Recensione premio per il contest "Secret Love" indetto da mel-ker sul forum di EFP: 1/3
Il genere horror è uno dei miei generi preferiti e quindi non potevo non buttarmi nella lettura di questa tua storia.
Riconfermo quanto detto per la storia che partecipava al contest: hai un modo di scrivere veramente bello e accattivante, diretto e pulito e che coinvolge il lettore dalla prima all'ultima riga. Hai uno stile impeccabile e godibilissimo, e sai usare in maniera magistrale la punteggiatura per dare il giusto ritmo alla narrazione. Sai adattare anche il linguaggio a ciò che racconti, plasmandolo sulle situazioni e cucendolo sulle tue storie in modo che rispecchi alla perfezione ciò che vuoi trasmettere.
Passando alla storia in sè, hai trattato un tema molto attuale e delicato, che è quello sulla violenza alle donne, lo hai fatto con crudezza, ma con tatto, rispetto e maturità.
Hai deciso di raccontare la storia dal punto di vista della vittima, facendoci vivere gli abusi e il dolore dal suo punto di vista. Grazie al fatto che la storia sia raccontata attraverso gli occhi della vittima, si entra subito in sintonia con lei e con la sua mente. In maniera diretta e chiara, concisa, la protagonista ci mette al corrente dell'inferno nel quale è costretta a vivere da anni e dal quale nessuno verrà a tirarla fuori. Abbiamo davanti agli occhi una donna che è costretta a sopportare l'indicibile e che, tuttavia, ha deciso di non arrendersi, mantenendo un orgoglio e una fierezza che la spingono quasi a sfidare il suo carnefice, come a dirgli che lui può spezzarla, ma non piegarla.
E poi incontramo lui, il folle uomo che tiene prigioniera la protagonista senza nome della tua storia, lo vediamo attraverso gli occhi di lei, lo conosciamo come lei lo conosce. Apprendiamo dell'inganno perpetrato ai danni della donna, di come lui sembrasse un brav'uomo, così dolce e gentile, entriamo nella loro relazione e vita, fino ad arrivare al punto di rottura, al momento in cui lui la chiude prima in soffitta e poi in cantina e comincia la serie si violenze, di cui gode enormemente, alimentate da quel desiderio malsano di averla per sè, di pssederla in ogni modo, sia fisico che psicologico, di sottometterla e farla sua.
E poi l'atrocità dell'atto finale, il momento in cui lui le taglia la lingua, descritto con crudezza e maestria, con un realismo che io apprezzo sempre tantissimo.
Ed è forse proprio questo il pregio maggiore di questa storia: essa è vera e reale. Potrebbe essere la vicenda di chiunque, una delle tante storie di violenza. Questo profondo realismo, non trasfigurato nel grottesco, contribuisce a rendere la vicenda narrata ancora più toccante e coinvolgente, perchè la protagonista è umana e reale, non il personaggio di una storia, ma una donna qualunque a cui sono accadute vicende palusibili.
L'introspezione della protagonista è stata sviluppata lungo tutta la storia in maniera ottimale, toccando ogni corda, ogni punto, ogni angolo più recondito. Ottima anche la caratterizzazione del carnefice, operata attraverso la vittima che ce lo descrive con una lucidità impressionante, che sta a sottolineare la sua forza d'animo, ma anche la pazzia che affiora dai suoi deliri.
Toccantissimo e potente il finale, molto evocativo.
Insomma, questa storia mi è piaciuta veramente tanto. Sei stata molto brava a trattare un tema così complesso, parlandone con schiettezza e crudezza, ma con grande profondità. La storia ha una forza narrativa pazzesca, arriva dritta all'anima del lettore come un pugno e senza dubbio sa farsi ricordare.
Complimenti! |