le crede e viene rinchiusa, ma anche li i medici la congelavano e scongelavano a loro piacimento e allora perché non uccidere anche due infermieri visto che mi stanno facendo del male.
Secondo me era proprio la malattia che le diceva di uccidere.
Alla fine anche lei ha fatto una brutta fine.
Un'altra bellissima storia.
Alla prossima <3

Recensore Master
07/04/19, ore 12:42

Ma salve **
Grazie per deliziarci con i tuoi racconti horror, di cui ormai sono una fiera fan/sostenitrice. La cosa bella di questa storia è che - almeno secondo me - va un po' ad interpretazione. Si inizia con John e da subito ho pensato che fosse lui il cattivo. Insomma, quale matto congelerebbe sua moglie e poi la scongelerebbe neanche fosse una fetta di carne? Però c'era una certa punta di surrealismo, quindi volevo capire. Ammetto che John mi ha fatto tenerezza, perché nella sua follia voleva cercare di guarire Natalie. Natalie che poi si è rivelata ancora più folle, perché arriva ad ucciderlo, ed uno pensa "Okay, ha ragione". Però poi, leggendo il seguito, viene naturale domandarsi: "E' accaduto tutto per davvero? O lei se l'era solo immaginato?". Considerando il suo stato mentale è molto probabile, ed è una cosa figa. Io ho un po' il debole per le storie in cui una cosa non è chiara. Nel senso che ti lascia un po' col dubbio e tu sei libero di interpretarla come vuoi. Io sono abbastanza convinta che sia stato tutto nella sua testa. Poi la stessa Natalie, non è che faccia una bella fine, ma purtroppo penso che non ci fosse altro modo per lei per uscire di scena. Mi è piaciuta un sacco questa storia, ho provato una serie di emozioni contrastanti. E non ho notato errori, quindi tranquilla.
Alla prossima <3

~ Nao

Recensore Master
07/04/19, ore 10:49

Ed ecco qui un altro bel racconto breve. Stavolta, oltre a una buona dose di raccapriccio (principalmente perchè il protagonista maschile si chiama come me), ho provato anche un bel pò di pena (nonostante il suo comportamento a dir poco discutibile in alcune scene). Si, perchè immaginarmi quest'uomo che è stato letteralmente distrutto dal dolore, che arriva a nascondere il cadavere della moglie in ghiacciaia perchè non si rassegna all'inesorabilità della sua malattia, mi fa una pena immensa (e dire che sono cinico). Poi però succede qualcosa che ribalta le carte in tavola. E allora si arriva a capire che i pazzi erano in realtà due, e che la moglie non era messa meglio del marito (non dico altro per evitare spoiler agli altri lettori). Una gran bella sorpresa, che non mi sarei mai aspettato. Ti meriti proprio un bell'applauso.

Alla prossima!

PS: Errori mi pare che non ce ne siano, puoi stare tranquilla.